Vittorio Alfieri, Mirra, 1786

tuo si allaccia. ¶ Della figlia di Ciniro infelice ¶ l

mio consorte. Or, della figlia nostra ¶ misera tanto, a

ella è di sangue figlia; a me, d´amore

da prima credea, che figlia fosse ¶ del dubbio, in

l´aìta ¶ per la figlia invocava: ei più non

toglier ponno ¶ l´unica figlia... Or va´; presso lei

ci von sì rara figlia, a entrambi ¶ i genitor

all´adorata nostra unica figlia ¶ far forza io mai

primo ¶ è la mia figlia. È ver, che amico

far felice la mia figlia, ¶ scer non potrei più

un solo sospiro della figlia. ¶ Di sua sola letizia

amante d´unica sua figlia ¶ genero averti. Infra i

mi fai, quanto la figlia... Il tuo ¶ franco e

parlarti. — ¶ Per la mia figlia io tremo. Il duol

il dischiudi anco alla figlia: udirti, ¶ e non ti

oppressa io trovo: ah! figlia; almeno ¶ liberamente il tuo

in tale stato, o figlia, ognor venirne ¶ all´imenèo

te ritorna. ¶ Euriclea ¶ ... Oh figlia! oh figlia!... A me

Euriclea ¶ ... Oh figlia! oh figlia!... A me la morte

CECRI, CINIRO ¶ Cecri ¶ Amata figlia, ¶ deh! vieni a noi

ti aggrada, anco tacerla, ¶ figlia, tu puoi; che il

con altro nome, o figlia? ¶ Mirra ¶ O Mirra, è

vostra, e troppo amata figlia ¶ son io, ben so

alle mie?... ¶ Cecri ¶ Diletta ¶ figlia, chi può non piangere

Cecri ¶ Che sento?... Oh figlia!... E alle ferali nozze

giorno. ¶ Cecri ¶ Oh rara figlia! ¶ quanti mai pregi aduni

or pende. ¶ Cecri ¶ Oh figlia!... ¶ Ciniro ¶ Oimè!... Tremar ci

Cecri ¶ Miseri noi! misera figlia! ¶ Ciniro ¶ Eppure, ¶ di vederla

superbo. ¶ Ma, la mia figlia era innocente; io sola

per lui d´unica figlia (unica al mondo ¶ per

quindi forse la infelice figlia, ¶ tal sentendo presagio ignoto

sol serbarci ¶ può la figlia, col torcela. ¶ Cecri ¶ Oh

al nuovo sol la figlia, ¶ anco disponi. Del gran

io resto della dolce figlia? ¶ solo in pensarvi, oimè

voglia il cielo! Oh figlia amata!... Ah! tale ¶ durezza

la gioia; e della figlia io veggo ¶ fermo e

unica al mondo». ¶ Euriclea ¶ Figlia, che fia? tu tremi

sola alma traspianta». ¶ Cecri ¶ Figlia, deh! sì; della possente

ciel! che ascolto? ¶ Cecri ¶ Figlia, oimè! tu vaneggi.. ¶ Pereo

stento la reggo? ¶ Oh figlia!... ¶ Ciniro ¶ Donne, a sé

d´una infelice sua figlia non degna ¶ martìr tutti

null´altro. ¶ Ciniro ¶ Oh figlia!... ¶ Cecri ¶ Oh parole!... Oh

dolore... ¶ Euriclea ¶ O Mirra... ¶ figlia,... e non m´odi

oggi soccorsa. ¶ Cecri ¶ Diletta figlia,... oh ciel!... tu, pel

ciel! che veggio? O figlia,... ¶ meco adirata sei?... me

gl´infuocati ¶ sguardi?... Oimè! figlia,... anco alla madre?... ¶ Mirra

Ahi madre!... Ingrata, iniqua, ¶ figlia indegna son io, che

Cecri ¶ Che parli?... Oh figlia!... ¶ Io la cagion?... Ma

che all´unica mia figlia ¶ io già portai. — Ma

e veggo ¶ tuttor, (misera figlia!) il generoso ¶ contrasto orribil

sempre sarai?... ¶ Ciniro ¶ Deh! figlia, acqueta alquanto, ¶ animo acqueta

piè... ritragga... ¶ Ciniro ¶ O figlia ¶ unica amata; oh! che

se ne trafigge. ¶ Ciniro ¶ Figlia... Oh! che festi? il

abbandonar la svenata mia figlia ¶ non posso... ¶ SCENA III

inoltrar... ¶ Cecri ¶ Presso alla figlia... ¶ Mirra ¶ Oh voce! ¶ Euriclea

giace ¶ Mirra?... ¶ Cecri ¶ La figlia?... ¶ Ciniro ¶ Arretrati... ¶ Cecri ¶ Svenata

E lasci ¶ così tua figlia?... Ah! la vogl´io

vogl´io... ¶ Ciniro ¶ Più figlia ¶ non c´è costei

Cecri ¶ Empia... — Oh mia figlia!... ¶ Ciniro ¶ Ah! vieni... ¶ Cecri