Pino Cacucci, Nahui, 2005

Válgame Dios, è mia figlia!” pensava il tenente-colonnello

alla recalcitrante e atrevida figlia Carmen, che trattava i

li stava osservando. La figlia colse l’imbarazzo del

lo interruppe bruscamente la figlia, ma senza alzare la

ti dica che sei figlia di un traditore. Io

purtroppo. Perché sei la figlia del generale Mondragón, che

indemoniata, quella sgualdrinella, quella figlia indecente e ingrata che

il matrimonio con la figlia del generale Mondragón avrebbe

precipitata e sistemare la figlia, renderla autonoma come moglie

proprio a lei, la figlia prediletta? ¶ “La mia perplessità

invitati alle nozze della figlia di Huerta è stata

migliore del bordello, la figlia prediletta da sistemare in

pochi giorni sposerò la figlia del generale Mondragón. Non

Victoriano Huerta per la figlia Luz. Il generale Mondragón

assicuro,” riprese seccamente la figlia. “Neanche se facessi fucilare

occhi con la propria figlia”. ¶ Il generale obbedì, capitolando

una leggera incrinatura stridula: “Figlia mia, prima di dirmi

cercò di abbracciare la figlia, che rimase inerte. ¶ Provò

ansiosa di vedere la figlia del generale Mondragón sull

frettale sontuose nozze della figlia del generale Mondragón. L

occhiata di commiserazione alla figlia, andò a pararsi di

mascella. “Quella è mia figlia,” sibilò. “E tua moglie

ti avrebbe detto mia figlia?” lo incalzò il generale

sé María Luisa, la figlia minore. Rientrarono nella sala

mostrarsi affettuoso con la figlia, che teneva gli occhi

ripudiando Carmen Mondragón, la figlia del generale Manuel, la

del Messico, Carmen Mondragón, figlia del generale e sorella

Città del Messico nel 1898, figlia di un noto architetto

Modernità, a sua volta figlia illegittima del Conquistatore coloniale

del bottino. Poi la figlia dell’ingegner Mancera, la

quella della nipote Beatríz, figlia adolescente del fratello Benjamín