Vittorio Alfieri, Maria Stuarda, 1788

patria, il trono, il figlio, la consorte ¶ lasciar, per

L'amato nostro ¶ unico figlio, il rivedrai; fia reso

or fora. ¶ E il figlio... Oh ciel! se il

Oh ciel! se il figlio in mente io volgo

di sposa. ¶ Tranne il figlio, dar tutto a Arrigo

dei. ¶ Maria ¶ E il figlio appunto, oltre ogni cosa

gli promisi... ¶ Botuello ¶ Il figlio? Egli disporne? ¶ Bada. ¶ Maria

mai nol pungea del figlio: ¶ or, perché il chiede

mia sovrana compiacere; il figlio ¶ più in alto porre

altri? Ma il mio figlio, ¶ cui pur anco il

questo regno pel crescente figlio ¶ Elisabetta proclamar faratti; ¶ potrai

lacci; e che pel figlio, ¶ per l'innocente figlio

figlio, ¶ per l'innocente figlio, or ti scongiura ¶ Maria

e non del tolto figlio; ¶ e non di regia

Maria ¶ Ahi traditor!... Mio figlio ¶ tormi?... Ed in man

più sempre, ¶ il proprio figlio in perdizion mandarne, ¶ (vedi

MARIA ¶ Maria ¶ Il mio figlio!... Che intesi?... il figliuol

queste ¶ mura il suo figlio: a Elisabetta quindi ¶ darlo

Botuello ¶ O madre, il figlio ¶ non ami, almen quanto

trono usurpator ti assidi, ¶ figlio d'iniquità, tu regni