Ugo Foscolo, Ricciarda, 1813

genitor che il morto figlio piange, ¶ E invan l

Pur troppo! - a lui figlio sarai... Ma cresce ¶ L

sproni? un tuo ¶ Indegno figlio le tue case e

padre, ¶ Lieta correvi al figlio di colui ¶ Che da

puoi quanto Averardo un figlio ¶ Unico e sempre in

a chi credea suo figlio. ¶ So che colui fanciullo

piagarti ¶ L'error del figlio suo, vide Averardo; ¶ Né

essa d'un mio figlio il sangue, ¶ Io sdegnerei

e il padre al figlio ¶ Pace contende, e infiamma

Sì;... teme Averardo ¶ Pel figlio suo unico omai, che

AVERARDO ¶ Corrado!... e il figlio mio?... ¶ CORRADO ¶ Cauto qui

GUIDO ¶ ... Signor... ¶ AVERARDO ¶ Oh figlio mio! - Tu piangi? - e

corri a vendicar quel figlio, ¶ Che non moriva ingrato

AVERARDO ¶ O mio misero figlio!... Al pianto, ¶ Più che

sappia or per qual figlio ¶ T'armi e t

passi, ¶ Ch'io snaturato figlio esser non posso, ¶ Quanto

tolto, al brando, ¶ Spietato figlio, io disperatamente ¶ La tua

Piangi Ricciarda, e al figlio tuo perdona. - ¶ E tu

Corrado, ¶ Tu, più che figlio, sovrumano amico ¶ Perir vorrai

CORRADO ¶ Or pel tuo figlio solo ¶ Tremar dèi tu

Dite che il suo figlio consoli... e il salvi

mi svegli ¶ L'infame figlio d'Averardo, e insieme

cor d'un mio figlio, e il più caro

E il braccio al figlio ¶ D'un nemico n

t'ho serbato il figlio. ¶ GUELFO ¶ Tu se' Averardo