Marco Missiroli, Senza coda, 2005

e felice io sarò fino a quando lo vorrò

a quando lo vorrò. ¶ Fino a quando lo vorrò

lo vorrò, lo vorrò, ¶ fino a quando lo vorrò

rigagnolo colare nel piatto fino al centro, in una

e tra le gengive fino a tacere in quelle

aveva ingerito scivolava giù fino allo stomaco. ¶ Respirò lento

sotto il braccio colava fino ai fianchi. ¶ Improvvisamente, insistenti

mia pancia, è salito fino alla bocca e non

fuori: la luce abbagliava fino a stordire. Si affacciò

televisione. Scese le scale fino alla fontana di pietra

schiena e dalla schiena fino alla fronte e poi

stata la sua convinzione fino al giorno in cui

parete e scese giù fino all’erba. ¶ “L’ho

il sangue colava lento fino alla mano. ¶ “Pietro!” La

ombra del grande albero fino ai tronchi più sottili

uno dietro l’altro, fino all’inizio del bosco

resto del giardino. Contarono fino a cinque e scattarono

acqua blu che traboccava fino all’orlo. Gli sgocciolava

si spostavano dal centro fino a morire contro le

le dita sulla portiera fino ai fanali e sulle

mise il giubbotto, allacciandolo fino al mento. ¶ Quando fu

fece per molte volte, fino a quando Nino disse

Pietro, lisciandosi la barba fino alla punta del mento

e allungando le gambe fino in fondo, gli occhi

la mano scendeva giù fino a stringere le gambe

di scatto e camminare fino al centro della stanza

e felice io sarò fino a quando lo vorrò

a quando lo vorrò. Fino a quando lo vorrò

lo vorrò, lo vorrò, fino a quando lo vorrò

ponte, poi a destra fino in fondo alla via

disordinati arrivarono in alto, fino a quando si udì

di case erano arrivati fino in mezzo alla corsia

stipite e poi giù fino al pavimento. ¶ Pietro sentì

polpaccio di Pietro, risaliva fino al ginocchio e lì

sul suo corpo magro fino alle scarpe. Spinse la

scuro e lucido arrivavano fino al soffitto. Erano tutti

scrivania. Strisciò le dita fino alla cartellina di pelle

cancello e aveva camminato fino a casa. ¶ Uno schiocco

sulla guancia. Lo abbracciò fino a sentirne il cuore

sangue. Il vestito alzato fino a metà gamba. ¶ “Mi

mobile bucato”. ¶ Tornarono indietro, fino alla cantina D4. Entrarono

e ruvida. Corse veloce fino all’angolo in alto

scorrere i suoi occhi fino in fondo: “Che Dio

erano arrivati dritti dritti fino al mare e qualche

aveva trasportato da solo fino a lì, fino al

solo fino a lì, fino al vecchio garage. Poi

piedi e aveva camminato fino alla canzone che sua

Giù per la discesa fino all’orto, in mezzo

Pietro alzò gli occhi fino al terrazzino del terzo

permesso di guardarlo tutto, fino alla fine. ¶ Questa sera

e felice io sarò fino a quando lo vorrò

a quando lo vorrò. ¶ Fino a quando lo vorrò

lo vorrò, lo vorrò, ¶ fino a quando lo vorrò

e passarsela dalla fronte fino alla nuca, dalla nuca

alla nuca, dalla nuca fino alla fronte. Lisciava e

lo attraversavano dalla testa fino al cuore e giù

al cuore e giù fino alla punta dei piedi

il ragno era salito fino alla finestrella in alto

la bocca si allargò fino agli occhi spalancati e

sulle guance e giù fino alle orecchie. “Non sei

lunghissimo, dalla sua porta fino a dopo la metà

velluto bianco si muoveva fino alla sua testa, si

e se li portava fino alle narici. Li strisciava

dentro e gli arrivava fino in fondo ai polmoni

fondo ai polmoni. Arrivava fino allo stomaco e lì

lacrime scesero sulle guance fino al cuscino. ¶ C’erano

sul cuscino. Si spinse fino in fondo al materasso

alla stanza. Lo seguì fino all’ultimo spigolo, poi

Gli scivolavano sulle guance, fino al mento. Uscivano dai

po’. Suo padre arrivava fino alla fine del letto

aperta gli era scivolata fino in fondo e, al