Teofilo Folengo, Orlandino, 1526

e fiumi ¶ d'Italia for, la qual par che

riso ¶ che quasi trabuccollo for di sella; ¶ concorre il

ben ch'i' son for di camino. ¶ Narrazione ¶ 5. ¶ Levavasi

Levavasi già 'l sole for di l'acque ¶ con

ruppe 'l capestro e for d'affanni ¶ calci e

basto; ¶ arme non have for ch'una pancera ¶ di

ch'or succede: ¶ manda for del steccato a congietarlo

con la testa avanza ¶ for de le scale apena

Otton si snoda, ¶ ché for del cul si sente

l'offende; ¶ tace di for, ma drento smania e

l sangue al cor for d'ogni vena! ¶ 49. ¶ Scridalo

dir non so, ¶ né for che Carlo altra persona

e' duodeci baroni ¶ sono, for che la stirpe di

da la vergogna, ¶ fuggon for del steccato immantenente; ¶ Carlo

non caga, ¶ convien che for coreggie almanco exale. ¶ Non

prigion in mezzo, ¶ uscí for del steccato a pezzo

ma uscito m'è for di cervello; ¶ tal atto

lor di stordigione. ¶ 29. ¶ Chiunque for di sella si ritrova

ne le spalle, e for di lizza ¶ escie pien

un Spagnol protervo ¶ spinse for di l'arzone a

mondo un sol rimedio, ¶ for che morir d'affanno

posto a tal che for di me son tratto

di ben non han for che le forme, ¶ donde

palaccio, ¶ entravi dentro e for di certe fronde ¶ trass

surgeno di sabbia ¶ e for di lizza sbalorditi vannosi

canto; ¶ tu vedi poscia for di quelle tane ¶ sul

l fiato l'escie for, non che la broda

in niuno ¶ tal secretezza, for ch'in lei, s

chiame, ¶ quando quel sasso for del buco i' spetro

qual pesce ¶ io son for d'acqua e talpa

d'acqua e talpa for di tana, ¶ questo parlar

qual non viver sa for del pantano, ¶ come senza

saltar a l'arme for di letto, ¶ quand'ha

c'ha la lingua for di denti, ¶ tenendo su

immantenente, ¶ senza pensarvi, salta for di letto, ¶ corre a

viso impallidita ¶ lei vede for di mente esser uscita

Scoprendosi poi l'alba for d'un monte ¶ trova

lo remigio, ¶ ove arrivato for di barca scese, ¶ portando

posto ch'abbi scacciato for di Franza ¶ di Chiaramonte

in la Toscana, ¶ che for di Sutri giunse ad

Milon, orando lungamente, ¶ trasseli for di tenebre a la

e i morti saltaran for d'ogni tomba, ¶ non

bastone, s'assicura ¶ e for guida l'armento a

alotta: ¶ poscia che spinto for l'ebbe sua madre

ho 'l deto, ¶ e for del Ciel ti credi

chierici m'attristo; ¶ di for Cerere e Bacco, dentro

Tranno quel mostro orrendo for di tana ¶ e l

lor chiostra e queti, ¶ for de le piazze e

non t'assotigli trarmi for d'impaccio. ¶ 53. ¶ Mi tengo

or or mi parto for del monastero; ¶ statene alegro

banda ¶ ove dovea cavarsi for d'impazzo ¶ de la

e come Atlante ¶ tolse for de le cune Malagigi