Carlo Bernari, Tre operai, 1934

e ha una voce forte, e lui si pente

Il desiderio sempre più forte di Maria è stato

è sicuro di essere forte e di sapersi dominare

pensiero, perché vuol esser forte, vuol disinteressarsi dell’una

tempie calde che battevano forte. ¶ La notte sogna: si

porte, cantando. Il sole forte entra dai finestroni e

Il liquido amarognolo e forte mette Teodoro in uno

e lei diventata più forte e più piacente... e

il cuore batte più forte. Ode un leggero trepestio

lo attira: debbo essere forte, ma le stringe una

cervello. Spinge la testa forte contro lo schienale del

estate. ¶ Il sole è forte: si schiaccia con due

si sente l’odore forte della saponetta a buon

giorno fatto quando bussano forte alla porta. Teodoro corre

hanno un bel sapore forte, e lui, in queste

quelli che gli tengono forte i polsi, «volete andar

un tonfo. Un odore forte gli sale al naso

riprende a fischiare più forte, più forte; in direzione

fischiare più forte, più forte; in direzione delle piccole

acido, misto all’odore forte e dolce delle conserve

lanternini picchia il sole forte, che spande nel reparto

corsa fatta, gli batte forte; e nel silenzio gli

smaltato. Bussa ancora più forte, perché Anna ha il

le palpebre gli battono forte, perché pensa: a meno

alla porta, tanto è forte il rimbombo per le

che corrono nel sole forte, lungo il muro di

sente nascergli sempre più forte il desiderio di calarvisi

fuori la lingua. Ride forte a vedersi proiettato così

fa Teodoro stringendo più forte le monete nella mano

gonfia sotto il respiro forte. Un fanale li accoglie