Matilde Serao, Il romanzo della fanciulla, 1886

non era una testa forte come Caterina Borrelli, che

alta e bianca, dalla forte pronunzia piemontese, — io vorrei

corrente è variabilissima: ora forte forte, che unisce e

è variabilissima: ora forte forte, che unisce e confonde

udiva una voce troppo forte, o una risata troppo

Caterina Borrelli, lo spirito forte, si stringeva nelle spalle

da un occhio pel forte raffreddore. Maria sfogava un

notte, — disse Adelina Markò, forte. ¶ — Rispondetegli subito che va

se non la più forte, della sezione femminile. La

la mano nervosa che forte stringeva il tasto, e

di farsi sentire, battendo forte il tasto, facendo i

a ogni tuono più forte e si vedevano le

Il tuono rombava più forte: in tutti i punti

cielo livido: e un forte tuono scoppiò, un fulmine

ma ella è più forte di te, amore mio

muovere l’áncora? ¶ — È forte, è forte, — rispondeva quello

áncora? ¶ — È forte, è forte, — rispondeva quello ridendo. ¶ Sul

l’obice. ¶ — Siete molto forte, Tecla, — mormorò donna Maria

mormorò donna Maria. ¶ — Molto forte, — rispose costei, quietamente, raggiustandosi

raccoglimento. Tecla Brancaccio, la forte e dura volontà, l

elevò di nuovo, più forte del rumore del mare

che faceva la donna forte, si sentiva presa da

il corteggiatore con la forte fiducia di chi crede

muti, il vecchione battendo forte il bastone sul terreno

arricchita, la Galanti alta, forte, robustissima, con un po

pianoforte, per pestare troppo forte: e a mezzanotte, certamente

ci vede, Mimì! ¶ — Dalli forte, Falabella! ¶ — Uno, due, tre

rombo si sentiva più forte, assai, le ragazze si

era rosso sino al forte Ovo. Tre incendi: la

teso, ella parve più forte e più malvagia di

sulla lavagna, udirono una forte pronunzia cilentana che cambiava

dentro di sè sospettava forte di aver sbagliato tutta

notava un principio di forte eccitamento nervoso. Quando l