Gian Giorgio Trissino, Sofonisba, 1524

e di tal pondo fu la sua virtute, ¶ che

infelice Dido, ¶ partissi, e fu cagion de la sua

sdegno, ¶ che sempre ci fu poi mortal nimico. ¶ Così

regale altezza ¶ tosto mi fu cagion d'amara vita

fuggiro. ¶ Quinci il principio fu dei nostri affanni; ¶ che

notte dal campo, mi fu detto ¶ ch'oggi si

che ti dispiace, ¶ non fu sì lungamente mai sospeso

distrutta. ¶ Ma come rotto fu? come fu preso? ¶ FAMIGLIO

come rotto fu? come fu preso? ¶ FAMIGLIO ¶ Questa mattina

nel menor prigione. ¶ Alor fu il campo totalmente in

Come il campo roman fu giunto appresso ¶ le mura

cittade; ¶ a cui risposto fu che a nessun patto

ferma poi non ci fu mai. ¶ Lassa, da indi

vostra grandezza si conviene; ¶ fu, ch'io non conoscea

stessa dich'io, che fu regina. ¶ LELIO ¶ Questi ha

fece poi, quando le fu negato? ¶ MESSO ¶ Nel ripriegò

gran signore, ¶ al qual fu primamente destinata, ¶ non le

mio signore. ¶ Riferita che fu questa risposta, ¶ subito il

Voi devete saper come fu prima ¶ mia sposa, poi

sia cattivo un, che fu buono. ¶ Io, poi che

che devea servarsi, ¶ questo fu forse error, ma non

si volga; ¶ ché non fu alcun giammai sì caro

Cartago? ¶ SIFACE ¶ La causa fu la bella Sofonisba, ¶ de

stato di costui, ¶ che fu sì gran signor, che

sì gran signor, che fu sì ricco ¶ di tesoro

dir di Sofonisba ¶ gli fu contra di noi dui

non mi danniate. ¶ Non fu pensier lascivo, che m

Cartaginesi ¶ a me ne fu levata, e a lui

sapeva esser vostro) si fu preso, ¶ senza punto tardar

rendei. ¶ Ma se vi fu promessa Sofonisba ¶ (come voi

vi priego, se vi fu mai grata ¶ alcuna oblazion

alcuna offesa". ¶ Poi non fu ne la casa alcun

quando il venen vi fu recato; ¶ e darmi la

la vostra imago, ¶ che fu mandata al re, quando

nol devesse. ¶ CORO ¶ E' fu ben vero; ma lo

ritorno. ¶ MASSINISSA ¶ Troppo troppo fu presta, e io son