Alessandro Baricco, Castelli di rabbia, 1991

l’hai vista? ¶ – È giù nelle cucine. ¶ – Grazie, Angy

Così. ¶ E Magg corse giù con Pit a dire

un campo all’altro, giù fino al fiume dove

praticamente salutare chicchessia, corse giù per i prati fino

e la tavola apparecchiata giù, in sala da pranzo

li vince e scivola giù dai bordi, seguita poi

picchiata, o un tronco giù dalle rapide del fiume

mai. ¶ Insomma, la metteva giù elegante, Pekisch. E la

li portò sul calesse giù per la strada che

fango dappertutto e acqua giù dai vestiti, e dai

che regolarmente gli arrivò, giù dal campanile, attraverso i

Sì, quella notte venne giù un vero nubifragio, sa

svegliai, naturalmente... mi sporsi giù dalla scala e lo

treno che è caduto giù dalla scarpata”, “Cosa vuol

anche Pritz è andato giù dalla scarpata eppure non

sua sedia guardando Elisabeth giù nel gran prato, puntata

improvviso. Magia. ¶ Gli scese giù l’angoscia nell’anima

un sorso di acquavite giù per la gola... impazzì

Yelger se ne scese giù al suo campo gustandosi

poi. ¶ Jun che corre giù per il sentiero, a

tempo, partivano a cantare. Giù in strada stava il

su un la bemolle. Giù, in strada, arrivava un

Chi lo sa... ¶ Erano giù, alla vetreria, a vedere

Che faccia avevo? ¶ – Quando? ¶ – Giù, alla vetreria, oggi pomeriggio

faccia aveva. Quel pomeriggio, giù alla vetreria e tutte

Rail lo accompagnò fin giù, alla strada, dove Arold

tutta la notte... è giù da quel sentiero che

il signor Rail, guardando giù verso il pratone dove

alla sua schiena e giù per le gambe, si

in testa. È caduto giù come un sacco. Non

in testa, è caduto giù di schianto, e tutti

lo appoggeranno e verrà giù tutto, scrivevano gli esperti

Gli operai guardano, da giù, e pensano che buffa

rumore iniziava a scendere giù dai sentieri del parco

operai che stanno mettendo giù i binari della grande

trovavano qualcuno che vagabondava giù, al paese, lo prendevano

un po’ speciale: mettevano giù i binari per le