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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Bernari, Tre operai, 1934

concordanze di «gli»

nautoretestoannoconcordanza
1
1934
all’ingegnere, il quale gli manda presto un “benservito
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1934
la dichiarazione, gongolando per gli elogi che gli si
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1934
per gli elogi che gli si fanno. La porta
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1934
e comincia a leggere gli avvisi economici “Richieste di
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1934
ma a questo punto gli sorge un timore; e
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1934
qualche chilometro dal rione. Gli operai escono dalla fabbrica
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1934
alle domande che questi gli rivolge, si contraddice senza
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1934
diffusore elettrico della scrivania gli taglia il viso a
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1934
la carità pelosa, perché gli piace fare il martire
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1934
tornando a contatto con gli operai, ha inavvertitamente subito
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1934
tre giorni fortunatamente, ma gli sono bastati per mettersi
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1934
Il puzzo di stagno gli pare di sentirlo ora
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1934
allegro. Il nuovo incarico gli ha ridonato fiducia in
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1934
restare. ¶ «Tu lo sai» gli dice appena soli, «sai
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1934
ha rese dure, che gli bruciano; e le mani
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1934
mentre granelli di rena gli scivolano sul dorso, solleticandolo
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1934
Ha sudato, le spalle gli bruciano, la salsedine gli
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1934
gli bruciano, la salsedine gli tiene le occhiaie tese
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1934
momento del suo rancore, gli va incontro dicendogli che
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1934
che la cosa non gli interessa; o per lo
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1934
la vita di tutti gli altri, ci somiglino oppure
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1934
a sé Marco e gli dice tutto: che conta
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1934
ventre della vacca; siamo gli eterni buoni ragazzi, noi
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1934
in piena regola, oppure gli operai occuperanno le fabbriche
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1934
i flebili respiri durante gli attimi in cui si
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1934
far da me. ¶ Apre gli occhi di scatto, la
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1934
degli uomini. Anzi quando gli uomini si mostrano più
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1934
i rivoluzionari, perdete pure gli uomini per bene...» ¶ Durante
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1934
estate, mentre studiava; che gli rimane di tutta quella
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1934
capi operai che sono gli elementi più pericolosi. ¶ «Senti
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1934
panni e dice che gli hanno portato via la
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1934
fissa Teodoro. Marco allora gli va incontro domandandogli: ¶ «Già
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1934
Ma nessuno ancora lavora, gli operai si guardano, si
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1934
per la corsa fatta, gli batte forte; e nel
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1934
forte; e nel silenzio gli pare sentirne i battiti
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1934
sonno pesante. Il cuore gli si è inquietato, ma
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1934
ma ora le palpebre gli battono forte, perché pensa
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1934
palmi delle mani ormai gli bruciano, poi siede sul
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1934
camera attigua, la quale gli consiglia di provare dal
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1934
ma nella sabbia molle gli si inchiodano i piedi
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1934
piedi e il cammino gli diventa faticoso fino alla
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1934
punte delle bretelle. Marco gli dice che bisogna cercare
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1934
in vita sua non gli è capitato mai di
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1934
mannaggia l’ora che gli ho dato la casa
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1934
nuova. ¶ Sul friulano con gli attrezzi, spunta l’alba
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1934
pochi secondi dalla rivelazione, gli è impossibile ammettere che
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1934
braccia e le gambe gli dolgono; ma deve farsi
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1934
fa una cosa che gli dico no di fare
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1934
si cura di lui: gli occhi gli luccicano; e
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1934
di lui: gli occhi gli luccicano; e Marco se
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1934
nel cortile, e improvvisamente gli correva incontro sulle gambette
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1934
dicendo cose impensate. Allora gli rispondeva sommariamente, delle sciocchezze
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1934
sommariamente, delle sciocchezze, e gli parevano già difficili per
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1934
un poco, e richiude gli occhi. ¶ Marco prende il
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1934
che non apre più gli occhi e non parla
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1934
quasi abbia gridato, quelli gli si fanno d’attorno
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1934
aiutare?» ¶ Marco non risponde, gli pare che quegli uomini
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1934
riposo; lambisce i ferri, gli attrezzi della piccola officina
59
1934
dietro l’ingegnere, che gli promette di giorno in
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1934
delle preghiere che egli gli rivolse. Accettò di farlo
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1934
a patto però... E gli fece mille raccomandazioni, quel
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1934
d’esser lasciato solo. Gli pesava sul cuore la
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1934
giornata fu lunga, tormentosa. Gli operai lo guardavano con
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1934
era pieno di sole. Gli stagni e i ritagli
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1934
veniva da altri reparti. Gli uomini lucidi di sudore
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1934
braccio il compagno e gli disse: ¶ «Debbo confessarti una
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1934
reparto; manovrava con competenza gli stampi e conosceva a
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1934
per le disavventure che gli erano capitate, ma dal
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1934
batticuore mentre dall’interno gli vengono incontro suoni e
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1934
grammofono. La bambina che gli ha aperto la porta
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1934
abito corto e attillato gli si fa incontro subito
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1934
alte e melodiose, e gli acuti più verticali di
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1934
vorrebbe dire che se gli dispiace lei può benissimo
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1934
a indossare: le tempie gli si inumidiscono continuamente, e
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1934
le goccioline di sudore gli scendono per il collo
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1934
lo nota poco? Nemmeno gli altri si occupano più
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1934
che mi aiutasse. Poi gli scrissi prima di partire
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1934
prima di partire, niente; gli riscrissi da Crotone, niente
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1934
Ecco che la pace gli si rompe di nuovo
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1934
Marco? Quel Marco ora gli dà proprio fastidio; bisogna
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1934
dovere. Ma di dove gli venivano quei comandamenti, da
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1934
e la posizione politica gli diventa subito parola: “Sto
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1934
dei... come si chiamano gli operai che lavorano nelle
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1934
di conserve? i conservieri? gli alimentari? mettiamo: gli alimentari
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1934
conservieri? gli alimentari? mettiamo: gli alimentari. Il grande sciopero
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1934
primo dei due. Certamente, gli ribatte il secondo: Vedresti
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1934
polverosa come tanti tronchi. Gli operai che escono dagli
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1934
firmerebbe l’affitto; elencano gli oggetti che ognuno di
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1934
così com’è posta, gli evita ogni pericolo. Sente
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1934
si disperde nel cielo. Gli operai son seduti sul
91
1934
mise fine al progetto. Gli eredi erano gente votata
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1934
barca e in automobile. Gli operai, per i quali
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1934
meravigliosa. ¶ La domenica anche gli operai andavano al bagno
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1934
non aveva fine; dove gli uomini e le cose
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1934
giorno per giorno, e gli occhi le si spengono
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1934
con l’energia che gli è solita. Scrive all
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1934
terminare la frase e gli è addosso a pugni
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1934
Ecco i pensieri che gli saltellano per la mente
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1934
delle parole che ode. Gli pare che il viso
100
1934
a terra. Il viso gli duole al ricordo dei
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1934
piano, si alza e gli va incontro. Il ragazzo
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1934
mano a un tavolo, gli tira un pugno. Corrono
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1934
che fate? siete pazzo?» gli grida uno di quelli
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1934
uno di quelli che gli tengono forte i polsi
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1934
il viso del ragazzo gli si ripresenta per sanguinare
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1934
Elisa in questo momento gli dà fastidio: gli pare
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1934
momento gli dà fastidio: gli pare che ella abbia
108
1934
negli occhi, pare che gli dica: ho capito tutto
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1934
il burrone. Ma perché gli è saltata alla mente
110
1934
butta senza metodo e gli anelli cadono tra i
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1934
è alla sua destra: gli occhi di vetro verde
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1934
a tirarne qualcuno, ma gli anelli battono contro la
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1934
legno e cadono. Ma gli occhi verdi lo guardano
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1934
donna e fa brillare gli occhi morti del cane
115
1934
con quelle risate banali gli scuote i nervi!... ¶ Il
116
1934
di convincere il compagno: gli dice che una lezioncina
117
1934
felice del compito che gli viene affidato, segue Corona
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1934
vinta ai cerchietti, che gli tiene una mano impedita
119
1934
tonfo. Un odore forte gli sale al naso. Lascia
120
1934
una materia scura, che gli tiene i capelli attaccati
121
1934
suo compagno, Corona, con gli occhi chiusi verso la
122
1934
ma l’aria, che gli esce dalle labbra secche
123
1934
rosse della ferrovia; ma gli pare così fioco quel
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1934
che deve percorrere, per gli alberi neri, altissimi, che
125
1934
carabinieri di servizio, quando gli passano accanto, gli lanciano
126
1934
quando gli passano accanto, gli lanciano delle occhiate furbe
127
1934
punto che una mano gli trema, mentre si tortura
128
1934
contenta di vederlo, che gli occhi le piangeranno, come
129
1934
ha ricevuta, la zia gli scriveva che la madre
130
1934
sole. Non lo riconosce: gli dice con freddezza che
131
1934
più nulla: le orecchie gli fischiano come quando si
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1934
in un gran silenzio. Gli pare di sentire improvvisamente
133
1934
fisso negli occhi e gli consiglia di provare a
134
1934
speranza e sognano con gli occhi aperti di aver
135
1934
Intanto pare che tutti gli altri abbiano un lavoro
136
1934
raggiungere. Teodoro invece ha gli occhi lucidi, il viso
137
1934
ancor più grave. ¶ Con gli aiuti della sorella, ben
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1934
distesero per terra, ove gli sterpi pungevano, si ficcavano
139
1934
fretta, coi capelli che gli fuggono da ogni lato
140
1934
in faccia. Ogni tanto gli dà qualche colpetto sul
141
1934
un giornale illustrato e gli fa capire che glielo
142
1934
Pippetto rimane muto, con gli occhi fissi alla parete
143
1934
le mani gommose e gli angoli della bocca sudici
144
1934
ogni tanto una mosca gli corre per il volto
145
1934
monotono. ¶ Ad un tratto gli strilli si sollevano di
146
1934
che i due finanzieri gli dicono: «Metri due e
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1934
braccio guardano tutto con gli occhi vuoti, assenti. Le
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1934
cosa alla gola, che gli tiene il respiro sospeso
149
1934
poco a capirlo! Se gli altri avessero capito in
150
1934
capito in tempo non gli avrebbero fatto la spia
151
1934
scriva al capo personale. Gli deve scrivere non è
152
1934
il massimo rispetto per gli spettatori, anche quando sono
153
1934
moderne, che ti portano gli uomini in camera e
154
1934
fa sforzi per tenere gli occhi aperti, mentre un
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1934
una lettera in cui gli direbbe questo o quest
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1934
indomani: cosa dirà Giorgio? Gli mostrerà il bambino e
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1934
mostrerà il bambino e gli dirà: “Vedi com’è
158
1934
scambiare quattro chiacchiere con gli inquilini; ma la strada
159
1934
epoca che tutti fanno gli spacconi e non ci
160
1934
la tosse non ancora gli è passata, sto pensando
161
1934
per uno, supina, con gli occhi rivolti ai fiorellini
162
1934
tenute al muro con gli spilli: sulla prima ci
163
1934
calma i capelli: avvicina gli occhi allo specchio, come
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1934
alza e, piantandoglisi davanti, gli dice che ormai è
165
1934
forti di lui e gli fanno commettere una grande
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1934
decisa ad attendere finché gli estranei non siano usciti
167
1934
fuga dei vecchi agitatori, gli operai, rimasti in balìa
168
1934
che a sua volta gli presentò il chimico Russolo
169
1934
idea, qualunque iniziativa, e gli contristavano la vita con
170
1934
I due, è chiaro, gli vogliono impedire di dare
171
1934
a “muoversi” aspettano che gli operai esplodano “naturalmente” per
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1934
alla rivoluzione bisogna condurli, gli operai: egli si trova
173
1934
fatto positivo... Risolto quello, gli operai ci verranno dietro
174
1934
accendono i mozziconi che gli si sono spenti fra
175
1934
sopraggiunge come a calmare gli animi. Il chimico è
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1934
la tensione nervosa non gli permette di capire esattamente
177
1934
nota che il viso gli s’indurisce in un
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1934
classico tipo dello spostato”, gli ripete nell’orecchio la
179
1934
più una parola: ora gli pare tutto vero quello
180
1934
guarda lui stupita, con gli occhi ebeti: «La tua
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1934
parole che ha detto gli ballano nella mente inquietanti
182
1934
il paese. Qualche cosa gli accadrà di certo, e
183
1934
alle sue spalle... Chiude gli occhi e l’immagine
184
1934
piedi e buttato fuori gli torna intatta alla mente
185
1934
stesso senso di vuoto... Gli manca il respiro e
186
1934
le lenti, ma socchiude gli occhi per vederci meglio
187
1934
hanno cercato di dissuadere gli operai dallo sciopero. ¶ Teodoro
188
1934
ora non trova più gli argomenti e infine sembra
189
1934
della donna, la quale gli tiene una mano sulla
190
1934
mano sulla spalla e gli dice di non arrabbiarsi
191
1934
entrare?» ¶ «Ecco quello che gli piace fare!» dice il
192
1934
visto?» Ma Teodoro non gli lascia terminare la frase
193
1934
rimossa dalla sua posizione? Gli pare di star troppo
194
1934
passano di qua. E gli operai è già troppo
195
1934
voglia finire. Ma ora gli piace come parla la
196
1934
Torino? da Milano?, dove gli operai trovano sempre lavoro
197
1934
di già “toccato”, che gli ricordano Maria: e veramente
198
1934
del rifiuto d’impiego. Gli fu detto che di
199
1934
bisogno; erano già troppi gli sfaccendati che il cantiere
200
1934
avvenire?» ¶ «Nessuna, caro giovanotto» gli rispose il capo del
201
1934
un ragazzo che pulisce gli specchi. ¶ L’uomo dalla
202
1934
sappia qualche cosa; subito gli domanda: ¶ «Hanno preso solo
203
1934
voce. ¶ «Avete qualche licenza?» gli domanda l’uomo. ¶ «Questo
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1934
poteva seguitare a pagarmi gli studi. Era un uomo
205
1934
che ha bisogno...» Ma gli pare d’un tratto
206
1934
se sta in casa» gli dice passandogli il biglietto
207
1934
capire il mistero e gli pare che sotto l
208
1934
voi di nuovo, buongiorno!» gli risponde la donna passando
209
1934
il capo senza rispondere. Gli pare che anche lei
210
1934
intuendo il suo imbarazzo, gli fa: ¶ «Non vi scoraggiate
211
1934
esser vero. Vede che gli occhi di lei si
212
1934
dopo la prima emozione, gli sembra anzi fatale che
213
1934
incarico. ¶ Una sola cosa gli fa orrore, e spavento
214
1934
poche cose che sa, gli sembra sproporzionato il compito
215
1934
sproporzionato il compito che gli è stato affidato: certo
216
1934
di Catello, e questa gli ha risposto di aver
217
1934
la mancanza di calma gli fa commettere qualche errore
218
1934
strade, nei crocevia, ove gli agenti inseguono e disperdono
219
1934
dimostranti guardano lui e gli si accodano; ed egli
220
1934
le tasche. Un agente gli è alle spalle; un
221
1934
lo conducono al Commissariato. Gli sequestrano le due rivoltelle
222
1934
alla Questura centrale, ove gli hanno preparato il foglio
223
1934
in guerra. Nella stazione gli consegnano una lettera aperta
224
1934
tutte le pene che gli ha dato la causa
225
1934
andare in appello, perché gli eredi ci hanno una
226
1934
stanco. I canti e gli strilli gli torturano il
227
1934
canti e gli strilli gli torturano il cervello. Spinge
228
1934
determinate condizioni d’ambiente ¶ Gli operai di Crotone sono
229
1934
intrusa e di sanguisuga. Gli uomini non ancora addestrati
230
1934
diretti chissà dove. ¶ Con gli anni e con l
231
1934
di sé: la guerra gli ha rafforzato la sua
232
1934
certi fenomeni che prima gli sembravano problemi complessi. Ha
233
1934
benché il compito che gli è stato affidato non
234
1934
fanno brillare la campagna, gli operai hanno il permesso
235
1934
tra la collina e gli stabilimenti. Il sole batte
236
1934
può fare di più? Gli tocca agire con molto
237
1934
con molto tatto, poiché gli operai che gli si
238
1934
poiché gli operai che gli si oppongono possono diventare
239
1934
zelo.» Tanto più quindi gli toccava essere cauto con
240
1934
Oh, bene, siete venuto!» gli dice. «Vi ho mandato
241
1934
in quel momento... (chiude gli occhi e cerca di
242
1934
avvicina per primo allora gli perdono tutto. Invece, in
243
1934
ma intanto fa con gli occhi un giro rapido
244
1934
sempre consigliato di prendere gli uomini alla leggera...» Ma
245
1934
menzogna, mentre il rossore gli sale alle guance. ¶ «Però
246
1934
un braccio, ma ella gli resiste. ¶ «Lasciami stare» gli
247
1934
gli resiste. ¶ «Lasciami stare» gli dice. ¶ «Guarda, senti» ripete
248
1934
vetri delle finestre, illumina gli specchi di acqua. Operai
249
1934
inumidisce i vetri e gli specchi. Le mosche sono
250
1934
proponimenti di fanciullo; e gli par vera più che
251
1934
è sicuro; ma perché gli altri non gli credono
252
1934
perché gli altri non gli credono? ¶ «Quale necessità c
253
1934
Marco De Martino che gli pare un uomo coraggioso
254
1934
egli lo sente. Cosa gli diranno dopo la lunga
255
1934
domande che la madre gli rivolge. Pare che egli
256
1934
due battenti. ¶ La madre gli gira intorno senza parlargli
257
1934
intorno senza parlargli; poi gli si siede al fianco
258
1934
nausea. E la casa gli diviene odiosa, come quando
259
1934
dalla parte del balcone, gli dice che il padre
260
1934
nascondere le lagrime che gli riempiono gli occhi. Ora
261
1934
lagrime che gli riempiono gli occhi. Ora capisce il
262
1934
vorrebbe ritornare indietro con gli anni, per trattar meglio
263
1934
un singhiozzo che non gli si scioglie in lagrime
264
1934
lo pensa soltanto. Guarda gli occhi velati della madre
265
1934
duro nello stomaco che gli dà l’affanno – ed
266
1934
fretta e i palazzi gli si allontanano alle spalle
267
1934
bene, e le luci gli tremano negli occhi: quasi
268
1934
le cose che quando gli sono ai lati. Le
269
1934
forse meglio di tutti gli altri, che io non
270
1934
Ma come ci vado?” gli dico, “sto pulendo la
271
1934
uno di quei buffoni gli aveva dovuto dire che
272
1934
intuisce qualche cosa e gli domanda: ¶ «Ma se non
273
1934
maggiore. ¶ «Che cos’hai?» gli domanda Marco. ¶ «Ho lasciata
274
1934
vettura, mentre si sentono gli sportelli chiudersi, uno dopo
275
1934
mettetevi in ordine con gli abiti. Non vi disperate
276
1934
prima stanza, dove dormono gli uomini, pancia all’aria
277
1934
in cui è capitata, gli ambienti in cui è
278
1934
Sulla porta s’affacciano gli uomini, coi visi unti
279
1934
Anna riesce a chiudere gli occhi. E all’alba
280
1934
il biglietto che Marco gli porge. Quando ha finito
281
1934
di qua a prenderti.» Gli stringe la mano, saluta
282
1934
dire e che fare. Gli vengono alla fronte goccioline
283
1934
cose, a quello che gli toccherà fare, trovando il
284
1934
dal quale è uscita. Gli porge una sedia, ed
285
1934
una sedia, ed ella gli siede accanto. Teodoro si
286
1934
O tutto il servizio gli è offerto gratuitamente? Come
287
1934
quanto tempo state qui?» gli domanda lei. ¶ «Da poco
288
1934
sorride perché la mano gli trema, e sembra non
289
1934
fuori, e un ritorno gli sembra altrettanto assurdo quanto
290
1934
e il suo passo gli rammenta il battito del
291
1934
fondo, la piazza con gli alberi che sostengono gli
292
1934
gli alberi che sostengono gli scrosci violenti della pioggia
293
1934
vivere? Si vedrà dopo. Gli viene al cuore un
294
1934
a zufolare e inconsciamente gli torna alle labbra la
295
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si lava, «se no gli avrei risposto come si
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servizio, deve fare pure gli spostamenti nella stazione?» ¶ Teodoro
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poche lire al giorno. Gli pare di riudire il
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a sinistra, e tra gli alberi le statue. Sul
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destra e sparire tra gli alberi. Teodoro s’accosta
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calza. Appena vede Teodoro gli chiede una sigaretta: «Anche
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oliva pare immota; solo gli alberi delle imbarcazioni oscillano
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a male. Solo Bondini gli ha prestato dei soldi
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contava per trovare lavoro gli hanno ripetuto la solita
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ottimista, innamorarsi di Maria gli era parso facilissimo. Bisognava
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di sopra di lui: gli appare come qualcosa da
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E bussa alla porta. Gli viene ad aprire Maria
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si diffonde nell’ambiente; gli spessori di grasso dei
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preoccuparti.» (Oh! a parte gli scherzi, un buon caffè
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scherzi, un buon caffè gli farebbe piacere!) ¶ «Tanto debbo
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Teodoro la segue con gli occhi incantati: guarda insistentemente
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Ma subito questa domanda gli pare ingenua e fuori
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ti maltratta? Forse non gli vuoi bene? pensa Teodoro
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per la stanza, tocca gli oggetti, apre qualche tiretto
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colore giallo pallido, che gli ricorda il colore del
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sicuro che quel passo gli sarà fatale: ma non
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cui s’è cacciato gli vien quasi da piangere
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casa non sua! Tutto gli sembra così assurdo, che
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estranei: tornare indietro. E gli occhi gli si riempiono
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indietro. E gli occhi gli si riempiono di lagrime
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mano fredda della madre gli si posava sulle tempie
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quando Maria usciva, non gli andava vicino come sempre
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Anna interveniva: ¶ «Perché, che gli manca ad un operaio
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un uomo come tutti gli altri?» ¶ «Eh, sì! Come
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Eh, sì! Come tutti gli altri! Ma sempre pieno
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c’è.» ¶ «E allora» gli diceva Maria, «io sono
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parlava più, ma teneva gli occhi fissi alla finestra
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prestito di libri che gli faceva qualche amico. Spesso
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caso i libri che gli erano capitati per mano
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smaltato, fra le stelle. ¶ Gli operai che escono dagli
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che escono dagli opifici gli passano davanti a frotte
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ed operai, ancora operai, gli passano davanti. Hanno tutti
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ma a quale scopo? Gli sembrava di aver lasciato
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lo sopportano e non gli dicono niente, lo rende
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è un fanale tra gli alberi. Il vento pettina
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inferiorità e d’impotenza gli trafigge il cuore. ¶ Maria
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alla sua immagine che gli attraversa di tanto in
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nel primo capannone. ¶ «Ecco» gli dice il padre, «questa
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operaio apprendista nella lavanderia. Gli operai più anziani lo
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De Martino; e Marco gli dice che la sera
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e Teodoro, mentre aspira gli effluvi di vapore che
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Luigi Barrin è inesorabile, gli dà la sveglia col
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paio di scarpe, e gli occorrerebbero anche delle mutande
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E pensa, Teodoro, con gli occhi chiusi, pensa alle
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ad Anna; e Anna gli si avvicina che egli
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De Martino. Questo Marco gli diventa sempre più simpatico
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quei pochi soldi che gli hanno dato! Che scarpe
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Teodoro ne ha pieni gli occhi. È piuttosto grassa
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ma le patate non gli piacciono, ed è una
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tortura mandarle giù. Né gli riesce di mangiare altro
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aver guardato Maria, Anna gli appare umile e dimessa
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e dimessa; e Anna gli riporta alla memoria anche
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in questo momento. Maria gli appare come una creatura
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proprio la donna che gli ci voleva. Ora ella
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fuma sigari! A me gli uomini che fumano sigari
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è tardi. Nello specchio gli appare un’altra stanza
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la testa storta e gli occhi torvi. Si veste
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guardandolo fisso negli occhi, gli dice: ¶ «Vorrei sapere... vorrei
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c’è posto per gli sfaticati. Se il mio
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avesse altre parole che gli urgono sulle labbra; ma
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il rosso delle gote gli corra fin dietro le
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che lo guarda con gli occhi umidi e privi
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sotto un porticato. Davanti gli passano i carri avviati
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fu a dirmi che gli avevano rubato? ¶ Corso Umberto
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molli; le donne grasse gli piacciono, quando avrò soldi
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Ma è Maria che gli torna per prima alla
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delle due ragazze, e gli viene il fiato grosso
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si soffia il naso. ¶ Gli apre la porta Maria
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oscuro, ma questa idea gli pare puerile; lo metterebbe
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ma la mano destra gli si stanca presto e
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si stanca presto e gli si fa di ghiaccio
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che poggia sul cuscino gli lagrima, e le palpebre
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lagrima, e le palpebre gli si chiudono e sente
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la luce. E Moreau gli viene incontro con le
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nessuno. E nella mente gli torna il motivo inquietante
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può essere che operai ¶ Gli sembrava di essersi accontentato
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essersi accontentato di poco, gli sembrava di avere scelta
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mostruosa. La sua vita gli sembrava vuota, senza scopo
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attimo di riposo che gli consentisse di gustare quelle
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felicità che la vita gli offriva fra tante amarezze
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offriva fra tante amarezze. Gli sarebbe bastata una “felicità
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nuovi, tra cose nuove, gli sembra di saper dominare
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sé la “felicità”. ¶ Apre gli occhi e s’accorge
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che batte all’impazzata, gli è impossibile riaddormentarsi. Cerca
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in mille pieghe che gli impediscono di stendersi. Accende
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dico no di fare. Gli indicano di aprire una
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è un cattivo odore; gli dicono di aprire un
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la spalliera del letto, gli impedisce la vista. Sta
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più. Ansima, pare che gli manchi l’aria. Sente
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dei due uomini che gli stanno alle spalle. Vorrebbe
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tornare indietro? Il fattore gli respira sul collo e
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infine si decide e gli passa davanti. Apre le
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del corpo di Anna gli rimane coperto alla vista
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testa ancora un poco gli manca, tutti lo guardano
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le labbra secche che gli si sono appiccicate, piega
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sul petto. Il fattore gli va incontro facendo troppo
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dure, in quel silenzio: gli dice qualche cosa incomprensibile
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non rimane che fare gli ossessi contro quella carcerazione
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altrui. Da qui vede gli operai aggrappati al cancello
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di accelerare il passo gli sembra di recarsi a
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Teodoro lo scorge e gli tende una mano, che
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mare è calmo, rende gli ultimi bagliori al sole
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avvicina a Marco e gli domanda: ¶ «Chi è morto
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morta»; ma le palpebre gli si chiudono: e nell
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del mare. Ora, con gli occhi chiusi, indovina come
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comincia assordante. Col sole gli ritorna energia, e un
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un po’ di conforto gli ci vuole! Invece è
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dintorni: e il cuore gli sobbalza: gli pare che
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il cuore gli sobbalza: gli pare che improvvisamente la
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e schiumoso al cielo. Gli occhi si chiudono: attenderà
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il cantiere quasi fermo. Gli uomini chiaramente cercano un
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ossessionato dalle idee che gli nascono nella mente: si
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uno e l’altro gli rispondono insolenti. Il conducente
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riveda più. È morta! gli ripete il grido di
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sentir freddo, la fame gli stringe lo stomaco, fa
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fa smorfie per liberare gli occhi e la bocca
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bocca dal pianto che gli si è asciugato sul
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Questi lo ferma e gli dice: ¶ «Io l’ho
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posizione contraddittoria che non gli permette neppure questa volta
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e le scaglie luccicano. Gli operai girano annoiati attorno
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ruggine e il terreno, gli spunta una pallina rossa
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di occuparsi di lui. Gli operai tornano stanchi e
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completato con altre notizie: gli si imputa il ferimento
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di due denti che gli sono stati estirpati. Si
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fuori, di camminare come gli pare, con vestiti e
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fritto e di vino, gli si fa il fiato
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d’essersi seduto, che gli pare di avere i
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nell’ovatta. La testa gli gira e Murat nel
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sempre, senza aprire più gli occhi. E chiude le
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palpebre mentre il capo gli scivola lentamente fra le
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per un braccio. Apre gli occhi e dopo la
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e a passi svelti gli è addosso. Se avesse
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colpo. Ma la mano gli ricade. Le spalle del
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dovete girare al largo!» gli risponde il milite, voltandosi
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sospeso sul mare. Socchiude gli occhi e muove la
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si dice. Così muoiono gli oggetti inutili. Immagina di
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ritrovato se stesso. Fiducia gli occorre, sicurezza... Ma non
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non osa andare oltre... Gli echi della rivoluzione si
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la luna manda attraverso gli oblò squarciati. Dal di
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le sue condizioni non gli permetteranno di avere una
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una croce di ferro, gli si posa sullo stomaco
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di parlare: le palpebre gli battono, come per paura
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come per paura, mentre gli uomini lo sollevano e
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lo appoggiano alla parete; gli mettono addosso la giacchetta
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sono compagni questi che gli parlano. I compagni; odi
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di piangere. Vede che gli operai lo guardano attoniti
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rossi di ruggine, e gli passa qualche cosa, dicendogli
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non offenderti, fanno eco gli altri due: sono cose
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alla farmacia: lo puliamo! gli diamo il cognac: e
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proiettato così buffo; anche gli altri ridono, e le
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carta carbone. E tra gli alberi, le luci della
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aspirare grosse boccate: socchiude gli occhi e col capo
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ribatte lei, «fuma!» E gli porge una sigaretta intera
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quando sorpresa dalla domanda gli si avvicina: ¶ «E che
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acqua sporca. La vicinanza gli fa notare che il
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lavorio quando la donna gli si avvicina soffiandogli in
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camera. ¶ Teodoro siede, socchiudendo gli occhi al piacere del
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continuo e allegro che gli procura un senso di
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di morte. La fronte gli si imperla di sudore
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di sudore. A chiudere gli occhi gli pare che
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A chiudere gli occhi gli pare che il suo
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nauseante dei suoi panni gli torna alle nari e
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nari e nella mente gli appare il suo corpo
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disfatto. Solo il viso gli è rimasto, quel maledetto
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cantiere pieno di sole gli danno dei soldi: ma
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e i tre uomini gli sono sempre davanti, che