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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Sgorlon, La conchiglia di Anataj, 1983

concordanze di «gli»

nautoretestoannoconcordanza
1
1983
le storie della taiga gli davano fastidio. Aveva sentito
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1983
noi, o di chi gli stava vicino… ¶ Anche il
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1983
prima. ¶ Neppure la gente gli pareva rassicurante. Si era
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1983
bandito. Tutti i siberiani gli parevano selvaggi, primitivi, capaci
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1983
fuoco alla taiga e gli operai erano fuggiti come
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1983
tra di loro come gli anelli di una catena
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1983
anelli di una catena. Gli operai diedero la stura
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1983
preso possesso, e che gli incidenti non erano fatti
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1983
uno spazio che non gli spettava, e in fondo
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1983
lungo il terrapieno. Però gli operai ci dissero che
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1983
più forte, fece gemere gli alberi e quasi scricchiolare
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1983
deboli radici e scaraventati gli uni sugli altri. ¶ «È
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1983
come il ferro, e gli occhi neri, dalla guardatura
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1983
lontano i lupi. E gli orsi erano già in
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1983
quel guaio. ¶ «Sei stanco?» gli chiesi. ¶ «No. Pensi che
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1983
mia ricchezza, la salute, gli occhi, l’udito, le
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1983
stati così a lungo gli zimbelli del vento e
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1983
nuova palpebra discesa sopra gli occhi, e vi fa
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1983
Avete sentito, Anataj? Io gli credo. Non m’intendo
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1983
Anataj…» ¶ Non alzai neppure gli occhi sul vecchio. Cercai
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1983
legno e di cuoio, gli fece vedere come era
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1983
tenuto lontano, per quanto gli era stato possibile, anche
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1983
un giorno di nebbia. Gli era venuta davanti come
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1983
nei villaggi tartari, dove gli uomini li acquistavano per
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1983
faine. Certe volte fasciavano gli zoccoli dei cavalli con
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1983
erano davvero imprendibili perché gli abitanti dei villaggi stavano
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1983
a vuoto. Al processo gli attribuirono anche rapine e
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1983
per il tuo bene!» gli dissero. ¶ Anataj fin dal
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1983
resistentissimi. Più d’uno gli era morto nella taiga
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1983
stato divorato dai lupi, gli orsi e le linci
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1983
rimaste a biancheggiare fra gli alberi, sepolte sotto la
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1983
fatalità. Tutto ciò che gli avveniva gli era stato
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1983
ciò che gli avveniva gli era stato attentamente soppesato
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1983
un tempo sapeva colpire gli zibellini negli occhi, voleva
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1983
fischi delle locomotive e gli stridi delle ruote, la
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1983
lo trovava sempre sveglio, gli occhi sbarrati nel buio
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1983
pensando in quale direzione gli convenisse cadere. Vedendolo seduto
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1983
ricavarne più nessuna emozione. Gli anni avevano consumato e
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1983
E come? E poi, gli animali selvatici in gabbia
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1983
legno sagomati da Gurka. Gli pareva una cosa insipida
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1983
strani e inverosimili, perché gli piaceva stupire le ascoltatrici
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1983
fiorire sulle loro bocche gli “oh” e gli “ah
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1983
bocche gli “oh” e gli “ah” di meraviglia. Parlò
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1983
sensibili di orologi, che gli scienziati sanno guardare.» ¶ Raccontò
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1983
lui Eroska aveva addosso gli odori e i sapori
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1983
sillaba di ciò che gli usciva dalla bocca. Mangiammo
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1983
rossori, e immaginava che gli altri se ne accorgessero
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1983
tepore del sole e gli odori dei pollini e
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1983
distanza di anni, tutti gli uomini soli, separati dalle
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1983
doveva assolutamente irrompere dentro gli spazi di un altro
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1983
anziché alla destra come gli altri. Tutti capirono che
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1983
Ma quando si esaminarono gli animali si vide che
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1983
ancora al villaggio, quando gli uomini erano in vena
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1983
confidenze, e volevano convincere gli operai forestieri che Kirkovsk
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1983
ombra del suo spirito, gli dèi più antichi della
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1983
spiegare ogni cosa. Anche gli infiniti laghi della Siberia
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1983
provenivano. Nelle storie anche gli animali provavano voraci nostalgie
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1983
provavano voraci nostalgie, come gli uomini, che si sentivano
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1983
e che Allah, o gli dèi più antichi della
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1983
tutti i tetti e gli alberi vi fu uno
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1983
sgocciolio come di pioggia. Gli sparsi mucchi di neve
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1983
tuttavia eravamo felici perché gli accampamenti d’inverno erano
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1983
sentivano le grida e gli incitamenti dei carradori ai
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1983
generosi e instancabili come gli operai. ¶ Anche questo del
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1983
lavoro. ¶ E come chiudere gli occhi di fronte a
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1983
terrapieni le paludi e gli acquitrini dell’Amur e
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1983
un paese vertiginosamente grande. Gli era bastato alzare un
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1983
i membri del comitato, gli ingegneri che erano a
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1983
sue amanti, o sopra gli eccessi della corte, creavano
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1983
di questo racconto sia gli operai che gli abitanti
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1983
sia gli operai che gli abitanti del villaggio si
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1983
quel sogno piaceva, perché gli piacevano l’uniforme, l
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1983
si baloccava con esso. Gli bastava pensare che, se
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1983
dentro di sé, se gli capitava di sentire frasi
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1983
un sogno al quale gli uomini, eterni bambini, non
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1983
al ponte di pietra. Gli operai erano sbalorditi. Si
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1983
che coloro che davano gli ordini lo facevano con
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1983
noi risuonavano da sempre gli squilli di tutte le
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1983
di altri operai, contro gli appaltatori, o gli ingegneri
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1983
contro gli appaltatori, o gli ingegneri, o i burocrati
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1983
fatto di scoprire finalmente gli strati del terreno roccioso
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1983
tal forest. Le stagioni, gli anni trascorsi in una
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1983
Io mica mi lamento…» ¶ Gli bastava solo che quelli
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1983
col lavoro, ma esso gli era riportato a galla
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1983
finita. Possibile che qualcosa gli capitasse proprio gli ultimi
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1983
qualcosa gli capitasse proprio gli ultimi giorni, agli sgoccioli
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1983
non arrivava e nessuno gli diceva qualcosa, come non
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1983
parlare con l’ingegnere» gli dicevamo. ¶ «Ma no. Lasciamo
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1983
in qualche maniera, costringere gli altri ad occuparsi di
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1983
si comportava esattamente come gli altri. ¶ Nei primi giorni
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1983
nessuno si accorgeva. Perciò gli pareva di poter conservare
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1983
metà del lavoro, qualcosa gli sarebbe mancato, e si
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1983
frequentava la quinta elementare. Gli pareva che l’ultimo
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1983
i piloni. Certe volte gli pareva che, alla fine
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1983
vento, e tanti saluti.» ¶ Gli ricordai la storia del
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1983
fossero su per giù gli stessi alberi. La taiga
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1983
piume consunte dalle intemperie gli scheletri delle cornacchie. ¶ Da
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1983
i potenti, i re, gli imperatori, gli zar, i
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1983
i re, gli imperatori, gli zar, i sultani, i
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1983
lituano? I re e gli imperatori si sentivano terribilmente
101
1983
sentivano, lo vedevano anche gli altri? Mi pareva di
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1983
giorno del giudizio, quando gli angeli si metteranno ai
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1983
cose si lasciano stare» gli dissi sottovoce. ¶ «Si lasciano
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1983
Vanka il luparo e gli altri vecchi del villaggio
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1983
di denaro. V’erano gli operai della ferrovia con
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1983
fino a far suoi gli argomenti di padre Nichanor
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1983
di natura, che tutti gli animali della taiga seguivano
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1983
era così pauroso che gli uccelli cadevano in volo
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1983
nemmeno i samoiedi, nemmeno gli animali polari, gli alci
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1983
nemmeno gli animali polari, gli alci, le volpi artiche
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1983
alci, le volpi artiche, gli orsi bianchi, i lupi
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1983
Falalej. Cosa stai combinando?» gli chiedevo. ¶ «Passo il tempo
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1983
a lui, perché avevo gli occhi buoni. Vedere le
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1983
ne sgranava uno per gli uccelli. Non gli importava
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1983
per gli uccelli. Non gli importava quali. Allodole o
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1983
amicizia tra lui e gli uccelli, che venivano a
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1983
mobilitava dentro di me gli atteggiamenti più pensosi e
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1983
del disgelo. In primavera gli strati soprani della terra
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1983
il minimo filo tra gli operai del villaggio e
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1983
certo punto nacque tra gli operai che andavano da
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1983
noi l’allegria e gli scherzi che avvenivano nel
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1983
toglieva le muffe e gli spurghi dei tristi pensieri
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1983
sopra i letti con gli scarponi ai piedi. «Auf
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1983
travi le tacche per gli incastri, e non smettemmo
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1983
perché erano le stalle, gli animali e il possesso
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1983
sparare, e l’occhio gli si era un po
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1983
nebbia perenne. Noi e gli altri operai portammo ogni
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1983
a girare in eterno gli occhi attorno a sé
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1983
filo di gelosia. Non gli importava nulla del mestiere
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1983
opportunità, discrezioni, diplomazie, astuzie gli suggerissero di tacere, almeno
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1983
i versi di tutti gli animali di cui parlava
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1983
in fuga, che picchiava gli zoccoli tra di loro
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1983
mia età. I riccioloni gli scendevano lungo le orecchie
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1983
e ognuno di noi gli dava un nuovo consiglio
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1983
due sposine fresche, che gli hanno fatto gli indumenti
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1983
che gli hanno fatto gli indumenti di lana…» ¶ Ajdym
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1983
avesse la nebbia dentro gli occhi. Era certo la
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1983
cedro, e pareva che gli anni per lui non
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1983
compreso. ¶ «No, tu rimani» gli dissi. ¶ Marco però voleva
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1983
mangiare la crusca? Prima gli strapparono le orecchie per
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1983
vicino alla mangiatoia, poi gli staccarono la coda per
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1983
forma delle ossa. ¶ Anche gli animali deperivano. Le messi
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1983
morte per inedia. Anche gli animali e gli uomini
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1983
Anche gli animali e gli uomini adulti cominciavano a
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1983
al nostro vero mondo. Gli anni correvano silenziosamente, uno
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1983
vulnerabile all’impressione che gli operai precipitassero in una
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1983
conversari. Se i capicantiere gli si rivolgevano per avere
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1983
il suo destino rovesciato gli aveva messo di fronte
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1983
in una grande città gli sembrava degno di essere
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1983
retrocesso a livelli barbarici. Gli pareva di essere stato
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1983
pelliccia di ogni sorta, gli pareva un incubo, un
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1983
tale che, certe volte, gli muoveva quasi inconsciamente le
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1983
per conto proprio, perché gli operai si sentivano tutt
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1983
come una statua mentre gli spalatori riempivano il carro
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1983
che quelli che davano gli ordini dai loro uffici
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1983
mancato incontro stavamo noi, gli operai dei cantieri, per
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1983
nostro lavoro, anche se gli operai seguitavano a identificarsi
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1983
lavoro perché così facevano gli altri, perché era inserito
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1983
la pena di passare gli ultimi anni buoni della
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1983
di lui, e ciò gli dava consistenza e ne
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1983
e più suo. Tutti gli alberi parevano addormentati, sotto
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1983
sarebbe scomparsa, come se gli uomini non fossero mai
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1983
perché anche noi come gli animali eravamo immersi nei
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1983
addosso, ci sembrava che gli animali fossero a due
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1983
peso della neve. Infatti gli alberi avevano radici brevi
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1983
delle rive. Marco e gli operai più giovani non
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1983
disseminate dappertutto, che custodiva gli immensi tesori sepolti nella
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1983
nella Siberia, e teneva gli uomini lontano da qui
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1983
Ci trovavamo anche con gli altri operai friulani e
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1983
Erano miti antichissimi, che gli uomini forse si erano
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1983
universale, generatrice di tutti gli animali del bosco. La
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1983
in una cadenza regolare. Gli animali pregarono gli dèi
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1983
regolare. Gli animali pregarono gli dèi della terra che
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1983
sarebbe perduto, e dove gli animali, al contrario, si
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1983
andare in quella direzione gli metteva addosso un’agitazione
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1983
caccia, allora.» ¶ «Ma ora gli animali sono in letargo
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1983
volpi.» ¶ «Ci sono anche gli uccelli. I galli cedroni
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1983
della conchiglia di Anataj. Gli pareva che le cose
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1983
i ghiri, le marmotte, gli zibellini, gli orsi dormivano
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1983
le marmotte, gli zibellini, gli orsi dormivano, in tane
181
1983
tana di un orso. Gli animali sono dentro.» ¶ Se
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1983
neppure il fucile che gli attraversava la schiena. Forse
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1983
neve. Forse erano stati gli uccelli da preda, perché
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1983
l’inseguimento. Sgusciavano tra gli alberi con agilità crescente
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1983
erano i laghi e gli stagni della Siberia? Quanti
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1983
di saluto. Il vecchio gli rivolse una frase in
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1983
aveva un viso abbronzato, gli occhi a fessura, e
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1983
a guardarci impassibile. Marco gli offrì qualcosa delle nostre
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1983
mongoli, dove si trovavano gli sciamani, che, secondo Falalej
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1983
un lampo d’intelligenza gli balenò negli occhi. Si
191
1983
domestica e familiare, e gli ricordava qualcosa che si
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1983
come un’aurora boreale gli scuri bagliori del ricordo
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1983
col muso per catturare gli insetti, specie le fastidiose
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1983
come i kirghisi e gli uzbeki facevano con l
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1983
ma sicuri, perché erano gli arnesi che aveva usato
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1983
verso il villaggio, sotto gli occhi di tutti, come
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1983
mai. Ragazzi e bambini gli stavano intorno, come trattenuti
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1983
incantati a vedere come gli slittini prendevano forma tra
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1983
hanno tutti tanta paura?» gli chiesi. ¶ «Perché è un
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1983
soffiava il sarma tutti gli abitanti della costa e
201
1983
un mistero sopra cui gli scienziati si rompevano il
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1983
gialli e scarnificati che gli erano rimasti. ¶ Sentivo in
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1983
casalinghi. Cos’erano mai gli slittini, le secchie del
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1983
ogni tanto buttava via gli attrezzi, sul banco da
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1983
si fosse dimenticato chi gli stava davanti, il suo
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1983
loro un’intesa che gli altri non potevano scorgere
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1983
perdere le occasioni che gli si offrivano, perché non
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1983
si offrivano, perché non gli interessavano più. ¶ La prima
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1983
corona attorno alla nuca, gli davano un aspetto arcaico
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1983
dalla guerra. La tribù gli aveva fatto molte feste
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1983
Nel nostro primo incontro gli avevo chiesto cosa dovessi
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1983
lo starosta avesse chiuso gli accessi al villaggio con
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1983
del villaggio o attraversando gli steccati. Provava vergogna e
214
1983
avrebbe voluto che neppure gli uccelli notturni o i
215
1983
parroco del paese, che gli arrivavano con enorme ritardo
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1983
precise ai suoi tradimenti. Gli pareva che la moglie
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1983
Vai fuori questa sera?» gli chiedevo. ¶ «Penso di sì
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1983
da soli uomini, non gli bastava, così come non
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1983
il loro ostinato guardare gli ultimi bastioni delle montagne
220
1983
nella linea dei fianchi. Gli abiti che vestiva, acquistati
221
1983
piccoli e a fessura, gli occhi di Ajdym erano
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1983
la tavola erano allineati gli oggetti che le avevano
223
1983
tranne il seni, dove gli ospiti lasciavano i valenki
224
1983
e l’accoglienza che gli oggetti medesimi, ma soprattutto
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1983
età hanno sempre fame» gli diceva. ¶ «No, no, non
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1983
regalata un indiano, perché gli aveva insegnato a distinguere
227
1983
sicuro. Se era come gli esploratori inviati da Giosuè
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1983
un fedele dello Zar. Gli pareva anzi che lo
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1983
basso, dove l’acqua gli arrivava alle cosce.» ¶ Nella
230
1983
il nostro lavoro. Poi gli alberi venivano diramati, scortecciati
231
1983
di cui avevano parlato gli scrittori che appassionavano le
232
1983
direzioni possibili, e sbattono gli uomini dovunque, come erbe
233
1983
cantiere spiai in volto gli altri lavoratori per scoprire
234
1983
lineamenti, ossia che tutti gli uomini, in ogni luogo
235
1983
perché non poteva farlo. Gli uomini non avevano potuto
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1983
tutta la Siberia. ¶ Con gli operai della ferrovia era
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1983
pressi del fiume. Tutti gli operai cominciarono, nel tempo
238
1983
erano messi a fare gli operai, ma sotto sotto
239
1983
piogge autunnali. Vedemmo partire gli stormi delle gru, delle
240
1983
Loro almeno tornano tutti gli anni, e ritrovano i
241
1983
dovevamo accettare per necessità. ¶ Gli alberi venivano tagliati alla
242
1983
guizzo di pena per gli alberi abbattuti, e per
243
1983
nostro finiva, in cui gli operai stavano trasportando un
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1983
avvilite e sgomente tra gli operai. I tartari e
245
1983
Prima o poi, pensavo, gli sterratori avrebbero avuto la
246
1983
gl’intolleranti, i pessimisti, gli scansafatiche, quelli che stavano
247
1983
sostegno. Lo facevano anche gli altri, ormai, friulani di
248
1983
di sua madre, che gli aveva raccomandato di stare
249
1983
volta. ¶ «Chi lo dice?» ¶ «Gli operai. E si dice
250
1983
prima cosa che Marco gli avrebbe chiesta era quella
251
1983
con l’Imperatore, e gli chiedesse un favore personale
252
1983
suo. Era lì che gli emigranti di tutta la
253
1983
dalle spalle, le martelline, gli scalpelli, la cazzuola, il
254
1983
e imprenditori, a cercare gli uomini che servivano per
255
1983
dopo averci sputato su. Gli accordi erano stretti in
256
1983
o di birra. Poi gli uomini si dividevano per
257
1983
arrampicarsi sui cedri e gli abeti, che si alzavano
258
1983
trentina di arscine. Mentre gli altri tremavano, guardandolo da
259
1983
che nulla di male gli poteva accadere, come fosse
260
1983
protetto da spiriti invisibili. Gli riusciva assolutamente impossibile pensare
261
1983
di tutti. ¶ Solo Silvestro gli stava accuratamente lontano, poiché
262
1983
una donna. Il diavolo gli aveva preparato regolarmente quella
263
1983
scollatura lo facevano impazzire, gli svegliavano ronzii di cicale
264
1983
di grandezza negativa, che gli veniva dall’alto numero
265
1983
e nessuno nel lavoro gli stava alla pari. Attorno
266
1983
lasciato la prima. Tutti gli uomini per lui non
267
1983
per noi impossibile chiudere gli occhi su di lui
268
1983
considerassero un fastidio che gli altri posassero gli occhi
269
1983
che gli altri posassero gli occhi su di loro
270
1983
mezzo ai boschi come gli uomini selvatici, erano chiamati
271
1983
tornava a casa tutti gli inverni, e all’estero
272
1983
avuto il tempo, né gli arnesi adatti, né l
273
1983
propria febbre dell’oro. Gli uomini, e talvolta anche
274
1983
decantazione. Si erano consumati gli occhi per riuscire a
275
1983
i suoi sfavillii sopra gli operai stranieri, come si
276
1983
le sue paure, quando gli altri non sentivano. Tutti
277
1983
la casa, i familiari gli parevano cose lontanissime e
278
1983
forse la cosa che gli piaceva di più in
279
1983
come venivano fatte, non gli andavano mai bene, oppure
280
1983
Erano almeno una cinquantina gli operai che abitavano a
281
1983
moltiplicava i pericoli. Dentro gli strati densi del buio
282
1983
Marco guardava fisso tra gli alberi impastati con le
283
1983
da vicino, i paramenti, gli incensi, la predica del
284
1983
in chiesa, talvolta, che gli ebrei avevano un Dio
285
1983
attraverso i segni che gli erano propri, che appartenevano
286
1983
istinto volevamo che anche gli altri ci notassero, vedessero
287
1983
dei campi, perché se gli abitanti del villaggio facevano
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1983
colorato in testa, che gli sorrideva dicendo spaziba sottovoce
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del suo nome. ¶ «Sajan?» gli domandai, indicandolo col dito
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idea lo rimescolava e gli arrossava la faccia. Sperò
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assaltatori di taràntas? E gli uccelli di Marco erano
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erano anche i lupi, gli orsi e le tigri
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vidi attorno a noi gli alberi diradare e poi
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provavo da giovane. Con gli anni era diminuito, il
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un forte vento, tra gli alberi della taiga che
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lupi. Mi guardava con gli occhi giallastri, in cui
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Ekaterinburg, ma siamo friulani» gli dissi. ¶ «Friulani? davvero? Ah
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tenevamo stretti a lui, gli andavamo dietro come bambini
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e un riparo, e gli alloggi della posta erano
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del suo impegno. Pareva gli rincrescesse un po’ di
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e le scorie e gli impacci che ci legavano
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bionda, molto magra, con gli occhi infossati e luccicanti
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sul tetto della rimessa. Gli uccelli si levarono in
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ricucirle alla buona, mentre gli animali strillavano come se
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di liberare il maiale, gli dava una gran pacca
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come un ragazzo, quasi gli avessero fatto chissà quale
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formidabile, e due cose gli piacevano soprattutto, la selvaggina
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egli cominciò a pensare. Gli era venuta un’idea
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l’assillo che non gli dava requie. Una volta
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un vecchio orso, che gli aveva devastato l’apiario
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le sue membra e gli faceva suonare le mascelle
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suo posto. Per questo gli scaffali delle merci e
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scaffali delle merci e gli odori di spezie le
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del villaggio, almeno quanto gli altri venuti da fuori
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fumo. Ma preferiva chiudere gli occhi per sempre prima
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a notte fonda, tornarono gli operai del cantiere, e
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loro anche Silvestro e gli altri friulani del villaggio
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loro volevamo sapere tutto gli uni degli altri. Katja
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di vent’anni. Come gli altri, prima di finire
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per andare avanti, e gli incidenti erano fitti come
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fitti come le mosche. Gli operai vivevano malamente, come
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appena scesi nel pozzo. Gli operai si ammalavano di
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tremenda. ¶ «Non hai famiglia?» gli domandai in friulano, perché
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lì, dove viveva, che gli serviva una donna, perché
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una fotografia. A Kirkovsk gli era bastato entrare nella
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non accettare quello che gli avveniva senza battere ciglio
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di betulla sagomati, che gli passava nonno Gurka. ¶ Il
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ne so… Non credo. Gli operai che vedo hanno
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straordinarie speranze. Dopo finita gli uomini dei villaggi sarebbero
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sempre a tutti. Io gli descrissi quello che avevo
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della vaporiera, i fanali, gli scompartimenti di legno, le
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sgorgava dalle rocce. ¶ Marco gli raccontò che anche in
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di comica disperazione, che gli faceva sognare a occhi
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stante. Servivano altri uomini. Gli uomini erano sempre pochi
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furono le martelline e gli scalpelli, ma le scuri
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blocchi di roccia. Sentivamo gli scoppi, ogni tanto. Dove
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intensi, ed io avevo gli occhi per guardarli e
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e cercare lavoro tra gli uomini che la edificavano
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largo e tondo, e gli occhi un po’ allungati
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dovuto fuggire. La polizia gli dava la caccia.» ¶ «E
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con qualcosa d’altro. Gli eventi di questo mondo
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erbe della steppa e gli aghi delle conifere… ¶ Il
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esso passava, e più gli spazi di fuga di
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mi toccava ricucire anche gli strappi che il mio
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olmi e betulle. Anche gli abeti e i cedri
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la terra, mi figuravo gli insetti che la scavavano
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lungo in una segreta, gli fecero interrogatori sopra interrogatori
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Seguiva su di essa gli zampettii degli uccelli e
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nelle loro classi, e gli occhi stupiti degli alunni
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che pendevano alle pareti. Gli insegnanti dei ginnasi di
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ragazzo nemmeno diciottenne, che gli altri consideravano come una
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l’epoca in cui gli stagionali ritornavano, il paese
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invitai a casa mia. Gli presentai Irina, il padre
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o dalle sorelle, e gli comprai un paio di
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dall’idea di sfidare gli elementi, e usciva di
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dubbio i suoi ministri, gli uomini del comitato e
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uomini del comitato e gli ingegneri che stavano in
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anziano operaio del cantiere gli aveva scritto una supplica
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una pensione. Infatti, usando gli scalpelli e la martellina
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scalpelli e la martellina, gli si riacutizzava il dolore
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queste cose. Con me gli operai si confidavano. Mi
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tutte le Russie, e gli stava a cuore anche
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spartineve, si potevano leggere gli strati di varie sfumature
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non sapeva ospitare dentro gli steccati del suo ottimismo
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i contorni della tragedia. Gli pareva che queste cose
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estenuata si diffondeva tra gli alberi, con in cima
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le mani per lavorare, gli occhi per vedere, le
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po’ organizzato e cuoceva gli stessi cibi di casa
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cuore di Marco germogliavano gli stessi desideri. Era fiero
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Vi assumono subito, perché gli organici non sono ancora
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e si leggeva che gli sforzi maggiori dell’impresa
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mettessero subito a riempire gli stampi d’argilla. «Auf
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modo. Il treno non gli ricordava tanto i suoi
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simili a quelle che gli stavano vicine anche adesso
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saltare sui letti, con gli scarponi chiodati nei piedi
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le lunghe veglie quando gli toccava di fare la
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assi, che sembravano dividere gli orti, con qualche albero
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e che per tutti gli altri non era mai
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aveva una catena che gli correva lungo la gamba
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e tramonti, che parevano gli elementi più certi che
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di neve su cui gli zoccoli dei cavalli producevano
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fuorilegge, Ghircik il tartaro. Gli operai russi e la
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storia dei predoni non gli entrava proprio, e non
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che di parlare. ¶ Anche gli operai raramente discorrevano tra
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che ricoprivano a pioggia gli alberi da frutto. Falalej
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intenso desiderio di piangere gli riempiva il petto, simile
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un peso per chiunque gli fosse vicino. Anche se
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mendicante, che aveva indossato gli abiti abbandonati dal principe
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sbrendoloso di prima, con gli abiti preziosi ridotti come
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ridotti come stracci, che gli garrivano addosso ad ogni
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di farlo in realtà gli andava incontro, e per
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lo guardavano sorridendo e gli facevano cenni di amicizia
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fughe strane che esso gli offriva. ¶ Cominciò a pensare
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capricciosi dell’immaginazione. Anataj gli aveva parlato dell’oppio
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dei suoi effetti, e gli aveva anche detto che
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lui potesse vivere come gli altri. Prese a pensare
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né i lupi, né gli orsi, e non servissero
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grigio e spento, dove gli uomini non avessero più
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sua madre era morta, gli avevano detto che se
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tutto e per tutto. Gli detti spesso un’occhiata
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mai niente, come niente gli mancasse, e il signore
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venivo esplorando e scoprendo gli imprecisi rapporti di parentela
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un nome con cui gli altri lo potessero chiamare
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steppa.» ¶ «Come lo sai?» gli chiesi. ¶ «Ci ho pensato
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i mariti di Katja.» ¶ Gli misi una mano sul
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uscita strana. Disse che gli sarebbe piaciuto che un
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s’era annerito nemmeno gli orli della sua casacca
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fino a Kirkovsk lui gli avrebbe chiesto una cosa
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potrebbe fare ciò che gli chiederei. Ghircik e nessun
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un operaio, ma non gli era possibile. E non
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poteva darsi che lei gli dicesse di sì. Qualunque
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dolore anche quelli. Anche gli animali hanno freddo, fame
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nell’anima, Falalej, mentre gli altri non li hanno
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ma darle agli altri.» ¶ Gli dissi che le cose
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freddo polare, le zanzare, gli acquitrini, i venti come
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sé. La taiga e gli acquitrini l’avrebbero ingoiata
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si accorga di stregare gli uomini?» ¶ «Non dico questo
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molto grato per quanto gli dicevo. Non chiedeva di
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in luoghi che non gli spettavano. In realtà Silvestro
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Forse la Siberia ormai gli aveva tagliato le ali
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fangosa dei suoi rimorsi gli impediva persino di recriminare
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senza lasciar traccia. ¶ XVII ¶ Gli sciamani ¶ Passarono ancora dei
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lento ma irresistibile. Ormai gli operai, amalgamati da più
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fanno i bianchi con gli indiani d’America. Avevano
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misterioso. Pensando ad essa, gli occhi mi si velavano
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il Balkash, e che gli uomini sarebbero riusciti a
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fanno le bambine con gli spaghi. Dovevo essere preparato
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verso la fine, che gli operai diminuissero, e che
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la sabbia eterna dentro gli occhi, e pareva assente
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in tanti a farlo gli dava diritto di sventolare
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sterminata. Ci incontrammo con gli operai dell’altro cantiere
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la sua vittima. ¶ Tutti gli operai avevano sospeso il
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e carica di regali, gli ricordava la madre. Falalej
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o mali di capo. Gli sciamani di Bystr Golec
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religiose, sia Allah che gli dèi più antichi della
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inesplicabile. Ma in privato gli parlava anche di quell
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che tutti coloro che gli stavano attorno, Ajdym, Falalej
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Marco in disparte e gli chiese se gli piaceva
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e gli chiese se gli piaceva il suo cavallo
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Lo sapete bene, Anataj.» ¶ «Gli sei anche affezionato, se
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Katja. «Siamo maturi per gli sciamani, tutti e due
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realizzare il suo piano gli metteva nel sangue una
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stato così. Il vecchio gli parlò dei cacciatori di
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illuminati dalla luna, e gli abiti orientali ricamati dei
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dentro l’isba silenziosa. Gli parve che, anche quando
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nella terra. Si spaventò, gli venne dentro le ossa
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per convincere il ragazzo. Gli disse soltanto la sua
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la sua invidia per gli animali che, uno dopo
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lui. Capì che Anataj gli proponeva copertamente ciò che
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kirghiso, e solo quando gli fornivano la notizia che
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parte lo spaventava e gli metteva il sudore freddo
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sinistra signoria sopra tutti gli altri. Si figurò che
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la loro barba filiforme, gli impiastri che essi gli
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gli impiastri che essi gli applicavano agli occhi, con
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più. Non scorgeva più gli sciamani, non li sentiva
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di legno, e che gli sciamani se n’erano
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scure. Meditò se davvero gli sciamani erano capaci di
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gradini dell’isba e gli steccati dei cortili, raggiunse
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giaccone di pecora. ¶ Ajdym gli disse che Anataj era
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all’altra. L’indomani gli uomini, gli anziani boscaioli
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L’indomani gli uomini, gli anziani boscaioli e cacciatori
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rotto una gamba, o gli era venuto un malore
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scomparso come Nasarka e gli altri cacciatori e boscaioli
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al tentativo qualsiasi significato. Gli anziani, lo starosta in
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i suoi familiari, che gli si accostavano per fargli
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coprì il viso con gli avambracci, coi pugni pelosi
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d’invalido, che non gli permetteva di ripetere il
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calmò un poco, perché gli venne un pensiero. ¶ «Se
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morire da solo, senza gli uomini e persino senza
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opposti e contrari, attraverso gli sciamani delle montagne o
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impressionato da ciò che gli avevo detto una volta
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acquistando coscienza di sé. Gli era parso un avvio
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cosa afferrarsi, questa idea gli sembrava soda e consistente
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cose, e se non gli dava su di esse
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in mano ciò che gli era sfuggito. Era tornato
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sonno. ¶ Riprese a lavorare gli oggetti di legno, ma
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e delle loro gambette. Gli venne spontaneo di ripetere
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bambino. Uno di essi gli sparava, uno le spellava
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che aveva generato tutti gli animali, e che cadenzava
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Era una navigazione che gli piaceva, che rispondeva alla
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provava fremiti ed emozioni, gli stessi che aveva sentito
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erano molto diversi perché gli anni erano passati e
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conchiglia di Anataj. Esse gli stavano attorno come un
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a dire? Qui non gli è mai mancato né
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sterili e improduttive, dopo gli stenti della grande siccità
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e le spalline e gli alamari dorati, con un
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e delle sorelle che gli avevano preparato gli indumenti
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che gli avevano preparato gli indumenti di lana. ¶ Per
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lana. ¶ Per un verso gli pareva di trovarsi ancora
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di abbandonare, e nessuno gli pareva totalmente vero, esente
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sulle montagne dove vivevano gli sciamani e i cacciatori
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la Cina, che contenevano gli itinerari di Marco Polo
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un grosso gatto con gli stivali, che gli andava
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con gli stivali, che gli andava spianando le strade
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cacciatore. Un vero cacciatore!» gli dissero. Lui vide crollare
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paura che il risveglio gli provocasse qualche delusione; che
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un’altra ragazza che gli era piaciuta, ma l
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gran viaggio, come se gli operai della ferrovia fossero
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rivolte o rivoluzioni, e gli uomini che agivano nell
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ancora, e la paura gli suggeriva che fossero i