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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Lorenzo Viani, Ritorno alla patria, 1930

concordanze di «gobbo»

nautoretestoannoconcordanza
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Dina, il fratello del gobbo Bavarocchio e di quell
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chiamava Federigo ed era gobbo ed orbo. L’infermità
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giacchetta. ¶ — Si gratta il gobbo. ¶ — Tra poco diluvia — urlavano
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panni dalle finestre, il gobbo fa come i delfini
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Quando s’arca il gobbo, tempesta prima di notte
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Lui lì è il gobbo bavarocchio. ¶ — Malnati! — urlava Federigo
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camino. ¶ Un giorno il gobbo s’introgolò d’amore
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sfocata dalla cecità del gobbo, appariva con la evanescenza
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finestra. ¶ — Dove? ¶ — Là! — Il gobbo allungava il collo, alzava
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giorno in cui il gobbo smaniava, gli si narrò
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fatto invaghire te. ¶ Il gobbo sorrideva come i montoni
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specchiatevi — disse sconsolo il gobbo. Le braccia di scimmione
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e i capelli del gobbo diventarono aghi, agrì tutto
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gli disse: — Passa. ¶ Il gobbo ululò: — Amore! — Passava invece
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I malvagi consigliarono il gobbo a simulare un suicidio
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tua! ¶ Una sera il gobbo delirante, andò in corte
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braccio: — Aiuto — sgrogolò il gobbo e ribevve. Tirati i
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ganci dell’arsaglino il gobbo fu ripescato fradicio e
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tutti chiedevano. ¶ — È il gobbo, ma riprende... ora gli
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e grosso alzò il gobbo e lo sculacciò forte
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dromedario! ¶ L’indomani il gobbo, purgato d’acqua, colto
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porco. ¶ La sera il gobbo andò in chiesa, si
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guidati dalla madre. Il gobbo aveva stabaccato una mattinata
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terra scoperta! — malignava il gobbo. ¶ — Qualche volta resterai così
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con i tronconi. Il gobbo si spennava al muro
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qui. ¶ — Pensaci! — sbraitava il gobbo. ¶ Poi i tre accaldati
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Filiberto. ¶ Filiberto biascicava, il gobbo impastava ave e gloria
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mare! — sbraitava incollerito il gobbo. ¶ La signora Dina invelenita
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sotto, strozzo il mi’ gobbo — e cieca con le
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signora che mantrugiava il gobbo il quale spaurito urlava
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divincolava e ringhiava, il gobbo gli dava delle sgrugnate
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a martello: — Il mare?! Gobbo iniquo, ti dipingo gli
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ira della madre il gobbo, sbracalato, gazzottato dal cravattino
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sera a cena il gobbo indolenzito, col viso lievitato
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disteso un morto. Il gobbo slacciato su di una
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Hai firmatooo... — anfanò il gobbo e dette un raglio
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sì, sì, sì! ¶ Il gobbo caduto ginocchioni impiastrò la
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toccato a noi! ¶ Il gobbo s’alzò tremante, s
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La signora Dina, il gobbo e Filiberto diacciavano la
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è un avello. — Il gobbo spennava come un tacchino
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mantrugiava il cotrione al gobbo. ¶ A cento braccia dal
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infermi s’alleccurivano. Un gobbo smanganato con la testa
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c’entrò anche il gobbo. ¶ Un casigliano per levar
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gridarono dalla finestra. ¶ Al gobbo gli pareva d’esser
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A quella scena, il gobbo pensava che il Concilio
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gente mia! — anfanava il gobbo. Nacque un pigia pigia
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fil delle reni. ¶ Il gobbo si sentì ruzzolar fuori
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Lo sapevo! — sospirò il gobbo — lo sapevo! Ho visto
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odor di catrame. ¶ Il gobbo ragguagliato urlava frenetico: — Il
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convulso intrecciava frenetica. ¶ Il gobbo spinse fuori il capo
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randolò il trespolo al gobbo, lo augnò mantrugiandolo e
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scabro. ¶ — Si gratta il gobbo, tra poco è ventibuia
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le mani — e il gobbo ne posò una aperta
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alzatevi e ridete! — Il gobbo s’alzò in piedi
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a tavola con il gobbo e Filiberto, s’incantò
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campo di grano. Il gobbo la fissò come un
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intrideva di lacrime. Il gobbo inferocito urlò: — Chiamo i
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la bocca tremava. Il gobbo e Filiberto si ammusarono
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Dio vi perdoni. ¶ Il gobbo e Filiberto impallidirono. — C
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di vostro padre. ¶ Il gobbo e Filiberto aggranfiati sulla
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la madre indicò il gobbo. ¶ — Anche tu mi vuoi
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il pasto — balbettò il gobbo. ¶ — Il Mare?! — disse ammonitrice
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uno s’attrista. ¶ Il gobbo reclinò il capo dopo
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di una sedia. ¶ Il gobbo aveva dormito sui cardi
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alza la luna. Il Gobbo tentava di lusingare il
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di un pioppo, il Gobbo e Filiberto sventolavano il
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quali? ¶ — Il fratello del Gobbo, quel giornalista che vende
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Il dormiente delirò il Gobbo ingigantito, preso dal timore
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vide più. Il tuo Gobbo fu preso da insulti
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sinistri gli scarti: un gobbo scodrionato rideva come un
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con l’ugne. ¶ Il gobbo Federico vampò nella fantasia