Vittorio Alfieri, Saul, 1784

che la morte mi ha privato dell´incomparabile Francesco

cui tua man mi ha spinto, ¶ onnipossente Iddio, tu

morte. ¶ GIONATA ¶ Misero padre! ha chi l´inganna. Il

ira tremenda ¶ ravvolto egli ha coll´innocente il reo

le umane ¶ cose, diverso ha giovinezza il guardo, ¶ dalla

Israello al vento ¶ spersi ha suoi voti, e un

e un re guerriero ha scelto. ¶ Questo, sol questo

io?... Che parlo?... — ¶ Ferro ha gli orecchi alla mia

caverna, che dal fonte ha nome, ¶ io m´era

il campo. ¶ Folte macchie ha da tergo; è d

soldati il cor non ha? Ciò solo ¶ ad Abner

il sol dintorno ¶ cinto ha di sangue ghirlanda funesta

a chi riposto ¶ tutto ha se stesso in lui

mostro ¶ che due spade ha nel campo il popol

già pria, versato ¶ non ha il fellon su la

nel tabernacol, dove ¶ stanza ha il gran Dio; là

vieni: ¶ qual dubbio v´ha? ¶ Achimelech ¶ Certo, a tradirti

che in cor ti ha posta Iddio? — ¶ Se danni

re perverso ¶ gastigo v´ha, fuor che il nemico

onda ¶ fondata ei l´ha; già già crolla; già

tempo, irrevocabilmente ¶ Dio l´ha fermato. Abner, e tu

sfugge ¶ tuo sdegno... ¶ Saul ¶ Ha l´ali, e il

ascolto? ¶ Ne´ sacerdoti egli ha rivolto il brando? ¶ Ahi

avventi... ¶ Già tocco m´ha; già m´arde: ahi