Piero Martinetti, La psiche degli animali, 1920

psiche animale? La domanda ha l'aspetto d'un

l'automatismo. ¶ Questa teoria ha trovato dei difensori ancora

sperimentale e, come tale, ha avuto una larga fortuna

Nella stessa psicologia umana ha dominato un tempo la

Ora la stessa tendenza ha dominato da principio anche

accentramento degli elementi nervosi ha reso più accettabile il

organismo: ad essi egli ha dato il nome di

passato: un fisiologo viennese ha chiamato questa reazione mnemotropismo

il mnemotropismo) meccanicamente non ha senso. Onde una terminologia

e nulla. Il Claparède ha scherzato con spirito sopra

mostra chiaramente che non ha alcun valore. Alla stessa

volontaria.3 Un altro osservatore ha esaminato dallo stesso punto

che in ogni modo ha anch'essa i caratteri

che ispira queste relazioni, ha suscitato negli psicologi un

dubbio che l'animale ha una vita cosciente, come

diretta della vita interiore ha due gravi inconvenienti: anzitutto

qualunque interpretazione fisiologica. ¶ Questo ha importanza sopratutto per l

la teoria dei tropismi ha insegnato: e cioè di

individuo o nella specie) ha reso stabile, convertendola in

di grado, che non ha un limite preciso. Un

diventarlo; perciò l'individuo ha ancora una certa coscienza

atto riflesso, di cui ha l'imperiosa necessità: è

concorso della coscienza. Quindi ha generalmente per punto di

qui l'individuo non ha più chiara notizia del

della generazione seguente, che ha luogo l'anno dopo

una prole che non ha mai conosciuto? Qui naturalmente

l'acquisizione delle abitudini ha potuto svolgersi lentamente attraverso

meccanismi. Anche l'uomo ha i suoi istinti: quanta

Perrier (op. cit., pp. 566-567) ha creduto anzi di poter

marine (il catopagurus), dove ha pochi nemici e che

dagli istinti: ogni animale ha in maggiore o minor

che in più scritti ha preso le difese dell

del danese Smith, che ha per titolo: Sistema della

intelligenza nel regno animale ha appunto per fine di

esame spassionato dei fatti, ha la sua origine in

prevenzione astiosa, settaria, che ha già la decisione fissata

l'intelletto; quindi chi ha l'intelligenza ha anche

chi ha l'intelligenza ha anche la ragione: chi

anche la ragione: chi ha la ragione pratica, cioè

comincia l'intelligenza. Questa ha naturalmente una lunga storia

comuni. Anche la ragione ha una storia lunghissima: il

lunghissima: il cane, che ha una vaga immagine generica

si chiede: l'animale ha intelligenza? dobbiamo rispondere: senza

dice il Lehmen, non ha la conoscenza della causa

dice il Lehmen, non ha la conoscenza astratta della

vero: ma l'obbiezione ha valore solo se si

abitudine, un meccanismo, che ha la sua origine nella

solo particolare, quindi non ha idee, non ha ragione

non ha idee, non ha ragione. Anche qui si

ragione. Anche qui si ha lo stesso procedimento: per

uomo poveramente vestito, non ha ancora il concetto logico

un'immagine particolare, che ha un carattere specialissimo: di

per esempio il cane ha un'immagine vaga di

Centralblatt» del 1893 (p. 150 sgg.), ha riassunto con così chiara

animali?... L'intelligenza si ha soltanto là, secondo Wasmann

immagini, il secondo invece ha la capacità di formare

come un cane che ha associato l'idea della

modo intelligente. Perciò non ha senso del dovere, non

senso del dovere, non ha diritti e così via

è morale. L'animale ha un principio di senso

sugli "animali pensanti" che ha trovato eco anche nei

idee consuetudinarie. Soltanto chi ha osservato e sperimentato può

numeri, che l'esperimentatore ha dato loro senza guardarli

psicologia degli "animali pensanti" ha autorevoli sostenitori, essa ha

ha autorevoli sostenitori, essa ha contro di sé anche

là dove la realtà ha invece probabilmente gradazioni e

è un essere, che ha comuni con noi la

in cui l'olfatto ha senza dubbio una parte

ogni specie animale, come ha la sua anima, ha

ha la sua anima, ha il suo mondo. Quanto

un tendere infinito, che ha la sua ragione nei

interiore e di carità, ha cominciato prima dall'uomo

limitata: il movimento, che ha stretto in unità tutto

vago di umanità, che ha fatto sentire all'uomo

p. 107 sgg. Il Romanes ha un intero capitolo dedicato