Giovanni Verga, Nedda, 1874

mio pane. ¶ - Io non ho questo timore! rispose Nedda

sorriso. ¶ - Perché? ¶ - Perché non ho pane di mio. Quel

quei pochi quattrini li ho lasciati alla mamma. ¶ - E

dalla mia scodella. ¶ - Non ho più fame; riprese la

Non hai paura? ¶ - Sì, ho paura per questi soldi

per questi soldi che ho in tasca; ma la

silenzio, adesso che non ho più nessuno, e che

che me ne darà. ¶ - Ho sentito dire che ad

giorno, senza minestra, e ho subito pensato a te

povera ragazza tutta giuliva. ¶ - Ho pensato che non avresti

fave. ¶ - La messa l'ho fatta dire; rispose lo

campana! esclamò Janu. ¶ - Io ho riconosciuto la tua voce

lungo silenzio. ¶ - Prendi, ti ho portato codesto dalla città

proprio bene. Hai inteso? ¶ - Ho inteso, zio Giovanni: ma

in quella maledetta Piana; ho perso più di una

settimana di lavoro, ed ho mangiato quei pochi soldi