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Domenico di Giovanni, [Sonetti], 1449?

concordanze di «i»

nautoretestoannoconcordanza
1
1449
I ¶ Il Despoto di Quinto
2
1449
barattati in Alberelli: ¶ Allora i Fegatelli, ¶ Gridaron tutti quanti
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1449
altra divisa; ¶ Tal che i Fichi scoppiavan delle risa
4
1449
nella schiena. ¶ IV ¶ Se i Cappellucci fussin Cavalieri, ¶ E
5
1449
Cappellucci fussin Cavalieri, ¶ E i tegoli lasagne imbullettate, ¶ Pianger
6
1449
la fortuna, c'hanno i broccolieri: ¶ Ma ci debbe
7
1449
ne so parlar, perchè i Melloni ¶ M'appigionaron via
8
1449
mi fa contemplar se i Saracini ¶ Son vaghi delle
9
1449
nsalini; ¶ Ch'io vidi i Pasticcini ¶ Fare infra loro
10
1449
apparecchio agli anitroccoli, ¶ Perchè i Ranocchi volean dir le
11
1449
fuggite in Ormignacca ¶ Veggendo i pesci d'Arno tutti
12
1449
disse, Sirmaigot, Lanzimanne, ¶ Che i Trampoli piativan con gli
13
1449
di Giansonne, ¶ Però ch'i' odo, che 'l Diaquilonne
14
1449
buona cosa a fare i capei biondi. ¶ Per questo
15
1449
questo le Testuggini, e i Tartufi ¶ M'hanno posto
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1449
tutte le castagne, ¶ Pe i caldi d'oggi son
17
1449
oggi son sì grassi i gufi, ¶ Ch'ognun non
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1449
ci trovi. ¶ E quando i grilli tornavan dal rezzo
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1449
intese quella giarda, ¶ E i Torchi fecion segno, che
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1449
gli pareva sciocca, ¶ E i ciottoli gli avean guasta
21
1449
Si stavano ammannite co i grembiuli, ¶ Per tigner ventri
22
1449
chermisi di succiole; ¶ Ma i Moscion, che figlian tra
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1449
poter me' veder giostrare i Zipoli. ¶ XV ¶ Appiè dell
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1449
piuol pose Dido, ¶ Giuocano i Topi vecchi a mazzasquido
25
1449
se colui, che guasta i Berlingacci ¶ Ritornasse mai più
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1449
n pianelle fratesche. ¶ Ed i Muggini armavan le Bertesche
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1449
dicere, ¶ Ch'e' Lucci, i Barbagianni, e le Marmegge
28
1449
sonar l'Arpa co i piedi, ¶ Si trastullavan' al
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1449
piacere al Papa, e i fichi peccioli. ¶ Però che
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1449
pistole del Gianda, ¶ Perchè i Bessi son così boriosi
31
1449
la fata Morgana, e i fabbri suoi, ¶ A dir
32
1449
tanta sciagura, ¶ Cioè de i Paladin, condotti a tale
33
1449
Tarquini ebbon paura, ¶ Veggendo i Topi, che mettevan l
34
1449
pazza. ¶ Sì che se i pedignon sono sgranati, ¶ Dolgasi
35
1449
de' Paneruzzoli, ¶ Là ove i porri son propagginati. ¶ E
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1449
le cialde in su i cocuzzoli. ¶ E gli occhi
37
1449
d'Oriente. ¶ E però i becchetti de i cappucci
38
1449
però i becchetti de i cappucci ¶ Portano un nodo
39
1449
strani, ¶ Che farieno impazzare i Fiesolani. ¶ XXVI ¶ Zucche scrignute
40
1449
Mi fa portare a i gangheri la peccia. ¶ E
41
1449
cavalcar già dalla moglie, ¶ I funghi nascon tutti senza
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1449
che voi sappiate, che i mancini ¶ Son quei, che
43
1449
uova, ¶ Si che fra i neppitelli di Plutone ¶ Già
44
1449
guazzabuglio. ¶ Questi fanno patire i Maccheroni ¶ Vegliando il Verno
45
1449
Dormir per gli scrittoj i Mocciconi. ¶ Deh parlian de
46
1449
sonaglini, e maccatelle, ¶ E i zoccoli apparavano a notare
47
1449
veggendo don Baccello. ¶ A i caci raviggiuoli, e marzolini
48
1449
io m'abbia, ¶ Ch'i' ho la fantasia fuor
49
1449
La gloriosa fama de i Davitti, ¶ Che Minerva cantò
50
1449
e trafitti, ¶ E perchè i granchi son miglior rifritti
51
1449
In Galilea, ubi Pietro i' persi ¶ Ante musica Gal
52
1449
recondita, ¶ Che Cammillo sconfisse i fieri Galli, ¶ Di mezza
53
1449
cinguetta Tolommeo, ¶ Tolse a i Romani il trionfar de
54
1449
che scelse Giove fra i mortali ¶ Per soccorrer Diana
55
1449
Battesimo la Cresima, ¶ Onde i Lion non voglion far
56
1449
Orfeo insegnò cantare a i grilli ¶ Per fare innamorare
57
1449
senza ingegno Bergamasco. ¶ Però i can da Damasco, ¶ Giuocan
58
1449
era sì grande, che i pennacchi ¶ Guardavan tutti in
59
1449
mperadore ¶ Ha già mandato i Medici a Quaracchi: ¶ Abbi
60
1449
ognor ti doccia: ¶ Veggio i Crespelli, che con dolce
61
1449
ignudo, colle selle basse. ¶ I' ho dato a un
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1449
Gridando or fussin quì i parenti miei: ¶ Vennon dinanzi
63
1449
miei: ¶ Vennon dinanzi a i notturni occhi miei ¶ Con
64
1449
Come vanno la notte i gabbadei. ¶ E poi vidi
65
1449
Imperadore a Siena, ¶ Rimesse i granchi per le buche
66
1449
bisesto. ¶ Di che come i ranocchi seppon questo ¶ Inanimati
67
1449
lor quistion fue, ¶ Perch'i castron son molto a
68
1449
verno il fodero a i Rovesci. ¶ LII ¶ Limatura di
69
1449
sicurata gli Aquitanti: ¶ Però i cappon mattugi, e i
70
1449
i cappon mattugi, e i Lionfanti ¶ Tengono serrato Stazio
71
1449
del Mar Rosso, se i Cucchiai ¶ Vanno di Giugno
72
1449
misure; ¶ E però sono i ghiri tanto cari ¶ Pel
73
1449
far dar bando a i fichi castagnuoli: ¶ E' non
74
1449
di Giove ¶ Piangon co i denti molli, e con
75
1449
affanno ¶ Le sculacciate, ch'i zoccoli danno ¶ Alle calcagna
76
1449
ch'elle fanno ¶ Corrono i buoi, e 'l carro
77
1449
Veder vorrei omai, che i Fegatelli ¶ Mutassino altra guisa
78
1449
punta del cuore. ¶ Vanno i granchi in amore, ¶ E
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1449
viuola al mondo, ¶ E i porri hanno tutti il
80
1449
vin vermiglio in su i piè gialli: ¶ E questa
81
1449
Più intenerisce, e 'ngrossano i vassalli. ¶ Però Domine Abbas
82
1449
Deh come Achille custodì i suoi Greci. ¶ Che spesso
83
1449
Che spesso si spogliassino i brachieri. ¶ Che pazzìa è
84
1449
Come fece Giunon, contro i Tebani ¶ Ella, e 'l
85
1449
delle Cazzavele. ¶ Deh rallegrinsi i Grilli Mantovani, ¶ Che le
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1449
v'avviso, che compriate i ceci ¶ Di quattro gambi
87
1449
erano accampati a Troja i Greci. ¶ Giunto a Firenze
88
1449
cazzuola, ¶ Ch'avessi spenti i piè nella calcina; ¶ O
89
1449
pegno il mio Falcone: ¶ I Fiorentini, il Duca, e
90
1449
gli facevan danno; ¶ E i pescator di Fiesole lo
91
1449
A non lasciar passare i forestieri, ¶ Che rincaron l
92
1449
paga mai pigione: ¶ E i nugoli lo mettono in
93
1449
non imbotti Agresto. ¶ LXIX ¶ I Ranocchi, che stanno nel
94
1449
fior di pesco, ¶ Vogliono i Berriquoccoli maturi: ¶ Grilli, e
95
1449
Perc'hanno le cicogne i piè sì lunghi, ¶ E
96
1449
per due. ¶ LXXI ¶ Guardare i Merli sogliono i Pagoni
97
1449
Guardare i Merli sogliono i Pagoni ¶ Nel tempo, che
98
1449
silenzio mossa ¶ Fanno inforzare i vini, e far cerconi
99
1449
Cacchioni, ¶ Sì che bollendo i Maccheroni a scossa, ¶ Struggonsi
100
1449
corazza a Scipione, ¶ Com'i Zoccoli, poi che l
101
1449
maggior la foggia, che i becchetti. ¶ LXXIII ¶ La violenta
102
1449
già le grampe ¶ Da i Nugoli fa piover calde
103
1449
su verso Aquilone, ¶ Dove i Nugoli fanno strane stampe
104
1449
vergini faville, ¶ Dove abbajano i Granchi in su la
105
1449
da far Migliacci ne i Vassoi. ¶ E le grondaje
106
1449
campo di biacca a i Bavalischi, ¶ Disse lor: tutta
107
1449
Disse lor: tutta notte i vostri fischi ¶ Mi fanno
108
1449
molto mi dispiace, ¶ Se i fanciu' son montati sopra
109
1449
fanciu' son montati sopra i Gioggi: ¶ E non vò
110
1449
e le cimici, e i pidocchi ¶ Vollono andare a
111
1449
ingrassar barbe a' Nocciuoli: ¶ I poveri Lombrichi dati a
112
1449
che mucce, ¶ E pagogli i denar più che di
113
1449
par che tu nicchi, ¶ I' ne vò pur, deh
114
1449
di stecchi, ¶ E 'mpiastrati i tallon da ogni lato
115
1449
E pontelo in su i denti, stu gli hai
116
1449
E gioveratti molto a i nepitelli, ¶ Quando ti piglia
117
1449
la tua Betta, ¶ E i Topi, che tu hai
118
1449
lampana rassetta: ¶ Coperto co i Colombi, e la berretta
119
1449
in acqua dar de i remi: ¶ Ahi quanti nuovi
120
1449
venga a far fare i serragli. ¶ LXXXIII ¶ Vorrei, che
121
1449
sul posciajo, ¶ Di che i tacciosi andaro a Mona
122
1449
e cena, ¶ Questi sono i confetti da Babbiena. ¶ LXXXVI
123
1449
la paglia ¶ Innanzi a i Barbareschi di Cicilia; ¶ Non
124
1449
da stillare, ¶ Hanno fatto i Fiamminghi impaurare ¶ Pel gran
125
1449
si vende vino, ¶ E i frati Ermini cantan mattutino
126
1449
si fa più gozzi ¶ I zolfanei se ne son
127
1449
è me' di rimondare i pozzi; ¶ Ma se rincara
128
1449
venduti vi si sono i zoccoli, ¶ Che ricogliendo vi
129
1449
ricogliendo vi si vanno i moccoli. ¶ XCIII ¶ Gramon bizzarro
130
1449
sir d'Atena ¶ Quando i fatti ha passato de
131
1449
Allor vi corson tutti i Frigolani ¶ Menando di virtù
132
1449
alle mani: ¶ Allor che i Padovani, ¶ Andaron tutti pesti
133
1449
stanche ¶ Nelle selve de i Barbari, e de' Mori
134
1449
nugoli, che dormon co i piè mezzi ¶ Fanno al
135
1449
tutti per tener difesi ¶ I ranocchi da Brozzi, e
136
1449
che non sanno, ¶ Perchè i Barbieri han sì corte
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1449
armati però son tutti i Lupini. ¶ CIV ¶ Donne leggiadre
138
1449
un Prete in su i balconi, ¶ Ebbe veduto ben
139
1449
la sera: ¶ Però se i tordi fussin rincarati, ¶ E
140
1449
fè, che disarmati ¶ Sono i fornaj di tutte le
141
1449
CV ¶ Sermonando Ottaviano a i suo' Poeti, ¶ Ch'eran
142
1449
dalle zanzare stati rotti, ¶ I ranocchi gridaron Gotti, Gotti
143
1449
quel, ch'io comprenda ¶ I Granchi portan gli occhi
144
1449
fra le bufole, e i ranocchi, ¶ Che per gran
145
1449
civetta ¶ Per far pigliare i Filosofi a Pava; ¶ E
146
1449
gran tempesta, ¶ Dicendo a i granchi, quest'è strana
147
1449
fecion richiesta, ¶ E tutti i letti portar via di
148
1449
via di peso. ¶ Se i Nenci tosto non serran
149
1449
non serran le porte, ¶ I pesci tutti d'Arno
150
1449
era nello Scarafaggio, ¶ E i moscioni avean dato a
151
1449
Agresto, e premolo co i guanti. ¶ Però nessun si
152
1449
morte di sete, ¶ E i ragnateli hanno tesa la
153
1449
tema de' cattivi sogni, ¶ I Granchi fuggon fuor del
154
1449
Milano, ¶ Vanno avvisati co i Trampoli in mano. ¶ CXII
155
1449
a mezza State. ¶ E i pellicei, c'ha nelle
156
1449
le lumache: nitte udilli. ¶ I lendini apparecchian Gottimbrilli ¶ Di
157
1449
e ranocchie sottoscritte: ¶ E i ragni tante mosche hanno
158
1449
il terzo poi, ¶ Se i Barberi ti pajon come
159
1449
amari. ¶ Già riscaldava verso i padellari, ¶ E Drusiana arava
160
1449
e 'n giue ¶ Puntando i solchi, che non eran
161
1449
il Dottor degli Studianti ¶ I nibbi intorno gli facean
162
1449
loro fame veggendol co i guanti. ¶ Se gli Albanesi
163
1449
bene un pezzo. ¶ Ma i pescator feron sì ben
164
1449
feron sì ben co i Giacchi, ¶ Che se potranno
165
1449
ripariamo a questa pecca: ¶ I portator, ch'avean la
166
1449
sonar di corno ¶ Quando i Barbogi fer la ragunata
167
1449
impeci ben le mani. ¶ I grù passaron poi a
168
1449
l nome n'abbiano i Toscani, ¶ Lo 'nsalar de
169
1449
al pruno ¶ Cantan tutti i galletti in lingua d
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1449
un porro cotto. ¶ CXXIII ¶ I' ho studiato il corso
171
1449
di gera ¶ Fanno cantare i grilli verso sera ¶ Per
172
1449
in culo attenendosi a i crini. ¶ Quei, che vedesti
173
1449
Che peccò a pelare i fegatelli, ¶ Per non errare
174
1449
che l'Arsenico? ¶ CXXIV ¶ I Mezzuli eran già nelle
175
1449
loro un bell'inchino. ¶ I zolfanelli, ch'eran due
176
1449
quistionevoli. ¶ Quanto sieno svenevoli ¶ I cavoli, e le rape
177
1449
E tutti e tre i Centurion da Siena ¶ Diventaron
178
1449
Bibbiena, ¶ A far trarre i collegi di catasto: ¶ Questo
179
1449
trar di freccia ¶ Cominciaronsi i nugoli a cimare, ¶ Ed
180
1449
faceva un guazzo, ¶ Ch'i diacciuoli mi fea tenere
181
1449
pazzo. ¶ Le ciglia, e i nepitelli eran d'argento
182
1449
che il chericato, e i camicioni ¶ Hanno messo i
183
1449
i camicioni ¶ Hanno messo i lor gufi tutti in
184
1449
quel, che si castrò i coglioni ¶ Per far dispetto
185
1449
a tal matricola? ¶ CXXIX ¶ I' era in su n
186
1449
fuggiva di là, perchè i pupilli ¶ L'avevan dato
187
1449
fuor delle porte erano i Trilli; ¶ Quando vidi un
188
1449
CXXX ¶ In mentre ch'i giostranti erano in zurro
189
1449
parlar ti nojo: ¶ S'i' non fuss'io, e
190
1449
buon non n'avessero i Foresi, ¶ Ingegnati averne un
191
1449
Alberti: ¶ E per dirti i mie' versi più coperti
192
1449
Hanno mangiato; e condito i dì neri ¶ Col cuffion
193
1449
da chiamare smerli; ¶ Da i lacci, e dagli occhielli
194
1449
al Giubberello, ¶ Che vedendolo i birri, e Fallalbacchio, ¶ Fuggirien
195
1449
pistacchio; ¶ Se fusse a i birri, come al diavol
196
1449
vostri discendenti ¶ Pace co i buoni, e vittoria co
197
1449
Nè più superbia hanno i Franciosi in vano, ¶ Nè
198
1449
fonte Gajo, ¶ Nè a i Servi miracoli di cera
199
1449
per non m'infangar i' vò a' schimbeci, ¶ Sicchè
200
1449
moccicca, or vè s'i' so far giuoco? ¶ Disse
201
1449
tornò a bomba. ¶ S'i' avessi una fromba, ¶ Diss
202
1449
che paja vino, ¶ Ch'i' ho di fantasia pieno
203
1449
invidioso, ¶ Avendo Febo apertovi i balconi; ¶ Fa sacrifizio, e
204
1449
in giù fino a i ginocchi ¶ Tutto di sangue
205
1449
Io feci giuro, ch'i' non v'entrerei: ¶ Poi
206
1449
lui la danza; ¶ E i carbon, che lo strugghin
207
1449
piùe, ¶ E pisciomi fra i peli, come il bue
208
1449
in Rialto il Manigoldo: ¶ I Medisi han ducati per
209
1449
E non che loro, i Can muojon di sete
210
1449
le lenzuola come brocchi, ¶ I' chiamai l'oste, ma
211
1449
E Mona Nencia, che i parti ricoglie. ¶ Portin con
212
1449
ritti fa tornar, chinati, i gobbi. ¶ CLXI ¶ IL BURCHIELLO
213
1449
formicola: ¶ Bacco già lava i piedi ad ogni Agricola
214
1449
Apro la bocca secondo i bocconi, ¶ E s'io
215
1449
Toccando mona Menta co i bastoni; ¶ Talor quel Dipintor
216
1449
s'io la fò, i' l'arò per mia
217
1449
ricco me, con tutti i miei; ¶ Or mi par
218
1449
al basso, ¶ E fallirieno i Bichi a mano, a
219
1449
Giovanni, avvisato. ¶ Leghiamo a i piè dell'Asino una
220
1449
E ser Giovanni disse: I' l'ho sferrato; ¶ E
221
1449
torna presto, ¶ Tienti mezzi i danari, e dammi il
222
1449
E quanto rallegrar vedemo i Porti, ¶ Dov'ei toccò
223
1449
accese ¶ Dante a cantare i tristi, e lieti Regni
224
1449
ire, e sdegni ¶ Facendo i versi suoi sì dolci
225
1449
poi, che fu da i Medici sfidato: ¶ Ma se
226
1449
quel de' Saturnin co i Pancaciuoli; ¶ E non men
227
1449
crolla: ¶ E dopo questo, i' beo d'un sì
228
1449
mi par medicina. ¶ CLXXX ¶ I' ho dinanzi il fondaco
229
1449
Quando la sera ritornando i Micci ¶ L'un l
230
1449
sì si morde; ¶ Isguainando i bocciardi massicci: ¶ Le Donne
231
1449
mattino vien, convien ch'i' scorchi; ¶ Mi levo pien
232
1449
gatta è fuori, e i topi vanno a tresca
233
1449
Rizzasi il batisteo, turando i buchi, ¶ Che poi in
234
1449
si canta. ¶ CLXXXIV ¶ Se i tafan, che tu hai
235
1449
sia di miccia, ¶ Perch'i' ho i denti tutti
236
1449
miccia, ¶ Perch'i' ho i denti tutti rotti, e
237
1449
raviggiuolo: ¶ Non guardar ch'i' sia solo, ¶ Va torna
238
1449
non la truovi ¶ Co i panni alzati, e col
239
1449
tuoi solenni mali, ¶ Empierannosi i cessi de' tuoi guai
240
1449
Lambicco. ¶ CXCII ¶ Se tutti i Nasi avessin tanto cuore
241
1449
Leggi questo dinanzi a i Signor nove, ¶ E pagheranti
242
1449
risa; ¶ Ond'egli strigne i denti, e 'l viso
243
1449
M'asciugo spesso co i tuoi gran proemi; ¶ E
244
1449
Nel dir superbo ch'i' ho tanto a schivo
245
1449
savore ella stessa ne i laveggi? ¶ Ancor ti priego
246
1449
cristalli un velo; ¶ E i pesci senza Gruogo in
247
1449
mi fidarno: ¶ E portandomi i Diavoli a Minosso, ¶ E
248
1449
lor, ch'un cieco i' non farìa cantare: ¶ Se
249
1449
E quando arrabbia divora i Pratesi, ¶ Che 'l Drago
250
1449
Ond'han tanta arroganza i pipistrelli, ¶ D'andar la
251
1449
s'a mezzo Gennajo i fegatelli ¶ Volessino ire al
252
1449
in guarnelli? ¶ E perchè i Giubberelli ¶ Han pieno il
253
1449
vote le reni, ¶ E i granchi in quintadecima son
254
1449
son pieni? ¶ E perchè i dì sereni ¶ L'Anitra
255
1449
goda ¶ La gola, e i dadi, e 'l pivo
256
1449
Son le taverne, e i bordelli i tuoi scanni
257
1449
taverne, e i bordelli i tuoi scanni: ¶ La casa
258
1449
lingua al mezzule, ¶ Da i denti stretta, bugiarda, inventrice
259
1449
Napoli, ¶ Sì ch'abbi i tuoi pensier disciolti, e
260
1449
sotterra ti corica: ¶ Lascia i capretti, e piglia delle
261
1449
loda? ¶ Tu piglierai de i Grilli se tu appanni
262
1449
l primo dietro a i Barbareschi. ¶ CCXII ¶ AL MEDESIMO
263
1449
sopra preso: ¶ Per tutti i mali, e massime la
264
1449
violenza ¶ Non ti faranno i pesci, o schericato, ¶ Perchè
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e vilipeso ¶ Per tutti i nostri paesi Etiopj; ¶ Sicchè
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son scempie, ¶ Suddite a i saggi; e Libertà in
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del Sonetto: ¶ Che tutti i sapienti dicon retto, ¶ Che
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Recandomi la madre ne i pensieri, ¶ Ch'un omaccin
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omaccin caduto par da i ceri ¶ O viso d
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Tal che Cogosso co i suoi sguardi fieri, ¶ Oggi
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modo, che' Rannieri, e i Colatoi ¶ Ne facevano insieme
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molte varie cose trionfiano: ¶ I pesci tra le coscie
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E le padelle fra i ginocchi stanno; ¶ Le mele
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al cul ci danno, ¶ I granchi fra le dita
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noci ci percuoton fra i talloni, ¶ E la fava
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fava rigonfia per menare: ¶ I vin son forti, muffatti
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Del dormir, dormirai sopra i sacconi, ¶ Come nespola posta
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pasceva: ¶ Nè mai viddi i maggior manicatori. ¶ I fieri
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viddi i maggior manicatori. ¶ I fieri uccellatori, ¶ Ch'al
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a bell'otta ch'i' sarò purgato. ¶ Ben ho
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più che cento bocche i' dò mangiare: ¶ Così la
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vostro ragionar più veggo i fatti; ¶ Gli amici di
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non sì fatti, ¶ Ch'i' ho 'l cor di
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tempo è breve, e i dì son ratti, ¶ Verrà
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non merta sermone, ¶ Se i taciti pensier fussin più
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L'Arista, il solcio, i pollastri, e' piccioni. ¶ Voi
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piene le sacca; ¶ Ch'i' ho disposto non mangiate
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Perchè d'Amore sentiro ¶ I gelidi pensier di questa
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sta erba ¶ Sembrava a i lor gusti tanto amauro
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gusti tanto amauro: ¶ Erano i suo' fior d'auro
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e 'l fondo, ¶ Ch'i' so che n'uscirà
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quel che ci riportan i fanciulli, ¶ A' quai tu
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son vietati ¶ Per tutto i Bolognini, e gli Ancontani
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o sciolvere, ¶ Che ancor i' non t'ho ben
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Ben gridarei omai se i fegatelli, ¶ O pere bitontane
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è tal freddo, che i baccelli ¶ Non posson più
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di quà son cari i cerconcelli. ¶ Poi che tornò
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sete. ¶ Subito armati furo i pizzicagnoli ¶ Con lor barbuti
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Furo sì frettolose, che i pedagnoli ¶ Portar' gran rischio
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lui: dammi grazia ch'i' possi ¶ Cacciarli in cul
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quanti rossi ¶ Di Lombardia i fossi, ¶ Per far oste
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Per far oste a i serragli di Ravenna, ¶ Perchè
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stanco. ¶ A far ringiovanir i barbagianni, ¶ Cervel di gatta
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sì mancata fra tutti i Franceschi ¶ Che gran dolor
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gran dolor ne portano i Tedeschi. ¶ CCXLVI ¶ Se nanti
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pace un pezzo. ¶ Ma i pescator faranno sì co
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pescator faranno sì co i giacchi, ¶ Che se potran
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mettesse a negar come i ranocchi, ¶ Ma ecci ben
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giuoco a litti, ¶ Perchè i romiti furono sconfitti ¶ In
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e lodo, ¶ Che sopra i necessarj stia 'l coverchio
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s'apre, o serra, ¶ I' son in via al
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s'io ricevo inganno ¶ I' me 'l riceva; e
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io volli poi ch'i' l'ebbi. ¶ Adunque, o
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Roma, ¶ E qual siano i costumi de' Romani, ¶ Che
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tanta soma, ¶ Son dopo i danni i pentimenti vani
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Son dopo i danni i pentimenti vani. ¶ Greci, Etiopi
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prima dice: a crescere i capelli ¶ Togli un quaderno
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tempo ti sentirai franchi ¶ I calli della barba senza
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mallo. ¶ A chi avesse i denti troppo secchi ¶ Dagli
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pochi giorni senza dire, i' peno. ¶ Ancor se ti
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Ancor se ti strignessono i gattoni, ¶ Legati al collo
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lodi omai scivic, ¶ Ch'i' ho mestier d'ingegni
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par che con acqua i fonti sorgan ¶ Avendomi fortuna
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fia mestier sapone. ¶ CCLXVII ¶ I Mercatanti della mia Fiorenza
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la lor sepoltura sieno i corbi. ¶ CCLXVIII ¶ COME SI
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rogna, ¶ Così non crede i guaj de' magri il
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cavallo. ¶ CCLXXXIX ¶ DIMANDA SOPRA I FRUTTI. ¶ Io non posso
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non siate formastico. ¶ Trenta i Frutti son nell'Universo
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megliori. ¶ Vorrei saper perciò i nomi de' frutti, ¶ Quai
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vorrei. ¶ CCXCI ¶ PER CORREGGERE I FIGLIUOLI. ¶ Quando il fanciul
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gli potenti sbrighi, ¶ E i rei astuti, e callidi
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quattrin del magaluffo ¶ Ch'i' lo fo sol per
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scusa. ¶ CCXCVII ¶ Vengane tutti i tuoi tabellioni, ¶ Vieni tu
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alcun, non dimandar s'i' poccio ¶ Allor come un
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e Navoni; ¶ Le Tovaglie, i Bicchieri, e le misure
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coppia. ¶ CCCIV ¶ Domine Abbas i' vi ricordo il censo
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Ovvero un pezzo tra i fianchi, e 'l costato
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paja duro ¶ Far come i vostri buoni antecessori, ¶ Quali
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e Galli ¶ Gli Asini, i Cervi, e Buoi, Idre
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E le Serve, e i Famigli ¶ Con molte amiche
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la rapina ¶ Che fanno i nostri usurier cananei. ¶ E
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suntuose cappe moscadate, ¶ E i capelletti corredati fini, ¶ Con
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gli Erminj, ¶ Anzi tra i Greci, non che fra
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Greci, non che fra i Latini, ¶ Ch'esser solean
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che si voglia. ¶ CCCXII ¶ I' credo che fortuna per
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non dei venir tra i Barbassori, ¶ Solo dei fare
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agli Orti per salvare i fiori. ¶ Statti costà di
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ritto, ¶ E della pancia i' ero sì trafitto, ¶ Ch
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alle battaglie sperte ¶ Fanno i mellon ballando andar con
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potran le micciantine; ¶ Perchè i Popon non hanno buone
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Cicale, ¶ E lascia andare i fanti alla schermaglia, ¶ Poichè
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Marina bianco sale, ¶ Però i pescator saran di maglia
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dura, e amara, ¶ S'i' avessi cento lingue non
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ajuto di Colei, ¶ Che i mie' crudi accidenti sempre
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crudi accidenti sempre para. ¶ I' mi trovo distrutto dell
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Melinto; ¶ E Cristo, e i Santi messi in non
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caro il morir, che i danari. ¶ CCCXVII ¶ Con un
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Bertuccie, ¶ Dissono esser caduti i Goccioloni. ¶ Vescovi, San Margotti
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Però che gli hanno i denti troppo secchi; ¶ Ma
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del panìco; ¶ Dillomi, ch'i' vuo' metterlo a ragione
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gli abbi, o capo i' non caducolo, ¶ Il naso
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Ad uno arpion ch'i' 'l vò per un
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a questo chiostro, ¶ Se i miseri abitanti guarderete ¶ Con
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rende ¶ A chi per i suoi poveri gli spende
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sei tuoi par ghiottoni. ¶ I' ti darei sì fatta
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La gola sel godrebbe, i dadi, e 'l pivo
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già 'l Rè sopra i Cantori, ¶ E di brache
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Danti. ¶ CCCXXVIII ¶ Sappi, ch'i' sono, amico, concio in
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al mughiar mio, ch'i' pago il frodo. ¶ E
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Ma ella: va, che i cani t'han pur
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cenno, ¶ Anzi farè, come i buon Roman fenno, ¶ Che
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al die judicio. ¶ CCCXXX ¶ I' ho fornito per lo
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il primo seggio, ¶ Facendo i cacatoi come un Tesino
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comprar guarnelli ¶ Da tesser i broccati con le scuri
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Per radere, e rifare i capannelli, ¶ Sicchè dalle farfalle
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sicuri. ¶ Se non fusser i terracriepi in erba ¶ Col
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andare a spasso, ¶ Che i corbi me la beccan