Mario Soldati, Le due città, 1964

Nella semioscurità della topia, i sei giocatori non vedevano

dì a mi, ch'i l'ài giügà 'n

stofa dël giügadur. E i lu diju nen për

Piero si era allacciato i fermapiedi, ora si inarcava

tram che percorreva traballando i lunghi viali freschi e

desiderio genuino di conoscere i suoi genitori. Allo stesso

degli alberi, si vedevano i lumi lontani della Collina

e non si creassero i soliti pettegolezzi con la

con la portinaia e i coinquilini, lo aveva istruito

le guance rosee e i tratti carnosi, regolari, allo

nero, col materasso e i cuscini foderati a fiorami

seguitava a fissarlo con i grandi occhi nocciola e

a fà l'istess. I sai nen se Veve

d mi. Ma mi, i proverbi, a m' piasu

piasu pà vaire. A i ciamu la scienza del

Sa, 'nduma... Ch'a i pensa nen!" ¶ Emilio si

faccio molti auguri per i suoi studi, signor Viotti

augüri. E ch'a i daga nen da ment

à sempre paüra ch'i parla trop. Ma mi

nen për lon ch'i suma a sto punt

l'àn paüra che i marì e i fieui

che i marì e i fieui a parlu trop

Emilio, prima di guardare i titoli, vide che le

il manovratore. E posò i due libri sul tavolo

à lezù 'l Manifesto. I giürerìa ch'a lu

l'é mej ch'i 'nduma s'i vuluma

ch'i 'nduma s'i vuluma ancura vëdde quaicosa

saremo veramente liberi. Mi i lu vedrai nen, cul

gli scomparti dei palazzi, i cornicioni, i davanzali, i

dei palazzi, i cornicioni, i davanzali, i timpani delle

i cornicioni, i davanzali, i timpani delle finestre e

di vetro di tutti i colori. I vecchi muri

di tutti i colori. I vecchi muri, gli intonachi

le macchie di umidità, i ferri rugginosi dei balconcini

lichene e dove corrono i gatti, intorno alle alte

ridendo a osservarne qualcuno: i passi rimbombavano sul marmo

è più necessario fare i devoti. ¶ Qualche cosa di

tuoi, me ne sbatto i ciappi" continuò Veve abbassando

fissando Emilio dirittamente, con i suoi occhi azzurri e

disse Veve senza muoversi. I suoi occhi, adesso, scintillavano

dei facchini torinesi per i quali, a quei tempi

coglieva prima di decifrare i passi difficili, e, dopo

certa esperienza paleografica. ¶ E i lunghi, lenti tragitti in

gelo penetrante e abbagliante. I volti che vedeva intorno

nebbia e di neve. ¶ I giardinetti lucidi e freschi

ne usciva neanche per i pasti. Emilio sapeva dalla

della madre. ¶ Emilio prendeva i suoi pasti da solo

intelligenza che gli riservavano i cartulari longobardi con l

almeno gettato uno sguardo: i fondi oro, i leoni

sguardo: i fondi oro, i leoni di giada, le

il pince-nez. Aveva i capelli bianchi, a spazzola

capelli bianchi, a spazzola. I baffetti grigi, arricciati alle

buffet, nell'attesa che i Sakharoff si cambiassero, accadde

vuotarono subito. A lungo i due amici passeggiarono avanti

in commissione, incontrasse sotto i portici l'avvocato erariale

una rottura? ¶ Per adesso i litigi finivano in tutt

altro modo. E tra i baci e le carezze

e le carezze, lungo i crepuscoli struggenti e voluttuosi

ripida, immensa Collina con i suoi poggi boscosi e

Presto sarebbe partito con i suoi per Alassio, ma

solo in casa, senza i genitori: avrebbe trovato un

il capo curvo e i capelli bianchi, a spazzola

poi il silenzio e i tranquilli rumori delle prime

il titolo della tesi. I documenti e i testi

tesi. I documenti e i testi, in gran parte

L'importante era che i suoi genitori fossero d

e disposti a dargli i mezzi per vivere a

E poi, devi prendere i pasti in trattoria. Aspetta

andrebbe una camera, con i pasti, presso una famiglia

istante lo sguardo oltre i piedi del letto, nel

lo sia? Lo diranno i tuoi, forse. Io ti

indicato Bianchi-Mina, sotto i portici, attraverso le vetrine

corso Siccardi, corso Vinzaglio: i grandi portici aerati e

portici aerati e soleggiati: i negozi ricchi, le insegne

ricchi, le insegne dorate, i cristalli scintillanti di cielo

cristalli scintillanti di cielo: i bei vialoni larghi, lunghi

balenante nel sole con i suoi vetri i suoi

con i suoi vetri i suoi numeri le sue

numeri le sue scritte i suoi legni chiari. Non

come una parola religiosa. ¶ I giochi del Martinetto, in

a via Cibrario, erano i migliori di Torino. Tempo

sentiva troppo stanco, faceva i suoi cento, centocinquanta, anche

bocce anche la domenica. ¶ I campi, numerosi, ampi, ben

sentimenti vicini e lontani, i pensieri o il pensiero

essa stessa, con tutti i suoi possibili valori, fosse

dicevano chiaramente: "Calma, fieui. I l'uma ancura nen

e guardava come affascinato i propri avversari che, immobili

sfiorare le fronde e i fiori dei tigli, e

propria debolezza: per rincuorare i soci e sgomentare gli

le labbra vermiglie, sotto i mustacchi irti e color

sinistra grassoccia e violacea. I pantaloni di pettinato blu

diciotto, invece, gli avversari, i quali dovevano farne dodici

staga atent, dutùr, ch'i suma già an cassassiun

gli occhi di lapislazzuli. I mustacchi sembrarono vibrare. Il

come prima. Piero faceva i suoi tre salti, elastici

tra le risate e i complimenti, alla rituale e

e i dieci anni. I Sassarini erano della Spezia

suo apparire, gli abbracci, i bacioni, i complimenti per

gli abbracci, i bacioni, i complimenti per i suoi

bacioni, i complimenti per i suoi studi; il pasto

e viziate; le domande, i saluti da portare alla

dalla vita? ¶ Emilio rivide i Sassarini l'estate seguente

Beltramo parevano piuttosto preoccupati: i giornali portavano la notizia

portavano la notizia che i fascisti avevano assaltato il

lisciandosi il pizzo e i baffi, grigio-biondi, alla

è, quando cominciano con i municipi! Mah..." e si

occhiali d'oro e i capelli a spazzola disse

non aveva simpatia per i fascisti. Tuttavia, c'era

confessarselo, sentiva, come tutti i giovani della sua età

di ottobre, una mattina i giornali pubblicarono la notizia

E poi camicie azzurre, i "nazionalisti". Forse per la

svoltò in corso Vittorio. I tram erano fermi. Nella

festosa, tra le luci i clamori e i canti

luci i clamori e i canti, fin dove il

a fin di bene, i diju pà 'd no

é." ¶ Non gli piacevano i fascisti: ma gli sarebbe

o appoggiati alle pareti, i quadri avevano perso i

i quadri avevano perso i loro colori. E, incorniciato

una stella di zaffiro; i boschi violacei trapunti dalle

da questi colpi, contava i piani. Due, tre, quattro

guardarlo dall'alto attraverso i capelli lisci, biondi e

terza di quattro figli. I due maschi, più grandi

della politica, aveva passato i suoi guai. Abitavano da

commentare e a lodare i suoi quadri, anche se

è brutto e malvagio. I suoi giudizi artistici erano

atteggiava a profeta. Anzi, i suoi argomenti si riducevano

pareva di alabastro, ma i denti bianchissimi, il sorriso

più che sufficiente. Ma i Viotti l'avrebbero avuta

Emilio. Ma quando vide i quadri di Rousset la

neanche per la testa. I suoi quadri gli piacevano

scelti da un campionario. I quadri di Gino, invece

Tanto vale". Emilio guardava i quadri di Rousset per

Zanzi sulla "Stampa". ¶ Ormai i quadri di Rousset gli

che occupava sempre più i suoi pensieri e il

pittore. Aveva anche lui i suoi problemi e i

i suoi problemi e i suoi affetti. Un'arte

di maggio, si vedevano i tetti rossobruni, distesa regolare

pallido come l'avorio, i capelli bianchi tirati lisci

coro degli intellettuali, tra i quali il vecchissimo, cadente

si doveva capire che i Sakharoff non erano scesi

di tutto il resto. I capelli: corvini, lustri, schiacciati

e forse neanche gustare i Sakharoff senza conoscere il

Parigi dal 1909 in poi. I Sakharoff erano soltanto una

Emilio a sistemare provvisoriamente i Sakharoff. Tuttavia, tornando a

dici, sì, i divertimenti, i capricci... dopo un po

la tua famiglia, magari i cit ch'a t

Voleva ignorare, di lui, i veri fatti, le vere

a nord della città. I quartieri centrali, e ancora

e mettendo da parte i primi denari, Piero aveva

nel suo amore per i rosso-granata del Torino

fumosa, accogliente bottiglieria sotto i portici di via Po

boschi selvaggi che risalgono i versanti opposti della grandiosa

la Collina e tutti i verdi chiari della primavera

verdi chiari della primavera, i fiori dei prati, gli

bene allineate dei paletti. I tralci ancora nudi, salvo

Verdi stinte le persiane. I tetti rosso cupi. E

assediata dai francesi, beh... i soldati piemontesi la difendevano

qui. Sopra, c'erano i francesi. Sotto, i nostri

erano i francesi. Sotto, i nostri. Ma non c

po' che, per bere, i francesi dovevano scendere fino

giù di notte. E i nostri li aspettavano e

Veve disse alla madamìn: ¶ "I veuid ij purtuma pì

Non c'era nessuno. I merli fischiavano fortissimo. I

I merli fischiavano fortissimo. I cucù, uno qua, l

mortadella e finendo con i graffioni. Ma questi, lisci

soprattutto. Con quei baci, i due innamorati credevano di

e bevvero camminando. Riportarono i vuoti a madamìn. Emilio

a portare con sé i due ragazzi. Vedere Roma

uni e degli altri: i quali non prestavano fede

Roma sul tardo pomeriggio. I due vecchi e i

I due vecchi e i tre giovani presero posto

ad intendere che visitavano i musei, e invece spassarsela

chiel. Adess cume adess, i l'eu pì nen

grigio dello scirocco invernale. I cinque viaggiatori torinesi, i

I cinque viaggiatori torinesi, i due vecchi e i

i due vecchi e i tre giovani, avevano in

dell'ingegnere, sussurrato mentre i facchini le prendevano: avvertimento

Termini. ¶ A quell'epoca, i piemontesi, quando venivano a

non avrebbe potuto prevedere. I giorni di Roma passarono

tacita intesa che anche i giovani sarebbero andati subito

serviva ad animare particolarmente i brindisi e la cena

la sua parte: e i soldi che aveva avuto

visité Ruma. Cosa ch'i feve ancura cugià?" ¶ Morti

dopo l'altro, tutti i parenti stabiliti nella capitale

qualche giorno da lei... ¶ I primi mesi, aveva sperato

dell'ottobre, che imbiondiva i tigli dei viali e

tigli dei viali e i boschi della Collina, pareva

di lei. E così, i loro appuntamenti si ridussero

E avevano, poi, tutti i torti? ¶ Temeva "la relazione

pranzo di zio Pippo. I Sassarini abitavano un alloggio

due bambine piccole, tra i cinque e i dieci

tra i cinque e i dieci anni. I Sassarini

per le strade e i sentieri della collina torinese

bisognava alimentare questo miraggio. I Viotti, per tenore di

di volumi, raccomandazioni presso i professori. Una attenzione, un

aveva risposto come meglio i genitori non avrebbero potuto

ipocrita chiamato stile fascista. I carnevali dal '19 al '22, invece

vincesse il Blocco Nazionale. I loro papà, professionisti o

l'avvocato erariale, per i quali Giolitti era sempre

quasi un socialista". ¶ Ma i figli? Eccetto i più

Ma i figli? Eccetto i più intelligenti o i

i più intelligenti o i figli dei più intelligenti

niente di quanto temevano i genitori, badavano ai fatti

lo scalpiccio degli infermieri, i loro stessi volti ansanti

le modiste, le sartine, i pomeriggi in Collina lungo

strette tra mura; erano i baci, le promesse, i

i baci, le promesse, i giuramenti, gli addii; erano

notti di carnevale sotto i portici di via Po

Vittorio. Erano le maschere, i cori, i tanghi, gli

le maschere, i cori, i tanghi, gli one-step

cavalli della giostra Peter, i sederi delle più belle

sere che usciva con i compagni, Emilio non si

bon ton, indifferente. ¶ Ma i compagni, più che uno

con passione. Come se i genitori avessero potuto infondergli

che a un'altra. I quattro anni di legge

armi. In principio, per i postumi di una pleurite

incavate; tagliati a zero i capelli; scomparsi i riccioli

zero i capelli; scomparsi i riccioli castani; la grande

inattesa presenza lì, tra i massicci, cupi, lustri mobili

serio era quella che i soldati facevano in trincea

perché, dietro, c'erano i carabinieri pronti a sparargli

si svegliasse la mamma. I l'avìa veuja 'd

n quart d'ura, i sentu un rümúr, ün

chiave. Beh, Miliu, mi i ringrassiu ancura 'l ciel

così." ¶ Finita la guerra, i teatri di posa della

garzone da Musso & Filippa. I suoi colleghi operatori andavano

San Martino) si vedevano i regolarissimi tetti rossobruni della

tetti rossobruni della città, i solchi diritti e profondi

cupole delle chiese, e i campanili, e su tutto

gialli, canna di malacca: i due dell'auto si

Giraudo era lì, fra i tecnici della piccola troupe

attrici finché non aveva i mezzi per invitarle a

orecchio: ¶ "Ven, che adess i t' presentu..." sorridendo, e

stessa Ansaldo della scena. I macchinisti e i manovali

scena. I macchinisti e i manovali smontarono i praticabili

e i manovali smontarono i praticabili e caricarono ogni

in laboratorio a vedere i provini." ¶ Emilio guardò l

con dei fiori... No, i fiori no: dopo la

di Amedeo in Libia, i fiori non erano ammessi

Quelli che dici, sì, i divertimenti, i capricci... dopo

i pavimenti o pulire i vetri, togliere le ragnatele

Era di sera, verso i primi di luglio. Avevano

tramontato il sole. ¶ Cantavano i grilli e le rane

in salute, e allora i genitori, prima di metterlo

è bene che questo..." (i labbroni della magna, dal

magna Elisa, levando adagio i begli occhi celesti e

voltata verso il marito. "I bambini non si occupano

che le domestiche o i bambini capissero. ¶ D'altra

chiuso e freddo: con i capelli tagliati correttamente all

certo momento, sbirciò verso i due ragazzi. A Emilio

parole pesavano meno: "Ier i l'ài vedüte an

Eppure, non resisteva. Abbassò i propri, e disse soltanto

superate. ¶ Ormai veniva tutti i pomeriggi da Torino, "per

la casquette, si ravviava i riccioli, spariva nell'ingresso

adatta alla sua statura. ¶ I viali e i vialetti

statura. ¶ I viali e i vialetti del giardino davanti

non si prestavano. Ma i sentieri del bosco retrostante

sovente, pensava Emilio. Per i signori, a quei tempi

evitare che saltassero tra i raggi o nella moltiplica

Paragonati a Pierino, anche i più simpatici compagni di

per la sella ridendo? ¶ I tubolari della Stucchi di

la maglia marrone e i calzoncini neri, oscilla ritmicamente

anni, prima di Rivoli, i genitori lo avevano portato

dimenticò la commozione e i sogni in cui sino

farla. L'hanno voluta i signori: ma quelli che

patiscono di più sono i contadini e gli operai

gli ufficiali." ¶ "Sì, ma i soldati molto di più

amico, Pierino, se odiava i signori? ¶ "Sa, anduma! Ch

signori? ¶ "Sa, anduma! Ch'i l'uma ancura 'n

curve, dovevano gradualmente stringere i freni, e schiacciarli, infine

più abile, faceva come i veri corridori: non rallentava

sole e nel vento, i pioppi dell'antica piazza

Il paesaggio, a cui i due ragazzi, impegnati a

fantasticava: avrebbe mai provato i pericoli e le gioie

abiti di tela azzurra, i berretti a visiera, e

Il sole illuminava soltanto i tetti e le piazze

Passavano, con grande frastuono, i tram: carichi a loro

lo è, per tutti i ragazzi e anche per

così bello? E perché i cibi non soltanto erano

sarebbero tornati a restituire i vuoti. ¶ "Scommetto che non

vera gita. ¶ Rivide finalmente i tetti di colore granata

avvengono: avvengono, senza che i due amici lo sappiano

tempo per passeggiare sotto i portici. Capitò, varie volte

a innocenti passeggiate sotto i portici, tra le sette

ma naturalmente verrà." ¶ E i loro sguardi, come lame

della camicetta. E tutti i pensieri e i dubbi

tutti i pensieri e i dubbi di colpo dileguarono

si augurava di riconoscere i sintomi di un imminente

a sua volta, con i suoi occhi grandi, neri

oppure gialli e turchini. I letti coi baldacchini e

cortine di damasco sdrucito. I caminetti di marmo, anche

luce, usciva. Lui ascoltava i passi che scendevano lo

campanello, doveva soltanto attraversare i pochi metri dell'androne

dove il Prense teneva i suoi arnesi e passava

mentre tagliava dal roseto i rami secchi e le

si indovinava, fisso, tra i mustacchi e la moschetta

gli scappava: ¶ "Cuntacc s'i sun staje. Cristiandoru... 'stianin

grandezza d'Italia contro i malvagi turchi, esattamente allo

combattute le altre contro i malvagi austriaci. ¶ Amedeo, ormai

di Rivoli, e tutti i villeggianti bene: i Cavalli

tutti i villeggianti bene: i Cavalli d'Olìvola, i

i Cavalli d'Olìvola, i Rignon, i Nuvoli, il

d'Olìvola, i Rignon, i Nuvoli, il generale Zunino

di Stratta, e con i primi marrons glacés della

a memoria di Emilio, i saloni erano inondati di

pianoforte, suonava inni patriottici. I giovani ufficiali cantavano in

tra le poltrone e i divani, i tavoli del

poltrone e i divani, i tavoli del buffet, il

piccolo, sapeva benissimo, perché i suoi troppo sovente lo

la prima volta che i capelli bianchissimi di barba

torno torno, sgusciando dietro i crocchi degli ufficiali: le

ufficiali: le schiene nere, i bottoni d'argento, le

di quello che emanavano i corpi degli ufficiali, dietro

capiva: continuava a ascoltare i discorsi dei due ufficiali

a un cameriere (anche i camerieri erano di casa

ombra chiara e trasparente i pergolati e le aiuole

Prense: voleva, a tutti i costi, udire anche da

a ricostruirla. ¶ "Mi? Mi, i saria cuntent s'a

gamba destra, e abbottonandosi i pantaloni. Aveva, come sempre

spento. Il pizzo sottile, i baffi appuntiti, le sopracciglia

allegro. Giocava subito con i bambini, raccontava favole, faceva

così bene con tutti i rumori rustici del vicinato

rumori rustici del vicinato, i chiocciolii delle galline, i

i chiocciolii delle galline, i gridi dei galli o

gridi dei galli o i brevi muggiti dei bovi

se non, ogni volta, i primi due o tre

qua e là con i grappoli chiusi ciascuno in

di vetro di tutti i colori in cima, il

spesso ma sempre con i grandi), cercava istintivamente nel

strana, misteriosa, fiabesca: con i suoi attrezzi complicati, il

tenaglie e morbido sotto i colpi del martello, morbido

severo, la fronte sudata, i baffoni neri, non alzava

e torvo di sotto i folti sopraccigli, credeva di

che picchiava sull'incudine: i colpi risuonavano fortissimi, Emilio

aveva mai visto. Sotto i baffoni neri e ricurvi

più grosse, come lavare i pavimenti o pulire i

mi hanno aiutato con i loro consigli a scrivere

le azioni e tutti i personaggi qui rappresentati sono

basso, verso Emilio e i suoi soldatini; poi si

la moglie a Rivoli, i grandi avrebbero badato meno

magna Vittoria e con i cugini Ceroni una lotta

cucina, in modo che i piatti non amati da

sorella: poi, di sotto i folti sopraccigli ancora neri

occhiata torva, e, sporgendo i labbroni nell'abituale smorfia

più profondo di tutti i suoi continui altri sospiri

Taceva. Guardava melanconicamente con i suoi occhi celesti, spalancati

morto: rancore, specialmente, per i nipoti della stessa generazione

tornata a scendere per i pasti. E allora, non

Non si preoccupava. Intanto, i suoi calcoli segreti si

duro dell'inginocchiatoio sotto i ginocchi, pensò con gioia

con Pierino. Fissò contento i ceri che la monaca

corona di alture tra i laghi di Avigliana e

ne dipendevano: bassi edifici, i cui tetti rossastri si

estate e d'autunno, i nobili della città. E

col commercio o con i primi sviluppi dell'industria

la villa di Rivoli. ¶ I Sanfront possedevano (oltre una

periodo, vita comune con i cognati Ceroni e Viotti

e di villeggiare con i cognati, si rassegnò molto

affascinante. Alto, grosso, rosso, i baffi folti tagliati a

che un tempo, come i capelli, erano stati di

avevano incominciato a rosicchiare i parchi e le proprietà

dei nobili: a costruire i loro villini e le

superbi avanzi di questi, i loro giardini civettuoli. ¶ Con

strette, eleganti porte-finestre, i parterres ovali, le aiuole

le aiuole di fucsie, i ricchi cespi di ortensie

peonie, le alte magnolie, i cedri del Libano. ¶ In

militare dei suoi maschi, i quali del resto disprezzavano

quei colonnelli fossero disonesti. ¶ I Viotti e i Ceroni

disonesti. ¶ I Viotti e i Ceroni erano funzionari, magistrati

e aveva perciò avviato i due figli alla magistratura

il volto rotondo e i rotondi occhiali d'oro

neo-ingegnere a vincere i primi concorsi, a entrare

un'altra prova, che i Ceroni erano, non più

sua prima destinazione. ¶ Restavano i Sanfront. Ed era l

della sicurezza, in cui i Viotti e i Ceroni

cui i Viotti e i Ceroni avevano sempre sognato

al muro che cingeva i resti del parco: cioè

topie del giardino né i grandi alberi del bosco

mattonelle rosse semideserti, e i loro mobili, i quadri

e i loro mobili, i quadri, le tappezzerie antiche

erano neroargentei, macchiati, misteriosi. I parafuoco, a ricamo bandera

avana al caffè. E i quadri degli antenati. Qualcuno

coi piccoli volti ovali, i pomelli di cinabro, gli

Mago, il Sottotenente... ¶ Aveva i suoi preferiti, anzi, il

affari... eh sì, tutti i mariti non andrebbero più

trovato sulla tua camicia i segni del rossetto." ¶ "Sono

le due mani, tra i pollici e i medi

tra i pollici e i medi; quelle gambe, invece

proveniente dalla finestra spalancata, i capelli biondi, l'alta

Elena aveva anche lui i suoi segreti, ed Emilio

delle due finestre, spalancò i vetri di una. Si

gli insegnavano a invidiare i Sanfront prima di tutto

una pagliacciata; quasi che, i veri domestici, i domestici

che, i veri domestici, i domestici leciti e legittimi

foto di lui verso i dieci anni, circa l

foto era stata scattata i primi giorni, quando lui

camera di Luigino, incontrò i suoi occhi, il suo

e intenta a infilargli i calzettoni, doveva essersi fissato

le palazzine grigie, tra i funebri sempreverdi, verso la

Legnano da corsa, con i palmers, il cambio, e

dal bar e, vedendo i biglietti in mano a

rigidità del rapporto con i superiori. E quando, nei

industriali e di aristocratici: i quali, credendosi in dovere

appassionato e melanconico, perché i mezzi finanziari notoriamente modesti

mai potuto raggiungere, come i cugini Ceroni, conti del

giocatori della squadra; quando i crescenti guadagni cominciarono a

Roma" e non fra i meno importanti, credette legittimo

lui di sognare! Oh, i discorsi del capo-elettricista

rovesciava la traiettoria, servendo i propri attaccanti con un

uno dopo l'altro i giocatori che gli si

un significato politico. ¶ Certo, i dirigenti della squadra torinese

agli altri, a tutti i veri fascisti, poteva, chi

quell'attimo, che seguendo i consigli di Piero, e

sconvolto: nuvole di tutti i grigi e di tutte

che Curti tira fuori i quattrini che ci servono

noi due." ¶ Emilio prese i fogli, e li aprì

quel tempo: critico verso i gerarchi e le varie

pochezza dei collaboratori, e i suoi evidenti difetti e

uno sull'altro, tutti i milioni che servono, e

che te lo ripeta. I denari necessari fino a

il Negus e contro i nostri. Un renegado, insomma

guerra mitragliando, dall'aria, i quasi inermi etiopi. ¶ "Il

di là, e consegnò i fogli a Golzio, senza

abbassate, e tenendo alzati i fogli tra le mani

Curti, e..." sorrise riconsegnandogli i quattro foglietti "... e stia

massicce e disabitate, per i giardini silenziosi e gli

a dire la verità, i marmi pregiati, erano soltanto

del regime. ¶ "Tei chi, i nostri cinematografari!" urlando, al

il possibile disprezzo. Già i commensali venivano serviti del

Avete perduto l'antipasto, i fegatelli di maiale!" e

c'è pane per i tuoi denti, ruffiano erotomane

lo frequentavano di più, i suoi collaboratori più stretti

tardi, a stabilimento deserto: i guardiani vedevano brillare la

adesso incominciava a sfiorare. I sorrisi dei dipendenti evocavano

attribuirla al fatto che i guadagni grossi dovevano ancora

suo posto; come se i sorrisi dei dipendenti fossero

andava al casino con i compagni, non aveva mai

regista, e gli attori, i quali, alla fine di

la signora Querio? ¶ Squillarono i campanelli del Teatro: la

a uno a uno i proiettori, e poi, quando

artista: lo dicevano anche i critici dei giornali. Ma

sole già tramontato, e i nudi, squallidi cortili finalmente

Guardino che ci sono i capelli d'angelo, neh

le grandi schiene e i grandi ventri nudi, le

nel suo raggio, mentre i volti restavano in una

Seguirono il maître tra i tavolini. Sedettero. Avrebbero deciso

gli si presentava con i caratteri di una relazione

di una funzione religiosa. ¶ I volti dei camerieri che

curvavano intorno, nel servizio, i cartoni del menu, lo

intorno ai nuovi ospiti, i camerieri volteggiavano e si

e non, ovviamente, con i clienti normali come lui

dimenticava tutto il resto: i fastidi vicini e lontani

le inquietudini su Elena, i dubbi su se stesso

conoscere tutto di lei, i particolari della sua vita

da mamma, che aveva i capelli rossi. Ma io

inesauribile di piacere; che i quindici giorni, appena cominciati

con le percentuali, comprarglielo. ¶ I guadagni delle case erano

dei cuscini, dei cortinaggi. I tavolini e le étagères

le étagères, senza soprammobili. I divani le poltrone le

in gran parte, ancora i mobili e perfino le

con rispettoso languore. Fissò i suoi occhi marron e

laggiù nell'angolo, con i suoi tre specchi che

tutte queste apparenze, e i fiorami della tappezzeria, le

della tappezzeria, le tende, i quadri, le cornici, i

i quadri, le cornici, i mobili, gli oggetti che

la tappezzeria a pupazzetti, i giocattoli sul pavimento, la

alberi dei giardini attorno, i tacchi risuonavano, scendendo e

il sole nasceva dietro i monti della Sabina, tingendo

sulla bocca. Gli carezzava i capelli, le spalle, i

i capelli, le spalle, i fianchi. E, continuando a

bambino." ¶ "Stupido! A parte i marinai, eravamo tutte donne

di Elena e incontrando i suoi occhi, scintillanti più

un regalo recente, per i dieci anni di matrimonio

semplice e molto concreto. I gioielli di Elena erano

ma molto raramente, lungo i dieci anni di matrimonio

animo. A modo suo. I gusti della signora Calandra

possibile certi sapori, tutti i sapori. Così, non vide

erano che donne, e i marinai. Ma i marinai

e i marinai. Ma i marinai stessi, specialmente quelli

con una dolcezza indistinta i pensieri, o piuttosto facendoli

là dal fiume, soprattutto i boschi verso Mongreno e

con Veve aveva comperato i graffioni, a un certo

rampa a salti, facendo i gradini a tre a

di traditore. Come se i tradimenti di Martini giustificassero

tradimenti di Martini giustificassero i propri, o almeno ne

diversi, in ultima analisi, i suoi rapporti con Lauretta

coi personaggi più importanti, i produttori stranieri, i grandi

importanti, i produttori stranieri, i grandi attori, i grandi

stranieri, i grandi attori, i grandi metteurs-en-scène

in parte. Per esempio. I rapporti del principale con

mano e dallo sfiorare i capelli diversamente biondi delle

forse anche la famiglia, i parenti, piuttosto che con

amicizia sia gradita e i servizi ricambiati. E fu

e stanco, aveva consumato i suoi risparmi per far

le ansie, le speranze, i timori, con cui seguiva

di filo bianco. ¶ "Perché, i guanti?" domandò Emilio. Annunziata

prima, e che perciò i guanti facevano parte di

in corrispondenza del cuore, i polpastrelli dei medi delle

darsi benissimo che tra i due esistesse quasi un

una lettera raccomandata, ribadendo i propri dubbi, e declinando