Pietro Giannone, Vita scritta da lui medesimo, 1741

i monarchi tengono sopra i matrimoni delle persone illustri

né far ivi valere i brevi del papa, con

in Roma, non meno i ministri del papa che

davano mano; ciascuno promettendosi — i pontifici dalla corte di

dalla corte di Roma, i cesarei da quella di

concordato. Ma non avrebbero i pontifici conseguito il loro

due principali ministri, per i quali allora reggevasi la

non rendesse vani tutti i lor disegni. ¶ Datane adunque

non ne intendeva nemmeno i termini, sol perché questi

e farsi presto acciocché i pontifici non si accorgessero

minuta, tutti, e spezialmente i reggenti provinciali di Sicilia

l'avean fatto esercitare i re di Spagna, suoi

Spagna quattro reggenti togati, i quali col presidente l

egli non intendeva nemmeno i vocaboli. E pure si

d'un valente Trasone. ¶ I reggenti col presidente stettero

dottorelli (che così chiamava i reggenti) non avendo che

Perelli ¶ Che ha confusi i dottorelli. ¶ Finalmente, vedendo que

da alcuni pochi Tedeschi, i quali a tutto altro

secondo la minuta ed i dettami di Roma. ¶ In

le vere origini ed i giusti e legittimi titoli

parlare pose in curiosità i reggenti ed altri che

le quali pure, sopra i soliti appoggi, si credeva

delle reali preminenze che i re di Sicilia esercitano

imperadori d'Oriente, sotto i quali la Sicilia lungamente

ne fossero stati scacciati i Greci; e succeduti essi

si dimostravano con evidenza i supremi diritti ed altre

imperio di Occidente. Che i Normanni, conti e poi

conformi a questi furono i diplomi dell'altro Roggiero

furono in pacifico possesso i predecessori re di Spagna

per leggergli; e spezialmente i voti de' reggenti così

quiete. ¶ Scorto da ciò i sentimenti del principe, e

molto tempo, sicché finissero i discorsi della gente, mentre

administravit, così in Vienna i regni e Stati d

privati consigli di coloro, i quali non aveano altro

le proprie case, ed i ministri spagnoli sé stessi

considerata la Bolla, notato i tanti pregiudizi e svantaggi

poté mai conseguire. ¶ Ed i cortigiani di Roma, con

Santa Sede, e che i ministri dell'Imperadore avean

Anni 1728, 1729 e 1730. In Vienna. ¶ I ¶ Con questi strani successi

il piccolo Parigi”. Assestati i mobili e postolo in

con nuovo peso gravati i villaggi d'intorno di

d'intorno di somministrare i quartieri a ciascuno de

un contratto stipulato con i suoi creditori, per tante

di Medeling, furono sborsati i fiorini ottomila e pagati

o la sera, facendo i miei soliti esercizi, avea

altre città libere imperiali, i quali ebbero la cortesia

lettere che mi scrissero, i due Menckenii, padre e

ed altri uomini dotti, i quali si eran resi

co' propri suoi occhi i raggiri e tranelli de

de' cortegiani di Roma (i quali nel tempo stesso

Apologia dell'Anastasio ed i passi in quella notati

Riputavano in Roma allora i più fini politici, che

risposta e confutazione. Ma i frati e monaci, de

di Cesare e pregare i supremi ministri, e spezialmente

sgravarsi di tanti Spagnoli, i quali, stante la vicendevole

dominio. ¶ Ma ecco come i giudicii umani spesso s

degli altri da tutti i regni della Spagna, e

Valenza e d'Aragona; i quali a guisa di

Stati d'Italia. Sicome i nomi dell'inquisitore e

empivano le secreterie ed i tribunali, meritamente non si

come uom ligio secondarebbe i suoi voleri e desideri

si mandarono da Vienna i plenipotenziari nel congresso della

portarmi, per non guastare i miei fatti, e mostrare

inverno; ma, o fossero i passati patimenti e disaggi

fiscale, che rimaneva vacante, i Napolitani si credevano di

innanzi. Lo stesso fecero i Siciliani, i quali pretendevano

stesso fecero i Siciliani, i quali pretendevano che, avendola

conferirsi ad un siciliano. I pretensori italiani erano molti

regni e Stati, sopra i quali si raggirava il

Imperadore e darlene memoria. ¶ I Tedeschi che frequentavano la

le mani de' Spagnoli, i quali ne avrebbero escluso

nel Consiglio, poiché tutti i reggenti erano fiscali — ma

si chiamavano da Napoli i consiglieri di Santa Chiara

di Santa Chiara ed i presidenti della regia Camera

regia Camera, non già i reggenti, ad occupare gli

de' nazionali di quella, i quali assolutamente doveano dagli

idee di quelle, che i libracci forensi e' goffi

ecclesiastici, erano dettate secondo i veri princìpi d'una

ricchezze le chiese ed i monasteri, e si procurava

queste cose maggiormente irritavano i curiali di Roma, talché

che l'Imperadore, per i preceduti trattati avuti col

in mano de' vescovi i brevi fu di mandar

drizzato; il quale dispensò i brevi a tutti i

i brevi a tutti i vescovi dell'isola, mettendola

introdurre, in tempo che i Siciliani men se 'l

uno, per non guastar i suoi trattati, che avea

nel primiero stato, cassando i brevi mandati, né permettendo

bolle, brevi ed infino i biglietti, che papa Clemente

fosse ricevuto in tutti i regni ed ampi suoi

capitale dell'Austria superiore; i quali se ne scapparon

avermi vocirc(ô)tati i scrigni, dove teneva riposto

che saviamente facevan coloro, i quali, non avendo grossi

a' santi. Caritatevole verso i poveri, a' quali somministrava

E poiché in tutti i Consigli e dicasteri di

articoli controversi, ed informarne i ministri nelle loro case

e sovrane potestà, che i monarchi tengono sopra i

imo etiam haereticas. Ma i miei qualificatori si ristettero

pontefice; ma semplicemente sottoporsi i trasgressori alle pene contenute

di Roma istessa ed i suoi qualificatori avesser potuto

lasciano gli autori ed i lettori in maggior confusione

il mondo, e sopra i quali profitta, e si

poiché, se volesse astringere i suoi qualificatori di dar

preso il viceré presso i suoi amici in Roma

ruinoso alla gerarchia ecclesiastica. I tanti ordini religiosi di

di loro scrive, avvertendo i semplici ed ignoranti delle

essi qualificano e proibiscono i libri. ¶ Quando s'intese

solo che, all'incontro, i principi facessero quel che

preminenze e supreme regalie, i quali per sé soli

Vienna, essendo quivi rimasi i reggenti che componevano il

essere stato invalidamente scomunicato. ¶ I reggenti essendo stati da

di Napoli di usare i consueti rimedi per farla

d'essersi tolti tutti i cedoloni, ch'erano rimasi

supremo Consiglio di Spagna, i quali se ne mostrarono

gli amici di Vienna, i quali potevan aiutarmi ne

introdusse. Ed avvicinato, dopo i tre soliti inchini, avanti

quel che si facciano i re di Francia nel

suoi congiunti, e favorire i suoi raccomandati; onde avveniva

questo fine io drizzava i mezzi, ora pregando, ora

a lor posta gracchiar i frati, de' quali non

veniva a' 5 di aprile. I Catalani ch'erano nella

e contrasto co' Boemi, i quali riputavano che ciò

ivi si erano scoverti i primi segni, e poi

se non sono avverati i prognostici! Ma se il

dimora a Vienna. Poiché i ministri, sparpagliati di qua

esporre le Meditazioni ed i Princìpi di Cartesio, che

e tenue, ed anche i più economici credettero, che

di farmela accrescere, ed i fiorini farli cambiare in

me l'assignò sopra i reali diritti della secreteria

della secreteria di Sicilia. I quali non s'erano

mancai altresì di passar i medesimi uffici col marchese

del Consiglio di Spagna, i quali mostrarono averne piacere

d'alcuni nostri Napolitani, i quali mai poterono covrire

Anni 1725, 1726 e 1727. In Vienna. ¶ I ¶ Nell'entrare del nuovo

fatto papa, non lasciò i vecchi suoi costumi ed

così spessi ed efficaci i loro cattivi uffici presso

principio derivava che disprezzava i nunzi ch'erano nelle

facesser altro che spiare i segreti delle corti e

di me doglianze. Ma i mali uffici venivano a

forza in lui avessero i domenicani. Poiché, se bene

largo campo non meno i frati che altri di

qualificare per legittimi tutti i suoi attentati, che avea

quale avrebbe fatto conoscere i tanti errori ed abbagli

impresa, non si tralasciavano i mali uffici alla corte

pure a sfornar presto i loro che millantavano, che

quale si erano rischiarati i secoli più oscuri di

vescovi l'ordinazione; negassi i miracoli; insegnassi il concubinato

il concubinato esser lecito; i pellegrinaggi a' santuari esser

tutto, per maggiormente istigare i frati e monaci, [stimarono

sangue di San Gennaio. ¶ I frati ed i monaci

Gennaio. ¶ I frati ed i monaci, temendo non per

si ritenne, fin sopra i pulpiti, far lo stesso

cardinal viceré, per evitare i tumulti, che alla giornata

e proseguendo sicome dianzi i miei fatti, andava a

come mi avean dipinto i frati, per un demonio

qual dottrina a molti, i quali forse n'eran

credenza, e dall'aver i monaci, fra l'altre

fui costretto, per disingannar i semplici, di dar fuori

stipendi, quanti potevan promettergli i doviziosi emolumenti di quel

stampatore, di voler lanciare i suoi irragionevoli fulmini anche

Napoli non comprendessero che i soli stampatori, non giammai

costernazione nella quale erano i Napolitani, che si credevano

esame di tutti, conoscessero i torti che mi eran

essendo precorsi a Vienna i romori per quest'opera

corte, si sarebbero dileguati i tanti falsi rapporti, che

qualche frate o monaco, i discorsi ed i contrasti

monaco, i discorsi ed i contrasti erano più lunghi

stupore, mi avvidi che i monaci ne aveano empite

le province e tutti i loro conventi, desiderosi di

franciscani, detti de' zoccoli; i quali, appena vedutici, ed

borbottando e bestemmiando, perché i galessi non si fermaron

mio fratello, conobbi che i miei timori non erano

Bensoni, il quale, per i precedenti romori, avea di

andava ivi per aggiustar i suoi interessi co' cognati

non si videro più i cedoloni che si erano

per quattro mesi; onde i supremi ministri, che doveano

inferiori a quelle, che i re di Francia esercitavano

lo stesso Garelli, fra i libri che ogni anno

che vi fosser anche i quattro tomi dell'Istoria

avea veduto a Laxemburg i miei libri sul tavolino

poi raffreddato, temendo per i tanti romori insorti, che

impudenza di citare fino i fogli dell'opera, della

da capo a' piedi i miei libri; ed essendo

e libero di dire i suoi sentimenti, sicome non

tanto, di falsare fino i passi e le parole

speravano dignità e benefici; i quali mi riputavano ingiurioso

terminare, e regolarsi secondo i successi rei o prosperi

ora in questa, alleggeriva i passati affanni; poiché, nella

nazionale — del reggente Positano — i Napolitani trovavano piuttosto solitudine

sua casa. ¶ Intanto, per i romori accaduti in Napoli

a farsi strepitosa, per i tanti clamori de' monaci

monaci e de' frati, i quali la predicavano per

breve, col quale condannò i libri dell'Argento, Riccardi

si erano fatte sopra i diritti de' principi, e

vigile, perché almanco sopra i vecchi abusi non se

presumendo di qualificar essa i delitti che dovean godere

giovamento mi fossero stati i precedenti sopra l'istoria

in più chiara luce i confini, che si era

dato a tali studi, i quali aveali presi non

noto e distinto. ¶ Litigavano i cittadini di San Pietro

in più inventari numerati, i quali ancor duravano; ed

da' nuovi, supponendo che i vecchi numerati negli antichi

materia e fargli conoscere i tanti abbagli presi, confondendo

scrivere nelle cause; ed i rigidi non l'approvavano

contese invogliavano assai più i giovani a' studi legali

ricercate con avidità. Ed i Leccesi n'empirono la

oscurarla, bisognò che scoverti i sofismi e le fallacie

confutandola, di maggiormente mostrare i suoi errori e di

riportarne intera vittoria, dichiarandosi i confini che dividevano le

dividevano le giurisdizioni essere i naturali da me dimostrati

me dimostrati, non già i manufatti, che non erano

ambedue, avea distribuito così i mesi ed i giorni

così i mesi ed i giorni dell'anno: i

i giorni dell'anno: i quindici giorni delle ferie

di suo marito figliuoli, i quali erano a lei

premorti; e di tutti i beni stabili lasciati dal

Grazie fuori porta Medina. I preti tosto si poser

difesa di questi miserabili, i quali, non potendo soffrir

ô)ro. ¶ Si opposero i preti, pretendendo di escludergli

persona della defonta, tutti i beni rimasi dovessero riputarsi

l'immissione di tutti i beni, io per più

avversari e confutare tutti i loro argomenti, la qual

l'amministrazione della chiesa, i quali, per buona sorte

la vera chiesa esser i poveri, di non proseguir

parere di buoni amici, i quali consigliavano che, tolta

aveano le lor ville i due famosi fratelli Porta

opera monca ed imperfetta. ¶ I soli primi tre libri

dimenticare e posporre tutti i diporti della città, de

di commetterla a' stampatori, i quali tenendo le loro

potessero cominciarla, erano esposti i fogli, secondo che si

più esempi che per i libri ove si trattava

sostener queste spese, poiché i guadagni dell'avvocazione ed

guadagni dell'avvocazione ed i palmari di alcune cause

aggiunse di dover rivedere i fogli, secondo che uscivano

non mancava di riveder i fogli, spezialmente quelli dove

mai, secondo che uscivano i fogli dalla stampa, di

coll'occasione di riveder i fogli, aveala letta, non

in essa si sostenevano i reali diritti e regie

viceré — Napoli e Vienna. ¶ I ¶ Compita la stampa e

per uno, a tutti i reggenti del Collaterale ed

a cui eran dovuti, i quali, oltre di cortesemente

facoltà di poterne percepir i frutti, la quale non

introdotte le tenute sopra i feudi, le quali doveano

in vigore delle quali, i tenutari, ancorché non eredi

potevano godere di tutti i frutti del feudo, anche

questa scrittura e, secondo i princìpi e dettami della

le di lui Meditazioni, i Princìpi, la Diottrica ed

la nostra vita ed i nostri costumi, ma per

turba forense e fra i tumulti e romori de

solitarie e di quiete, i di lei studi. Anzi

quella appartenenti e rivedeva i suoi scritti, e se

minuti rivi. ¶ III ¶ [1702] ¶ Intanto, i progressi che sotto l

a questo cimento perché i precedenti miei studi l

avesse scorso quasi tutti i regni e le province

avvertire le vicende ed i vari cangiamenti del suo

data, e per conoscere i vari stati, cangiamenti e

a volgere e rivolgere i libri, che a questo

somministrati da' nipoti Valletta, i quali ancor serbavano intatta

affatto oscuri ed ignoti. I nostri istorici eran tutti

ben profittarsi. ¶ Lessi indi i libri di Cassiodoro e

di Ugon Grozio, ed i suoi dotti Prolegomeni, rendeva

Prolegomeni, rendeva più chiari i tempi di Giustiniano. Dalla

tenebrosi, quando pervennero sotto i Longobardi; ed in tanta

che cominciandola da Ruggero I, re di Sicilia, tralasciando

re di Sicilia, tralasciando i primi Normanni che vennero

di Tancredi onde uscirono i duchi di Puglia ed

duchi di Puglia ed i primi conti di Sicilia

sofferse maggiori alterazioni, quando i romani pontefici, innalzando sempre

lor monarchia, aveano dentro i domini de' principi stabilito

riguardano le persone, ovvero i beni, quasi tutto ecclesiastico

di Medina Coeli, favoriva i letterati, ma molto più

estive o vindemmiali, quando i tribunali cessavano, di ripigliarlo

ogni anno permissione, terminati i tribunali, ne' principi di

adoratore de' suoi libri, i quali, se bene avea

il conte Daun, viceré. ¶ I ¶ L'anno 1707 portò in

quasi vocirc(ô)ti i nostri tribunali, fu d

Chiara. ¶ In questo passaggio i giovani avvocati, più avanzati

marito adoperasse poi piuttosto i suoi avvocati che me

ed indefesso, e che i suoi dotti voti tiravan

ogni diritto sopra tutti i regni che componevano quella

quali non furon spediti i privilegi rimaser privati, com

di Martiniz, e quelli i quali eran stati creati

da Barcellona, fosse posteriore. I primi pretendevano che, non

anteriore de' loro privilegi; i secondi, fra' quali era

a que' ministri, presso i quali il mio nome

si comandava che tutti i vescovadi, badie, prelature, dignità

essendo stati tutto altri i suoi precedenti studi. Ma

Grimaldi e Riccardi: soggetti, i quali non erano così

sopra studi ecclesiastici impiegati i lor talenti. ¶ Clemente, con

quali è manifesto che i Greci, per l'esterna

nella persona di Augustolo. I di lui princìpi e

d'Occidente passò presso i Germani; e dalle tante

ecclesiastici, a' medesimi aggiunsi i civili, sicché, nel tempo

volli avere per soccorso i moderni e, sopra gli

di Doujat, che furono i primi libri da me

biblioteca (alla quale, oltre i libri di due cardinali

città che la frequentavano, i saggi discorsi de' quali

quella di Pietro Gassendo, i di cui libri, per

tardi introdotta, avesse cangiato i sentimenti di molti, i

i sentimenti di molti, i quali da gassendisti si

mi furono di ostacolo i precedenti studi sopra la

di questi studi, lessi i sei libri Della natura

pure, con tale occasione, i libri di Sesto Empirico

spesso dal Gassendo allegati, i quali allora erano in

altri medici, e spezialmente i giovani, cominciavano ad allontanarsi

spesso leggere e rileggere i loro poemi, e quanto

arti liberali di sapere i primi, ebbi desiderio, per

mi restarono in mente i principali fatti ed i

i principali fatti ed i nomi di que' più

mi additò, fra' primi, i due Giovanni — Boccaccio e

arte dell'eloquenza ed i vari generi dello stile

dello stile, mi propose i Commentari del Panigarola sopra

le prose del Bembo, i discorsi di Giulio Camillo

regio”. Sperimentai inutili tutti i rimedi, che, fino dagl

e di non tralasciare i mattutini cammini ed altri

marchese di Vigliena, viceré. ¶ I ¶ Intanto, erasene passato il

Nella città di Napoli i gradi del dottorato non

suo collegio de' dottori, i quali esaminano i candidati

dottori, i quali esaminano i candidati e, trovatigli idonei

esporre le leggi ed i canoni, creandomi, usando altri

che non voleva perdere i miei studi, fatti sopra

non vi ravvisai che i tomi di Antonio Fabro

Giurisprudenza papinianea e sopra i libri dal medesimo compilatiIntorno

per me coll'Argento i medesimi uffici. ¶ Il cangiamento

fra gli altri, tutti i volumi di Pietro Gassendo

ed alcuni più avanzati, i quali sotto la disciplina

e di varia erudizione; i quali, quasi tutti ho

amicizia, spesso comunicando insieme i nostri studi avanzava sempre

fu molto propizia, sicché i suoi discorsi riuscivan acuti

la sua faccia, lessi i maravigliosi parti del suo

buon uso, ne adornava i miei scritti, in guisa

ad alcuni provinciali; ed i primi furono alcuni della

della provincia di Lecce, i quali conoscendo in me

che potessero costituirsi sopra i feudi, non pur ne

semplice comodità di goderne i frutti, la quale era

allora fatto, ma con i princìpi della giurisprudenza romana

dimostrai con evidenza che i giurisconsulti romani, quando non

esercitate, o da sfuggire i vizi de' quali fui

umano commercio traggo miseramente i miei giorni; e dubitando

di molti miei nemici, i quali non meno presero

meno presero a malmenare i miei libri che a

perché tutti sappiano separare i veri da' falsi, che

per uno, quali fosser i miei propri e legittimi

quale, dopo aver occupato i gradi più cospicui della

se non a coloro i quali, dopo lunghi anni

a studi più sodi, i quali mi fecer dimenticare

ivi che fare ed i miei genitori pensavano di

di Medina Coeli viceré. ¶ I ¶ Giunsi in Napoli ne

io le leggi ed i canoni che si allegavano

che fosse bastante per i primi rudimenti e per

esser capace d'intendere i trattati che e' insegnava

che questi dovessero essere i miei studi della mattina

apprendere ne' pubblici studi i suoi trattati, con trascrivergli

mezz'ora che sono i lettori obligati trattenersi per

l'occorrono, a comunicarli i dubbi ed a ricercarlo

ad apprender da lui i trattati che leggeva nel

mezz'ora, di comunicargli i miei dubbi e dimandargli

io tenere in regolare i miei studi. ¶ Egli fu

di quell'Imperio. Che i responsi di que' giurisconsulti

furon date o stabilite, i costumi di que' tempi

costituzioni di que' principi, i quali a Costantino precedettero

Traiano ed altri fiorirono i due Plinii, Svetonio Tranquillo

giurisprudenza, poteva io aggiungere i moderni, che con indefessa

sue Pandette, ci conservò i nomi ed in gran

mi diceva, hic labor. I lunghi suoi studi ed

antichi scrittori e quanto i moderni vi aveano sopra

monete de' re longobardi, i quali, per lo spazio

per sapere con distinzione i paesi ove dimoravano tanti

intendere le origini ed i cangiamenti dell'Imperio romano

miglior modo che potei i primi rudimenti della giurisprudenza

invogliato di commentare anche i libri de' feudi, ch

egli vi avea impiegati i suoi alti e sublimi

concetto col quale intrapresi i precedenti, che doveano servirmi

studi de' tempi bassi, i quali riputai sempre i

i quali riputai sempre i più utili e necessari

sollecitamente a trascrivere tutti i cinque libri de' feudi

poteva avergli impressi. Sopra i quali, secondo che andava

canonica, e per ciò i candidati devono essere istrutti

mi convenne applicare anche i miei studi sopra la

io avea incamminato tutti i miei precedenti studi. E

ed inutili quistioni, onde i moderni scrittori romani canonisti

conoscere che, per saperne i suoi princìpi ed origini

con passo uguale, proseguire i miei studi per la

Chiesa, dichiarandosi che, sicome i vescovi n'erano ispettori

questo nella Chiesa, siccome i Padri antichi: e fra

partenza, ora, come sogliono i marinari, perché il vento

primaria del ius civile, i riformatori volentieri l'avrebbero

feci trasportare e collocare i miei libri in nuove

rigidi mesi che soprastavano. ¶ I Veneziani, ignorandone la vera

men nobili che cittadini, i quali mi rendevano sommo

ora non mi sovvengono i nomi; e fra i

i nomi; e fra i cittadini, l'abate Moazzi

strade e circonda tutti i dilatati suoi edifici. Ma

di lacune, che formano i tanti fiumi, che in

ciò fa mestieri tener i canali sempre purgati e

ciò sì vero, che i Veneziani stessi, spezialmente le

stessi, spezialmente le donne, i quali non sono usciti

ristabilirmi, prima che sopraggiungessero i rigidi mesi dell'inverno

promisi di seguitarlo. ¶ Intanto i gesuiti, emissari della corte

ricevuto, e da tutti i gentiluomini sì caramente accolto

mia Istoria, avea trattato i Veneziani di “corta fede

sua armata navale per i Veneziani, e riputarsi favolosa

imputarmi aver io qualificato i Veneziani esser di “corta

che n'aveano allora i partegiani di Federico. Più

quelle pianure, secondo che i tempi e l'avanzata

date alle stampe, onde i compatriotti credono che abbia

ed emenda per corriggerle. I quali sommamente l'approvarono

che mostravano di me i Veneziani; ma non per

già avea notizia. Poiché i gesuiti, a conto de

ridendo al Pisani, che i gesuiti di Venezia erano

che non io, ma i gesuiti stessi furono la

finir ivi in riposo i miei giorni. Ed avendolo

re; esser certamente per i Napolitani cosa molto pregevole

di Asturias? Sapersi che i regni di Napoli e

Spagna richiama a sé i suoi eserciti ed armate

ormai due secoli che i Napolitani e Siciliani han

ove andassero a terminar i moti d'Italia. ¶ Ed

Egli è vero, che i Napolitani non si avanzarono

nuovo re rifatto. Ma i Siciliani, poiché essi non

non erano stati sotto i re angioini, non riconoscevano

volesse anche egli conferire i valevoli suoi uffici in

imminente primavera, così perché i tempi si raddolcissero, come

andare, fui avvertito che i gesuiti, fortemente sdegnati che

persone che notassero tutti i miei detti ed andamenti

Seppi dapoi che, oltre i gesuiti, si era dalla

Venezia, che invigilasse sopra i miei andamenti e s

stampe, o pure sopra i successi della guerra di

l'impressione, e rischiarare i traduttori delli dubbi, che

siccome m'avrebbero mandati i dubbi, così di rischiarargli

note e medaglie riguardanti i quattro tomi, ma d

e spezialmente de' gesuiti, i quali attentamente spiavano tutti

quali attentamente spiavano tutti i miei andamenti, se mai

in Venezia, avea scorto i Veneziani essere non men

a tutti preferiti; spezialmente i Catalani, i quali altamente

preferiti; spezialmente i Catalani, i quali altamente gridavano che

rifatto un nuovo viceré, i diritti della spedizione de

ultime e finali. ¶ Tutti i forastieri, ignari di tutto

ed altre mercedi, empire i regni di Napoli e

moltitudine si sosteneva sopra i domini d'Italia, donde

d'Italia, donde venivano i grossi stipendi per mantenere

delle secreterie; donde venivano i salari per mantenere la

erano alla corte, per i quali fu istituita una

di pesi ed assignamenti, i nazionali si facevan valere

nazionali si facevan valere i loro diritti e prerogative

altri Stati austriaci ereditari, i quali nemmeno bastavano a

nemmeno bastavano a supplire i pesi e le pensioni

mancava il denaro per i salari degli Austriaci stessi

impiegate negli uffici riguardanti i paesi perduti, perch'eran

sarebbe lo Stato ricuperato. ¶ I Napolitani ch'erano a

in mano degli Spagnoli; i quali, per gratitudine d

necessario alimento, erano esposti i Viennesi a mille insulti

Imperadore di voler licenziare i custodi ed altri ch

che venissero a mancargli i salari. Onde, come buon

serviggio in corte, ed i medici stessi della persona

abbondanza e dovizia, ed i costumi de' Viennesi eran

per tanti Spagnoli venutici; i quali, profondendo i tesori

venutici; i quali, profondendo i tesori che gli venivan

cosa corrotta, resi carissimi i prezzi delle robe, le

le piggioni delle case, i salari de' servidori e

perdita d'Italia, ma i mali che temevan eran

correndo tutti a prendersi i loro capitali, si era

tempo, che fra breve i capitali piccoli sarebbero interamente

sarebbero interamente restituiti, ed i grossi, parte a parte

ogni umano consorzio, finire i miei giorni; il quale

che avrebbe dissipati tutti i mal concepiti disegni sopra

Spagna e dal presidente, i quali, compatendo il mio

gli altri buoni amici, i quali accrescevano maggiormente la

io ricuperai dal banco i restanti quattrocento fiorini; ed

stradai per Triesti. Tutti i mobili e suppellettili delle

sublimi virtù sue ed i suoi innocentissimi costumi. E

istrutta, che sovente, conferendo i passi ed i luoghi

conferendo i passi ed i luoghi allegati da' predicatori

sì grande, che anche i di lei difetti, con

che uno spirito reggesse i tre loro corpi. Non

ciò avvenne, che verso i poveri e bisognosi era

afflitti, se non quelli, i quali aveano provato quanto

che, avanzandosi la stagione, i tempi non ci rendessero

Spagna, residente a Venezia, i passaporti; sicome gli altri

io era, e narrandogli i miei successi e la

trovar quella stima, che i Veneziani avrebbero avuto della

m'impedivano di far i fatti miei, dissi all

avrebbe sconvolti e dissipati i suoi Stati, e sottopostolo

che a Vienna trattavano i loro appaldi, facevano ciò

di Savoia d'invadere i suoi Stati, ed aggiungere

tribunali e delle secretarie. I quali a truppe tornavan

a preceduti disordini sopra i regni di Napoli e

le toghe, con tassarne i prezzi ed accrescere i

i prezzi ed accrescere i tribunali di nuovi ministri

da per tutto posero i Napolitani in una grandissima

si trovarono degli ambiziosi, i quali non curando d

diviso fra que' Spagnoli, i quali eran usciti da

temeva che, non ostanti i precisi ordini di Sua

quell'impresa, si disponevano i migliori reggimenti che fossero

di scacciar di Lombardia i Francesi ed i Savoiardi

Lombardia i Francesi ed i Savoiardi. ¶ Dall'altra parte

co' Francesi e Piemontesi, i quali sarebbero stati presto

attrezzi militari, e che i generali conte di Montemar

colle sue armi, conservar i suoi Stati in sicurezza

in questo nuovo anno i miei concatenati dolori a

a rendersi più sensibili; i quali, sempre più esacerbandosi

Spagna, s'intese che i generali Montemar e Liria