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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Federigo Tozzi, Tre croci, 1920

concordanze di «i»

nautoretestoannoconcordanza
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1920
a Luigi Pirandello ¶ I ¶ Giulio chiamò il fratello
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lì in mostra per i forestieri; tutta ingombra di
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nessun imbecille a comprare i libri! Vai! Ci bado
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Piuttosto, speriamo che troveremo i denari per pagare le
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e più giovane, sebbene i suoi capelli fossero tutti
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capelli fossero tutti bianchi. I baffetti erano ancora biondi
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libreria. Era basso, con i baffi più scuri; sgarbato
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biascicare un sigaro, sputando i pezzetti sotto lo scrittoio
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Vino e ponci! Ma i ponci li faccio da
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alzò di scatto, battendo i piedi e ricominciando a
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dopo aver fatto scricchiare i denti, come un ragazzo
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bisogna rifarlo fare con i nostri denari! Se stesse
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di star qui tra i piedi! ¶ E, quando fu
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vestito sempre bene; con i baffi biondi e un
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gli occhi turchini, e i baffi parevano un peso
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compromessi come lui e i suoi fratelli, appartenessero a
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pochi denari per comprare i libri, gli chiese per
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tempi, e ora ha i denari per vivere! ¶ Giulio
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aspettato; e sapeva che i primi sceglievano sempre i
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i primi sceglievano sempre i bocconi più buoni. Se
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si possano buttar via i denari per comprare la
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noia perfino a toccarli, i libri! Bella cosa sarebbe
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parmigiano da grattare su i maccheroni; e, dentro di
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magro, senza capelli e i baffi bianchi. Quando parlava
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parlava, gli si vedevano i denti; e tutta la
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sapere perché non pagano! ¶ — I signori vogliono fare il
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glie le fa tutti i giorni. Lo dicono! ¶ — E
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ho diritto quanto te. I libri non si rilegano
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com'ha ammaccato con i piedi la cassapanca! Sei
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disse perché fossero tranquilli: ¶ — I fatti vostri non li
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a tutti e tre i fratelli. ¶ Aveva una bocca
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Il giorno dopo che i due fratelli avevano pianto
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dire?.. Robusto... ben fatto... i piedini... le manine... Intelligente
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li baratterei volentieri con i miei di Monteriggioni. ¶ Ma
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che era accaduto, con i pericoli ed i rimedii
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con i pericoli ed i rimedii. Poi, quante balie
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infiammazione delle gengive per i denti che cominciavano a
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di cartone bianco, con i margini dorati; e disse
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E fissò in viso i due fratelli; che si
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Niccolò ficcava all'incontrario i libri nello scaffale, che
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e si sentivano soltanto i passi cadenzati. Involontariamente, tutti
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gli strumenti, una marcia. I vetri tremarono; e tutti
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riscossero. Essi ascoltavano; e i loro sentimenti parevano aumentare
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Non capisco perché tutti i giorni si zeppi qui
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ora, se mi date i soldi, vado a comprare
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è da fidarsi! Datemi i denari; se no, c
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grassa. Il marito e i cognati le empivano la
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e in vece facciamo i signori; come se i
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i signori; come se i denari ci fossero a
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e tornava a rigiocare i numeri; con quel suo
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anche con la voce; i suoi occhi luccicavano, destando
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che dovessero ridere anche i piatti; battendo su la
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pulita, risero meno, tra i denti. Enrico disse ancora
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qualcuna del convitto, che i parenti erano andati a
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da qualche contadino tra i rami di un fico
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più sbiadita e uniforme. I contorni dei poggi si
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attenuavano, quasi sparendo. Anche i cipressi si velavano; meno
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Seguitando la china, sentivano i loro passi risonare; perché
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fa più stretta tra i suoi muri sempre più
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come della stessa altezza, i poggi azzurri, dopo una
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gialleggiante di licheni. ¶ Ora, i muri della strada erano
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con il marito e i cognati. Era stato uno
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si sentiva tirare tutti i tendini fino alla punta
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vestito abbastanza bene; con i baffi rossi e le
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a cui piaceva fare i complimenti, esclamò: ¶ — Mi duole
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disse: ¶ — Non so perché i quadri debbano stare nei
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s'è fatto pagare i debiti dal suocero... Ecco
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no, chi glieli comprerebbe i vestiti a quel modo
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ricaverà mai nulla. Ma i fratelli, minacciando che lo
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aveva la convinzione che i fratelli parlassero male di
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è responsabile di tutti i nostri affari. Non dovrebbe
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la voce. ¶ Niccolò stringeva i pugni nelle tasche della
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dianzi. Là ci sono i miei amici. ¶ Il Nisard
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Niccolò guardava per tutti i versi la cassapanca e
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e se la svignò. I tre rimasti non si
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tornò al tavolino dove i suoi amici giocavano ancora
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a Modesta: ¶ — Sono venuti i fratelli? ¶ — Stanno già a
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una giravolta; che lasciò i segni del tacco sul
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gli sgorbi della cartasuga. I suoi occhi doventavano luminosi
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fosse utile. Toccò tutti i mucchi delle carte che
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bottega. ¶ Giulio rimise insieme i pezzi della sedia, legandoli
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prenderei quelli che scrivono i libri e con una
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hai fatto? Hai trovato i denari? ¶ — È inutile che
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che non assaggio più i fagioli cotti in forno
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forno; come li fanno i fiorentini. Questi di Siena
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commoveva: ¶ — Domani tu mangerai i fagioli a Firenze, e
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Firenze, e tu comprerai i tordi da Cicia. Vi
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parlare a solo con i fratelli. ¶ Quando prendeva di
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della primavera. Quasi tutti i contadini avevano vendemmiato; e
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avevano vendemmiato; e perciò i cancelli su le strade
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mattina, tutti e tre i fratelli si trovarono nella
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la sua sedia, sbattendo i denti insieme, gli fece
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un'altra firma falsa. ¶ I due fratelli, che s
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prima! ¶ Allora, Giulio rimise i soldi nella ciotola di
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il corpo e puntando i piedi in terra. Badò
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Niccolò ringhiò, battendo forte i piedi. Giulio gli fece
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comodo nessuno. Altro che i signori. E oggi né
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dalla collera; ed erano i soli momenti che si
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egli avesse firmato per i Gambi un'altra cambiale
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sera stessa a trovare i Gambi o se aspettava
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e a trattar male i Gambi; ma, per la
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piuttosto di sognare. ¶ Intanto, i Gambi sapevano che la
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sgattaiolando, corse ad avvertire i fratelli; facendo loro vedere
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fermo, andava per tutti i cantucci della libreria; fremendo
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per paura che poi i Gambi si sarebbero rifatti
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bottega: allora, andò dietro i vetri e fece una
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Che gente! Pare che i soldi li abbiamo presi
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incompatibile che vivesse se i suoi occhi vedevano gli
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quasi soave; come se i suoi pensieri si purificassero
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se essi non erano i primi. Poi disse quasi
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capitare. Verranno a mettere i sigilli alla porta e
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carte e a preparare i bilanci dei registri. Lavorava
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aperto la legatoria; e i due o tre operai
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niente. Egli stava con i gomiti appuntellati al davanzale
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legge avrebbe fatto mettere i sigilli alla libreria; ed
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scomposto, quasi irriconoscibile per i sentimenti che ora gli
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d'angustia monotona; con i vicoli di Fontebranda come
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come, a quest'ora, i colori sono più belli
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allora si vedono soltanto i loro tetti. Quelle più
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tutte le specie. E i tetti, in quelle picce
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volevano prendere il sopravvento. I suoi stati di coscienza
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più modo di resistere: i puntelli saltavano via. Su
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scarpe imbullettate; da contadino. ¶ I due fratelli stavano a
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badavano di non mettere i piedi sopra certi fiori
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riconoscere le case e i loro aggruppamenti; poi anche
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loro aggruppamenti; poi anche i loro colori; tutti un
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terra con le pale. I due fratelli piangevano tappandosi
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uno che conoscesse bene i paesi del circondario e
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dette a fermare tutti i clienti più ricchi della
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non potessero dimenticare più i tempi di una volta
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a ricordarsene, gli vennero i delirii. Dapprima, non ci
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le mani e con i piedi. Alla fine faceva
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gli bagnava il pizzo. I delirii doventarono più intensi
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e se lo incontravano i ragazzi che tornavano di
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ammalare Modesta e sconvolse i nervi alle bambine, durò
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vino davanti. Si grattò i capelli sul collo, pieni
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dare la benedizione con i piedi! ¶ I suoi amici
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benedizione con i piedi! ¶ I suoi amici, da un
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che mi fanno perdere i sensi. Mi dolgono tutte
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e non mi sbatta i denti. Passeggio fin quasi
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addormentarmi; ma ci sono i giardinieri che mi destano
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più e mancavano tutti i bottoni. ¶ Non sapendo come
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Allora egli, risentito, con i suoi denti ancora intatti
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diaccia che faceva venire i brividi. Tutto il vecchio
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accanto a un cippo. I cipressi odoravano; come se
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la pioggia facesse escire i loro succhi. E gli
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punto; e sentì stringersi i pugni: non gli pareva
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con le trine e i ricami, pareva di far
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nostra, a farti ricucire i calzoni; li hai troppo
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così. ¶ Aveva imparato tutti i luoghi più deserti e
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doveva stare attento che i cenci alle finestre, legati
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forcelle di legno e i fili di ferro, non
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ripulivano le pentole e i piatti. Buttavano via anche
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di vestiti logori; e i suoi occhi ci si
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per un altro mese, i primi di febbraio lo
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turchino, si sentì avvilire. ¶ I primi giorni, non poteva
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capiscono che è vero. ¶ I più vecchi si misero