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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giordano Bruno, Il candelaio, 1582

concordanze di «i»

nautoretestoannoconcordanza
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vestito bramo ¶ Oimè ch’i’ men vo nudo com
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interne m’han soffiato i sette lumi erranti? A
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mozze l’orecchie, ed i porci qualche decembre me
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si avverrà giamai ch’i cieli mi concedano ch
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Bonifacio, dunque, nell’atto I, SCENA I, inamorato della
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nell’atto I, SCENA I, inamorato della s[ignora
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Scaramuré ed Ascanio, co i quali si tratta come
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molto. ¶ Nell’atto IV, I SCENA, la s[ignora
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da Lucia, fa intendere i belli allisciamenti e vezzi
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Nell’atto V, SCENA I, eccoti Bonifacio, in abito
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mariolava e Bonifacio prendeva i suoi disgusti; sin tanto
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SCENA] trova Sanguino co i compagni ed impetra licenza
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Bartolomeo compare nell’atto I, III SCENA, dove si
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la bucata ed insaponava i drappi. ¶ Nell’atto III
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drappi. ¶ Nell’atto III, I SCENA, Bartolomeo discorre sopra
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Carubina che andavano oltre: i quali volendo arrivare, Consalvo
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case. ¶ Manfurio [nell’atto I, V SCENA] comincia ad
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da pastura: cioè ch’i marioli cominciorno a formar
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suo. ¶ Nell’atto II, I SCENA, vien burlato dal
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di sui versi, sopra i quali mentre discorre con
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modo che gli tolse i scudi de mano. Or
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e [XIII SCENA] Sanguino: i quali, ponendolo in speranza
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lacrimar gli occhi, gricciar i capelli, stuppefar i denti
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gricciar i capelli, stuppefar i denti, petar, rizzar, tussir
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e d’assordir co i cridi, strepiti e schiassi
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buono. — Mi par udir i personaggi; a dio. ¶ Bidello
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dio. ¶ Bidello ¶ Prima ch’i’ parle, bisogna ch’i
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i’ parle, bisogna ch’i’ m’iscuse. Io credo
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oltre gli monti. ¶ Atto I ¶ Scena 1 ¶ Bonifacio Va’ lo
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fissar il mare, muggire i monti, intonar l’abisso
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come gli asini a i quali il sole, particulare
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drizzano alla contemplazione: perché i spirti ne l’inverno
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son pronti a dir i fatti suoi a chi
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Manfurio O buttati indarno i miei dictati, li quali
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Manfurio Itene, dunque, co i fausti volatili. Ma chi
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cose: l’una, ch’i versi son più grandi
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ne de’ far conto. I savi vivono per i
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I savi vivono per i pazzi, ed i pazzi
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per i pazzi, ed i pazzi per i savii
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ed i pazzi per i savii. Si tutti fussero
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vel raccomando cossì, come i buoni padri raccomandano i
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i buoni padri raccomandano i lor putti a’ maestri
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ne l’acqua co i denti afferrò la cervice
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povere donnecciole e svergognando i parentadi? ¶ Barra Tu hai
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onde stigie, — giuramento a i Celicoli inviolando...” — Vada in
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tre cosaccie, non dicono i metalli? Li metalli, come
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l’editto a cambiar i tre che mi trovo
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che puose in esaltazione i lavezzi, padelle e le
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e con questo puosemo i piedi fuor de la
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bella continenza, or guardando i travi della bottega, or
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m[esser] Bonifacio, co i stivaletti nuovi, che s
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Io, per me, porto i danari cqui, sotto l
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mi ha decepto. O i miei scudi. ¶ Barra Or
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che questa pecoraccia raccoglia i frutti degni del suo
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che fa parer brutti i belli, ignobili i nobili
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brutti i belli, ignobili i nobili, ignoranti i savii
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ignobili i nobili, ignoranti i savii, ed impotenti i
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i savii, ed impotenti i forti. Tra noi che
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perché, mediante queste, premiino i virtuosi, inalzino i degni
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premiino i virtuosi, inalzino i degni, difendano gli oppressi
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difendano gli oppressi, dilatino i lor confini, conservino i
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i lor confini, conservino i suoi, e si faccino
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ch’io arrò compassato i miei negocii con quante
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Bonifacio Più presto persequitaranno i lepri le balene, i
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i lepri le balene, i diavoli se farann’il
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restituirgli questi drappi co i quali, facendo io una
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cercando il male come i medici. Si voi vi
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a pregar Dio per i vivi. ¶ Marta Questo niente
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in questa foggia? A i giovanetti le giovanette, a
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la ricetta che ferono i medici al patriarca Davitte
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Questo, come intendete per i vecchi, perché non intendete
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stati tolti di mano i danai da un vilissimo
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o consiglio simile a i preteriti, mi sono indi
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populari fuggendo e per i diverticoli andando, aspetto il
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Lucia Vi giuro per i quindici misterii del rosario
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Re gloria, voglio apprendergli i testicoli e la verga
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voi di casa con i lumi: e cossì, tutti
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da certi furbi rubbati i scudi ed involate le
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ché vi provarrò ch’i’ non son malfattore. ¶ Sanguino
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tanto che ti schiattino i pulmoni. Che volevi tu
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il più delle volte i guai e gli inconvenienti
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papa Adriano, — che vendeva i beneficii più presto facendone
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mano, per veder se i scudi erano di peso
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lasciami che io faccia i miei negocii con mia
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non vogliamo venire a i denti ed a le
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torto di essere svergognato. I travi non ti danno
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essi, e ne levorno i mantelli e le berrete
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in purgatorio, solo per i peccati miei da due
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che mi han fatto i vostri rimedii e ricette
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bagassa di mia fortuna! I capelli son di mia
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non; ma mi dimandaste i capelli di donna. ¶ Scarramuré
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in nome del diavolo, i capelli de la donna
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la donna, e non i capelli di donna, indifferentemente
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differenza fate voi tra i capelli di donna e
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capelli di donna e i capelli de la donna
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Quella che saprebbono far i putti, quando cominciano ad
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formata in suo nome; i capelli poi erano di
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inamorata. Tua moglie co i vestimenti di Vittoria, Vittoria
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di Vittoria, Vittoria senza i suo’ vestimenti. Tua moglie
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di far condurre priggione i malfattori, over i pretenduti
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priggione i malfattori, over i pretenduti malfattori; del resto
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ma ancora sono instituiti i bordelli, come fussero claustri
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di onore: perché considerano i nostri principi esser cosa
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lodare quei che permettono i bordelli, per li quali
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mi offero di baciargli i piedi ed essergli amico
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non, non mi baciar i piedi, sin tanto ch
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parlan liberamente: prima, perché i principi e giodici s
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stia ad aspettarla. Vogliono i Dei che la sollicitudine
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gli de’ perdonare, come i Giudei perdonorno a Barrabam
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donne, quando sono a i dolori del parto, dicono
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certissimo, ti stracciarrò co i denti!” Non tanto presto
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colera! Voi fate de i tiri, e prendete passatempi
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Figlia, non lo prendere”. “I miei parenti mi consegliano
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prendilo”. Oh, ecco cqua i compagni. ¶ Scena 25 ¶ Barra Quell
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e di altri per i casi che me si
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Marca, tienlo fermo per i piedi, che non si
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di far male a i drappi che non han
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quae sequitur. Sì come i marinai, benché abbin l