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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Aldo Palazzeschi, Il codice di Perelà, 1911

concordanze di «i»

nautoretestoannoconcordanza
1
1911
verso di noi, sono i vigili del Re, è
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1911
e voi potete colpire i loro occhi. Buon viaggio
3
1911
anche dei calzari perché i loro passi fossero agili
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1911
meglio. ¶ – Come erano belle! ¶ – I loro occhi erano stelle
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1911
stelle del cielo. ¶ – Avevano i riccioli neri più delle
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1911
le loro ali e i loro voli. Amore. E
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1911
attende circondato da tutti i gentiluomini. ¶ – Signore, in nome
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1911
sia visto sotto tutti i regni di questo mondo
9
1911
Ma quelli non erano i loro nomi certamente, erano
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1911
gli stivali della rivoluzione, i suoi? ¶ – Ma quelli li
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1911
stivali lucidi e bellissimi: i miei. Mi sentivo così
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1911
gli uomini fossero fatti, i nomi di tutte le
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1911
Una folla enorme. ¶ – Che i vigili faticano a tenere
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1911
gentiluomo di servizio introdurrà i primi arrivati. ¶ – Il grande
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1911
appena sbocciata dalle onde? I veli di tutte le
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1911
Perelà, permettetemi di presentarvi i miei omaggi e i
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1911
i miei omaggi e i sentimenti della mia devozione
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1911
mai? Non vedete che i suoi occhi brillano? E
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1911
sono affrettato a presentarvi i miei omaggi e pregarvi
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1911
metto a vostra disposizione i miei capitali. E questo
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1911
restiamo intesi, signor Perelà i miei complimenti. ¶ – Il poeta
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1911
più né meno come i tarli rosicchiano i loro
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1911
come i tarli rosicchiano i loro appartamenti. E sapete
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1911
sono dietro a stuzzicarsi i denti. Date ascolto a
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1911
e la medicina sono i due sposi più bizzarri
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1911
quando possano venirvi utili i miei servigi. Signor Perelà
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1911
innalzati ed esaltati perfino i Re, anzi, essi prima
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1911
principali della capitale e i suoi sobborghi, nelle vetture
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1911
procedano come si deve, i signori uomini non capiscono
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1911
pensavo, ne inventano tutti i giorni. ¶ – Io fui delle
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1911
confetto. ¶ – Un biscottino. ¶ – Ieri i signori uomini v’avranno
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1911
perdonarci, siamo delle escluse. I signori uomini possono appostarsi
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1911
è quella del canto... I signori uomini ci riserbano
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1911
società delle ferrovie quanto i pellegrini del Santo Padre
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1911
sarebbe andato cianciando che i baci della donna più
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1911
invece che essi facciano i conti con la nostra
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1911
un dopo l’altro i bicchieri; ci assorbono, ci
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1911
avo, facevo cercare tutti i rospi che c’erano
39
1911
la loro carne, più i salti divenivano acrobatici, sbalorditivi
40
1911
fissa senza battere ciglio. I suoi occhi vanno a
41
1911
sincera: gli occhi lustri, i denti stretti, le labbra
42
1911
mio marito. Non sono i signori uomini che hanno
43
1911
signor Di Cartella tutti i debiti di mia madre
44
1911
Quando siamo a porre i cuori uno sull’altro
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1911
da perdere per ascoltare i parti della tua fantasia
46
1911
ci avresti fatto sentire i medesimi piagnistei per averne
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1911
è una verità sacrosanta. I dolcieri che fanno le
48
1911
naturale vergogna che precede i contatti fra l’uomo
49
1911
uomo e la donna. I suoi occhi celeste chiaro
50
1911
Peccato che non facciano i figlioli. ¶ – Davvero. ¶ – La razza
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1911
tutti a raccattar pietre. ¶ – I fatti di una vedova
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1911
vivere. Portavo sempre anche i guanti, e se taluno
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1911
ottenere quello che tutti i mariti ottengono dalla propria
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1911
liberare. ¶ «Il matrimonio per i primi anni ebbe da
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1911
poteva fare di più, i suoi mantelli finivano a
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1911
divano abbracciando mio marito. I miei occhi erano tornati
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1911
ripreso il cammino, e i mantelli seguitavano a cadere
58
1911
mio intollerabile vestito. Ahimè! I suoi sguardi, i suoi
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1911
Ahimè! I suoi sguardi, i suoi atti e le
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1911
di sorpresa, sorridendo compiaciuto. I suoi sguardi! Quegli occhi
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1911
leggevo chiaramente il giudizio. I mantelli mi cadevano di
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1911
nel mezzo della giornata, i più beati sonnellini che
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1911
due occhi che attraevano i miei per gli scoscendimenti
64
1911
luce, e ricominciavano gradatamente i sensi la loro funzione
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1911
seconda, s’arricciava placidamente i baffi o leggeva tranquillamente
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1911
irriverenza con la quale i signori uomini trattarono il
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1911
creatura? ¶ «Vivevo solitaria, adempivo i miei doveri presso la
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1911
dalla villa. ¶ «Aggirandomi fra i morti senza potermene stancare
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1911
egli teneva ancora socchiusi i suoi: gli aprì lesto
70
1911
del mio fanciullo? Attraverso i campi riuscimmo sotto il
71
1911
e scendemmo giù, fra i morti. E lui mi
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1911
le croci, passando tra i cancelletti, le colonne mozzate
73
1911
statue, le piccole aiole, i cespugli, i pilastri, guardando
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1911
piccole aiole, i cespugli, i pilastri, guardando i lumi
75
1911
cespugli, i pilastri, guardando i lumi che qua e
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1911
nella mia, ne contavo i sorsi allibendo all’idea
77
1911
e su... su... per i campi... per la via
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1911
lungo la via, attraversai i campi non udita, non
79
1911
croci, le colonne mozzate, i cancellini, i cespugli, le
80
1911
colonne mozzate, i cancellini, i cespugli, le piccole aiole
81
1911
del giorno dopo, quando i custodi del cimitero la
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1911
cancello, attraverso la strada, i campi, scavalco il muro
83
1911
dame, tenete, e questi i cavalieri, e i Re
84
1911
questi i cavalieri, e i Re li tengo io
85
1911
spade. Mescolate le dame, i cavalieri li mescolo io
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1911
le carte di spade. I Re da questa parte
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1911
fanciulle gli hanno gettato i fiori? ¶ – Che bei sorrisi
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1911
lo potessero vedere. ¶ – Anche i contadini hanno illuminato le
89
1911
suonerà negli entr’actes. ¶ – I notturni di Chopin. ¶ – Ti
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1911
anche lui da uomo i medesimi interessi, i medesimi
91
1911
uomo i medesimi interessi, i medesimi egoismi di tutti
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1911
ci sentiremmo d’essere i più ingrati dei suoi
93
1911
che della vita conosce i più riposti segreti, della
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1911
ogni porta. Potrà visitare i più riposti angoli della
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1911
domani avrete anche voi i vostri interessi, i vostri
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1911
voi i vostri interessi, i vostri fastidi. ¶ – Hanno trovato
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1911
occupazione anche per voi, i signori uomini occupatissimi. ¶ – Hanno
98
1911
veduto come sono arricciati i baffi di Perelà? ¶ – Sembrano
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1911
proprio non vi dispiaceranno i petali caldi del mio
100
1911
fiore, ella prega per i peccatori. ¶ – Vi sono due
101
1911
quelle che implorano per i peccati altrui. ¶ – E una
102
1911
da un viale dove i magnifici ippocastani vanno anch
103
1911
occhi dell’amato socchiudono i loro e mettono alla
104
1911
amore. Potreste supporre che i più svariati e brillanti
105
1911
si muovono le coppie, i pioppi si sono avvicinati
106
1911
si fa più rada, i contorni d’un grosso
107
1911
la mattina del contratto. I gentiluomini più illustri del
108
1911
scorte in grande uniforme, i domestici nelle smaglianti livree
109
1911
volesse donare allo stato i propri averi per sanarne
110
1911
bettole, l’uomo che i vigili nella prima luce
111
1911
uguale diritto, come tutti i giuocatori sono un po
112
1911
superstiti mostra nel riso, i canini, quali puntelli di
113
1911
con tutt’e due i piedi prima di tentare
114
1911
della sala lascia cadere i sacchi pesantemente, ognuno rattiene
115
1911
serra e s’addensa. I sacchi sono colmi d
116
1911
sala del trono, mostrando i canini che gli puntellavano
117
1911
si vuotò di tutti i gentiluomini addetti e dignitari
118
1911
e dignitari, di tutti i militi e domestici. Vi
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1911
domestici. Vi rimasero solo i vigili della scorta. ¶ La
120
1911
e ride, ride mostrando i due canini che gli
121
1911
nelle più svariate maniere. ¶ I postiglioni saltano da cavallo
122
1911
volta diventa diluvio, e i cavalli prendono a camminare
123
1911
ad apposite persone, ma i migliori gentiluomini della città
124
1911
si veste di tutti i suoi monili per recarsi
125
1911
troppo pericoloso giacché costruisce i propri ordigni con la
126
1911
a trovare il filo. ¶ «I religiosi signor Perelà. Tre
127
1911
squisitamente gentile di tutti i ricoverati. Soltanto che passando
128
1911
Veronica. Essa asciuga tutti i volti, ma non vi
129
1911
polvere negli occhi. ¶ – Dio. I veli bianchi e grigi
130
1911
quali lampi satanici sprigionano i suoi occhi, con quanta
131
1911
quanta diabolica astuzia incolla i due cornetti sulla fronte
132
1911
quali orribili atteggiamenti contorce i muscoli del viso. ¶ «E
133
1911
altro. Non conosce riposo, i suoi occhi non si
134
1911
arguzia, è tenuto per i polsi da due robusti
135
1911
di trasportarlo con tutti i mezzi e sulle spalle
136
1911
dice non esiste, sono i fatti che contano, non
137
1911
villaggi, signor Perelà, sono i più graziosi e pittoreschi
138
1911
statue. Si direbbe che i tetti abbiano lo stesso
139
1911
Delfo. Da tempi remotissimi i due paesi si odiavano
140
1911
scampati miracolosamente alla morte i poveri paesani decisero d
141
1911
notte designata giunse. ¶ «Cauti i paesani di Delfo calarono
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1911
paesani di Delfo calarono i loro legni nel fiume
143
1911
Nudi fuggirono dai giacigli i sorpresi in preda al
144
1911
fornite le dispense, e i letti preparati per potersi
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1911
per la prima volta i nemici vinsero insieme. ¶ «Rimasero
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1911
le barchette servirono per i buoni rapporti d’affetto
147
1911
d’interessi che fra i due paesi da quel
148
1911
uomo aveva voluto finire i suoi giorni in tal
149
1911
e pretendesse grattarselo contro i panni. ¶ La scena del
150
1911
Le torce infilate lungo i muri, con la loro
151
1911
se stesso. Le mani, i piedi, non esistevano più
152
1911
la voce da beccafico, i baffi aghiformi e le
153
1911
che non possono sgorgare. I militi di servizio, gentiluomini
154
1911
un tratto, muta sotto i nostri occhi in un
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1911
si turba, si sconvolge, i pensieri soavi e puri
156
1911
pianta del male se i germi non furono in
157
1911
adoratore fanatico di tutti i Re, forse eccessivo, più
158
1911
le bestie più ridicole? I pappagalli e le scimmie
159
1911
come al solito, gongolano, i tacchini, sculettano, le oche
160
1911
dondolano, le scimmie, ciangottano, i pappagalli, cantano, le cicale
161
1911
nel buco, si rintanano, i grilli fradici, i ranocchi
162
1911
rintanano, i grilli fradici, i ranocchi, le vecchie talpe
163
1911
per paura di perderlo, i macacchi, le bertucce, nessuno
164
1911
Bel modo di risolvere i problemi dello Stato. ¶ – Il
165
1911
da chi. ¶ – Aspetta tutti i giorni messaggi dall’altro
166
1911
loro e di tutti i codici. ¶ – Ecco. ¶ – Ha preso
167
1911
il baggiano chi è? ¶ – I baggiani siamo noi. ¶ – E
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1911
paese dove nascono come i funghi. ¶ – Chi sa chi
169
1911
cambiate verso di lui. I gentiluomini l’avevano guardato
170
1911
del vecchio, caldo come i raggi del sole, quella
171
1911
e non c’erano i gentiluomini di servizio che
172
1911
notizia. E furono sparsi i soffioni per la città
173
1911
porte e delle botteghe, i telefoni per le signore
174
1911
impressioni ne avessero riportate i più eminenti uomini dello
175
1911
lasciarlo andare zitto zitto? I colpevoli devono essere puniti
176
1911
di poteri occulti, contro i quali la Corte con
177
1911
suo. ¶ «Certo» avevano risposto i più, «che uomini dabbene
178
1911
salire la collina ammirando i begli alberi che gli
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1911
le torri medesime, e i tetti che incombono sopra
180
1911
piombo, tutto gravava spietatamente. I gentiluomini vestiti di nero
181
1911
vestiti di nero e i soldati coperti di ferro
182
1911
seduta in terra. Aveva i gomiti puntati sui ginocchi
183
1911
perché il Signore dimentichi i loro peccati. In quella
184
1911
tutta rosa vengono rinchiusi i poveri matti. ¶ – Dimmi piccina
185
1911
teatro, mezze nude per i loro amanti. ¶ Il sole
186
1911
così indovinato trastullo, guardava i grandi mentre veniva travolto
187
1911
stecco che stringeva fra i dentini a guisa di
188
1911
più ridendo stringeva fra i dentini lo stecco. ¶ Quelle
189
1911
via, scampato solo allorquando i monelli furono sazi del
190
1911
fragili membra sembravano lacerate. I begli occhi grigi erano
191
1911
correre a liberarvi. Guardando i miei bambini mi sono
192
1911
ho pensato che solo i grandi sono responsabili, i
193
1911
i grandi sono responsabili, i piccoli non sanno ancora
194
1911
lame acutissime per trapassare i cuori ridendo, attirerò nelle
195
1911
ed anime, con tutti i sortilegi, con tutte le
196
1911
la vostra difesa e i vostri difensori. ¶ Il Processo
197
1911
Perelà le urla e i fischi si sono scatenati
198
1911
e incominciano a cadere i primi pezzi con fracasso
199
1911
della Giustizia si suonano i campanelli, ce n’è
200
1911
d’accusa. ¶ – Silenzio! ¶ – Silenzio! ¶ I campanelli sono tutti a
201
1911
la difesa di Perelà. I campanelli hanno la sottana
202
1911
del quale gode sicuramente i migliori favori in qualità
203
1911
Un’asta pubblica fra i grandi amatori del genere
204
1911
alto le braccia agitando i veli grigi che ne
205
1911
a perdifiato ma soltanto i più vicini possono udirla
206
1911
piace tanto il fumo. ¶ I rumori crescono e si
207
1911
alto le braccia agitando i veli grigi intorno al
208
1911
Guardatemi. Guardatemi in viso: i miei occhi scintillano e
209
1911
lei. ¶ – Ella conosce tutti i segreti del cuore umano
210
1911
Dio». ¶ – Hanno poche parole i grandi personaggi. ¶ – Poche ma
211
1911
solleverà la destra durante i trentatré secondi che la
212
1911
Io correrò da tutti i popoli della terra a
213
1911
le corti di tutti i regni, come venne consumata
214
1911
membra irrigidite, e ravvivare i poveri occhi nei rigori
215
1911
spaccare a suo marito. ¶ – I fanciulli, quando passa in
216
1911
comoda villetta per trascorrervi i mesi dell’estate oramai
217
1911
le voci in corso. «I delinquenti vanno trattati per
218
1911
visti ricevere nella Reggia i condannati alla pena perpetua
219
1911
Re, che aveva corso i maggiori pericoli con quel
220
1911
peggio. La bontà ha i suoi limiti come ogni
221
1911
a morire che tutti i giorni se ne impara
222
1911
nuove misure per punire i malfattori?» ¶ L’idea non
223
1911
attraversarla a piedi, giacché i grandi condannati non si
224
1911
fiancheggiato da cipressi, come i frati se ne vanno
225
1911
ha voglia di sbrigare i propri affari e non
226
1911
passa la burla. E i ministri, compreso quello della
227
1911
si fanno indietro, escono i due primi tamburi che
228
1911
via principale della città, i cui marciapiedi e finestre
229
1911
zeppati di teste sembrano i banchi sui quali gli
230
1911
esempio è subito imitato, i quattro tamburi si fanno
231
1911
coprire di sputacchi, e i tamburi si fanno sempre
232
1911
calate. Passa Perelà fra i quattro tamburi tornati al
233
1911
d’una faccia bianca. ¶ I tamburi col loro rullo
234
1911
Oliva di Bellonda. ¶ Perelà, i tamburi, i soldati, su
235
1911
Bellonda. ¶ Perelà, i tamburi, i soldati, su su per
236
1911
curiosi, forse una cinquantina, i più ostinati, insaziabili, inesauribili
237
1911
nella sua prigione irreparabilmente. ¶ I soldati, i tamburi e
238
1911
prigione irreparabilmente. ¶ I soldati, i tamburi e il carceriere
239
1911
labbro per un sorriso. ¶ I soldati, seguiti dal popolo
240
1911
nella sua carrozza e i cavalli si muovono al
241
1911
le mie ultime volontà. I piedi sono uniti e
242
1911
adorano le reliquie e i santi sugli altari. Poi
243
1911
nere, aquile di tutti i colori vanno su, su