Guido Da Verona, Sciogli la treccia, Maria Maddalena, 1920

campanili mancano di spiritualità, i suoi abitatori, a ben

Nervion, che trascina fra i moli sfavillanti, su ampie

sfavillanti, su ampie zattere, i tronchi delle sue foreste

più felice della terra: i luoghi prendono il colore

pieno d'erba, fra i due muri d'una

incontro al mare; portava i tesori della sua città

sorridere.» ¶ Mi ascoltava, con i suoi occhi dorati, ove

in sé mille anime; i giardini ancor pieni d

dalle cancrene di tutti i pellegrinaggi. Noi, con l

battito neanche nel valicare i selvaggi Pirenei), bene incappucciati

perduta, che fece cantare i poemi di tanti secoli

foreste eterne si arruffavano, i suoi freddi ruscelli balenavano

pane infarinato. Nessuno parlava; i bicchieri, le stoviglie facevano

corda; era attenta, veloce; i suoi occhi immobili sorvegliavano

strada che forse ricordino i miei occhi di viandante

ove a migliaia brillano i voti appesi dagli umili

acqua miracolosa, fissare con i suoi occhi pieni d

camminare gli storpi, urlare i mutoli, sorgere i paralitici

urlare i mutoli, sorgere i paralitici, tremare in Cristo

paralitici, tremare in Cristo i lontani da Dio. ¶ Nella

mandria bianca, faceva passare i granelli della Corona fra

silenzio; una religiosa povertà; i prati e le stelle

da lontani mercati. Sotto i lunghi portici, nei giorni

fiore. ¶ Null'altro. ¶ Ecco i luoghi dove nascon i

i luoghi dove nascon i perpetui miti, le atroci

catapecchie, ove Bernadette visse i primi anni dell'infanzia

di ciclamini. ¶ Poi, verso i dodici anni, Bernadette fece

stanza del mugnaio Soubirous. I vicini di casa, là

più alta, più pallida; i bei capelli neri le

di ruggine, le scopriva i nodelli asciutti, esili, delle

s'inginocchiava. ¶ Era fredda; i suoi lisci capelli neri

perduta in Cristo, compiva i quattordici anni. ¶ Il mugnaio

come il fiume tra i dirupi della montagna inaccessibile

mai abbia fatto splendere i secoli di Cristo; e

secoli di Cristo; e i disperati di tutta la

tutta la terra, e i maledetti di tutta la

di Dio, e sollevò i tramortiti, e camminare fece

tramortiti, e camminare fece i contorti, e vivere nella

e vivere nella speranza i percossi da ogni miserabilità

gli umili di spirito, i soli che vedrebbero in

tutte le eresìe, dove i miracoli della potenza umana

udiva sempre tossire; vedeva i suoi larghi occhi divenir

il gelo della brina. I sentieri lungo il fiume

riva. ¶ Ella sola, con i suoi capelli pieni di

ma obliqua e buia. I caprifogli selvatici l'ostruivano

d'estate, qualche volta, i pastori. ¶ E Bernadette guardava

pastori. ¶ E Bernadette guardava i nudi spini, fioriti per

dai ciottoli, travolta, come i rami neri che scendevano

desidera continuare né finire. ¶ I romanzi... oh, i romanzi

finire. ¶ I romanzi... oh, i romanzi!... che noia dover

di stile, ci intrattengono i romanzatori moderni, se mai

folla, gli scommettitori agitavano i cappelli gridando parole inafferrabili

camicette variopinte si vedevano i lor seni erti oscillare

mentre gli scommettitori agitavano i cappelli ripieni di monete

fischio, dopo di che i due furiosi avversari furono

assito; gli scommettitori ed i puntatori si misero a

morsura. ¶ Vi riuscì. Tutti i partigiani di Inglés proruppero

scuotevano con irritata celerità i loro piccoli ventagli variopinti

orrende contumelie scoppiava tra i mucchi di scranne accatastate

togliersi la vita. Né i circhi di pugilismo né

con il cranio aperto, i tendini mozzi, orribili fasci

un uomo cui manchino i ginocchi, e doveva mordere

fischio. Le popolane ridevano. I loro ventagli, i loro

ridevano. I loro ventagli, i loro braccialetti, le belle

trecce così ben pettinate, i lor occhi neri, pieni

egli, ad alta voce, i minuti ed i secondi

voce, i minuti ed i secondi dell'agonìa: – Uno

quel piccolo grido che i poeti chiamano amore. ¶ Io

leggera e dimenticabile. ¶ Solo i poveri di spirito hanno

ho inteso parlare tutti i linguaggi, sono entrato nelle

pensiero. ¶ Ebbene, che importa? I vostri capelli, Madlen, hanno

nella penombra del paralume, i vostri capelli dolcissimi. Perché

che aveva nel sopportare i miei capricci... voleva dire

questo desiderio continuo, che i miei sensi non vogliono

più ricca di tutti i miei amanti. ¶ Le sue

con esasperazione d'immergere i suoi vivi sensi nella

d'ottone oscillanti sopra i tavolieri cadeva su noi

che alterava le cose, i lineamenti, perfino i pensieri

cose, i lineamenti, perfino i pensieri. Dalle finestre aperte

verso il terrazzo entravano i densi profumi, la pesante

sera, mentre stava con i gomiti nudi appoggiati sul

la storia del mondo. I popoli sono divisi dalla

preistorico. ¶ Le teorie passano, i concetti puri sono miraggi

in ogni modo possibile i principî della vita; – ma

è certamente l'amore. ¶ I seduttori di mestiere, i

I seduttori di mestiere, i Don Giovanni da strapazzo

come se conoscessero prodigiosamente i più solleticabili cantucci della

polso un po' tremante i cálici che traboccano di

prova e regala con i suoi sensi non vuole

calma dell'amore; quando i suoi sensi avranno imparato

tavole da giuoco, strofinando i suoi gomiti nudi sui

la vita notturna incaverà i suoi occhi splendenti, e

e sarà povera, e i denti falsi brilleranno di

tosse dei tisici tormenterà i suoi polmoni arsi dalle

breve una città noiosissima; i suoi teatri sono teatri

strade fanno troppo rumore, i suoi campanili mancano di

i vicoli clandestini, dietro i banchi dei mercati forensi

le sue congiure, contro i centurioni, contro il Procuratore

moneta imperiale che intascavano i venduti a Roma, contro

di Mágdala, quella che i citaredi cantavano più bella

miserie della vita. ¶ E i credenti nel battesimo erano

su gli usi ed i costumi del secolo. Pensai

e dei sensi che i poveri di spirito non

era dalla mia parte; i suoi piedi congiunti sollevavano

un colore d'innocenza. ¶ I loro polsi, ugualmente fini

sul medesimo guanciale. Sovra i lor grandi occhi orlati

in quella femminile promiscuità. ¶ I loro polsi, ugualmente fini

sotto le camice diafane, i loro seni dolcissimi gonfiarsi

nemmeno pensavi ad inumidire i tuoi labbri nella polpa

delle capinere, e quando i suoi piedi leggeri camminavano

le dita, leggermente, fra i suoi capelli ispidi, e

da sentire, finché vedrete i suoi occhi ardere, la

stanza ove ancora ondeggiavano i fumi del vino biondo

e trillano, mentre saltano i tappi delle bottiglie di

giorno più inafferrabile, ove i piccoli pregiudizi, tanto gravi

sorridere come storielle per i bimbi, e soltanto rimane

la conclusione di tutti i pensieri, la storia di

canterà lo spazio, e i turbini dei maestrali canteranno

corse quasi cantando lungo i dorati alberi della Zurriola

porterebbero con sontuoso squallore i blasoni dei Grandi di

della Corte di Madrid, i magnifici dignitari di cappa

doveva riparare dalla polvere i suoi occhi rotondi e

fermarvi a guardare con i vostri occhi lionati come

facendo splendere nel riso i denti saldi e limpidi

tra case decrepite, ove i panni sciorinati tra finestra

straniera, com'ero fra i tuoi dorati alberi dolce

strada, rialzavano fin sovra i polpacci la doppia e

animale dal quale proveniva. ¶ I clienti del ristorante Antiguo

accigliata e scrupolosa pazienza i loro grandi periodicos, trovando

altezza della tovaglia. Invece i tre maschi le stavano

della città di Bilbao. I camerieri, un po' altezzosi

collana di corallo ed i suoi larghi anelli d

selciato le dava noia. ¶ I suoi occhi porcini, rigonfi

fece di colpo volgere i tre maschiacci, figli dell

in carattere minuto sotto i resoconti ed il programma

desiderio di veder combattere i galli. Io le spiegai

modo a veder combattere i galli.» ¶ Nel frattempo feci

mirador, e dove sboccano i pettegolezzi del patio, dove

officina scagliava nel cielo i suoi cirri di fumo

fatto volgarissimo che perfino i geometri e le dattilografe

quella mezzana insopportabile che i letterati moderni usano chiamar

e zeppo. Anzi – dicono i sapienti – non v'è

nelle proprie vicende amorose i ferri del chirurgo né

nelle commedie che appassionano i teatri della buona società

autunno, facevano stridere sotto i nostri piedi qualche foglia

ridicole, che fanno somigliare i dialoghi di tutti gli

uomini che dormono tengono i piedi verso le finestre

confonde ogni fisonomia, distrugge i limiti, che consistono sempre

è nella sua mutabilità. I desiderî hanno un valore

le infinite case bianche, i ponti dalle aquile d

dalle aquile d'oro, i monumenti superbi e ridicoli

bocche, melense di tutti i sospiri, consumate come i

i sospiri, consumate come i sedili dei trams, sfiducianti

vecchie due parole che i parrucchieri dicono, le commesse

dicono, le commesse dicono, i fattorini del telegrafo le

del telegrafo le adultere i dentisti e perfino le

c'è una donna, i lumi si spengono... éccoci

tra beate ville, sotto i poggi calmi che tremolavano

di una rossa fucina. I Baschi di Guipuzcoa traversavano

corda, bianche, soffici, sotto i calzoni di velluto scuro

nera svolazzante, come usano i poeti che fanno il

appetibile. Non lo era. I tacchi esagerati rialzavano la

di costringere all'obbedienza i suoi mal conservati centri

l'Almanacco di Gotha. I domestici, quando ricevono buone

poi con iscoprire tra i suoi bisavoli un glorioso

di lui conservava, con i vestigi della sua liberalità

alla strada, facendo risuonare i quaranta soldi che le

come l'ascensore, come i becchi dell'acqua potabile

dell'acqua potabile, come i cavalli di piazza, – uomini

pazienza. ¶ Non sono forse i più infelici. Hanno capito

a contare con iracondia i biglietti ch'erano rimasti

uomo ed una donna i quali abbiano perduto insieme

di Sciampagna mi dà i crampi allo stomaco. ¶ – Poverino

sec che gli dava i crampi allo stomaco. ¶ La

un mezzo corridoio... spegnete i lumi e pregatelo di

su la nuca, dove i capelli premuti sul cuscino

ne savent pas embrasser. I do not. Embrasse-le

nella camera, senza chiudere i vetri. Confidai a Litzine

aperse più che poteva i suoi chiari occhi d

Madlen si era sciolta i capelli; ora si spogliava

teneva qualche forcina tra i denti; fece un piccolo

al piacere altrui. Traverso i lor corpi formati con

Nel secolo di tutti i cataloghi e di tutte

ogni servitù splendenti come i loro gioielli, maravigliose come

loro gioielli, maravigliose come i loro vizi, tuffando crudelmente

ai talami provvisori, dietro i subdoli usci dei quartieri

infedeltà nasconde con paura i suoi mediocri paradisi. ¶ Ma

le dominazioni. Fecero costruire i templi, cantare le più

l'intrisa di tutti i peccati, l'amica dei

ridono bianche fontane fra i cespugli del mirto selvatico

selvatico. La sera, presso i campi dei legionari, dormivano

nelle tetre taverne, fra i vicoli clandestini, dietro i

leggermente, senza quasi muovere i vostri grandi occhi pieni

del bigliardo, batteva contro i vetri, si frantumava in

un po' ignorante, con i capelli molto neri. ¶ – La

impossibile. ¶ – Dunque raccontate. ¶ – Cosa? ¶ – I particolari; i più sottili

raccontate. ¶ – Cosa? ¶ – I particolari; i più sottili, i più

particolari; i più sottili, i più intimi particolari della

suo viso, con tutti i capelli, con tutto il

l'amore che tormenta i sensi fino all'esasperazione

di voluttà e costringevo i miei nervi disperati a

fredda e bruciante, con i polsi avvinghiati al guanciale

d'estate, andavo per i campi e mi piaceva

la loro carne bruna i fanciulli di dodici anni

di cena suonavano per i corridoi dell'albergo. Madlen

v'aiuti a sciogliere i ganci del vostro abito

fianchi, perché si slacciassero i ganci, mi pareva di

educanda, che le teneva i fianchi senza premerli, come

dall'ondulazione, con tutti i suoi vizi ancora evidenti

un colpo sciolse tutti i suoi capelli, e questa

vi prego, non toccate i miei capelli. Essi mi

lasciate stare, vi prego, i nastri della mia camicia

lasciatemi stare... non carezzate i miei seni... essi mi

una vestaglia per ricevere i miei amici... E, del

le mani e lisciare i suoi brillanti capelli. Ormai

che noi due, sotto i vostri benevoli occhi, andiamo

un viso da intenerire i sassi, e negli ultimi

schermo con troppa fretta i lunghi titoli che illustravano

avvisi ne' giornali, fra i prodigi del pneumatico Michelin

del pneumatico Michelin ed i cachets digestibili del miracoloso

tra gli uomini, che i nostri antenati avevano la

vita. Ma come potranno i posteri ammirare noi, ora

magari fra duemil'anni, i figli lontanissimi dei nostri

riesumati sul telone commemorativo i calzoni a mantice dell

quasi quasi temo che i figli remotissimi dei nostri

il fascino slavo. Sopra i suoi fianchi molto ben

ognun vede, a leggere I Fioretti di San Francesco

Poi non dimenticatevi che i libri, tanto quelli di

mio padre voglia riconoscere i suoi torti – sarò di

una sala da ballo. I pranzi ormai eran finiti

intravvedere dagli sportelli aperti i preparativi notturni d'una

montatoi; altri andavano preparando i lettini candidi, altri esaminavano

vice-padrone di tutti i treni a dormitoio che

Cittadino di Francia, con i suoi Ministri, avrebbe traversato

suoi Ministri, avrebbe traversato i selvaggi Pirenei per volgere

frequentare le regate ed i five o' clock di

semplice shake hand sotto i finestrini di un velocissimo

cuore non aveva memoria, i suoi sensi non avevano

al finestrino, si abbottonava i guanti. I suoi guanti

si abbottonava i guanti. I suoi guanti erano color

Anuncio» (tre autori fra i quali non faceva distinzione

che il saper scuotere i seni ed il ventre

per vicoli oscuri, dove i popolani camminavano senza rumore

offrivo da bere, procuravo i programmi, le caramelle, i

i programmi, le caramelle, i fiori, cambiavo i gettoni

caramelle, i fiori, cambiavo i gettoni, domandavo al violino

le attrici di tutti i teatri, e così pure

quarante» e bere, secondo i casi, o molte coppe

terrazzo dove si rifugiavano i perseguitati dalla disdetta o

assiste gli scapoli ed i sognatori venne spontaneamente in

di fantasia. Però, se i miei occhi non eran

da vicino ed attrarre i suoi lucenti sguardi sopra

labbra, il suo riso, i denti limpidi, gli occhi

che la mattina dopo i suoi veloci ed agili

belga mi aveva tessuto i più caldi elogi, dicendola

con Pastora Imperio, ed i meriti assai maggiori di

imbattibile saltatore, – pensiero che i begli occhi della Sevillana

fiore di Siviglia, con i suoi occhi neri e

guardò, sorpresa, offesa, con i suoi bellissimi occhi dorati

poi disse, quasi fra i denti: ¶ – Tieni, c'est

che illuminava di stelle i viali della Concha. ¶ Era

Pastora Imperio? E guardando i suoi occhi fatti a

nel cervello, mi esasperava i nervi, volava intorno a

ad un tavolino, sotto i plátani. Era tardi; nel

Quando il sorriso illuminava i suoi calmi occhi, pareva

bambino se lo presero i nonni; e morì. Quel

un'altra cantante. Ah, i baritoni, che gente poco

Madrid. Ma nessuno comperava i suoi cappelli, onde il

E convien notare che i suoi cappelli costavano poco

la morte di tutti i suoi parenti per convolare

tutte le pietre amava i brillanti, fra le pellicce

ne sono innamorati. Ma i forestieri lo sono sempre

era finita. ¶ Ci levammo. I plátani avevano tra le

si tolse il cappello, i guanti, e mi chiese

orlo del letto, con i due gomiti su le

caviglie, ben ravvolta contro i fianchi, scopriva la forma

capo. Checché ne dicano i moralisti, è meglio non

al mio parere. Anzi i suoi begli occhi fatti

giorni, supina, mi carezzava i capelli con le sue

molto leggere; nel muovere i piedi, una cadde. Le

di sé la coltre, i guanciali, tutta la stanza

poltrona, e, senza muovere i suoi rotondi occhi umanissimi

sono accorto, non ama i gentlemen che fanno la

ed io sbaglio tutti i colpi. Avete una superiorità

superiorità schiacciante, come dicono i Francesi. ¶ Madlen, a quest

È curvo e cicca. I suoi calzoni di velluto

di quelle che traversano i ponti di White Chapel

con le spalle contro i vetri; la nebbia ch

morire; le donne amano i maestri di spada e

senza inganno, poiché, se i cavalli son materasse da

le strazianti agonie. ¶ Fossero i nemici alle porte della

nei giorni di trionfo, i bimbi che giocavano al

eran gli emuli ed i nemici, v'era infine

scudiscio, si batteva minaccioso i fianchi ansanti. Teneva il

al quale si abbandonano i pattinatori nell'eseguire un

trepido e grande, mentre i fotografi correvan nel corridoio

qualche fischio, qualche lazzo. I suoi labbri si serrarono

dentro latte di petrolio. ¶ I mantellieri frattanto cercavano di

torcendo verso il pubblico i loro musi convulsi dall

nell'inerzia di tutti i miei spiriti, sento sul

angoscia di quello spettacolo, i suoi occhi di color

camicetta di lino, ed i suoi guanti colore di

guardava gli uomini ed i cavalli quasi per scegliere

uno appresso l'altro i cavalli de' due «picadores

eterna spettatrice, che ama i pugnali e le gualdrappe

incredibile celerità, chiudevano, aprivano i ventagli di trina, talvolta

ride il sole. Amano i profumi forti, i colori

Amano i profumi forti, i colori vivaci, gli uomini

svenevolmente lo guardava con i suoi occhi di casta

età, comincerebbero a spuntare i baffi... Oh, che il

San Sebastiano. ¶ Brillavan sotto i nostri occhi le aquile

Urumea. Di là, fra i curvi promontori, si sciorinava

lungo il mare, sotto i giardini reali dell'alto

è veramente l'amore. ¶ I suoi occhi mi fecero

che mandano le violette. ¶ I leggeri fili della sua

nella folta pelliccia muoveva i suoi piccoli piedi, la

striscia di fumo, nulla... ¶ I suoi occhi mi fecero

brillava il sole, odoravano i fiori, mandava un tremito

striscia di fumo, nulla... ¶ I suoi occhi mi fecero

nel tremante infinito. Solamente i provinciali credono che la

Occasione! ¶ Sono passato rasente i pericoli, rasente le tragedie

a pianterreno vegliavano ancora i più inveterati nottambuli dell

nei bicchieri senza piede, i suoi complicati miscugli; li

mio sgabello si appendevano i vostri piedi sottili, che

le trecce, le dita, i polsi, carichi di gioielli

nicchie ove si custodiscono i tesori delle Madonne bizantine

premendo su voi, tra i seni malnascosti, la fredda

e le disse: ¶ – Well! I beg your pardon... ¶ Poi

alba. ¶ L'Urumea tace. I castani di Monte Ulìa

e chiudevano con volubilità i loro ventagli vendicativi; molte

agitando le mani, scompigliandosi i capelli, sempre a scatti

l'impressione di riprodurre i cicalecci del «patio», i

i cicalecci del «patio», i mille pettegolezzi borghesi che

più facile cosa inginocchiare i tori formidabili di Veragua

perfette, nel far tremare i seni larghi e seminudi

commedie di Benavente, come i drammi «de el malinconioso

incontrata una donna, che i miei calmi occhi di

le sue leggere dita, i braccialetti che le avvolgevano

per accendere la sigaretta, i suoi occhi risero, tutto

del Nord, nata fra i bianchi silenzi delle nebbie

immagine sua portata per i quadrivi a suon di

tropicale giardino, che muoveva i suoi dolci carrubi, le

fu del tutto vuoto, i suoi braccialetti pesanti fecero

notte calma e profumata i vostri pazzi violini!... Sì

Scendevano giù dallo scalone, i giocatori, con le tasche

la eccitata loro femminilità. I camerieri, sturando bottiglie, aizzavano

con le ginocchia rattrappite, i ricci e le mezze

Scendevano giù dallo scalone, i maestri del gioco d

nascondeva tra vecchie muraglie i suoi fragranti gelsomini, le

della forestiera; vedevo, sotto i lunghi orli delle ciglia

donne belle che traversano i giorni della vita, e

poesia la buona cucina, i cavalli da corsa, la

verso il dolore. Sono i vicoli tortuosi e bui

d'amore, mi porta i vaglia telegrafici, mi prenota

vita moderna e che i nostri poeti dovrebbero esaminare

nelle bische d'Europa i dollari d'una fidanzata

bianco nel quale addormentare i vostri calmi sogni, una

di notte, in vestaglia, i lunghi e deserti corridoi

chiamava ad alta voce i sonori nomi patrizi dei

minacce del tempo nuvoloso i loro non del tutto

parigini; le giovinette pettegole, i bruni smilzi adolescenti, facevano

ruvidi gradini dell'Arena i loro inestimabili velluti, le

notturna; si vedevan, sotto i sapienti belletti, le tracce

su te fiorendo splendevano i poggi del bel Tibidado

poi quanti caddero sotto i miei occhi un po

Gallo, senza quasi muovere i suoi minuscoli piedi, se

volte rigirare intorno, sotto i gomiti, dietro le spalle

contro il panno, sebbene i garretti non lo reggessero

dibattersi del toro, tra i suoi muggiti lugubri, vacillò

ancora di avventarsi. Ma i garretti si piegarono, e

non vedeva più. ¶ Tra i rumori dell'anfiteatro Gallo

giro dell'Arena, raccogliendo i berretti che forse per

per confortarlo gli lanciavano i suoi pochi ammiratori. ¶ Madlen

fermi sino all'immobilità i suoi grandi occhi lionati

sangue dalle recenti ferite, i «picadores» compivan nuovamente il

Poi volse in giro i suoi terribili occhi, vide

suoi terribili occhi, vide i cavalli dei «picadores» e

colpo ristette. Lo accerchiavano i «capeadores», sventolando larghi mantelli

divenute orribilmente rosse, tosto i «capeadores», agitando mantelli, riuscirono

altro «picador», che invano i servi di stalla, bastonando

ruzzolarono, uomo e cavallo. I mantellieri accorsero, accerchiando il

le braccia stecchite lungo i fianchi, cercando un rifugio

Pretore Urbano amministra tutti i giorni la Giustizia, fra

riusciva pressoché impossibile collocare i pungiglioni come l'arte

le due fanciulle, con i grembiuli ricolmi di fuscelli

videro Bernadette inginocchiata, con i due polsi in croce

della bianca velocità, con i grembiuli riversi e gonfi

la spalla, e toccarono i suoi capelli pieni di

il rumore saliva. ¶ Sotto i portici bui, ne' casolari

sua treccia spettinata ed i suoi occhi da trovar

la sua veste lacera, i suoi capelli pieni di

seguirla, e tutti riconobbero i segni dell'elezione. ¶ Ma

traverso gli spini. E i più vicini videro la

dolore. Portate alla Fontana i vostri infermi. Conducete i

i vostri infermi. Conducete i mútoli e parleranno; i

i mútoli e parleranno; i ciechi e vedranno. Intingete

Vadano gli archeologi ed i conservatori di musei a

le mummie o compulsare i palinsesti: – noi continueremo a

tarlata scrivania; noi siamo i profani di tutte le

le cose, ma insieme i perfetti nel vivere, cui

tempestarono di prodigiose fiamme i pazzi gioiellieri, e sovra

della carne umana, offenderete i vostri occhi pieni di

Incantata, e curverete sotto i portici di questa vecchia

essenziale. Tanto più che i rosari di Lourdes saranno

Pepe, così parlando, esaminava i rosari ad uno ad

sapere, lady Madlen, che i miei peccati sono molti

d'ogni dimensione, fra i ceri grandi e piccini

età, comincerebbero a spuntare i baffi!... Che malinconia, povero

della City, dal quale i Circoli di Regent Street

alberghi del continente ed i balli di Montmartre, le

da giuoco internazionali ed i boudoirs delle cortigiane di

come un esperto intenditore i piccoli rosari di Lourdes

a petrolio, avrebbe riveduti i contratti d'affittanza, i

i contratti d'affittanza, i redditi già esosi, quelli

Europa. ¶ – Del resto, – concluse, – i giocatori di vantaggio, che

di Romanones. E viceversa. I Governi del giorno d

Bagnères de Bigorre, con i vostri bagagli, poiché avevate

esprimeva il dubbio che i Bassi Pirenei fossero il

ed aveva gridato: – Fuori i mercanti! Fuori i simoníaci

Fuori i mercanti! Fuori i simoníaci! Siano distrutti i

i simoníaci! Siano distrutti i banchi dei venditori di

una cortigiana, chiudeva tra i suoi palazzi di cedro

il secolo di tutti i piaceri, la foia di

medicata la piaga insanabile; i ciechi hanno per Lui

hanno per Lui veggenza; i muti per Lui dissuggellano

per Lui concepisce; anche i morti, anche i morti

anche i morti, anche i morti, per Lui, se

scialle di lana fulva i suoi capelli pieni di

si ruba senza vergogna; i tálami son pieni d

son pieni d'adulterio; i preti mentono, i tribunali

adulterio; i preti mentono, i tribunali mentono, i governatori

mentono, i tribunali mentono, i governatori mentono... Lévati, Vergine

odi come splendendo cantano i loro terribili supplizi? Non

rossi vini che ubbriacano i pazzi conviti? È la

bruciano come fiamme. Sono i piccoli uomini di tutte

Ordine al quale appartenevano. I malati erano stesi nelle

forza d'ómeri sorreggevano i penitenti lettighieri; ogni gruppo

riboccavano di negozi religiosi; i dintorni della grande spianata

voi stessi o per i vostri congiunti... E il

di legno, credere che i morti possano risorgere, le

le piaghe insanabili sparire, i ciechi riaprire gli occhi

lenivano con mani bianche i dolori della gente povera

che teneva per mano i figli rachitici della tabe

comitive d'interi villaggi, i sani e gli infermi

per mettere in luce i lor capelli ben pettinati

della salute pubblica; ed i Cavalieri di qualche Ordine

del Castello di Lourdes; i bianchi monasteri costellavano le

città dei mercanti sciorinava i suoi moderni edifici costrutti

qual valesse a ripristinare i tessuti distrutti, le ossa

a formule chimiche tutti i fenomeni della vita, che

e cercava di rinchiudere i confini dello spirito umano

sorgente medicatrice, ad esaltare i sogni dell'allucinato spirito

la vita splendente, verso i liberi paradisi, là, dove

di ciprie scintillanti, ove i bicchieri brillano, l'oro

brillano, l'oro sfavilla, i pazzi violini cantano... volevo

inghirlandato celebratore di tutti i conviti; volevo tornare agli

della mia anima infinita; i peccati gloriosi erano stati

l'esclusione di tutti i cilici e mia, con

carne tua che possedettero i centurioni prepotenti, e l

di odorato silenzio, erano i candidi monasteri delle pallide

di tutte le infermità, i condannati al male perpetuo

povertà. ¶ Ad esso venivano i cristiani, laceri di piaghe

il triste oro che i medici e le farmacie

giardini dell'Esplanade, ove i mercanti assalivano a torme

con le bottigliette suggellate, i figurinai con le Madonne

le Madonne di cera, i mercanti di paternostri, addobbati

braccio, costringendovi ad esaminare i suoi astucci pieni di

a forza di lacrime, i suoi bianchi alabastri, aveva

una tappezzeria d'argento; i ricchi ed i poveri

argento; i ricchi ed i poveri di tutte le

Lourdes né lasciava partire i pellegrinaggi prima di averli

fame del Tempio, gremiva i suoi forzieri, tempestava d

forzieri, tempestava d'oro i suoi marmi, volgeva in

ed aveva gridato: – Fuori i mercanti! Fuori i simoniáci

Fuori i mercanti! Fuori i simoniáci! Siano distrutti i

i simoniáci! Siano distrutti i banchi dei venditori di

chi entrerebbe a disperdere i mercanti della nuova Gerusalemme

cadeva dai monti lontani. I bianchi monasteri, alti nella

mandria invisibile faceva risuonare i suoi campani per i

i suoi campani per i boschi distanti e la

O donne belle come i vent'anni, profumate come

in un freddo cimitero. ¶ I pellegrinaggi, la follìa mistica

quali, voi credente, preferite i miracoli dello scomunicato baccarà

dello spirito nostro, fra i sacri ed i profani

fra i sacri ed i profani mercanti di paradisi

un solino di celluloide, i guanti bianchi, di buio

scarna che trema sotto i lunghi baffi tinti. ¶ Ha

scarna che trema sotto i lunghi baffi tinti... ¶ Sono

e il popolo grida; i ciechi vedono, i muti

grida; i ciechi vedono, i muti parlano, i lebbrosi

vedono, i muti parlano, i lebbrosi guariscono: – e il

una pia elemosina con i vostri lucidi franchi d

vostre grazie, vi comunicava i suoi favoriti. Ma non

ragione. L'arte ha i suoi conoscitori, lo sport

solo. ¶ Io pure amo i fantini e prudentemente vénero

Ned l'Americano, e i tè intimi del marchese

probabilità insegna che, fra i nostri tentativi, dieci almeno

può riuscire; che, fra i nostri pensieri, uno soltanto

del tutto falso, fra i nostri amori uno soltanto

la cifra «zero». ¶ E i biscazzieri, che sono grandi