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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Ada Negri, Di giorno in giorno, 1932

concordanze di «i»

nautoretestoannoconcordanza
1
1932
il mio cuore, che i piedi quasi non toccavano
2
1932
intanto accesi, in fila, i globi delle lampade ad
3
1932
giornata di lavoro finita: i tranvai rigurgitavano, le automobili
4
1932
un'orchestra nella quale i piú disparati elementi si
5
1932
naviga sui mari, valica i monti, erra sulle foreste
6
1932
sulle foreste, spia dietro i pioppi il corso dei
7
1932
inferriate, imbianca a scacchi i muri delle carceri e
8
1932
sbarre di cancellate lungo i campi dove il frumento
9
1932
temere, non ti lascio». ¶ I tetti delle case vicine
10
1932
tentarlo con lo zampino. I suoi occhi liquidi, incisi
11
1932
ma soltanto fiori. Infatti, i suoi fiori, d'un
12
1932
vetri del terrazzo attraverso i quali investiva i fiori
13
1932
attraverso i quali investiva i fiori in pieno, il
14
1932
ugualmente illuminata dal ramo. ¶ I pochi mobili, i modesti
15
1932
ramo. ¶ I pochi mobili, i modesti oggetti, un po
16
1932
mia vita di tutt'i giorni, ingombra di fatiche
17
1932
posseditore di case dove i piú grandi rami fioriti
18
1932
ramo. Avrei voluto contarne i fiorellini; ma erano tanti
19
1932
cantano, a ore fisse, i salmi e le litanie
20
1932
mele appiole, le banane, i cavolfiori delle bancarelle; e
21
1932
Plebisciti non possiede che i primi pochi casamenti: il
22
1932
mostrano le vertebre corrose, i tronconi delle pareti verdastre
23
1932
cartelli pubblicitàri: come se i muri della città non
24
1932
mattina a sera, come i canarini. Aveva due vasi
25
1932
sul cui davanzale stavano i gerani, guardava in un
26
1932
Nessun piccone ha abbattuto i muri di quel giardino
27
1932
mia madre che inaffia i gerani e canta. Nulla
28
1932
dietro la casa, lungo i cigli dei viali formando
29
1932
abbia, alla radice, tra i fili dell'erba e
30
1932
fili dell'erba e i ciuffi dell'edera, la
31
1932
di cielo. ¶ Nel brolo, i peri nani mettono appena
32
1932
Di meraviglia in meraviglia. I susini di spalliera che
33
1932
ciliegio, cominciano a mettere i fioretti! I due peschi
34
1932
a mettere i fioretti! I due peschi dietro il
35
1932
rosati e incorporei come i cirri dell'alba! Le
36
1932
dell'alba! Le fogliuzze, i picciuoli e le giovani
37
1932
purpureo di ramificazioni coralline: i nuovi aghi dei pini
38
1932
nuovi aghi dei pini, i nuovi pizzi dei ginepri
39
1932
nuovi pizzi dei ginepri, i nuovi sòmmoli dell'edere
40
1932
Non erano forse contadini i miei nonni paterni? Vivere
41
1932
tetti, s'avventa contro i vetri, gorgoglia in improvvisi
42
1932
usignolo s'è taciuto. ¶ I rombi dei tuoni, uniti
43
1932
poco a poco diradano i lampi, e cessano: s
44
1932
e cessano: s'allontanano i tuoni, e cessano: il
45
1932
e prolificano in pace: i padroni son loro. Al
46
1932
quattro giganti che chiamo «i quattro Evangelisti» (due pini
47
1932
Gli aghi che frangiano i rami – piú intensamente verdi
48
1932
nubi di temporale; e i loro fiori, bianchi calici
49
1932
d'acqua, dove nuotano i pistilli dal giallo pòlline
50
1932
albero! ¶ Qualunque sia, fra i colossi di questo antico
51
1932
solo. Attraverso le rughe, i nodi, le fibre, le
52
1932
piú semplici con loro i rapporti, piú facile la
53
1932
stelle che camminano fra i rami piú alti; e
54
1932
sinistra della strada fra i campi che conduce ai
55
1932
Piú chiari e sinceri, i giochi della luce sui
56
1932
degli orti: specie dove i ciuffi del verde lasciano
57
1932
allo scoperto le pietre. I rozzi intonachi se ne
58
1932
ore del giorno e i capricci del sole, vi
59
1932
luci riflesse rispondono intanto i voli leggeri delle libellule
60
1932
sotto la pelle. Ma i campi fra cui passano
61
1932
delle quali, per nascondere i rugginosi barattoli di latta
62
1932
Monza: automobili, automobili, automobili. I carri e i carretti
63
1932
automobili. I carri e i carretti, tirati da cavallacci
64
1932
di rilevare, di comprendere i rapporti di colore, le
65
1932
tutte le finestre chiuse. I suoi tre corpi di
66
1932
esso, un tempo, furono i feudatàri. Cosí la cappella
67
1932
locanda, illuminando in trasparenza i pampini dei tralci. Oltre
68
1932
da pensare. Le faccende, i figlioli, i dispiaceri, la
69
1932
Le faccende, i figlioli, i dispiaceri, la miseria. ¶ E
70
1932
di senso, che tutti i bambini sanno a mente
71
1932
in Lombardia. E anche i grandi: perché ci mettiamo
72
1932
spinge oltre la balaustra i rami di filigrana d
73
1932
l'illusione come realtà, i due fuochi sanguigni, fino
74
1932
quando vennero per me i durissimi momenti delle separazioni
75
1932
suolo dove abbiamo ricevuto i natali e vissuto i
76
1932
i natali e vissuto i magici giorni dell'infanzia
77
1932
dell'adolescenza? ¶ Ho fra i piú tormentosi ricordi un
78
1932
il piede mai piú. I primi mesi mi eran
79
1932
appiccicata alle palme, contarne i granelli, fiutarne l'odore
80
1932
o anche l'erbe, i tronchi, i rami, le
81
1932
l'erbe, i tronchi, i rami, le fronde, l
82
1932
strani sbandamenti di tono. I due linguaggi non s
83
1932
piú della vecchia signora. I miei rami dànno ombra
84
1932
che guarda il lago: – I miei fiori che sembrano
85
1932
trovo piú all'ombra: i miei fiori sono appena
86
1932
di gran brio, amava i bei vestiti, i fulgidi
87
1932
amava i bei vestiti, i fulgidi gioielli, e aveva
88
1932
veduta in viso: però i piedi li trascinava, larghi
89
1932
panno: miseri a guardarsi, i suoi piedi; e già
90
1932
donna e dòmina: né i figli né i nipoti
91
1932
né i figli né i nipoti né i servi
92
1932
né i nipoti né i servi osavano disobbedirle: aveva
93
1932
tavolini da gioco, saltavano i tappi dello spumante. A
94
1932
le sirene, le trombe, i clacson. ¶ I gerani della
95
1932
le trombe, i clacson. ¶ I gerani della balaustra: – Silenzio
96
1932
sera bisognerà far tacere i grilli. ¶ La rosa rossa
97
1932
in silenzio, senza dolore. ¶ I deodàra e le magnolie
98
1932
Tutti gli alberi e i fiori del giardino: – Che
99
1932
lo dice ai deodàra, i deodàra alle magnolie, le
100
1932
ai gerani della balaustra, i gerani all'acqua del
101
1932
un filo di vento: i grilli incominciano, monotoni, a
102
1932
Avanti l'alba torneranno i rondoni a ritesser l
103
1932
Sono le campanelle che i pescatori hanno attaccate alle
104
1932
rimase tronco. ¶ Stavo fra i muri d'un cortile
105
1932
Non ignoravo ch'erano i pappi lanosi dei pioppi
106
1932
Ma potevano anch'essere i fiori del mandorlo sognati
107
1932
fruscio: m'appariva tra i fusti di maculato argento
108
1932
fusti di maculato argento, i cui rami movevano alla
109
1932
assai lunghe. – «Dove sono i tuoi fiori di mandorlo
110
1932
fioritura di mandorli; e i mandorli si cangiassero, volta
111
1932
cielo: dai due lati, i rami vi s'intrecciano
112
1932
dalle acute grida imperiose? I morti tornavano a vivere
113
1932
muro? – M'avrebbe creduta: i fanciulli credono ai sogni
114
1932
quella del mio mandorlo? I fiori del mandorlo avevano
115
1932
del mandorlo avevano chiamato i pappi leggeri dei pioppi
116
1932
corse dei bambini sotto i tigli, i grappoli delle
117
1932
bambini sotto i tigli, i grappoli delle rose rampicanti
118
1932
fossero le rose, quali i fiori del mandorlo. ¶ LA
119
1932
verde-bronzo. Non passano i raggi del sole attraverso
120
1932
d'olmi svolge melodiosamente i suoi colonnati di colore
121
1932
di colore oscuro, dietro i quali i tramonti grondano
122
1932
oscuro, dietro i quali i tramonti grondano sangue: presso
123
1932
termali. Godono per tutti i pori e in tutte
124
1932
e gridato di delizia i pubblici di tante platee
125
1932
secondo sguardo, si ritrovano i begli occhi glauco-verdi
126
1932
piú. ¶ Ella conduce tranquillamente i suoi giorni, sola, appartata
127
1932
e alla carrozza distaccavano i cavalli per condurre in
128
1932
di colombe, che ingentiliscono i marmi. ¶ La stanza dove
129
1932
piombati sul popolo, quando i carri avessero camminato senza
130
1932
dei condottieri di ventura. I due volti, cosí diversi
131
1932
cosí diversi, si rassomigliano: i due poteri si riconoscono
132
1932
colombi o di rondoni. I felici animali vi entrano
133
1932
quasi non v'è) i rondoni brillano di riflessi
134
1932
Piú timidi e calmi, i colombi mettono nel concerto
135
1932
Sapesse quanto son carini i colombi, quando fanno le
136
1932
ai piccoli a tentare i primi voli. I piccoli
137
1932
tentare i primi voli. I piccoli non vorrebbero: sulle
138
1932
e dove mai vidi i rondoni volarmi cosí vicino
139
1932
azzurro. Nella sua ampiezza i pochi mobili scompaiono. Sul
140
1932
a Perugia: piú sommessi i rondoni nel volo e
141
1932
piú quieti e raccolti i colombi. Disegnano, i rondoni
142
1932
raccolti i colombi. Disegnano, i rondoni, nella trasparenza del
143
1932
a dormire, loro e i colombi. Qualche finestrella s
144
1932
illuminata: tremolano nella valle i lumicini di Rivotorto e
145
1932
biscotti, per propiziarmi almeno i colombi: chi sa non
146
1932
il loro starnazzare dietro i vetri, rassomigliante a un
147
1932
briciola. Poi ho udito i colpi del campanone di
148
1932
segno della preghiera. ¶ Ora, i festosi rintocchi del mezzogiorno
149
1932
rintocchi del mezzogiorno chiamano i colombi nella piazza maggiore
150
1932
crocifisso. Qui sotto riposano i corpi delle Damianite, che
151
1932
preghiera e nella rinunzia i peccati dei violenti. E
152
1932
Santa Chiara. Qui spezzavano i duri pani della carità
153
1932
quale Santa Chiara, educando i suoi pochi fiori, vedeva
154
1932
accanto all'altro. Palpitano i piccoli petti bianchi, si
155
1932
un segreto che né i lunghi occhi tristi, né
156
1932
degli Angeli: di lontano, i valligiani scorgono vive fiamme
157
1932
fascia di coronamento, con i tre grandi occhi dei
158
1932
ai canori campanili. Rari i giardini, e stretti quei
159
1932
con l'arco massiccio, i merli guelfi. Non racconta
160
1932
Su accompagnamento d'organo, i musici cantano, in coro
161
1932
della chiesa, s'uniscono i turiboli dell'incenso, le
162
1932
la mitra gemmata, fra i vapori dell'incenso, egli
163
1932
non rimangono piú che i contorni neri. Ma la
164
1932
Non si vedono piú i volti: si vedono gli
165
1932
le cerimonie sacre. Ma i piú belli, quelli che
166
1932
a passarvi sotto. ¶ Ora, i tigli di piazza del
167
1932
umilmente e fervorosamente aiutando i maestri muratori a riattarla
168
1932
il babbo, la mamma, i fratelli di Maria: le
169
1932
vocazione, per passione: già i figli dei loro primi
170
1932
e ne buscò; e i rondinini li salvò. ¶ Non
171
1932
a pigliarsi in collo i pupi ruzzanti sulle soglie
172
1932
coi maschi per difendere i nidi! ¶ Un poco indietro
173
1932
indegno della via scelta. ¶ I miei passi cominciano a
174
1932
selva sacra spalancarsi sotto i miei occhi. Le due
175
1932
di cielo, chiuso fra i due neri fianchi, convergenti
176
1932
maggiore, di San Francesco. ¶ I gesti e le parole
177
1932
mistiche, cui s'abbandonarono i primi Minori, m'investono
178
1932
sassaia mi dirompe sotto i passi: le selci acuminate
179
1932
le cose terrene e i limiti della vita corporea
180
1932
non la riguardasse piú – i tormenti del corpo. Dirò
181
1932
non farvi ritorno, rotti i legami del linguaggio, della
182
1932
si senta di pronunciare i voti possa credersi in
183
1932
misura, pronta a lenire i dolori altrui come a
184
1932
respingere chi tentasse alleviare i suoi. I beneficati però
185
1932
tentasse alleviare i suoi. I beneficati però non entravano
186
1932
non avrebbe avuto, secondo i medici, che pochi mesi
187
1932
l'uscio. Nella cassapanca, i panni pronti per la
188
1932
strombate, e dalle finestre i colombi color ruggine sui
189
1932
porticciola: a scendere, obliqua, i due scalini sulle spalle
190
1932
sono freschissime: quelle verso i giardini, a mezzogiorno. Non
191
1932
spessore, non contengono che i mobili essenziali. Semplicità linda
192
1932
da due deodàra fra i piú vetusti ch'io
193
1932
rimaste non hanno piú i genitori, oppure sono tuttavia
194
1932
da cui si spiccano i giovani passeri per brevi
195
1932
Pantaleone, ch'è fra i piú stretti budelli della
196
1932
su pietre che tagliano i piedi: la piazza è
197
1932
aria delle catacombe. ¶ Ma i rondoni, i pazzi rondoni
198
1932
catacombe. ¶ Ma i rondoni, i pazzi rondoni incontrati un
199
1932
del Ticino, che oltre i campi e gli orti
200
1932
prime ore del mattino, i reiterati colpi s'odono
201
1932
a condurre alle lanche i cacciatori: durante l'inverno
202
1932
città balneare, Paride e i suoi due giovanotti, Ettore
203
1932
bimbi. Si portan dietro i costumi, si mutano d
204
1932
Con Ettore e Tino i giovani si dànno del
205
1932
di moto fisico, illumina i volti dei vogatori e
206
1932
momento. A spizzico ritornano i bagnanti: consegna della roba
207
1932
una servetta? Ora potrebbe: i guadagni sono discreti, non
208
1932
E la casa? Rifare i letti, rassettare, pranzo e
209
1932
dormire.» – «Mamma Marietta, e i premii? Vogliamo vedere i
210
1932
i premii? Vogliamo vedere i premii.» ¶ Fa un breve
211
1932
date in oro. Sono i trofei del capo-dinastia
212
1932
due figli. Se domani i due figli condurranno moglie
213
1932
casa, e avranno bambini, i maschi dovran seguire l
214
1932
dei maschi. ¶ — Ma per i mè fieu, – dice mamma
215
1932
chi sa quale nobiltà. I capelli bianchi, sempre un
216
1932
sui fianchi. Una volta i figli le regalarono una
217
1932
lo pupazzettano in tutti i fogli goliardici, dove nemmeno
218
1932
fogli goliardici, dove nemmeno i professori son risparmiati; e
219
1932
rammenda, rimette in ordine i panni. – «Lo farò sapere
220
1932
Sull'altra sponda bruciano i falò dei pescatori: i
221
1932
i falò dei pescatori: i lumi di Borgo Basso
222
1932
piedi dell'immagine; ma i balconcini e le finestre
223
1932
ibischi scarlatti; e raggiungo i ruderi della Mostiòla: chiesetta
224
1932
dove un tempo officiavano i monaci. Il tiburio ne
225
1932
erette a difesa contro i nemici: altre poi si
226
1932
nei muri son visibili i segni di massicce arcate
227
1932
piú lucenti, quasi metallici, i blocchi di granito ammucchiati
228
1932
l'architrave del portone. I due fianchi che scorgo
229
1932
Nell'ore del sole i monelli vi s'arrampicano
230
1932
sicura. Sull'altra sponda, i loro fratelli, della stessa
231
1932
a filo radente fra i prati e il canale
232
1932
le gambe nell'acqua, i navalestri fumano o fischiettano
233
1932
da quando la consacrarono i primi fedeli; e dice
234
1932
batte e rimbalza fra i sassi. La donna non
235
1932
fazzoletto giallastro le nasconde i capelli. Il bimbo è
236
1932
cagna dietro il padrone. I ciottoli aguzzi sono, per
237
1932
morbida, erba fresca sotto i grandi piedi ignudi. Di
238
1932
li rende viventi attraverso i secoli, nella forza con
239
1932
lungo il suo petto, i polsi sono stretti fra
240
1932
passaggio: anima, eternità. ¶ Ma i ragazzi se ne sono
241
1932
fino ai tre anni. I piú grandi tengono in
242
1932
grandi tengono in braccio i piccoli, o per mano
243
1932
piccoli, o per mano: i meglio in arnese non
244
1932
pietre. ¶ Naturale che, quando i suonatori lasciano la Côrtassa
245
1932
Teodoro perdiamo di vista i tre, col loro codazzo
246
1932
ridosso degli usci, contro i muri caldi del riverbero
247
1932
due maschi afferrarlo per i piedi, due per le
248
1932
lo vengano a raccogliere. ¶ I vecchi, incrostati ai muri
249
1932
muri, e pieni come i muri di crepe, di
250
1932
botte. E tirar grandi i figlioli nella miseria. ¶ — Vi
251
1932
su per giú, sempre i medesimi) avrà giocato «al
252
1932
dolore, né pietà: perché i fanciulli lo sanno per
253
1932
grandi poeti è che i loro versi piú belli
254
1932
come farfalle. Uno fra i tanti io mi vado
255
1932
oliai che v'abitavano. I veicoli non vi passano
256
1932
gli archi, le colonne, i capitelli semplicissimi. Il portico
257
1932
del doppio portico fra i due cortili: un altro
258
1932
Le chiavi le tengono i padroni, in campagna; e
259
1932
Montevecchio, Paolo Bignami, tutti i professori, molte belle dame
260
1932
piú fedele, forse, fra i rari fedeli. Lunghe e
261
1932
si ricompongono per me i giorni d'Ugo Foscolo
262
1932
del tronco: ho ricordato i Sepolcri: ho sentito ch
263
1932
dell'opera del Santo. I capitoli delle Confessioni sono
264
1932
le debolezze, le miserie, i traviamenti degli uomini. Ma
265
1932
dalla Sardegna in Pavia i resti di Agostino, affidandoli
266
1932
noto a essi soli, i fidi monaci custodirono e
267
1932
della Repubblica Fiorentina: Francesco I di Francia, dopo la
268
1932
milioni di piedi come i letti dei torrenti lo
269
1932
un rilievo piú mordente i palazzi e le cuspidi
270
1932
di bianchezza verdognola fra i bruni scheletri degli alberi
271
1932
rifrange splendori di rubini. I tronchi dei pioppi e
272
1932
nell'acqua. Si spostano i riflessi: si spezzano le
273
1932
Lavandaia, avete contato bene i fazzoletti, le camicie, le
274
1932
le sporcizie, le menzogne, i peccati. Ma non vi
275
1932
indugio ancora qualche minuto. I ragazzetti, ora che si
276
1932
zig-zag sulle lanche. I piú piccoli si scaldano
277
1932
Dove vanno a finire i giorni che scompaiono? E
278
1932
ormai, deserti. S'accendono i lumini dietro le inferriate
279
1932
a pianterreno delle casucce. I fanali elettrici cominciano a
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capovolti, inquieti, nel fiume. I piccoli roghi, qua e
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cinque al massimo. Fra i ragazzi del suo gruppo
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di lei. ¶ Tumultuosi erano i giochi dell'allegra banda
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di rado e anche i viandanti son pochi. Dai
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a tempo come fanno i cani, calcolando per istinto
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nemico di quel momento i pugnetti serrati: lo sfidava
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lungo lo sterrato, fra i platani già biondi di
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dietro, felici d'essere i suoi soldati, i suoi
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essere i suoi soldati, i suoi schiavi. Sono convinta
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nell'ore in cui i suoi fedeli erano a
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di quei nastri; ma i caratteri del viso le
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percorsa ogni giorno – meno i pochi delle vacanze – per
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che vivono, sempre fra i piccoli, adattando spirito e
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li sente alle spalle, i demolitori, i ricostruttori: come
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alle spalle, i demolitori, i ricostruttori: come se la
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Madonnina col suo Gesú, i suoi monili, gli ex
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ex-voto d'argento, i lumini accesi, è ancor
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prima giovinezza: adesso ha i capelli bianchi. Giorni gelidi
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basse finestre a grata, i giardinetti claustrali; odorosi di
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Eustorgio, snellissimo di sopra i tetti della Vettabbia. Chi
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Le vie di tutti i suoi passi, Vallone, Vittoria
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fanciulla, coi genitori e i fratelli, poté raggiungere Sofia
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collegio-famiglia dove, dopo i primi giorni d'adattamento
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che salti dal trampolino. I primi tempi, a dir
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stancarsi, né farsi venir i nervi, né perder l
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rose brune che hanno i petali di velluto. Gli
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che lascia piú liberi i movimenti: il berretto di
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quando studia si punta i pugni sulle tempie, e
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il davanti, a scoprire i fregi della sottoveste: grembiale
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la Stania di tutt'i giorni, quella della zazzeretta
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della razza. Osservo, attenta, i ricami che nell'ore
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tua mano sinistra. Secondo i sapienti di chiromanzia, la
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con un naso dantesco, i capelli corti, quantunque allora
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di morte violenta verso i trent'anni? Non glie
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orso, si capisce. Odiava i salotti mondani, eleganti: non
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Senza mettere puntini sugli i, saremmo comparsi la prima
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verde e nera, e i suoi soliti enormi smeraldi
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tè. ¶ “La marchesa dava i suoi responsi in un
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liberi di chiuder casa, i due mesi di vacanza
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stupiti, attenti e indagatori, i miei occhi si fissarono
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carne e d'ossa. I nostri nomi riuscirono a
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sua venerata sorella”. ¶ “Seguivano i saluti, e una firma
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A poco a poco i ricordi si sgrovigliarono. ¶ “Verso
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sulle scene avrebbe raccolto i maggiori trionfi. Ma non
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un preordinamento di tutti i nostri atti di vita
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corti: in un angolo i ceppi: e la minutaglia
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ceppi: e la minutaglia, i sarmenti, per suscitare la
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andar per funghi, affondando i piedi nelle zolle intrise
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modo di farmi sapere i lavori che sta intraprendendo
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la sua pelle e i suoi vestiti presentano le
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sé quando gli pare, i buchi rimarginano per incanto
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ridere, all'antica come i mobili. Una di quelle
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narici e gola, e i convinti, squillanti «Pace con
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metto sulla soglia, vedo i banchi di ortaggi e
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martello batte il tempo, i trucioli s'arricciolano in
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lavorare anche meglio. – E i piedi del canapè, ch
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vedergli gli occhi e i denti nel riso, perché
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quella che era, attraverso i naturali passaggi per cui
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se non fossero stati i capelli, contrastanti nella loro
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un blocco di pietra. I rimproveri non eran risparmiati
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volse, a fatica perché i muscoli del collo le
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necessario moverla; le rendeva i piú umili e repugnanti
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senza lagrime. Come tutti i fortissimi che muoiono avendo
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pensava con triste lucidità: «I morti sarebbe forse meglio
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coi soli preti e i prossimi del sangue». Improvvisamente
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vero, una casa, quando i muri fanno crepe d
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un individuo sulla terra. I suoi occhi un po