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Tomaso Monicelli, Il viaggio di Ulisse, 1915

concordanze di «i»

nautoretestoannoconcordanza
1
1915
CAPITOLO I ¶ Come fu che il
2
1915
Dieci lunghi anni combatterono i Greci contro la città
3
1915
suolo, a distruggerla con i suoi abitanti. ¶ Ciò avvenne
4
1915
durata dieci anni morirono i più insigni campioni dell
5
1915
combatteva, come adesso, con i cannoni e con i
6
1915
i cannoni e con i fucili: non c'erano
7
1915
aeroplani, treni e automobili. I guerrieri combattevano corpo a
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1915
e di grandi archi. I maggiori e i migliori
9
1915
archi. I maggiori e i migliori entravano in battaglia
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1915
in un singolare duello, i due maggiori capi delle
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1915
alterna fortuna, senza che i Greci assalitori potessero impadronirsi
12
1915
di Troia, senza che i Troiani potessero ricacciare i
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1915
i Troiani potessero ricacciare i Greci nel mare da
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1915
assistevano allo scontro tra i due, Achille rovesciò Ettore
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1915
Più e più volte i Greci, appoggiando lunghe e
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1915
di astuzie era, tra i capi dell'esercito greco
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1915
chiamati a parlamento tutti i condottieri greci, così parlò
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1915
a penetrarvi. Morti sono i nostri più begli eroi
19
1915
le operazioni di guerra, i condottieri greci si diedero
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1915
alto come una montagna. I Troiani, dalle loro mura
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1915
mai vista prima. Allora i Greci sparsero la voce
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1915
ad ammaestrarli – udendo che i nemici avrebbero abbandonato la
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1915
solenne. Calata la notte, i Greci, col favore dell
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1915
grotta, invisibili a tutti, i guerrieri più coraggiosi e
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1915
coraggiosi e più forti, i prescelti per sorte e
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1915
dell'esercito greco, fra i quali il re d
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1915
d'astuzie di Ulisse – i Greci rimasero in grandissimo
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1915
del mare. E allora i Troiani, gridando di gioia
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1915
lieti di vedere sgombri i lidi dal decennale nemico
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1915
udite le meraviglie e i discorsi di tutti, disse
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1915
Io vi dico che i doni dei Greci e
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1915
le meraviglie giulive e i vani discorsi, e distruggete
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1915
insozzato di fango, con i segni del terrore sparsi
34
1915
pianto disperato e, tra i singhiozzi, così disse: ¶ «Sono
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1915
che le preghiere e i voti non bastassero, decisero
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1915
giovane. Dopo molto cercare, i capi scelsero me, e
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1915
la cara patria dove i miei figli e il
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1915
triste risultato della guerra. I Greci ritorneranno a combattervi
39
1915
spire dei due serpenti, i quali s'avventarono poi
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1915
ruggito di dolore, spento. ¶ I Troiani, urlando di terrore
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1915
vista si dispersero per i lidi; e dalle bocche
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1915
contro le parole e i consigli di Laocoonte. Onde
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1915
consigli di Laocoonte. Onde i Troiani, dopo aver levato
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1915
e chiamavano a parlamento i capi troiani. Non s
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1915
e a lamentarsi, strappandosi i capelli, levando supplichevoli le
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1915
aspetto, fulmini di guerra. I Troiani dormivano del primo
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1915
pacifici, nelle loro case. I guerrieri greci, usciti dal
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1915
scesero dalla rocca, assalirono i dormienti, li uccisero nei
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1915
preda delle fiamme. Allora i Greci corsero alle mura
50
1915
vie, dentro le chiese, i palazzi e le case
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1915
palazzi e le case. I più valenti condottieri troiani
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1915
valenti condottieri troiani, fra i quali il fortissimo Enea
53
1915
un momento in cui i Troiani parvero vincere e
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1915
l'assalto. ¶ Per confondere i Greci che sbucavano d
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1915
quasi nascessero dalla terra, i Troiani avevano indossato le
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1915
grandissima strage. Ma tosto i Greci fatti accorti dell
57
1915
A cento a cento i morti occupavano le dorate
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1915
occupavano le dorate sale, i giardini odorosi. E finalmente
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1915
tornando alla loro patria, i Greci poterono intonare gli
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1915
combattendo sulla terra straniera. I superstiti, pensando alle loro
61
1915
di Itaca, Ulisse, radunati i suoi compagni, s'imbarcò
62
1915
le navi e molti i compagni di Ulisse: le
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1915
alti alberi che sfidavano i turbini e robusti timoni
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1915
turbini e robusti timoni; i compagni, gagliardi uomini usi
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1915
città capitale dei Ciconi. ¶ I Ciconi erano un popolo
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1915
voi vedete, ha mandato i suoi uomini e le
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1915
Ismaro. ¶ All'improvviso assalto, i Ciconi, colti da grandissimo
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1915
alla nostra patria». ¶ Ma i compagni non obbedirono. Ubriachi
69
1915
nostra dove vi aspettano i vostri padri, le vostre
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1915
padri, le vostre spose, i vostri figli. I Ciconi
71
1915
spose, i vostri figli. I Ciconi, che abitano fuori
72
1915
di noi a vendicare i loro morti, la loro
73
1915
flagello e le esortazioni. I compagni di Ulisse continuarono
74
1915
fu per poco, perché i Ciconi abitanti nell'interno
75
1915
armi che Ulisse e i suoi compagni dovettero rifugiarsi
76
1915
Spaventosa fu la battaglia. I Ciconi vinsero. Ulisse poté
77
1915
tre volte per nome i perduti compagni. Sia fatto
78
1915
ad uno ad uno i perduti compagni furon chiamati
79
1915
la piccola armata partì. ¶ I mangiatori del fiore del
80
1915
gli dèi, irritati contro i marinai di Ulisse, mandarono
81
1915
squarciate e rotte: onde i timonieri, non più reggendo
82
1915
voce che non tremava, i marinai calarono dagli alti
83
1915
ogni parte non capovolgesse i navigli. ¶ Ulisse si mise
84
1915
giorni e due notti, i marinai riposarono stanchi, addolorati
85
1915
d'oro. ¶ Si rallegrarono i naufraghi, abbracciandosi l'un
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1915
affanni. Rimessi in sesto i navigli, rialzati gli alberi
87
1915
e dispiegate le vele, i marinai sedettero entro le
88
1915
piccola armata filava, e i marinai seduti parlottavano dolcemente
89
1915
alle nostre mense, fra i padri, le spose e
90
1915
padri, le spose e i figli. E, dopo dieci
91
1915
anni di assenza, troveremo i padri più curvi e
92
1915
con gli occhi lacrimosi, i figli già adulti e
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1915
allontanarsi dalla riva. Scesero i navigatori, attinsero acqua per
94
1915
conto della vostra ambasceria». ¶ I prescelti compagni partirono. Dopo
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1915
offrendo loro da mangiare i fiori del loto, di
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1915
di quella terra. «Mangiate i fiori del loto, che
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1915
l'oblio del tempo». ¶ I compagni di Ulisse ringraziarono
98
1915
dono ai cari compagni, i quali ci aspettano sulla
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1915
sui nostri volti». ¶ Allora i tre compagni di Ulisse
100
1915
compagni di Ulisse mangiarono i fiori del loto: e
101
1915
al nobile vegliardo, gustando i dolci fiori del loto
102
1915
Ulisse non vedendo tornare i tre compagni, temette che
103
1915
Dopo breve cammino, vide i mangiatori dei fiori del
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1915
il nobile vegliardo e i suoi tre compagni. ¶ «Che
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1915
e perché non tornate?» ¶ I tre compagni di Ulisse
106
1915
far ritorno in patria?». ¶ I tre scrollarono la testa
107
1915
e seguitarono a mangiare i fiori del loto. ¶ Ulisse
108
1915
temeva che altri mangiassero i fiori del loto, e
109
1915
e le ciurme prendessero i remi. ¶ I navigli scivolarono
110
1915
ciurme prendessero i remi. ¶ I navigli scivolarono leggeri e
111
1915
che saliva dal mare, i navigli entrarono e approdarono
112
1915
raccolte le vele e i remi, i naviganti uscirono
113
1915
vele e i remi, i naviganti uscirono sul lido
114
1915
pioppi. Qui Ulisse condusse i suoi compagni, e tutti
115
1915
Ulisse chiamò a sé i compagni, li divise in
116
1915
Per tutta la mattina, i cacciatori frugarono ogni più
117
1915
alba, Ulisse chiamò tutti i compagni, e così parlò
118
1915
sulla sua nave, con i suoi rematori e con
119
1915
ferocia dell'orco Polifemo. ¶ I tremendi Ciclòpi ¶ Felice gente
120
1915
tremendi Ciclòpi ¶ Felice gente i Ciclòpi! Un Dio possente
121
1915
raccogliendo ad ogni stagione i frutti della benefica terra
122
1915
frumento, uva, senza che i suoi abitatori la frangessero
123
1915
munto dalle floride greggi, i Ciclòpi producevano burro e
124
1915
preferito: e così passavano i giorni pacifici ed eguali
125
1915
la terra rimbombava sotto i loro passi. Non sapevano
126
1915
e la pietà per i deboli. Sventurati coloro che
127
1915
questi mostri! ¶ Ulisse e i suoi compagni, non immaginando
128
1915
dei migliori, scelti tra i più robusti e i
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1915
i più robusti e i più arditi, prese terra
130
1915
da agnelli e capretti, i quali riempivano le stalle
131
1915
burro: una vera ricchezza. I compagni di Ulisse meravigliarono
132
1915
che togliamo alle stalle i migliori agnelli e capretti
133
1915
figli. Mentre Ulisse e i suoi compagni lo aspettavano
134
1915
rumore che Ulisse e i suoi compagni si alzarono
135
1915
recinto, a cielo aperto, i montoni. Quindi, sollevato un
136
1915
dei sospiri. Ulisse e i suoi compagni, non appena
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1915
orrenda faccia del mostro, i poveretti caddero in ginocchio
138
1915
sangue. A questa vista, i superstiti ebbero un grido
139
1915
d'orrore. Polifemo dilacerò i due poveri corpi a
140
1915
brano a brano, dispose i brani sulla mensa, li
141
1915
pecore e si addormentò. ¶ I compagni di Ulisse si
142
1915
la madre, la sposa, i figlioli, invano in attesa
143
1915
ne lacerò a brani i poveri corpi, si rimpinzò
144
1915
votati a morte sicura, i superstiti compagni di Ulisse
145
1915
gli dèi, e chiamavano i nomi dei cari parenti
146
1915
servirsene da bastone lungo i duri sentieri della montagna
147
1915
dormirà». ¶ Tremarono di spavento i compagni di Ulisse. E
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1915
Ulisse tirò a sorte i quattro nomi. Uscirono per
149
1915
nomi. Uscirono per fortuna i migliori. Ulisse li istruì
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1915
alle mie case con i cari compagni. Che hai
151
1915
come fosse di bracia. I quattro compagni, allora, si
152
1915
la spelonca. Ulisse e i suoi compagni si rifugiarono
153
1915
Corsero da ogni parte i Ciclòpi verso la spelonca
154
1915
mi uccide». ¶ E allora i Ciclòpi, alzate le spalle
155
1915
strano nome di Nessuno, i tremendi Ciclòpi. La sua
156
1915
per abbrancare Ulisse e i suoi compagni, qualora tentassero
157
1915
grassi e più belli. I sei superstiti non se
158
1915
mani. Quando vide che i compagni erano pronti, Ulisse
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1915
gettarono fuori della spelonca i grossi montoni. ¶ Polifemo, a
160
1915
voleva uccidere e mangiare. I montoni passarono, uscirono: i
161
1915
I montoni passarono, uscirono: i compagni di Ulisse furono
162
1915
già morti» dissero. «E i sei compagni che mancano
163
1915
il silenzio. ¶ «Ho vendicato i nostri morti – spiegò – accecando
164
1915
levarono e si riabbassarono i remi: il timone fu
165
1915
dopo aver perduti tutti i tuoi compagni e sopra
166
1915
Ulisse, rivolto a tutti i compagni parlò: ¶ «O cari
167
1915
cari miei compagni, salutiamo i nostri morti, e preghiamo
168
1915
grandi acque. ¶ E intanto i cari compagni, già stanchi
169
1915
il viaggio. Eolo accolse i naviganti con grandi manifestazioni
170
1915
trattenne a farsi narrare i meravigliosi avvenimenti della guerra
171
1915
il padrone di tutti i venti, dei venti buoni
172
1915
questo otre, ho racchiuso i venti cattivi, perché non
173
1915
l'otre che racchiudeva i venti cattivi: lo nascose
174
1915
Via, via, via, via. ¶ I marinai più vecchi parlottavano
175
1915
alle nostre mense, fra i padri, le spose e
176
1915
padri, le spose e i figli. E, dopo tanti
177
1915
anni di assenza, troveremo i padri tremuli di vecchiaia
178
1915
occhi lucenti di pianto, i figli adulti e con
179
1915
Itaca!» gridavano dalle navi i marinai, con le braccia
180
1915
sempre più. ¶ Itaca! Ecco i lidi, le case, i
181
1915
i lidi, le case, i fuochi... Ulisse che, da
182
1915
lo slega... ¶ Ahi, sventura! I cattivi venti rinchiusi nell
183
1915
furore, si scagliò contro i suoi tristi compagni, li
184
1915
una volta. ¶ Sulle navi, i compagni di Ulisse, pentiti
185
1915
l'aiuto degli dèi. I venti cattivi non ebbero
186
1915
alto, nel conturbato cielo. ¶ I navigatori presero terra, circondarono
187
1915
affinché richiamasse e imprigionasse i cattivi venti in un
188
1915
di Eolo. ¶ Non appena i figli e le figlie
189
1915
veda! Tu non meriti i miei benefici. O malvagi
190
1915
gli uomini, tu e i tuoi tristi compagni mi
191
1915
in balìa di tutti i venti». ¶ Ulisse non ebbe
192
1915
navi e ai compagni, i quali lo aspettavano con
193
1915
piangendo tutti insieme, silenziosamente. ¶ I mangiatori di uomini ¶ E
194
1915
più direzione alla ventura. I rematori erano stanchi, i
195
1915
I rematori erano stanchi, i timonieri reggevano con deboli
196
1915
quale gente fosse abitata. ¶ I tre discesero dalla nave
197
1915
enorme e truce guardò i tre stranieri: e, senza
198
1915
mangiare! A me, Lestrigoni!» ¶ I Lestrigoni, golosi di carne
199
1915
Al porto! Al porto!» ¶ I Lestrigoni, popolo di feroci
200
1915
colata a picco. Tutti i compagni di Ulisse, sfracellati
201
1915
Lestrigoni. ¶ Soli, Ulisse e i pochi compagni che erano
202
1915
maledetta, grandi mense imbandite: i Lestrigoni che si nutrivano
203
1915
alcuni nella battaglia contro i Ciconi, altri nella spelonca
204
1915
silenziosamente piangeva. E udiva i discorsi dei compagni che
205
1915
dei compagni che ricordavano i cari perduti, i desolati
206
1915
ricordavano i cari perduti, i desolati richiami alla dolce
207
1915
parlava. Ritti in piedi, i tristi navigatori guardavano l
208
1915
attorcigliati, strinse con quella i quattro piedi dell'enorme
209
1915
alla lunga asta, raggiunse i compagni. ¶ «O miei compagni
210
1915
a sopportare la sfortuna». ¶ I compagni, rallegrati alla vista
211
1915
il centro dell'isola». ¶ I compagni, al pensiero di
212
1915
dolore. Ricordavano la ferocia, i misfatti del tremendo Ciclòpe
213
1915
e mostrando benigna allegria. I compagni di Euriloco si
214
1915
cuore sgombro di affanni». ¶ I ventidue compagni di Euriloco
215
1915
a uno sulle spalle i ventidue compagni. Al tocco
216
1915
malefica della maga Circe! I ventidue compagni di Euriloco
217
1915
in ginocchio e abbracciando i fianchi di Ulisse, proruppe
218
1915
te in porco, come i tuoi cari ventidue compagni
219
1915
a raggiungere nelle stalle i tuoi compagni!». ¶ Ulisse, che
220
1915
chiamato Ulisse, che viaggia i mari in cerca della
221
1915
posso io abbracciarti, mentre i miei cari compagni sono
222
1915
andò nelle stalle, ricondusse i ventidue porci nelle splendenti
223
1915
tocco della verga incantata, i ventidue musi porcini si
224
1915
in ventidue facce umane, i corpi setolosi si fanno
225
1915
fanno lucidi e bianchi, i grugniti diventano chiare voci
226
1915
d'uomo. Ulisse riconosce i suoi compagni: i compagni
227
1915
riconosce i suoi compagni: i compagni riconoscono Ulisse: tutti
228
1915
Cariddi e, perduti tutti i suoi compagni, restò solo
229
1915
ridistesero le vele, ripresero i remi, si allontanarono dall
230
1915
nave scivolò via leggera: i navigatori deposero i remi
231
1915
leggera: i navigatori deposero i remi e, seduti a
232
1915
non ne ritorna più». ¶ I compagni, presi da sgomento
233
1915
canto...» ¶ «No, Ulisse» interruppero i compagni. «Se tu lo
234
1915
le orecchie a tutti i cari compagni, con molle
235
1915
compagni, con molle cera: i compagni legarono Ulisse, mani
236
1915
il loro canto soave. ¶ I compagni, che non le
237
1915
E tentava di sciogliere i nodi delle funi, di
238
1915
liberare mani e piedi. I compagni remavano con maggior
239
1915
Allora Ulisse fu slegato, i compagni si tolsero dalle
240
1915
monte di ossa umane: i resti putrefatti di tutti
241
1915
resti putrefatti di tutti i navigatori che, attratti dal
242
1915
pericolo sovrastava Ulisse e i suoi compagni. ¶ Oltrepassate le
243
1915
spaventoso fragore di flutti. I compagni di Ulisse sbigottirono
244
1915
compagni di Ulisse sbigottirono: i remi caddero dalle loro
245
1915
rincuorando con dolci parole i compagni. ¶ «Confidate in me
246
1915
pericolo. Orsù, rematori, riprendete i remi, spingete con forza
247
1915
dalle parole di Ulisse, i compagni obbedirono. La nave
248
1915
mostro sporgeva sulle onde i lunghissimi colli e spalancava
249
1915
sé di cupi boati. I navigatori avevano i volti
250
1915
boati. I navigatori avevano i volti verdi di paura
251
1915
un altro minuto: e i due mostri infernali furono
252
1915
sforzo e dolenti per i sei compagni perduti, vennero
253
1915
della bella isola Trinacria. ¶ I Buoi del Sole ¶ Bella
254
1915
delle passate fatiche». ¶ Tutti i compagni applaudirono alle parole
255
1915
Poi, rivolto a tutti i compagni, aggiunse: ¶ «Compagni, la
256
1915
con accenti pietosi, tutti i compagni circondarono Ulisse rinnovando
257
1915
Giuriamo!» esclamarono in coro i compagni. ¶ Presero terra nel
258
1915
bevvero, infine pregarono per i cari sei compagni rapiti
259
1915
si scatenò sul mare. I navigatori si svegliarono, trassero
260
1915
splendere, ma non tacquero i venti. Per un mese
261
1915
dei suoi compagni. ¶ E i poveri naviganti mangiarono e
262
1915
ritorno del bel tempo». ¶ I compagni vagavano per l
263
1915
gli ami per cogliere i pesci; ma non saziavano
264
1915
sparuti, facevano pietà. ¶ E i venti non tacevano: soffiavano
265
1915
tanti agnelli pascolano sotto i nostri occhi. Perché aspettare
266
1915
di lenta fame». ¶ Tutti i compagni assentirono. E, in
267
1915
tremava, e vide che i compagni, scuoiati e tagliati
268
1915
compagni, scuoiati e tagliati i buoi, li cuocevano sulla
269
1915
il castigo celeste. ¶ Ma i compagni non apparivano né
270
1915
di sventura, non atterrirono i cuori dei disgraziati. Per
271
1915
alba del settimo giorno, i venti tacquero come d
272
1915
nave! alla nave!» gridarono i naviganti. «Splendido era il
273
1915
alle nostre mense, tra i padri, le spose e
274
1915
padri, le spose e i figli. E, dopo tanti
275
1915
anni di assenza, troveremo i padri con un piede
276
1915
e senza più speranza, i figli adulti e con
277
1915
fulmine di fuoco: tutti i compagni di Ulisse sono
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tempesta, sul mare selvaggio. ¶ I venti furiosi, gli altissimi
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insieme con l'acqua, i resti della sua nave
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Cariddi, si nasconde tra i rami e le foglie
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l'acqua, rigetti anche i resti della nave. ¶ Passa
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terra ove rimase tramortito. ¶ I venti a poco a
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poco a poco tacquero: i flutti si placarono: e
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io ti amo». ¶ E i giorni seguirono ai giorni
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giorni seguirono ai giorni, i mesi ai mesi, gli
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Tu consumi nel pianto i tuoi più dolci anni
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selva, taglia alberi, con i tronchi costruisci una zattera
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Naufragherò e morirò come i miei cari compagni». ¶ «Io
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alberi, pulì e levigò i tronchi, li pareggiò l
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il timone, munì fortemente i fianchi, foggiò i remi
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fortemente i fianchi, foggiò i remi, eresse albero e
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Spiegò le vele, prese i remi, si allontanò veloce
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un vento benigno. Lascia i remi, siede al timone
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l'azzurra Itaca. ¶ Tutti i suoi cari compagni sono
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donatigli dalla Dea Calipso, i quali si inzuppano d
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Contro gli scogli e i sassi, le onde del
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battono con dolce carezza i candidi sassi: frusciano e
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si dirige. Penetra dove i rami sono più fitti
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a un Dio, traeva i giorni felici, commerciando sui
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Consiglio dove si riunivano i capi del popolo feacese
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fiume, le fanciulle sciolsero i muli e li mandarono
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sulla riva a mangiare i cibi preparati dalla dolce
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ascoltami. Le ancelle attaccano i muli al carro e
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del suo padre Alcinoo. I cinque bei fratelli le
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intorno a salutarla, distaccarono i muli dal carro, mentre
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la grande superba città, i porti muniti, le navi
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stagione, estate o inverno, i dolci frutti maturavano incessantemente
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giardino variopinto di tutti i fiori più belli, i
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i fiori più belli, i quali ornavano le sue
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la regina Arete e i più eccelsi cittadini della
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Nausicaa la bella e i suoi cinque fratelli. ¶ Quando
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disse il buon re. «I tuoi patimenti sono finiti
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Arete, la bella Nausicaa, i cinque fratelli, i grandi
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Nausicaa, i cinque fratelli, i grandi Feacesi, il popolo
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e si distese sopra i dolci lini, a poppa
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profondo, come di morte. ¶ I forti navigatori feacesi, che
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riva, gli posero vicino i grandi e ricchi doni
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si guardò attorno, vide i bei doni deposti ai
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di questi luoghi? Anche i Feacesi mi hanno tradito
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e vi comanda. Sono i Proci, uomini ingordi e
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e di nessun valore, i quali dicono che tu
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le tue greggi e i tuoi armenti, bevono i
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i tuoi armenti, bevono i tuoi vini, comandano ai
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casa per cacciare fuori i Proci, costoro, che sono
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bianchi e radi diventano i capelli, curva la persona
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la tua vendetta contro i Proci». ¶ Ciò detto, la
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sparì. Allora Ulisse ripose i grandi doni e le
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si avvicinò alla casa, i quattro terribili cani gli
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a terra per impaurire i cani: e nello stesso
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nutrirle e crescerle per i banchetti dei Proci, i
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i banchetti dei Proci, i quali hanno occupato la
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alla sua Itaca, e i vilissimi Proci saranno i
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i vilissimi Proci saranno i miei nuovi padroni». ¶ E
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sua reggia e distruggerà i Proci». ¶ Eumèo scosse la
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tela mai finita e i Proci banchettano aspettando che
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Eumèo. «Tu non conosci i Proci. Sono uomini ingordi
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di questa casa, Eumèo. I cani lo riconoscono e
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gli fanno festa. Ascolta: i suoi passi si avvicinano
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grande padre non torna, i Proci mi uccideranno, perché
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sua reggia, e distruggerà i vilissimi Proci». ¶ «Sagge parole
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arrivo. È opportuno che i Proci non mi vedano
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vegeto e grande: folti i capelli, alta la fronte
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Bisogna che noi sorprendiamo i Proci, e li uccidiamo
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li uccidiamo tutti». ¶ «Uccidere i Proci?» esclamò il prudente
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forza erculea: principi fra i più noti di Dulichio
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bianchi e radi ridiventano i capelli, curva la persona
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ansie e sospiri. Preparò i giacigli della notte, e
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riposare, nel dolce sonno, i corpi stanchi e gli
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alla reggia. Qui giunto, i Proci, i quali banchettavano
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Qui giunto, i Proci, i quali banchettavano nelle magnifiche
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il pianto e frena i sospiri. Io ti dirò
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bastone, e riguardava intorno i luoghi della patria, a
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Ulisse ai Proci, per i loro banchetti. Non appena
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le tavole per mangiare i resti dei banchetti, al
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le grandi vendette contro i Proci traditori della sua
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re di Itaca vede i Proci seduti intorno alle
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notte, andrà da lei. ¶ I Proci terminano le loro
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Fino a quando? ¶ Partiti i Proci, Telemaco si avvicina
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è grande festa per i Proci. Essi hanno deciso
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vuol tirare d'arco. I Proci lo irridono e
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freccia, colpisce il segno. I Proci si meravigliano, e
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freccia: contro chi? contro i Proci. A uno a
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uno, colpiti dalle frecce, i Proci cadono, gli uni
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portò per le campagne, i paesi, le città. Questo