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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Lorenzo Magalotti, Lettere su le terre odorose a monsignor Leone Strozzi, 1705

concordanze di «il»

nautoretestoannoconcordanza
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buon gusto. Ma vaglia il vero, che mi veggo
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anch’esser benissimo che il genio e il debito
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che il genio e il debito di servirla mi
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che, per quanto sussistesse il supposto che bagnate ealassero
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immaginazione. Mi pare che il colore di questa pietra
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avuto alcuni, che tutto il porfido sia mestura, noi
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a mio giudizio, che il poco che costa la
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Hanno però essi ancora il loro catarro di voler
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come le sarebbe facile il vedere in alcuni, de
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a V. S. Illustriss. il disegno, anzi il colorito
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Illustriss. il disegno, anzi il colorito a olio di
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in Firenze lo convince il vedersi nel fondo del
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benefizio che dee promettersi il secolo dall’esser felicemente
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Mondo, descrizione. Al vedere il sig. D. Leone ha
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questa forza per capitanare il corpo di battaglia, e
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buonevoglie, che hanno toccato il denaro della regina, onde
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scherzo, bisognerà che facciano il debito loro. Fra gli
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gli altri ci ho il medesimo sig. Salvini con
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corpi considerabili per onorare il trionfo della sig. Marchesa
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meno considerabili, come sarebbe il Boschetto, o Skink Schans
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Firenze, 30 marzo 1694. ¶ Salto tutto il nobilissimo, ma però malissimo
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all’orecchio di tutt’il resto dell’Italia passa
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nostri antichi, e testimonio il nostro sig. Paolo Falconieri
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che ben mi torna, il valermi di molte espressioni
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tutt’uno. ¶ Viene ancora il luogo di Cicerone copiato
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alla fatica di riscontrarlo. ¶ Il pittore lavora attualmente su
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la pena) sono due. ¶ Il più naturale, ma il
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Il più naturale, ma il più lungo, tenerli sopra
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vi dia su né il sole, né l’acqua
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sole, né l’acqua. Il più speditivo, ma che
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del suo naturale, è il tenerli in cassette di
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odor megliore è sempre il naturale del barro, il
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il naturale del barro, il quale mi piace d
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infino ai capelli, bastando il mettere in uno di
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per sempre. ¶ Firenze, 17 aprile 1694. ¶ Il mio sig. D. Leone
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per fine l’impegnare il gonzo a imbarcarsi senza
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per dir meglio, sarebbe il mio diletto, e diciamo
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la mia ambizione maggiore: il ricercare e il comunicare
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maggiore: il ricercare e il comunicare certe notiziette un
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mano in mano. Tutto il male è che questi
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notizie e tempo. Per il tempo si contenti di
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con l’assunto primario, il quale in simili casi
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stagione, che facendone solamente il pretesto, quando compariscono in
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o si voglia tra il servizio de’ Buccheri o
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e entrare a conciliare il luogo famoso di Properzio
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appartenenza. Tiriamo dunque innazi il nostro primo pensiero: parlo
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ho già fatto passare il duplicato dell’aggiunta memoria
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un poco d’assortimento, il servirne qualcheduno, o che
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in sogni doppiamente mattutini? Il ritratto della Porcellana fiorentina
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aria, per vedere se il padrone dell’originale si
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anima e in corpo il pezzo da incastrarvisi. ¶ Nel
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sustanza è la medesima, il bolo che entrava nella
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a V. S. Illustriss. il ritratto delle Porcellane, che
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galanteria, con la quale il sig. Marchese Clemente Vitelli
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questa manifattura fiorì sotto il Gran Duca Francesco, e
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superfluo l’insistere per il tassello della catinella maggiore
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maggiore, e superfluo sarebbe il mandarne questa po’ di
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m’avea saputo comandare; il che pretendo d’aver
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poi in quartiere perpetuo il più perfetto de’ suoi
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la supplico a considerarne il motivo per d’altra
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Firenze, 6 gennaio 1696. ¶ Voi avete il disegno esattissimo, e la
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la disposizione ottima, ma il colorito manca di quella
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non aver saputo eseguire il disegno col pesa piano
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mia morte resterà dispensato il gran divieto, toccante l
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legare altrimenti che secondo il modello che già ne
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sia nel Paradiso, salvo il vero ¶ Tintin sonando con
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ancor dentro mi suona. ¶ Il mio, vorrei che vi
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essere stata a vedere il Culiseo. E poi, per
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intendere d’aver fatto il primo passo fuori della
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confusione m’avete messo il cervello con quella vostra
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a terra di Bucchero il loto, del quale fu
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del quale fu modellato il primo uomo, dopo rinvenuto
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rigiro della vostra figura, il che non seguì fino
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somma, avverate in voi il detto di quel Savio
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più da grand’uomo il saper cancellare, che scrivere
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saper cancellare, che scrivere, il tacere, ch’il favellare
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scrivere, il tacere, ch’il favellare, mentre più dite
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alla bocca, e dopo il tanto detto, assai più
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detto, assai più accennate il poter dire, volendo.» Ora
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a i Buccheri, se il motivo di lasciarli, oltre
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seconda Lettera, è stato il non voler cavare il
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il non voler cavare il mio scrivere dal carattere
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obbedire, al che aggiungo il dichiararmi di tener per
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tutto m’è scottato il sacrifizio fatto alla dignità
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sale, per ritenerli tutto il giorno in corpo. Vedete
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in corpo. Vedete se il luogo può esser più
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i Buccheri, calzava benissimo il distico: ¶ Si calidum potas
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la sig. Marchesa e il sig. Marchese che si
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la promessa di mantenere il segreto, del quale v
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quale v’ha supplicato il mio aiutante di studio
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di studio. Se veramente il mantenermela vi riesce così
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troppo in lungo (soggiugne il Priore) un’archibusatina nelle
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scartafaccio originale. Item scrivetemi il numero dei Buccheri viventi
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porta pena» che è il principio della vostra de
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dietro l’ingratitudine, datele il doloroso avviso della comparsa
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se pure è lecito il santificare un nome profano
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Io dubito solamente che il povero Giannettone possa aver
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sentirla. Questo è tutto il negozio che ho con
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rilievo assai, ed è il congratularmi con esso voi
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mattina in qua, che il gran caso avvenne, non
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fece un gran caso il vedere, che quest’istessa
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istessa riflessione, subito reso il partito, sovvenne nell’istesso
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non averanno che dire. Il fatto sta in vedere
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non averà che dire il sig. Marchese vostro fratello
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Buccheri. Io credevo, che il nostro Paolo Falconieri vi
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chiamarle. Del resto, se il mal gusto di questi
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incompatibili col mio intento, il qual si riduce puramente
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senza altra aggiunta che il mio nome da principio
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nome da principio e il vostro da ultimo, e
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d’erudizione come erudizione: il Tempio della Dea di
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altrettanto averei creduto conveniente il rimandarmela giù per la
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o per dir meglio il luogo dov’incastrarlo, già
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dov’incastrarlo, già che il ripiego, così dettando dettando
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benché abbia veduto tutto il resto, si fa scopare