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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Teofilo Folengo, Orlandino, 1526

concordanze di «il»

nautoretestoannoconcordanza
1
1526
un tanto nascimento, ¶ sentillo il mare, i fiumi, rivi
2
1526
rivi e fonti; ¶ sentillo il ciel dissopra, fora e
3
1526
sciugalo prima e dopoi il fascia e stassi ¶ a
4
1526
sembiante ¶ e vagir sente il pargoletto Orlando. ¶ La donna
5
1526
instante ¶ levatasi sul braccio, il come, il quando ¶ nacque
6
1526
sul braccio, il come, il quando ¶ nacque 'l fanciullo
7
1526
che di ciò renda il cambio, l'ora. ¶ 17. ¶ Non
8
1526
e greve ¶ vassi diminuendo il suo martoro, ¶ e dal
9
1526
bastevole non esser, per il quale ¶ supplir potesse un
10
1526
in loco solitaro, ¶ cercava il monte, il bosco e
11
1526
solitaro, ¶ cercava il monte, il bosco e la rivera
12
1526
saettato, ¶ morto non riportasse il stral al prato. ¶ 20. ¶ Con
13
1526
ligiadra e bella ¶ depose il volto macilente e fioco
14
1526
volto, mentre in terra il smacca, ¶ chiara di uovo
15
1526
non piú vi guarda il meglio che 'l pigiore
16
1526
piú tosto avria tenuto il vento ¶ in un rete
17
1526
oscura a tante pietre il sole. ¶ Chi rompe, chi
18
1526
Stefano tempesta. ¶ 28. ¶ Quivi sovente il pover Orlandino ¶ mal in
19
1526
dinnanzi li altri sempre il parvolino ¶ le pietre fa
20
1526
ma sono per cavar il cuor dal petto ¶ a
21
1526
e se mai torna il padre mio Milone, ¶ diròli
22
1526
per queste selve abandonando, ¶ il chiaro sangue nostro disonora
23
1526
Franza, ¶ e bever tutto il sangue di Maganza. ¶ 33. ¶ Sí
24
1526
figlio suo d'Anglante il conte ¶ ebbe condutto sin
25
1526
in quelle bande, ¶ torna il dottore scrivere gli arguti
26
1526
consigli d'Orlandino e il senso grande; ¶ lo qual
27
1526
in quel tempo ancora il suo regazzo ¶ piantolli un
28
1526
lor schive, ¶ e vede il leporin a sé scampare
29
1526
mi torze un pelo, ¶ il collo torzo a lui
30
1526
si mette a interpretar il senso pio ¶ ogni frate
31
1526
l pesce grande mangia il pargoletto? ¶ Non gir in
32
1526
io gli farò parer il fugger tardo. ¶ 45. ¶ Ma dàti
33
1526
l'occhio i' porto il testimonio ¶ che 'l figlio
34
1526
mi percosse, et anco il suo scudero. ¶ 46. ¶ Cosí l
35
1526
a la citade: ¶ porta il bastone duro e groppoloso
36
1526
pio ¶ che se pascete il pover pelegrino; ¶ se non
37
1526
leccate di bon rosto il muso, ¶ mandatimi, per Dio
38
1526
la finestra! - ¶ 49. ¶ Cosí gridava il pover Orlandino, ¶ et or
39
1526
ti vo' pregar per il cordone, ¶ per le gallozze
40
1526
volerlo qui piantat'ho il chiodo. ¶ 51. ¶ - O Iesú Cristo
41
1526
d'un gatto presto, il zaffa Orlando ¶ per la
42
1526
talmente ch'egli move il passo appena. ¶ 52. ¶ - Sta' saldo
43
1526
rimasa. ¶ Perse la pazienzia il padre santo ¶ che 'l
44
1526
alor Orlando, ¶ e preso il pane fugge vittoroso; ¶ mai
45
1526
del figlio, ¶ poi, visto il pane, vi mutò consiglio
46
1526
frate crede. - ¶ 58. ¶ Cosí parlando, il suo baston resume ¶ e
47
1526
chi 'l porta spesso il collo morde. ¶ 59. ¶ Or finalmente
48
1526
tante sanze ¶ e teme il mio valore cosí poco
49
1526
la barca; ¶ e Berta il vecchiarel prende al traverso
50
1526
poi d'esso peso il suo legnetto carca, ¶ che
51
1526
vien sommerso; ¶ e, tolto il remo, navigando innarca ¶ le
52
1526
per l'onde salse il trave piccolo ¶ sotto governo
53
1526
pericolo; ¶ e per levar il tedio e farli ridere
54
1526
onde attuffa ¶ e lascia il freddo lume a la
55
1526
quel naviglio: ¶ chi guata il fier Milon dagli omer
56
1526
Dio ¶ (s'alcun ch'il sappia dir tra voi
57
1526
finto volto et anco il ciel notturno ¶ lo asconde
58
1526
perito; ¶ scioglie d'amor il vinto e vinge 'l
59
1526
domino ¶ per un anello, il qual fece ad Almonte
60
1526
lui nasce un barone, ¶ il qual, Orlando detto, non
61
1526
già l'alte strida, il gran rumore ¶ d'arme
62
1526
drieto l'empio Menelao, ¶ il quale tutta l'Asia
63
1526
a lui la gola, il petto: ¶ piú non avrà
64
1526
viene ¶ per spander tutto il cristiano sangue. ¶ Carlo fia
65
1526
pur Roma, anzi sostien il mondo; ¶ ma de Rinaldo
66
1526
che di sue forze il Ciel sentir fa il
67
1526
il Ciel sentir fa il pondo. ¶ Rugiero il sangue
68
1526
fa il pondo. ¶ Rugiero il sangue d'Esto in
69
1526
ch'in un punto il mondo accoglie: ¶ Mantoa famosa
70
1526
accoglie: ¶ Mantoa famosa per il primo vate, ¶ ma piú
71
1526
iperborea neve. - ¶ 30. ¶ Parlava lagrimando il negromante, ¶ et era per
72
1526
et era per narrar il gran conquasso ¶ che Carlo
73
1526
che Carlo a Chiaramonte il giorno avante ¶ diede, poscia
74
1526
prese, ¶ volendo ch'abbia il suo pensier effetto, ¶ com
75
1526
ode, tratto ha fora il brando. ¶ 32. ¶ Corre veder la
76
1526
s'ira e sdegno il cuor gli coce, ¶ vedendo
77
1526
quantunque fusse già sparito il giorno. ¶ 33. ¶ A cui la
78
1526
Perché tagliò la fune il fier Raimondo ¶ di quel
79
1526
picciol barca, già ingrossando il vento. ¶ Or qui scriver
80
1526
instante. ¶ 36. ¶ Né di Milon, il qual dopoi la morte
81
1526
del dinaro. ¶ 37. ¶ Pur animosamente il cavalliero, ¶ trattosi l'arme
82
1526
ingravidata. ¶ 38. ¶ Di costei nacque il principe Agolaccio, ¶ come 'l
83
1526
cacciògli ne le viscere il coltello, ¶ raddoppiando e' colpi
84
1526
Ciel regina ¶ gli copre il sacrificio di rapina. ¶ 43. ¶ Per
85
1526
gioven e bella, ¶ e il fraticello ch'ode si
86
1526
fame e sete e il caldo grande ¶ e lo
87
1526
qui diverte e narra il gran dottore ¶ sí come
88
1526
d'arme in aere il gran rumore, ¶ perché Agolante
89
1526
suo duce ¶ le diero il nome; dopo il volgo
90
1526
diero il nome; dopo il volgo insano ¶ non piú
91
1526
e forno, ¶ che, mentre il tararan del Ciel ribomba
92
1526
schietto nascerà di Febo il lume; ¶ di che, tolto
93
1526
insieme ¶ chiama Milone, et il chiamar vien manco, ¶ e
94
1526
un tal ventre uscendo ¶ il fior del mondo e
95
1526
altro umano; ¶ qui nacque il gran spavento e la
96
1526
nasce in sua ruina il gran fracasso; ¶ qual durezza
97
1526
sí per intender chiaro il suo consiglio, ¶ sí per
98
1526
vòl frenar de' brandi il taglio, ¶ ché sempre allogia
99
1526
nazione; ¶ pensa smarir, bravando, il re di Franza, ¶ e
100
1526
morto. ¶ 23. ¶ Milon, ch'ode il rumore stando in piazza
101
1526
e cinto ha sotto il brando; ¶ sente che 'l
102
1526
pur vegghi troppo - disse il conte - ¶ in far a
103
1526
mai da 'n bravo il piú bel schiaffo. ¶ 26. ¶ Levasi
104
1526
si ritira virilmente ¶ appresso il suo patrone, il qual
105
1526
appresso il suo patrone, il qual non erra ¶ over
106
1526
di Milon s'affretta, ¶ il qual, secondo il merto
107
1526
affretta, ¶ il qual, secondo il merto, lo condanna ¶ e
108
1526
ch'a Dudo passa il ventre et Ugoletto; ¶ a
109
1526
taglia netto ¶ dal busto il capo, e molti a
110
1526
di Gano, ¶ cui trasse il core di sua propria
111
1526
mise, ¶ che dice: "Ancor il tuo, Carlo, mi resta
112
1526
uccise ¶ un capitan chiamato il Gran Tempesta, ¶ lo qual
113
1526
con amor là suso il punge. ¶ Salito è molto
114
1526
tal dimmando. ¶ Vòl pur il cavalliero confortarla, ¶ che far
115
1526
riede al seggio lor il spirto e 'l sangue
116
1526
omai ti debbe ¶ tornar il bel colore al volto
117
1526
usata. ¶ Poscia le copre il capo e sí la
118
1526
Qui poi di terra il gran lenzolo piglia ¶ e
119
1526
Milon drieto li manda il drappo d'alto ¶ et
120
1526
non anco cessa palpitarle il core, ¶ né mai l
121
1526
rallenta; ¶ cosí Berta, seguendo il suo rettore, ¶ par sempre
122
1526
avea già mezza notte il cielo, ¶ ché passo passo
123
1526
et ha pur seco il panno, ¶ del qual un
124
1526
via piú corta verso il fiume, ¶ che a guazzo
125
1526
le mani, ¶ e maledir il Ciel quando non piove
126
1526
sei: ¶ rubasti l'arme, il brando, ancor colei. ¶ 60. ¶ Né
127
1526
a la spiaggia volgon il sentero, ¶ lasciando in sabbia
128
1526
trasser di litigio. - ¶ Risponde il vecchio: - Quest'è ben
129
1526
di barca scese, ¶ portando il pesce quanto mai ne
130
1526
e d'una selce il foco su le fronde
131
1526
a l'onde; ¶ acceso il foco, Berta a piú
132
1526
Stride su 'l foco il pesce drento l'olio
133
1526
e gli occhi e il naso cola ¶ e bruggiasi
134
1526
uomo cacciano di casa: ¶ il fumo, il foco e
135
1526
di casa: ¶ il fumo, il foco e la moglie
136
1526
se non la barca, il mar, il sol e
137
1526
la barca, il mar, il sol e 'l piovere
138
1526
qui diffuso. ¶ In me il voler, ma no 'l
139
1526
nostra: ¶ chi tien aperto il pugno, chi 'l tien
140
1526
giorni sei. - ¶ 80. ¶ Qui narra il vecchio una faceta istoria
141
1526
sogni, che non scrive il mio Tricasso; ¶ poscia vo
142
1526
quali a molti toglion il cervello, ¶ ma queste li
143
1526
troppo sublime, ¶ credendosi avanzar il vol paterno, ¶ perse con
144
1526
suggello. ¶ - Mille mercé; - risponde il vecchio - senza ¶ tanti notari
145
1526
lasciànlo star, ch'ognun il può comprendere; ¶ non molto
146
1526
puote ascondere ¶ a Berta il tutto, anzi le fece
147
1526
vòl celarlo; ¶ narragli accortamente il suo tormento, ¶ e che
148
1526
scacciarlo. ¶ Ma non finitte il loro parlamento ¶ che la
149
1526
l'uso, ¶ Berta) Rugier il figlio a ritrovarlo ¶ e
150
1526
dirli che con fretta il chiama Carlo. ¶ 41. ¶ Lo accortignolo
151
1526
ratto fece un pensier il giottarello ¶ che gito fusse
152
1526
pè: ¶ Milon temendo sotto il letto va. ¶ Bussa il
153
1526
il letto va. ¶ Bussa il fanciullo, e chiamavi: - Chi
154
1526
Ditegli che lo chiama il re Carlone. ¶ 43. ¶ Di su
155
1526
con teco in sala il vidi, ¶ mi penso te
156
1526
non è a saper il marzial costume, ¶ perché le
157
1526
ora; ¶ mi fa mistier il vostro ben adverta, ¶ ché
158
1526
ché 'l vegliar troppo il viso vi scolora. - ¶ Disse
159
1526
Cosí dicendo, col pugnal il fere, ¶ togliendogli non pur
160
1526
vedi se di Cipria il figlio ¶ conduce ben la
161
1526
veruno: ¶ Cupido sol è il mastro, sol il guida
162
1526
è il mastro, sol il guida. ¶ Frosina tiensi certa
163
1526
per sfogar in parte il suo tormento, ¶ guida con
164
1526
con seco in camera il barone. ¶ Frosina chiude l
165
1526
luogo volse. ¶ Milon ascolta il tutto sotto sponda ¶ e
166
1526
già l'ha tolto il cuore, ¶ anco non tolga
167
1526
cuore, ¶ anco non tolga il resto, il frutto e
168
1526
non tolga il resto, il frutto e 'l fiore
169
1526
tenne, ¶ compreso in parte il bene che a lei
170
1526
quella, ¶ c'hai posto il freno a 'n cuore
171
1526
in ghiaccio m'arse il core e 'n foco
172
1526
disse - ben mio, dispona il Cielo ¶ di me come
173
1526
sète a noia: ¶ destina il Ciel ch'i' sia
174
1526
a sorte gli toccava il ballo sesto. ¶ 64. ¶ Partisi dunque
175
1526
sesto. ¶ 64. ¶ Partisi dunque tosto il cavalliero ¶ per non fallir
176
1526
pensate se star puote il rosignuolo! ¶ 65. ¶ Or ivi dunque
177
1526
e innumere Medee, ¶ formino il corpo et aprine la
178
1526
in fin ch'intenda il nome mio novello; ¶ ben
179
1526
ritrovo; ¶ anzi di superstizia il guarnimento ¶ ho riprovato e
180
1526
io mi pento ¶ cangiar il basto vecchio per il
181
1526
il basto vecchio per il novo, ¶ io ratto gli
182
1526
l boccalone, la schiavina, il sacco; ¶ ch'i' son
183
1526
sconforta. ¶ Sopra un forciero il letto suo distina, ¶ e
184
1526
fate e fatasone. ¶ 8. ¶ Depinge il suo giardino su nei
185
1526
far al suo modo il tempo et ogni stella
186
1526
Rampallo da Milone seppe il tutto; ¶ teme a l
187
1526
impaccio. ¶ 15. ¶ Mentre celatamente passa il fatto ¶ e 'l grosso
188
1526
Carlo accetto. ¶ Papa Adrian il manda molto ratto, ¶ per
189
1526
imperatori ¶ del mondo è il piú superbo et arrogante
190
1526
vindicar Barbante ¶ suo padre, il qual ancise Carlo Mano
191
1526
fornir la impresa contra il Saracino. ¶ Pensate in qual
192
1526
Fra questo tanto, mentre il duca Amone ¶ sentesi di
193
1526
de l'erbe intender il mistero ¶ né mai si
194
1526
rari, et io son il primaio ¶ che l'ho
195
1526
corni, ¶ quand'egli fece il salto smisurato ¶ e reverenzia
196
1526
e duole ¶ e mescie il dolce insieme con l
197
1526
non risponde, ¶ ma, vòlto il freno ad un vecchio
198
1526
che 'n miglior forma il scritto sia ritratto! - ¶ Or
199
1526
in Milon dricciata, ¶ spera il menchion di sella trarlo
200
1526
che 'l vede, leva il ciglio e guata ¶ prima
201
1526
che gli viene ¶ abbassa il legno con sue forze
202
1526
col stangone ¶ che mezzo il sotterò nel sabione. ¶ 75. ¶ Poi
203
1526
perde, ¶ come sòl far il can mastino ch'apre
204
1526
seppelo scansare ¶ che, mentre il colpo di Bernardo scorre
205
1526
colpo mal disporre; ¶ coglie il cavallo e sfiaccagli la
206
1526
chi 'l medica; ¶ concialo il mastro et a le
207
1526
et a le piume il dedica. ¶ 81. ¶ Milon già piú
208
1526
ben da un capo il piglia con due mani
209
1526
rode. ¶ 83. ¶ Amor e forza il tenne in sella fermo
210
1526
infermo, ¶ allenta, o Musa, il canto del laguto, ¶ ché
211
1526
muove quando sul palo il cui dimena, ¶ tal l
212
1526
ch'un carro sona, il qual mal onto e
213
1526
l patron gli mangia il lardo. ¶ 2. ¶ Ma se talor
214
1526
S'io mangio male, il fiato poi mi puzza
215
1526
tal volta sòl far il leone, ¶ che, fra lo
216
1526
Balzato era di sella il cavalliero, ¶ vista la nobil
217
1526
dopo le catene ¶ e il Ciel dopo la croce
218
1526
da l'altra parte il giorno; ¶ lo siniscalco entrato
219
1526
fanno de vari cibi il luogo adorno, ¶ et ove
220
1526
de' quali è capo il provido Rugiero, ¶ ornati de
221
1526
delibra, vòle e ferma il chiodo ¶ parlare con Milon
222
1526
la gonna; ¶ e tanto il folle suo pensier la
223
1526
a sé faccia venir il bel Rugiero: ¶ Frosina l
224
1526
banda ¶ cerca e ricerca il nobile scudero; ¶ ma nulla
225
1526
fa, ché 'l siniscalco il manda ¶ co li altri
226
1526
Berta, che rotto vede il suo disegno, ¶ la cosa
227
1526
ha cor di pietra, il rompa. ¶ 13. ¶ Già mille torzi
228
1526
son gli occhi loro, il cui lume discosto ¶ giamai
229
1526
aspira! ¶ Vedi le labbra, il collo, le palpèbre ¶ d
230
1526
perché porta ¶ nel corno il feno et ha sotto
231
1526
la storta. ¶ 23. ¶ Chi danna il canto (vòi che chiaro
232
1526
canto (vòi che chiaro il dica?), ¶ qualunque biasma il
233
1526
il dica?), ¶ qualunque biasma il canto ha del coione
234
1526
la Stanghetta, ¶ la Mora, il De tous biens del
235
1526
ciascuno s'assotiglia ¶ prender il meglio o quel che
236
1526
lodesane, ¶ piferi mantovani aggian il vanto! ¶ Tu senti quelle
237
1526
qui de la donna il cuore l'uomo intende
238
1526
di Berta, ¶ Frosina drento il caccia, pronta, esperta. ¶ 36. ¶ Benché
239
1526
a pericolo. ¶ Frosina innante il fa suo secretario, ¶ e
240
1526
diverticolo ¶ gli aperse largamente il grande ardore ¶ di sua
241
1526
Bavera, ¶ e seco ragionando il fe' repente ¶ portar al
242
1526
bandisce, rinnovando e' patti, il vero: ¶ ma per servar
243
1526
Namo ¶ che l'abbia il conte traditor Ginamo. ¶ 12. ¶ L
244
1526
e Bertolagi. ¶ 13. ¶ Buttò Ginamo il brando via con sdegno
245
1526
ognun s'aita ¶ mandar il suo contrario al sabione
246
1526
quant'al frutto cede il fiore, ¶ quanto del sol
247
1526
fiore, ¶ quanto del sol il lume ad esso sole
248
1526
cotanto d'ogni stile il bel candore ¶ concede a
249
1526
e tien piú corto il naso: ¶ lode di Dante
250
1526
di Franza, Erasmo, aperse il vaso, ¶ lo qual de
251
1526
lo qual de' frati il stile barbaresco ¶ avea rinchiuso
252
1526
a conoscer di Cristo il beneficio! ¶ Ma perché forse
253
1526
grand'è 'l polvino, il sòno, il grido, il
254
1526
l polvino, il sòno, il grido, il strepito ¶ del
255
1526
il sòno, il grido, il strepito ¶ del pazzo volgo
256
1526
e de le trombe il crepito. ¶ 24. ¶ A l'investir
257
1526
Ruppesi d'una spalla il nervo e l'osso
258
1526
mandato al sabione, ¶ empiendo il capo lor di stordigione
259
1526
che a lor adesso il mondo piova, ¶ ché Falsiron
260
1526
per cui si slegua il popolo di ridere; ¶ là
261
1526
conquidere; ¶ Bovo, ch'ognun il tocca, pista e vapola
262
1526
fin s'incapola. ¶ 32. ¶ Morando, il cui cavallo non ha
263
1526
or a l'orrechia il prende, ma ritorno ¶ non
264
1526
la destra per cavar il brando, ¶ ma no 'l
265
1526
rossa la massella, ¶ gridando il volgo intorno: "Dàlli, dàlli
266
1526
dàlli!". ¶ Gode Maganza et il Spagnol saltella, ¶ et anco
267
1526
depposto de le corna il peso, ¶ vien ratto col
268
1526
onore, c'ho ridotto il ballo ¶ al voto nostro
269
1526
O belle prove - grida il duca Namo - ¶ che fare
270
1526
i vantator spagnoli! ¶ Ripportarete il vittoroso ramo ¶ mercé le
271
1526
Marte li figliuoli! ¶ - Secondo il nome tuo fai! - disse
272
1526
ruppeli su 'l capo il suo bastone. ¶ 40. ¶ Ma Balugante
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1526
fianco e 'n terra il getta; ¶ molt'era il
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il getta; ¶ molt'era il falso Falsiron allegro, ¶ e
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1526
verbo, ¶ c'hanno confuso il gioco a te davante
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1526
nel letto? - e mentre il sconcia e tira, ¶ ode
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1526
via, ¶ onde speri sfocarsi il miser core. ¶ Però lo
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1526
maligno foco. ¶ 51. ¶ Dunque comincia il saggio ad invitarlo ¶ se
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la strada ¶ correndo viene il nunzio di re Carlo
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1526
Con lieta fronte copre il senso mesto ¶ e calca
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1526
avea ridutto alquanto sopra il letto. - ¶ 53. ¶ Mentre che 'l
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1526
fama tua, barone, ¶ non il splendore, non quel savio
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1526
so s'ella discerna ¶ il ner dal bianco) tenera
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1526
la cicuta, ¶ con rose il mal odore dissacerba. ¶ Poi
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1526
quella porti al cavalliero. ¶ 61. ¶ Il qual anco non era
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1526
fin che di luntano il sente e vede. ¶ Chiamagli
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1526
quando riceve la bombarda il foco, ¶ come subitamente il
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1526
il foco, ¶ come subitamente il conte tratto ¶ fu di
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1526
fanno ¶ rumper di risa il petto a le brigate
290
1526
vaglia. ¶ 28. ¶ Un bove solo il tira infermo e lento
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1526
giunti al fine drento il torniamento, ¶ a tòr e
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1526
la spata no, ma il capo e le calcagna
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1526
proprio nome) ¶ discalzo cavalcar il suo germano ¶ (l'asino
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1526
insano, ¶ acciò di Borea il spirito no'l dome
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1526
Cosí Namo facea cazzando il bove ¶ ch'ad ogni
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1526
e tal tormento ¶ sent'il mulazzo che, per star
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1526
impiastro puro ¶ unse talmente il volto a chi 'l
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1526
parea. ¶ 33. ¶ Lascia la coda il bon Morando presto ¶ - Heu
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1526
vidi talor dal busto il collo; ¶ onde 'l tapin
300
1526
Salomon la conca; ¶ quello il persegue e finge averne
301
1526
e tanto or slunga il passo or la via
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1526
e ciglia, ¶ la bocca, il naso pien di busche
303
1526
a' stalloni, e mentre il lambe, ¶ trovasi aver, di
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1526
sol di fra Bernardo il scapuccino. ¶ 43. ¶ Berta sol è
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1526
che cent'anni cocque il sole. ¶ 45. ¶ Levasi al fine
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Taccio la sua destrezza, il suo valore; ¶ gratto a
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da Rampal suo padre il volse in dono ¶ e
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1526
in fin che trova il padre al stolo drento
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1526
e scampa ritornando; ¶ Rampallo il segue a piedi, sol
310
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sol col brando. ¶ 50. ¶ Verso il pallazzo vola quel barone
311
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che la memoria et il parlar intrica; ¶ ma, racquetato
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1526
esser fra gli altri il contumace); ¶ quando che chiar
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1526
che Carlo altra persona il sa; ¶ quod autem habeo
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1526
parti in quella, ¶ dominarebbe il mondo Italia bella. - ¶ 60. ¶ Berta
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1526
bella. - ¶ 60. ¶ Berta, ch'ode il germano esser cagione ¶ di
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1526
fatti mulatieri; ¶ or vòto il carro avea Ivvon di
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tolse, ¶ e cosí dritto il bon arcier il scocca
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1526
dritto il bon arcier il scocca ¶ ch'a Salomon
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lo bove e tanto il driccia e punge ¶ ch
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1526
al gran trave ¶ noda il bifolco e stringe paglie
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altrui losinga e move il piè soave, ¶ s'un
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mentr'a fatica muove ¶ il carro, s'accostava a
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1526
li baroni; ¶ poi, visto il tratto, gitta il groppo
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1526
visto il tratto, gitta il groppo, e dove ¶ segnato
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braga, ¶ nanti ch'avesse il carco su le scale
326
1526
di cento intorno ¶ comincia il tararan con gran rumore
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1526
benché vecchia, ¶ e quinci il carro triunfante smove, ¶ tanto
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tanto con le calcagna il bue puntecchia! ¶ Ciascuno di
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villano, ¶ aver se non il dio degli orti in
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1526
ambi e' volti avesse il naso. ¶ Quanto so ben
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1526
perda!) ¶ non muschio esser il suo, ma pura merda
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1526
no ¶ trovar volevi, e il tuo cercar fe' ciò
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cacciar per un ago il suo gambello; ¶ ma uscita
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per avere ¶ d'Ettorre il nobil brando, Durindana; ¶ e
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1526
d'un mago, Atlante, il quale con minere ¶ di
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1526
Etiopo. ¶ Poi si ritorna il mio dottor, seguendo ¶ di
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1526
ben ch'io canto il Miserere, ¶ né ad "vitulos
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gran diletto; ¶ poi, vòlto il freno verso l'Aquilone
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1526
per quattro persone; ¶ sol il principio de la prima
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1526
signori, forbarie, ¶ ch'ognun il naso no, ma 'l
341
1526
di qual padre nacque il conte Orlando. ¶ 23. ¶ Orlando che
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lode vorei d'Omero il stile. ¶ 24. ¶ Prima vi narro
343
1526
Rugiero; ¶ quel di Bordella, il gran signor Ivvone; ¶ Morando
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frode mai non ebber il cor stanco. ¶ 27. ¶ Saper vorei
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falsario ingannator, uomo leale; ¶ il volto, gli atti et
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ogni bell'effetto, ¶ german il fan d'Orlando naturale
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nega del detto auttore il fidel testo. ¶ 29. ¶ Son certi
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1526
panni, ¶ ch'oprasser meglio il brando per la fede
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1526
ben s'annida, ¶ Astolfo il bello aventuroso e baldo
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da Dio creato, ¶ ma il gran diavol ebbelo cacato
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Non manco di esso il gran nome ribomba ¶ di
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1526
Carlo e' quatro consiglieri. ¶ 37. ¶ Il gentil Olivier sopra un
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di parte per menar il brando ¶ nel sangue di
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l'Asia e brama il paradiso ¶ (ché quanto piú
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guerra alcun di lor il tenta, ¶ mostrali tosto c
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1526
vi sparagna, ¶ perch'era il mastro et orditor del
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piú bello e bono il fa, mentre 'l corregge
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corso, a 'n tempo il frena; ¶ quello, che 'ntende
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arco; ¶ ché, quando cessa il mondo esser deforme ¶ pel
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nacque la dama, nacque il gran barone. ¶ 56. ¶ Leva dunque
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1526
for di sella; ¶ concorre il sangue, e spento lascia
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n mezo al petto il freddo cor saltella; ¶ bassa
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Pallido e smorto, volta il fren altrove, ¶ ch'un
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momento, ¶ tutto che corra, il corso gli par lento
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trovando di sospiri colmo il letto; ¶ quivi si cruccia
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ripone ¶ tra le Colonne il già straccato sole; ¶ surge
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1526
passando or Ada or il Tesin et Oy? ¶ Venite
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1526
che 'l cancaro mangiasse il Taliano, ¶ il qual, o
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1526
cancaro mangiasse il Taliano, ¶ il qual, o ricco o
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desidra in nostre stanze il tramontano. ¶ Ora torniamo al
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1526
còrso, ¶ quando a Parigi il strepito rinnacque ¶ di tante
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ch'anti a Berta il re compiacque ¶ si mette
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1526
destriero ¶ per non depporr'il culo sul sentiero. ¶ 6. ¶ Di
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pò del sol entrar il lume, ¶ esso del sol
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là mira e vede il gran tesoro ¶ che 'ntorno
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suo parente ¶ quant'era il manto ch'egli in
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1526
che tal sua lanza il scuto d'or guadagne
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1526
vi lasciò di quella il gran dottore! ¶ Rampallo, che
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1526
dir l'ufficio. ¶ 17. ¶ Abbassa il capo e levasi a
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1526
per porre a terra il peso inconsueto; ¶ sprona Rampallo
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1526
ride la turba; e il cavallier, levato, ¶ corregli drieto
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1526
traditor cavalca; ¶ contra Rampallo il stringe e mancò poco
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1526
quell'indiscreto non guastasse il gioco, ¶ e con un
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1526
quell'una padella. ¶ 23. ¶ Ciascun il suo forcone mette in
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1526
ad Oliver tuo figlio il naso, ¶ esso m'ha
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1526
che la conocchia e il fuso ¶ sarebbe meglio stata
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1526
si morde ¶ per franger il tuo corpo d'osso
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1526
zelo ¶ compunto, non piangesse il caro amico, ¶ vedendo il
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1526
il caro amico, ¶ vedendo il figlio suo fatto mendico
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1526
l'inchiostro, la lucerna, il foglio ¶ e l'Orsatino
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1526
Morte non mi chiude il passo, ¶ spero di lui
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1526
vedi che a fatica il passo move, ¶ cascandogli 'l
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1526
pelle. ¶ Quando a scarcar il ventre si sedea, ¶ sentivasi
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1526
intestine e lardo, ¶ eran il suo devoto san Bernardo
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1526
rapia ¶ sí ratto come il Ciel rapitte Elia. ¶ 9. ¶ Cingevasi
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1526
paro, ¶ che sempre furno il suo fidel Acate. ¶ Né
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1526
grande copia; ¶ e benché il lungo studio, il qual
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1526
benché il lungo studio, il qual estingue ¶ lo bel
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1526
ognun qualche boccone; ¶ ma il padre santo a quella
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1526
hai quattro volti, ¶ e il lardo giú dal culo
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1526
sofri poi di carne il moto, ¶ tu che di
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la città la fama, il grido, ¶ che l'arciprete
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1526
tormento, ¶ perché di Cristo il patrimonio vede ¶ sovente in
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Al cui fiero precetto il cavallero ¶ con la sbiraglia
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pareggio; ¶ ciascun si stoppa il naso a la profana
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1526
ancora quanta tripa ¶ richiede il vostro armario di brotaglie
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di te mai Giuda il traditore ¶ non fe' vendendo
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1526
traditore ¶ non fe' vendendo il Mastro suo clemente; ¶ né
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1526
color stesso quando spunta il sole. ¶ 30. ¶ Lor verghe e
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1526
la scardovella e guadagnar il luzzo. - ¶ 32. ¶ Queste parole et
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1526
cristallino. ¶ Vostra Excellentia intenda il mio sermone! ¶ Oltra di
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1526
al lido franco, ¶ pigliando il Greco col Tireno accosto
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tutta la nott' e il giorno a su pensarvi
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1526
su pensarvi; ¶ assotigliate bene il vostro ingegno, ¶ se 'l
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1526
orecchia, altri s'ottura il naso. ¶ Partisi di vergogna
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1526
l coco venir appresso il vede, ¶ non creder ch
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1526
che nel core porta il dardo, ¶ al coco audace
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1526
loco, ¶ dove seguillo prestamente il coco. ¶ 46. ¶ Né Cosmo né
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1526
e cosí tutta notte il padre santo ¶ ne orina
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1526
beven altro tanto. ¶ 50. ¶ Entrando il coco, a lui disse
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1526
s'io ben contemplo il volto, sète ¶ sopra voi
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1526
far schermo ¶ di porre il santo calice nel sacco
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1526
ecco la gola pronta, il spirto infermo; ¶ se tal
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1526
rumper mi bisogna pur il collo, ¶ se tu, mio
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1526
me tal cura, - disse il coco - ¶ ch'io voglio
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1526
a l'ossa, scarca il ventre. ¶ 59. ¶ Lo gobbo se
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1526
panze; ¶ or quivi tutto il mercator si occupa ¶ empir
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1526
un pelo. ¶ 60. ¶ Era già il coco giunto al gran
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1526
gente, ¶ che a man il prese molto alegramente. ¶ 61. ¶ - Avete
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1526
richieste nostre? ¶ - Pensai; - rispose il coco - e quivi sono
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1526
voi laici giudicate ¶ esser il studio d'ogni prete
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1526
certo; ¶ perché voi sempre il negro dite bianco ¶ e
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1526
negro dite bianco ¶ e il bianco esser il negro
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1526
e il bianco esser il negro, ab inexperto; ¶ non
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1526
temerario, ¶ volendo qui lodar il stato nostro, ¶ ché, benché
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1526
anco stan depinti intorno il chiostro, ¶ mi volgo ad
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1526
Oggi voi mi faceste il primo assalto, ¶ ch'io
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un salto, ¶ provandol senza il "probo" del scotista: ¶ lo
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1526
un capo di lasagne il pro' Rainero: ¶ - A la
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1526
qui fa mistero. - ¶ Risponde il coco: - E questa anco
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1526
voglio ch'in polve il corpo mio si spanda
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1526
e già vagli fallito il suo dissegno. ¶ - La Vostra
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1526
che chiaro v'appaia il stato nostro; ¶ voi, dico
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1526
so ch'io son il coco. ¶ 69. ¶ Miràti dunque a
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abbate, ¶ quell'altro sarà il coco, diasi pace! - ¶ E
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1526
dicea - che non secondo il merito ¶ vien dispensato il
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1526
il merito ¶ vien dispensato il ben ecclesiastico, ¶ per cui
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chierci pel demerito ¶ difficilmente il duro freno mastico ¶ a
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1526
Borgognon eretico! ¶ 72. ¶ Cosí parlando, il volto, che fu rosso
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1526
e quasi di vagina il stocco tira. ¶ Lo vescovo
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1526
in lei Dio prese il manto; ¶ credo ne la
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1526
lo inferno chiude e il Ciel disserra; ¶ credo che
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1526
credo che del Vangelo il saldo piede ¶ altro non
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1526
cognoscesse a noi placato il Cielo, ¶ levando giú dagli
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dagli occhi a Mòise il velo. ¶ 78. ¶ Parlo de la
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faccie scarne, ¶ ma sol il cor; e cosí tengo
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mondo, e in questo il provo ancora; ¶ onde con
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1526
Credo veder in carne il Salvatore ¶ e spero gioir
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1526
esser mio. ¶ Non dico il scapuccino, non la soga
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le gallozze, lo cucullo, il floco; ¶ so ben che
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1526
nel far avari. - ¶ Alor il vesco, che per bono
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sala presto e spiega il velo ¶ di colera nel
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1526
e spesso a drieto il chiama, ¶ dicendo: - Cosí fugge
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1526
ama. ¶ Lo mercenario vede il lupo e scampa, ¶ perche
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predicar d'un frate, il qual dardeggia ¶ da' pulpiti
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guizza, iubila, saltella, ¶ vedendo il padre che menarlo via
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1526
et ha con seco il forte Rinaldino, ¶ d'un
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piú vivace e bello. ¶ Il qual con Orlandin s
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1526
la ruina ¶ di Chiaramonte, il foco e gran dannaggio
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come di Troia fece il grande Enea. ¶ Onde se
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1526
diffusamente questo mio compendio, ¶ il libbro di Virgilio avanti
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1526
voglia: ¶ però, signori, date il mio stipendio, ¶ il qual
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date il mio stipendio, ¶ il qual sarà di laude
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1526
E come in Roma il giovenetto Almonte ¶ entrò col
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1526
sia, legatosi un giorno il braccio destro in guisa
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1526
se rarissimi sono (risguardato il numero loro copiosissimo) li
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1526
tramontano, donde li errori il piú de le volte