Vittorio Alfieri, Agamennone, 1783

abitar ritorna. ¶ Tutte ho in sen le tue furie

riede carco di gloria in Argo Atride. ¶ Io qui

sto: poss'io, se in petto ¶ l'odio e

ognora a pensier foschi in preda ¶ ti trovo, e

Egisto ¶ Straniero io sono in questa reggia troppo. ¶ Tu

avrei, se tu regina in seggio ¶ qui non ti

appressa il giorno doloroso, ¶ in cui partir tu men

tua fama, o torti in parte ¶ l'amor d

arroganti modi, ¶ a cancellare in me del nascer mio

fia, ch'ei soffra ¶ in Argo mai l'abbominato

un solo ¶ lieve sospetto in cor del re superbo

E di delitti; aggiungi. — In man lo scettro ¶ non

di Atride tu; ma in man lo stile ¶ non

ciel ne attesto; ¶ nullo in mio cor regnava, altri

Ah! da quel giorno in poi, ¶ fremer di orror

ricondurrallo altero e pingue in Argo. ¶ Gran tempo, no

amor che per me in petto or nutri. ¶ Clitennestra

Ifigenìa spirante ¶ mi suona in cor la flebil voce

l'odo intorno gridare in mesti accenti: ¶ ami tu

ne corre assai diversa in Argo: ¶ v'ha chi

quanto or mi giova in securtà tenervi ¶ al fianco

amo del par: ma in duro ¶ periglio è il

andavi le sue imprese; in esso ¶ tutta vivevi, e

vivevi, e ci educavi in esso: ¶ di lui parlando

quanti ¶ gli stan più in atto riverenti intorno? ¶ Omai

virtù non cadde ¶ sospetto in cor conscio a se

onor la fama; ¶ e in tempo sei, ch'ogni

di te si taccia; in un con noi ¶ piangi

tal sangue nasce, ¶ che in lui virtude esser non

d'orrido incesto figlio; ¶ in tuo pensier tal successor

e forse (ahi, che in pensarlo agghiaccio!) ¶ l'uccisor

alta fiamma ¶ fia spenta in te, solo in vederlo

spenta in te, solo in vederlo: ed io, ¶ qual

figlia il dee pietosa, in petto sempre ¶ premer ti

i placati venti ¶ guidano in porto a piene vele

dovrò del re; lasciarti in preda ¶ a sua regal

ben son io: ma in core ¶ soltanto il son

scevra non son; ma in bando ¶ posta del tutto

del re. Tu forse in Argo ¶ starti potresti ignoto

starti potresti ignoto... ¶ Egisto ¶ In Argo, ignoto, ¶ io di

vita ¶ non perderei se in Argo io rimanessi! ¶ Ma

e scherni ¶ d'Atride in corte aspetto. E che

infra strazi vedermi; e in un dovresti ¶ da quell

Nostra speme è certezza: in gioia è volto ¶ ogni

con lieti plausi festeggianti in folla ¶ escon gli Argivi

Omai che tardi? andiamo. In noi delitto ¶ ogni indugiar

e sì pur godi in trafiggermi il core, ¶ con

di te pietade ¶ albergo in seno: amor, pietà mi

deh! va'; non ostinarti ¶ in tuo danno. ¶ Clitennestra ¶ Tremar

io sol l'abbia in mio pensier, vederlo ¶ pur

più non serba ¶ rimorso in sen della tua uccisa

tutto no, così compiuto in parte ¶ il sanguinoso orribil

son due lustri vissuti in strania terra ¶ lungi da

padre!... ¶ Clitennestra ¶ Signor;... vicenda in noi rapida troppo ¶ oggi

giorni, ¶ oh quante notti in rimembrarmi spese!... ¶ Ed io

spesso ¶ chiuso nell'elmo in silenzio piangeva; ¶ ma, nol

madre; ¶ quello, ch'io in fasce piangente lasciava ¶ mal

e di nemici udendo, in tua difesa ¶ con fanciullesco

parmi, or essere appieno in sé potrebbe. ¶ Ogni suo

or perché tutti, ¶ e in maggior copia, in lei

e in maggior copia, in lei più non li

Padre, signor, tai nomi in te raccogli, ¶ che non

ne infondi, ¶ che amore. In preda a rio dolor

noi, per quanto è in me, per quanto ¶ sta

ella è, pur troppo! in lei di gioia raggio

tornò dal dì funesto, in cui ¶ tu fosti, o

figlia alla comun salvezza. ¶ In cor di madre a

il tuo pietoso, ¶ e in un crudel, ma necessario

di lei ¶ meno infelice in quel funesto giorno? ¶ men

amare ¶ il dì felice, in cui tu riedi, o

parlai, scemar ti volli in parte ¶ lo stupor giusto

lo stupor giusto, che in te nascer fanno ¶ gli

prisco, il trovarsi ella in preda ¶ troppo a sé

il suo attonito stato: in bando scaccia ¶ ogni fosco

scaccia ¶ ogni fosco pensiero. In lei fia il duolo

Deh! padre, il credi: in lei vedrai, fra breve

ch'abbia ¶ ciascuno, anco in nomarmelo, ribrezzo. ¶ Elettra ¶ ... Ei

i propri fratelli. ¶ Agamennone ¶ In quella stirpe ¶ gli odi

fronte... ¶ terribil sì; ma in un pietosa: e i

eppur, bench'io ¶ voglia in disparte por gli odi

non so qual moto in petto, ¶ no, mirar non

basso affetto non cape in cor sublime. ¶ Tu dagli

a caso duce; ¶ ma in cortesia, valor, giustizia, fede

e le sue furie, in te: puoi tu d

era Tieste, ¶ Atrèo, secondo. In me del ciel lo

Agamennone ¶ Egisto io?... Sappi; in qual ch'io fossi

non ti presti orecchio, in cor mel grida ¶ tale

vegga il sol novello in Argo; ¶ soccorso avrai, pur

non so qual terrore in me sentiva, ¶ non mai

nostri padri crudi ¶ hanno in note di sangue in

in note di sangue in noi scolpito ¶ scambievol odio

noi scolpito ¶ scambievol odio. In me ragion frenarlo ¶ ben

Egisto. ¶ Ch'egli era in Argo, or di', perché

festeggiarsi il mio ritorno in Argo, ¶ parmi l'aspetto

che rieda a lampeggiarti in volto ¶ il tuo amabile

del re la grazia in modi mille: ognuno ¶ util

Atride? ¶ Elettra ¶ Rassicurati, madre; in cor d'Atride ¶ non

Ma pur d'Argo in bando ¶ tosto ei lo

deh! — Fuor d'Argo, in salvo ei fia ¶ dallo

respiro. ¶ Egisto ¶ Or forse, ¶ in un con me perder

ma fero il giorno, ¶ in cui cagion della tua

mia infamia? tu, che in sen lo stile ¶ m

abbandonarmi... ¶ Egisto ¶ Lo stile in sen t'immergo io

veggio, sì, che tu in non cale hai posta

prova. ¶ Clitennestra ¶ Morir, sta in noi; dove il morir

cosa del mondo. ¶ Egisto ¶ In mezzo ¶ de' suoi sta

che da Troia avvinta ¶ in sembianza di schiava, infra

mano? ¶ Clitennestra ¶ Di questa, in questa notte, ¶ entro a

il re sarai tu in Argo. ¶ Né man, né

Clitennestra ¶ Oh ciel! sfuggiamla. In me ti affida. ¶ SCENA

Ma, baldanzoso troppo, ¶ troppo in volto securo Egisto parmi

veduto hai Clitennestra? ¶ Agamennone ¶ In queste ¶ stanze trovarla io

io già credea — Ma in breve ¶ ella verravvi. ¶ Elettra

padre; Egisto ancora ¶ sta in Argo. ¶ Agamennone ¶ Il sai

fa che d'Argo in bando ¶ Egisto vada. ¶ Agamennone

crudo. ¶ Soverchio forse è in me il timor, ma

il timor, ma vero ¶ in parte egli è. Padre

d'Atrèo! ¶ come trasfuso in un col sangue scorri

spiacevol dubbio, ¶ ch'Elettra in cor lasciommi. ¶ Clitennestra ¶ Elettra

cotanto t'ama, ¶ e in questo giorno funestar ti

Clitennestra ¶ ... E nol cacciasti in bando?... ¶ di lui che

siam noi: non cape ¶ in mente altrui qual sia

leggo, mal tuo grado, in volto. ¶ Se a me

ella di te: se in altra guisa, ¶ ascoltata l

di me nol sappi? ¶ In ogni cor, fuorché nel

sai, s'io teco, in rimembrar la figlia, ¶ mi

legge, or vuol che in lacci avvinta ¶ io la

avvinta ¶ io la strascìni in Argo: esempio tristo ¶ delle

io dono, ¶ del vero in prova: agli occhi miei

t'ange; e se in tuo cor ricetto ¶ trovan

deh! vieni, ¶ che Cassandra in tua reggia esser può

che imprendo? — Oh come in me il coraggio ¶ tutto

securo sonno, ¶ a morte in braccio, per mia mano

sposa ¶ al fianco infame, in sanguinoso letto, ¶ e non

Io perderò l'amante; in un la vita ¶ io

Ma, quai taciti passi?... in queste stanze ¶ chi fra

or qui, ti struggi in pianto? ¶ Intempestivo è il

fidando oltre il dovere in quello ¶ che in te

dovere in quello ¶ che in te non hai viril

Il ferro ¶ t'immerge in sen l'empia tua

non credi. Almen, che in tempo io pera... ¶ Clitennestra

fera notte!... Ascolta... Atride in mente, ¶ forse non ha

entrar qui solo, e in ora ¶ sì tarda... Oimè

per te. L'aurora in breve sorge a trarti

marito... il ferro... ¶ Egisto ¶ In cor del crudo ¶ trucidator

or n'è tempo: in questi reggia or mostra

la madre?... ¶ Iniqua donna, in man tu il ferro

pensier di por pria in salvo Oreste. — ¶ Vil traditor

empio ferro io serbo. In Argo un giorno, ¶ spero