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Vittorio Alfieri, Sofonisba, 1789

concordanze di «in»

nautoretestoannoconcordanza
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1789
venne; ¶ che vedendosi giunta in forza altrui, ¶ morire innanzi
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1789
il campo di Scipione in Affrica ¶ ATTO I ¶ SCENA
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ferro; al roman campo in mezzo ¶ Siface stassi; ogni
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Se il lor duce in superbia anco gli avanza
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anco gli avanza, ¶ come in vero valor... Ma no
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mi è noto ¶ Scipione: in Cirta, entro mia reggia
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Ahi, vinto re! preso in battaglia, e tratto ¶ ferito
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battaglia, e tratto ¶ ferito in ceppi entro al nemico
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Scipione ¶ Resti ogni uomo in disparte. All'infelice ¶ re
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amistade e d'alleanza in pegno, ¶ tu mi porgevi
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pegno, ¶ tu mi porgevi in Cirta. — Ma, che veggo
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suolo affiggi? Ah! se in battaglia preso ¶ Scipion ti
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sconsolato viso ¶ innalza; e in un, mira Scipione in
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in un, mira Scipione in volto. ¶ Siface ¶ Scipione in
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in volto. ¶ Siface ¶ Scipione in volto? io 'l rimirai
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fermo viso, più volte in battaglia: ¶ arbitra d'ogni
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mirar non l'osi. In questo campo ¶ sol di
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re, non era: ¶ e, in prova, aprirti ora il
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io mai non posi ¶ in vostra Italia il piede
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l'Affrica intera, è in voi lusinga ¶ di soggiogare
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te il confesso; e in dirlo, ¶ non io nel
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a un re, che in trono ¶ eguali a sé
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Asdrubal figlia ¶ ell'era in somma, entro a Cartagin
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nata, ¶ d'odio imbevuta in un col latte, e
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perdo: e, il crederesti? in vita ¶ pur non mi
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ch'io lei sappia in securtà. Non temo ¶ per
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allunga. ¶ Nella mia reggia, in Cirta, omai già forse
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armi vostre vinta Sofonisba, ¶ in preda ell'è del
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sento ¶ disperato furor, che in me s'indonna. ¶ Morire
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odo il suo destino. In preda ¶ a Massinissa, deh
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conceder mai, ¶ ch'ella in preda a lui cada
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entro il romano campo ¶ in men che regio conturbato
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mi accenna. A Massinissa in Cirta, ¶ espugnata oramai, per
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amor cadesse? e se in sua fé per Roma
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amico usarla?... Ah! questo, in vero, ¶ è il sol
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giogo ¶ tratti, no, sazia in lui non han la
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Or, nel vedersi ¶ quasi in sue mani Sofonisba, a
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trarmi al carro avvinta in Roma? ¶ Pur, ciò non
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mio senno, ¶ mia fama, in Cirta mi volean sepolta
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fiamme di mia reggia in Cirta, ¶ infra le stragi
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col mio sangue, pugnando in sua difesa: ¶ ma i
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io qui, se qui in periglio ¶ io ti credessi
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parlargli io vo'. Raggiungerotti in breve. ¶ SCENA II ¶ SCIPIONE
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che ascolto? ¶ Scipione ¶ Spento in battaglia, è ver, la
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Massinissa ¶ Vivo è Siface? in questo campo? ¶ Scipione ¶ Il
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tu, perché mi accogli ¶ in sì freddo contegno?... Entro
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rinserri? ¶ Scipione ¶ Ah Massinissa! in petto ¶ tu bensì chiudi
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nascondi un grande arcano. In volto, ¶ più che stupor
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si pingono: or, donde in te potrebbe ¶ ciò nascer
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La tua gloria, e in un la mia, ¶ oscurata
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colei sola, ¶ ch'ora in campo traesti. In Cirta
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ora in campo traesti. In Cirta al fianco ¶ io
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e nel voler deporre ¶ in cor soltanto al tuo
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un vinto re, preso in battaglia, resta. ¶ Pur, benché
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nullo ostacolo ei cura. In cor numìda ¶ non entra
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miei. Dal duce, ¶ e in un dal fido amico
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a noi; ¶ e come, in fin, me far felice
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alta ¶ felicità tua vera, in noi ciò tutto ¶ stava
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finora; anzi che vinto in Cirta ¶ tu soggiacessi a
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Siface; e a Massinissa in core ¶ vil pensiero non
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Ma, posto ancora ¶ che in modo alcun, sia qual
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nomi, a rio destino in preda ¶ precipitar ti vuoi
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giusto sdegno ¶ di Roma in te, ministro farmi io
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brando, che a riporti in seggio ¶ valse, ah! no
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con minor pietade, ¶ verrà in mia vece; e rammentar
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conosci. — Io ti domando, in somma, ¶ se di Cirta
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svenar tu puoi; piantarmi in cor tuo brando, ¶ tu
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sagrificar mi piacque; e in premio avronne ¶ dell'amistà
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feroce arcano or Massinissa in petto? ¶ Che mai gli
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trasfuse hai già. — Presagio in cor di quanto ¶ minaccia
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ebbi: ¶ tutto antivedo; e in un, di nulla io
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Oh cielo! ¶ Vivo Siface?... in questo campo?... Oh vista
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doveva io spento: ¶ benigna in ciò la fama ebbi
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tu: benché oltraggiato, e in ceppi, ¶ e da tutti
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non molto ¶ mi avanza: in mio favor, troppo dicesti
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Le tue vendette, e in un le mie, null
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io cieca, ¶ e presa in un (nol niegherò) del
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dato: ¶ tu, benché niuna in tuo gran cor ne
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grande qual sei, tutte in altrui le intendi, ¶ e
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ogni mio danno; e in lei pur sola io
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Scipion, tu farmi? ¶ Nata in Cartagin io, nemica a
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tutti, o donna, ¶ pone in duri frangenti or la
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a farmen degna, ¶ deggio in Scipion più maraviglia or
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gioia, ma gioia pure, in sen mi brilla, ¶ or
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cui mio core è in preda, ¶ tu solo il
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sei sommo. — A chi in Cartagin culla ¶ ebbe, non
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mondo, ¶ fitta nell'alma. In me, bench'io pur
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nostri affetti assai profonde ¶ in noi rimangon l'orme
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tempo ¶ occorrendomi agli occhi; in mio pensiero ¶ disegno io
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l'alta speme, che in mio cor s'è
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fitta ¶ di ribellarvi Massinissa, in bando ¶ fatto m'ha
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Roma, ¶ qual alma ha in sen donna in Cartagin
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ha in sen donna in Cartagin nata. ¶ Siface ¶ L
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vera vita, ¶ dal punto in cui mia libertà cessava
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nemica io fora, ¶ se in altra guisa io favellato
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or ritrarci dobbiamo... ¶ Siface ¶ In breve, io seguo ¶ i
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intanto ad ogni evento in pronto ¶ tieni il fatal
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me nol farei; ma in salvo porre ¶ io deggio
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posto, ¶ o perir seco. — In questo luogo, e a
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credei più rivederti; e in vero ¶ più nol dovea
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era; e, a ridestare in noi ¶ ogni alto senso
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da ogni mal sottrarmi, in me son certa, ¶ seguitando
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gloria e fama, ¶ tutto in te sola io pongo
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bastante a tornarti ora in te stesso. ¶ Massinissa ¶ Misero
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tuo mortal nemico; ¶ ma in tale stato il vedi
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dunque, qual sia. — Mirami: in ceppi, ¶ più inerme assai
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ben lo veggo) ¶ securi in voi, per la prefissa
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e di Asdrubale figlia, in faccia a Roma ¶ pompa
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è salvo anco Siface. — In sella ¶ già i miei
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te forse, ¶ d'ora in poi pugnerò. Qualor tu
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di Siface indegno; ¶ e in un... ¶ Massinissa ¶ Voi, domi
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egli umano e giusto in core, ¶ rispetterà miei dritti
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il mio regno e in un l'altrui riebbi
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porvi entro a Cartago ¶ in salvo entrambi? Or, deh
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o Siface, alla fortuna: in sommo ¶ puoi ritornare ancor
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dovrai. Nemici fummo; e in breve, ¶ di bel nuovo
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odio e lo sdegno in noi. Supplice m'odi
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Supplice m'odi ¶ parlarti; in te la tua salvezza
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ignudo il mio brando; in me il ritorci. — ¶ O
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petto ¶ sfogar dovrassi; o in me, qual onda a
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SCIPIONE, MASSINISSA, Soldato numida in disparte ¶ Massinissa ¶ Qui mi
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io m'era, ¶ certo, in quel dì, che di
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vedrai, che appien tornato in me son io. ¶ Scipione
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me palese: stanno ¶ furtivamente in armi entro lor tende
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di sottrarre ¶ Siface e in un... ¶ Massinissa ¶ Se tanto
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invano io 'l seppi: in tuo poter tuttora ¶ sta
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che a guardia stavvi; in terra ¶ l'elsa ei
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brando, ma col brando in pugno. ¶ Scipione ¶ Ah! no
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Ma, ch'io salvarla in nessun modo?... Io voglio
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tuoi sensi a ridestarti in petto, ¶ più ch'io
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seco ¶ Scipion ti lascia: in ambo voi si affida
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Null'altro io dunque, in rivelar tue mire, ¶ ho
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tu? ¶ Massinissa ¶ Di Roma in mano ¶ ti stai... ¶ Sofonisba
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Io di me stessa in mano ¶ per anco stommi
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per anco stommi: o in mano tua, se in
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in mano tua, se in core ¶ regal pietà per
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figlio ¶ è del dovere in me, forza non havvi
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ancor ch'io, stolta, in Cirta ¶ l'amico sol
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ancora d'Asdrubale, secura ¶ in me medesma io qui
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meno stommi, ¶ che se in Cartago, o se in
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in Cartago, o se in mia reggia io stessi
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andarne, ¶ per mia cagione, in precipizio. A Roma ¶ fido
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qual dei) ¶ amico grato; in gran possanza alzarti; ¶ a
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dei, col sopravvivermi: ed in nome ¶ della tua fama
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per quanto il nieghi. ¶ In questo luogo, al campo
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questo luogo, al campo in faccia, in muto ¶ immobil
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al campo in faccia, in muto ¶ immobil atto, ancor
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io aggiunga a questo, in cui né d'acqua
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Roma. ¶ Vedi s'è in te pietà, così lasciarmi
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Ahi me stolta! ¶ che in te solo affidandomi, qui
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voglia espressa, ¶ l'arme in te volgi; odi or
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se ardisci; io viva in Roma ¶ trarre mi lascio
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rieda ¶ a noi Scipione, in libertade appieno ¶ tornami or
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troppo (io 'l veggo) in vita ¶ tu non rimani
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A patto sol, che in fondo ¶ mia parte io
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Massinissa ¶ — Rientro ¶ al fine in me. — Scipion, tutto mi