Grazia Deledda, Leggende sarde, 1894

dove il paesaggio ha in se stesso qualcosa di

stretta mancanza di denari in cui si trova ha

escursioni, dei saccheggi sofferti in ogni tempo dalla Sardegna

nostri antichissimi avi nascondessero in siti impenetrabili i loro

scavi nelle sue terre, in cerca di queste ricchezze

custoditi dal diavolo, e in tal caso il posto

volta a visitarla sino in fondo, ma vide i

immenso, miliardi e miliardi in oro e in perle

miliardi in oro e in perle, e una piccola

tesse sempre dell'oro, in un telaio d'oro

volte l'ho veduta in sogno, col suo strascico

hanno grandissima parte, ed in talune anzi sono gli

che corrono di paese in paese, di monte in

in paese, di monte in monte. Talune sono lunghe

scorrazzare sulle bianche montagne in cerca di anime e

si vendicò di lui in questo modo. Nei giorni

cervo balzava di rupe in rupe, velocissimo; ma il

a ucciderlo. Arrivarono così in cima della montagna. La

sua caccia senza inciampare in una sola pietra, affascinato

cervo era il diavolo in persona e cercò di

venne fuori era livido in volto e tremava verga

e con una falce in mano. E ogni tanto

secolo XVII c'erano in Aggius - piccolo villaggio della

che, come accade sovente in Sardegna, ed anche altrove

il villaggio fosse diviso in due fazioni, e l

aperta battaglia. E scesero in campo! Schierati in una

scesero in campo! Schierati in una piccola pianura sottostante

il diavolo - di tanto in tanto si piaceva affacciarsi

fuoco il sottostante villaggio. ¶ In quei giorni nefasti sentivasi

che gli aggesi fossero in origine d'indole serena

n'aggiu a pultà in buleu?"2. ¶ La minaccia infernale

fuggire il diavolo. E in quella notte spirò un

fulmini e dai venti. In origine quella croce era

mugolìo di un tuono in lontananza. Il gran tamburo

la cisterna è piena in fondo di pietre, e

porta che lo introdusse in quattro stanze sotterranee, grandi

sotterranee, grandi e misteriose. In una trovò una verga

verga d'oro, ed in un'altra vide una

la leggenda fa morire in modo così strano. ¶ Dunque

se non lo lasciava in pace. ¶ Arsa dall'amore

Madonna, io posso mettervi in comunicazione con qualcuno che

maga allora la pose in corrispondenza col demonio, e

demonio, e il demonio, in cambio della nobile anima

innamorata dama tentò ancora, in ogni modo, di procacciarsi

l'amore si trasformò in odio e la dama

cambiare il suo volto in quello di una vecchia

una sua sorella abitante in Genova, e, ridente in

in Genova, e, ridente in Dio e in San

ridente in Dio e in San Giovanni, aspettò. ¶ La

compì la sua magia. In una notte trasformò tutti

gambi del fieno fresco in tanti cavalli verdi, montati

e gli araldi spediti in tutte le corti italiane

tesori al Continente, ma in mare fu colta da

morte si fece trasportare in coperta e all'entrare

coperta e all'entrare in agonia gettò le chiavi

agonia gettò le chiavi in mare, con gli occhi

e popolata, ora decaduta in miserabile villaggio - è interamente

sugli avanzi del castello, in guardia dei suoi tesori

È giovine ancora, tristissimo in viso, vestito alla medioevale

che altri spiriti, ancora in forma umana, esistenti nel

esistenti nel castello, vaghino in sotterranee stanze, ma che

che racconterò poi. ¶ Come in Castel Doria si dice

spalle, sopravvenutagli la sera in cammino, si fermò un

permetteva di passeggiare tranquillamente in tal luogo e così

spendeva come un riccone. In breve egli diventò il

spirituali di quelle rovine. In cambio il Barone gli

il villaggio e uscirono in campagna. La donna, inquieta

e continuò a seguirlo in silenzio. Il cavaliere la

e di perle preziose. In una di esse v

dama pallidissima e bella, in preda a crudeli sofferenze

Signora e Gesù stesso in persona pigliano spesso viva

pigliano spesso viva partecipazione in molte leggende sarde. Non

è della chiesetta edificata in cima al monte Gonare

il suo picco azzurro, in forma di piramide, si

chiesetta è edificata proprio in cima: simbolica sfida ai

a poco si ridusse in quello di Gonare. ¶ La

vicino a Gonare, ma in una bassura che non

la lessi tempo fa in un giornale letterario sardo

che la chiesa cadeva in rovina e dentro ci

subito e si scolpì in testa quel disegno. Ma

conoscerla, dipinse una Madonna in campo d'oro, con

con un mandorlo fiorito in mano, e regalò la

invece del mandorlo teneva in mano, una chiesa. Era

introdottosi furtivamente nella notte in chiesa, l'aveva dipinta

chiamati all'opera e in breve - non ostante i

sempre s'andavano cangiando, in intrecci di rabeschi e

San Pietro di Sorres. In un canto stava il

le altre questa leggenda. In un villaggio del circondario

sui loro sottoposti, ma in tutte le terre e

Un giorno di festa, in cui nella chiesa del

lo gettarono, di notte, in un pozzo del chiostro

e i monaci cacciati in esilio. ¶ Invano i poveretti

né a Roma né in Ardara, sede allora dei

discendenti. Infatti, d'allora in poi, la maledizione gravò

disgrazie più inaudite piombarono in ogni tempo su di

spirito, vaga di tanto in tanto fra gli alberi

Come ho già detto, in Sardegna le leggende sono

meridionali dei popoli che in ogni tempo vennero a

sarcastiche, vòlte a porre in satira un dato personaggio

Giudici, i Vescovi che in ogni tempo, - dopo la

verso sera, per riposarsi in questa grotta. Mentre stavano

le città dell'isola in cerca di avventure e

ricordo dell'Inquisizione impiantata in Sardegna verso la metà

senza potersi mai fermare. In breve la strada fu

soffriva più degli altri in quella danza infernale, e

raggiunti, legati e gettati in fondo ad una torre

Dio abbondava sulla tavola. ¶ In breve tutti, sgherri, carnefici

condannato distribuì enormi somme, in monete e lettere di

poterono svignarsela e porsi in salvo coi loro talismani

sulla cresta del monte, in guardia contro tutti i

a vivaci colori, con in mano strani bastoncini bianchi

delle punte principali, che in memoria di tal fatto

le sue gregge. ¶ Era in un tempo lontanissimo, in

in un tempo lontanissimo, in una primavera quasi preistorica

essi perché, di tanto in tanto, sul mare argenteo

sandali ai piedi e in testa un berretto a

isola, giungeva, di quando in quando, qualche negoziante primitivo

altri gioielli di bronzo: in cambio riceveva lana, miele

fenici lo trovarono così, in apparenza tranquillo, e credettero

erbe filamentose e unì in fila i suoi flauti

un sonno così delizioso, in luogo più ameno di

avrebbe accordato, se era in suo potere. Sadur tremò

che il vecchio, andato in cerca delle sue donne

compagni." ¶ Così si formò in Sardegna una delle prime

paglia, e si metteva in viaggio per Nuoro. Col

semplici che si sperdevano in uno sfondo incolore. ¶ Sì

un passo di cavalli, in lontananza, nel silenzio dello

tasca interna della giacca. In un attimo prese un

i piedi, e pregò. ¶ In questa posizione la sorpresero

era dunque una volta, in un villaggio della Sardegna

cattivo, che non credeva in Dio e non dava

zio? E da quando in qua gli zii possono

di tempo, e se in capo a questi egli

la teneva sempre rinchiusa in quella stanza remota, nella

città che si scorgeva in lontananza, tra i vapori

si recava a pescare in certi piccoli stagni azzurreggianti

Gli chiese: ¶ "Bel pescatore, in grazia, come si chiama

Oristano." ¶ Cammina, cammina, entrò in città, e subito si

a cercar una casa in cui potesse entrar come

che parlava sommessa, pallida in volto e piena di

tutti gli astanti, bianchi in volto e pieni di

amica", le disse baciandola in fronte, prima di montare

Oristano per le feste in occasione delle nozze del

Si vestì così perché in un vecchio libro aveva

fame; perciò ancor oggi, in molti punti della Sardegna

vien chiamata Monsiù Juanne, in memoria di questo fatto

sarebbe stata passabile, perché in quei tempi esistevano le

per la prima volta in vita sua, pianse di

la portasse lontano, lontano, in luogo donde non potesse

vide trasportata lontano lontano, in una campagna deserta e

grande amore. ¶ Lasciata sola in quella campagna deserta e

campagna deserta e silenziosa, in quell'ora tremenda di

luce d'oro, e in essa apparve la Madonna

momento pensò di tornarsene in Corte con quel bellissimo

Consiglio le stavano fitte in mente: e tosto riprese

bella casetta verde, nascosta in un boschetto d'aranci

picchiò. ¶ Una serva vestita in costume, con la sottana

un gran velo bianco in testa, aprì e disse

che si erano smarriti in quelle campagne disabitate, e

alquanto cambiata e vestiva in costume. Però accolse graziosamente

non si poté rinvenire in alcun posto. ¶ "Bel signore

principe lo perdonarono; solo, in penitenza, gl'imposero di

che volate, che volate, ¶ In compagnia di me, ¶ Andate

Galdona", sono state pubblicate in Natura ed Arte, 15 aprile

che ti porterò via in un turbine?" ¶ 3 "Pigliane e

Bardia" sono state pubblicate in Vita Sarda, III, 10 dicembre