Fabio Bussotti, L'invidia di Velasquez, 2008

ancora disposto a prendere in considerazione la vostra nomina

Gli alti platani oscillavano in maniera più evidente e

le cime s’inchinassero in ossequio ai reali di

colletto della camicia. Era in piedi davanti al grande

davanti al grande camino, in atteggiamento severo come se

puntò verso un tavolino in puro stile veneziano su

gustasse con calma e in silenzio un paio di

motivi floreali, anche questo in puro stile veneziano. Accavallò

foglio, che recava impresso in rosso lo stemma reale

pur di non guardare in faccia il pittore. ¶ Anche

san Giacomo fosse vivo, in carne e ossa. Quasi

all’anno. Ufficialmente! Ma, in realtà, da quando siete

simile discorso. Era scattato in piedi, piantandosi davanti al

lo guardava dall’alto in basso. ¶ «Maestro Velázquez, voi

guardò torvo, ma rimase in silenzio. ¶ «Ora, per prima

a rigirarsi i pollici, in un anonimo ufficio della

patacche tanto ambite anche in Italia e che lui

a trascorrere qualche mese in cliniche specializzate per ogni

de La Cartuja, proprio in mezzo ai palazzi che

panorama. ¶ Si calò pesantemente in una poltroncina gialla, dando

un po’ d’ordine in testa. ¶ Allora. ¶ La deposizione

che somigliava a Zapatero. ¶ In verità, non è che

di trovarsi a Siviglia in vacanza (una bugia solo

un tavolino all’aperto in Plaza de San Francisco

le vie del centro. In Calle Amor de Dios

era troppo buio. Tornato in strada, Giussani era scomparso

non conoscere la vittima. In realtà, era stato proprio

coinvolgere la polizia spagnola in un’inchiesta che non

un po’ di luce in quella torbida faccenda. Come

precedente non aveva dormito – in più lo stomaco borbottava

Las Meninas. Era entrato in polemica con tutti i

che avrebbe fatto saltare in aria tutte le vecchie

E comunque, perché sparire in quel modo? ¶ Era un

serie C. ¶ Stava esagerando. In fondo, il questore e

doveva reagire. Ma come? ¶ In quella la porta si

elenco dei passeggeri arrivati in aereo dall’Italia nell

parte della scrivania. Realizzò in un lampo quello che

si esibirono, all’unisono, in un sorrisetto stiracchiato che

macchina che la riaccompagni in albergo». ¶ Aveva già sollevato

e lo manteneva fino in fondo. ¶ Quando Bertone salì

che lo avrebbe riportato in albergo, l’orologio da

incastrato sopra un tombino. In caso di pioggia, si

Lui salì le scale in fretta e arrivò all

stesso. Si spogliò nudo in un baleno, gettando a

capiva una parola, ma in fondo capiva tutto. Quei

e si rivestì. Prese in mano il cellulare e

Il cuore gli batteva in petto come a un

il raffreddore a Siviglia in agosto!». ¶ Era anche spiritosa

il Fondo Pacheco». ¶ «Ma in pratica cosa c’è

pratica cosa c’è in questo Fondo Pacheco?». ¶ «Non

Diego sono venuti qui in vacanza. Un po’ a

vedersi sostanzialmente inetto che in tutti i mesi seguiti

era di nuovo rinchiuso in un bozzolo di dolore

Ora si era imbarcato in questa indagine, un obiettivo

un treno che era, in realtà, una ghiacciaia su

aveva già le tonsille in fiamme e due ghiandole

e grosse come noci; in più, il vento artico

disturbi fisici erano nulla in confronto a una montante

di storia dell’arte in generale. Non capisce le

mentre il treno entrava in una galleria. Si era

con tanta poca fiducia in se stesso, questa era

quando era stato piantato in asso dalla sua ex

idranti. ¶ Il treno era in ritardo di venti minuti

nel chiedersi se – come in Italia con il Duce

con il Duce – anche in Spagna si favoleggiasse della

dato volentieri un cazzottone in faccia. Se lo meritava

ceffoni sonori, ma eravamo in Spagna. Bisognava mantenere la

minerale ed era sceso in strada dove alle otto

da sembrare di cera. In più, come un ventriloquo

subito ricordò a Bertone, in tutto e per tutto

di don José Nieto in Las Meninas. Stessa posa

solo per un po’, in quel salone tetro, a

il registro. Si esibì in un rigido e quasi

raggiunse le scale, sbucando in un cortile con i

Cruz con il telefonino in mano, indeciso se chiamare

mappa l’aveva comperata in un negozio da turisti

che di frenetico, poco in stile con l’aplomb

a voltare a destra, in direzione della Casa de

senza una meta precisa. In Plaza de San Francisco

far paura. La gola in fiamme a causa dell

qualcosa… ¶ Pensò di entrare in un altro bar, non

un convegno?». ¶ «No, sono in vacanza». ¶ Il professore accese

coincidenza! Anch’io sono in vacanza». ¶ Si scambiarono un

pagare. E pagò. Bevvero in silenzio. Poi, il commissario

No, non molto. Anzi, in verità per niente. Lei

può continuare a prendermi in giro. Mi dica quello

avrebbe preferito sparire, polverizzarsi in una nuvola di atomi

costretto ad accettare perché, in fondo, era una persona

l’angolo della piazza in direzione della chiesa di

questa storia?». ¶ Erano arrivati in Calle de Larana: senza

negli occhi. Poi rientrò in sé e guardò le

inventato tutto per prenderti in giro. La cosa sconcertante

e trascinando i piedi in modo penoso. Gli occhi

aveva piantato una banderilla in mezzo alla schiena. ¶ D

locale era sottosopra. Inciampò in un comodino rovesciato. Scostò

sembrava. Decise di tornare in strada dal morto. Si

che facciamo: veduti o in atto di vedere? ¶ Troppo

sia stato il re in persona a dipingere sulla

da una forza fiammeggiante, in una trance misteriosa e

Velázquez, ma il diavolo in persona! ¶ A dispetto della

di tanta violenza stava in quel quadro enigmatico e

della maturità artistica, mette in scena un’incongruenza così

un’incongruenza così grossa in un contesto sfacciatamente naturalistico

tal dottoressa Mafalda Moraes. In via Vattelapesca al numero

inutile giacca di lino in cerca del foglietto con

Ho un appuntamento… sono in ritardo!» provò a scusarsi

prima cosa era andato in un’agenzia viaggi a

Bertone si era chiuso in casa e aveva divorato

ma era arrivato fino in fondo. ¶ Nei saggi di

una serie di telefonate in italiano, spagnolo, inglese, ma

parlava italiano – non era in ferie, si ricordava di

palazzo di cinque piani in finto stile barocco. Sei

vetri e si ritrovò in un atrio ampio e

baffetti neri e lucidi, in maniche di camicia. ¶ Bertone

dottoressa Moraes. Non è in vacanza. Mi sta aspettando

spettinato. Tentò di sistemarsi in quei pochi secondi necessari

aveva ragione: erano tutti in vacanza. Trovò la stanza

i lunghi capelli raccolti in uno chignon a scoprire

si accomodi!». ¶ Bertone sedette in una poltroncina rossa con

non avrebbe manifestato più in alcun modo il turbamento

personale, a mie spese, in ferie. Lei mi ha

trascorso un mese qui, in questo dipartimento, per perfezionare

i dubbi rimangono… almeno in me!». ¶ «No es posible

pittore. Quei documenti sono in nostro possesso e Vitaliano

La donna si alzò in tutto il suo splendore

ne prese tre mattoni in carta patinata di prima

catalogati e poi messi in ordine al solo scopo

Las Meninas. È entrato in polemica con Foucault, Searle

Bertone si trovò preso in contropiede. Non era omosessuale

saprà che Las Meninas in origine si chiamava El

nemico di Diego Velázquez: in particolare, intentò una causa

acquistare opere d’arte in Italia, durante il suo

non poté dimostrare nulla in quanto non aveva le

gradito quella palese insoddisfazione in spregio ai suoi sforzi

fin qui a Madrid, in forma privata, è per

C’è un assassino in giro e nessuno lo

semplicemente Velázquez. ¶ Era scritto in spagnolo. Quattrocento pagine fitte

intelligentissima lui si sentiva in soggezione. Inadeguato come uomo

offro io!». ¶ Anche se in extremis, Bertone era riuscito

Due piedoni notevoli, infilati in un paio di décolleté

erano solo due clienti in un tavolino d’angolo

andava con suo zio in cima a una collina

cavolo gli era venuto in mente a Bertone di

Siviglia, mi è venuta in mente una cosa che

concordava con il magistrato. ¶ «In primo luogo, Ribonskij non

e quindi andava tratto in arresto…». ¶ «Come avevo detto

magistrato ignorò il questore. ¶ «In secondo luogo, visto che

tentativo di furto finito in tragedia risulta incongrua, non

nuovo. ¶ «Lo avete rilasciato in condizioni psico-fisiche disperate

considerando che un uomo in grave stress emotivo e

conditio sine qua non in simili casi delicati». ¶ Il

schiena sollevando il mento in una posa mussoliniana. ¶ «Commissario

Si chiese se anche in altri Paesi del mondo

cosa fosse la coscienza: in vita sua, i pesi

essere costretto a guardare in viso l’infame commissario

male, quando potevamo condurla in porto con un successo

probabilmente, e poi finita in tragedia con lo strangolamento

delitto Natoli, gli elementi in possesso degli inquirenti non

purtroppo, non è stato in grado di impedire il

sua camera da letto in via degli Zingari, 41. Rimarcherò

attore non era stato in grado di fornire un

promontorio del doppio mento. ¶ «In quanto alle sue teorie

il primo agosto. Va’ in ferie. Riposati. Te fa

di Bertone che scattò in piedi come se l

gradita. A guardarvi bene in faccia, c’è una

Ribonskij si è suicidato in un modo singolare. Prima

la propria casa, forse in preda al famoso senso

di crearvi imbarazzo. Andrò in ferie e penserò spesso

dell’aria condizionata. Prima in aereo, dove la camicia

incollata alla pelle trasformandosi in una fodera gelata. E

fodera gelata. E adesso in taxi, per le vie

era evitare la broncopolmonite. ¶ In quella mattina d’agosto

della pistola d’ordinanza in bocca al deejay, tanto

La più vicina!». ¶ Entrarono in un’altra grande piazza

vedevano decine di turisti in fila sotto il sole

fila sotto il sole in attesa di entrare nel

facessero presagire il peggio. In quelle pietose condizioni si

museo, rassegnato a mettersi in fila come i tanti

Da quando era partito, in un angolo della sua

fosse un viaggio vero, in compagnia della donna che

i guai dell’indagine in corso... ¶ Si preoccupò di

canicola e nella folla, in una lunga teoria di

shirts multicolori, gelati, panini, in un vociare indistinto e

con lei nel museo, in quelle sale eleganti e

di gente si riversava in un’unica direzione, un

gli slanci emotivi, ma in questa occasione sentì di

quadro davanti: chissà che in questo modo si riuscisse

pennello e la tavolozza in mano, poi andò a

Foucault, il pittore è in movimento. Si è scostato

nano paffuto, sulla destra, in verità, sembra fare un

si staglia sulla porta in fondo alla sala e

avrebbe dato un buffetto in testa al cane, tanto

delitto. Lazzaroni lo vide in piedi, sotto ai rami

solo. Forse, pregava. Rimase in via Bonghi un’ora

tornare a casa sua in via degli Zingari, 41. ¶ Quando

sempre chiuse. Alle dieci in punto, non era ancora

il bagliore dei televisori in funzione, si avvertiva lo

aveva un solo miraggio in testa. Vedeva un water

ai cassonetti dell’immondizia in piazza degli Zingari. A

fumato come un turco in tutta libertà, e questo

lui era un lusso. In ufficio, ormai, non si

spediva sul balcone anche in pieno inverno. Non gli

L’ispettore, nonostante sentisse in bocca il sapore acido

mondo. ¶ «Siamo degli stronzi!». ¶ «In che senso…». ¶ «Andiamo a

da Formello, sono andato in via Bonghi…». ¶ «Lo so

dice che nel momento in cui chiamava la polizia

nessuno. L’avvocato è in ferie e la sua

restarsene tutto il tempo in poltrona nell’ufficio di

chi sta per demolire, in un nanosecondo, ipotesi che

ne stava comodo comodo in poltrona al piano di

bestemmione, anche questo fermato in extremis. ¶ Restarono in silenzio

fermato in extremis. ¶ Restarono in silenzio per un minuto

seguito dall’ispettore. Camminarono in silenzio fino all’angolo

depressione, la sua cupezza, in breve la sua antipatia

ordini del suo superiore in una mattina romana nata

Passarono pochi secondi interminabili in cui Bertone cercò di

L’aprì e inciampò in qualcosa che cadde a

strisce di pulviscolo dorato in un mare nero. Il

e con la pistola in mano guardava in su

pistola in mano guardava in su. ¶ «Mio Dio!». ¶ Da

piano ora era aperta. In pochi attimi, il commissario

attimi, il commissario era in mezzo alla via. Sembrava

pronto a scattare. Ma in quale direzione? Guardò a

se ne stava andando in giro per Monti con

giro per Monti con in mano una pistola. ¶ «Calma

era messo la pistola in tasca. ¶ Tornò verso il

Tornò verso il portone in via degli Zingari, anche

più giovane e sorridente in compagnia di colleghi e

solo volumi di poesia in edizioni economiche. Hikmet, Montale

armadio. ¶ Bertone si mise in ginocchio per guardare sotto

con gli amici… Passò in rassegna il resto del

e si tirò faticosamente in piedi. ¶ Tornò con lo

Se l’avesse sorpreso in quel momento, il medico

velocità via degli Zingari. In pochi istanti sarebbe arrivato

già passato una notte in bianco, chissà cosa sarebbe

un caratterino pepato che in procura gli era valso

adesso, non siamo più in grado di… di…». ¶ «Il

la sua morbida poltrona in pelle sembrava un pesce

sapendo di non avere in mano uno straccio di

procuratore aveva il viso in fiamme, il corpo lungo

sarebbe stato bello studiare in un posto così. Ripensò

gli appariva angusta; rivide in poche immagini quegli anni

da capo. Tornare studente in un ateneo come quello

accesi, forse per tenere in allenamento i salvaschermo. Poi

al vero. Una studentessa in canottiera celeste e con

Di fronte a lei, in piedi, dietro una scrivania

intellettuale, una grande persona…». ¶ In quella mattinata di lacrime

uno delle personalità più in vista dell’ateneo. Promuoveva

Era stimato e conosciuto in tutto il mondo. Lo

per il quadro…» lasciò in sospeso la frase. Sorrise

non interessava il quadro in sé, almeno questo è

a lui interessava entrare in polemica con le interpretazioni

tornò a guardare più in basso. Sfilò altri tre

già visti nell’appartamento in via Bonghi. ¶ «Grazie, professore

via Ostiense. Cipriani fumava in piedi, appoggiato allo sportello

la sigaretta ed entrò in macchina. Bertone si sistemò

chiamami pure!». ¶ «Non torna in ufficio?». ¶ «Non ora, più

e se lo rimise in tasca mentre la volante

piazza Porta San Paolo in un desolato pomeriggio romano

e di sua moglie in posa davanti al pittore

e riflessi sullo specchio in fondo alla sala. Ma

questo fatto, per lui, in fondo, non aveva importanza

il quadro è importante in quanto dinamico e in

in quanto dinamico e in qualche modo spiazzante…». ¶ Bertone

sì un banale dottore in Giurisprudenza, ma da centodieci

scure sotto le ascelle. In lontananza, il ronzio delle

Bertone avrebbe voluto scendere in cantina a bere quel

negli Stati Uniti disse, in una conferenza rimasta storica

come affermava Foucault e, in qualche modo, lo stesso

dato volentieri un cazzotto in faccia. Si limitò a

colpo. Tese le braccia in avanti e allargò le

compiaciuto guardando dall’alto in basso il commissario Bertone

uno delle personalità più in vista dell’ateneo… Promuoveva

i turni più lunghi in portineria e quant’altro

di entusiasmo era salito in sella al suo scooter

mezzo cominciava il turno in portineria. Avrebbe passato sei

volpe, come li chiamavano in segreto tutti, e cioè

Cacace. ¶ «Che ci fai in divisa?». ¶ La domanda non

non aveva mai provato in vita sua. ¶ «Sì, va

angolo di piazza Dante in modo che possiamo vederti

sole. Meno ti vede in faccia e meglio è

a casa, si spogliò in fretta gettando la divisa

occhiali da sole e in diciannove minuti esatti era

chino e un fazzoletto in mano. Faceva tutto con

la velocità dello scooter. In via dei Cerchi centrò

via dei Cerchi centrò in pieno una buca. Il

dal monumento di Mazzini, in piazzale La Malfa. Era

via Merulana e svoltò in via Bonghi. Si piazzò

terra. ¶ Il commissario camminò in punta di piedi fra

per avvicinarsi, anche lui in punta di piedi. ¶ L

dalla valigetta i guanti in lattice. «Tentativo di furto

Tentativo di furto finito in tragedia!». ¶ Il commissario non

ardesia. ¶ «Non ha fatto in tempo! La vittima ha

dal terzo piano». ¶ Tirandosi in piedi, Ghinassi si avvicinò

si sporse per guardare in basso. Pizzo lasciò perdere

si avvicinò, come prima, in punta di piedi. «Volevo

piedi. «Volevo dire…» deglutì in fretta e continuò «… il

un’espressione quasi ebete. In realtà, soffriva per l

protesta del commissario e in marchigiano stretto finì il

toccò vertici mai raggiunti in dieci anni di carriera

di ricevere un cazzottone in testa. ¶ Bertone, dal canto

evitando così di restare in compagnia di un cadavere

Vitaliano Natoli. Ne prese in mano uno e cominciò

studio sulla simbologia pittorica in Magritte. ¶ Gli bastarono tre

stavano sparse delle cartelle in cartoncino da cui erano

invece sui libri caduti in terra. Sembrava che quei

of Paradox. ¶ L’assassino, in preda alla furia, doveva

non gli rispose. Guardò in basso fra i detriti

morbidezze della poltrona girevole in pelle nera, il questore

ma ancora più spesso in Italia, Bertone, grazie alla

nella comoda poltrona girevole, in pelle nera, dalla quale

vedrai». ¶ «Lo stiamo interrogando. In questo momento ce l

avevano mangiato una pizza in un locale di San

del commissariato dell’Esquilino in via Petrarca. Bertone ritornò

la giacca, deglutì, ricacciando in gola il malumore di

e che aveva messo in imbarazzo anche l’ispettore

Cacace si era trasformato in un toro scatenato. Avevano

scatenato. Avevano dovuto trattenerlo in quattro. ¶ Ribonskij si soffiò

motorino, da casa tua in via degli Zingari al

Ribonskij era un fiume in piena. ¶ «Ve l’ho

ho aspettato mezz’ora…». ¶ In quell’istante, il commissario

la lettura siamo andati in un locale, c’era

del professor Natoli?». ¶ Ribonskij, in apnea, trovò la forza

parlare. L’altro scattò in piedi e lo seguì

Una ventina di persone in tutto di cui solo

neanche un italiano. Quelli in piedi erano quasi tutti

cravatta che aveva indossato in questura. Si sedette nella

accetta. Un uomo chiuso in se stesso, maledetto da

ricomincia. Ci si guarda in giro, si esce con

mattino. Dopo essere tornato in via Bonghi sul luogo

a fare il contadino in una fattoria di sua

sua proprietà a Formello. In compenso aveva preso appuntamento

le 12 e 50. Sarebbe arrivato in perfetto orario. ¶ Cipriani prese

della presenza della polizia, in un fragore che rintronò

di bianco con tasselli in travertino e grandi vetrate

ampio piazzale, anch’esso in travertino, al centro del

qui a lato, oppure in un libro d’arte

trasformando qualche mite amico in spietato assassino. Insomma, ne

di amici ma, tornato in albergo, aveva trovato un

avrebbero preteso di riaccompagnarlo in albergo. Insomma, sarebbe stata

circa un anno prima, in un afoso pomeriggio di

bene a metà, perché in quella specie di antro

erano sì dieci gradi in meno, ma anche un

aveva tracciato nove croci in vari punti della città

favore!». ¶ Aronne borbottò qualcosa in ebraico e Picasso capì

disegno schematico, a china, in cui erano evidenziati i

grugnì ancora una frase in ebraico alla quale Picasso

replicò con una imprecazione in francese. ¶ «Stai attento, Pablo

di Velázquez è proprio in mezzo ai suoi occhi

suo maestro, cade proprio in mezzo agli occhi dell

detto. Aronne si alzò in piedi. Una furia. Afferrò

Non se li ricordava, in quel momento, i documenti

terza carta. La sventolò in faccia al pittore. ¶ «Noi

c’era aria respirabile in quel posto. ¶ «E va

Ed ecco che Aronne, in quattro e quattr’otto

quattr’otto… ¶ Picasso ritornava in albergo così stordito dai

band inglese pubblicò nel ’74. In particolare, cantava e ricantava

che gli scoppiava. Andava in ufficio sfidando gli sguardi

non si fosse trasformato in una statua di sale

l’ispettore Cacace era in ferie, Pizzo faceva le

commissario?». ¶ «No. Cacace?». ¶ «È in ferie». ¶ «Lo so. Quando

pareti interne del cranio in un vortice caotico che

Che facevano? Come vivevano? In pochi anni, all’Esquilino

l’Esquilino sarebbe saltato in aria. L’importante era

sole accecante del tramonto in faccia. Nulla potevano i

una specie di armadio in canottiera. Poi si tolse

giornata di luglio. ¶ Era in perfetto orario per la

ai Monti, si imbatteva in Giuliana. Ops, ciao Giuliana

suo tavolo riservato. Era in perfetto orario e aveva

Non c’era logica in quel comportamento. Soprattutto, non

sedersi sopra di lui in un amplesso lungo, estenuante

per fortuna, era tutta in discesa. Rischiò di scivolare

uscirgli dallo stomaco, ricomporsi in bocca e poi, forse

spiccare il volo fino in Cina. ¶ Vide le luci

piano stazionava una vecchia in tuta da ginnastica rosa

so niente, signora. Vada in casa!» ansimò. ¶ La vecchia

Commissario, il morto è in sala!». ¶ «Arrivo, Pizzo!». ¶ Sulla

specchio. ¶ Anche il bagno in maiolica azzurrina era normalissimo

questa parte!». ¶ Una porta in fondo al corridoio immetteva

fondo al corridoio immetteva in un salone che doveva

era impressionante. Sembrava che in quella stanza fosse scoppiata

bomba. Niente era rimasto in piedi. La scrivania e

Due curiose sculture moderne in ferro grezzo e cristallo

ricadute sul pavimento esplodendo in una galassia di frantumi

picchi di 40 e 41. Era in un delirio continuo durante

il quale smozzicava parole in dialetto stretto. Era più

Ma erano immagini deformate in puro stile decostruttivista. Era

la speranza di ripiombare in un lungo sonno ristoratore

di un ometto magro in giacca e cravatta materializzatosi

ko. Non gli veniva in mente niente di decente

ispettore se ne stava in silenzio e trascriveva la

taccuino, fermandosi, di tanto in tanto, quando non capiva

non capiva qualche parola in italiano. ¶ Raccontò tutto, Bertone

Si rimise il taccuino in tasca e tornò a

alle 13 e 35, è andato in Carrer de Sants dove

siete usciti da Barcellona in direzione nord-est, verso

occhi convinto di vivere in un incubo. Non disse

Così dicendo, si alzò in piedi, guadagnando ben poco

piedi, guadagnando ben poco in altezza. Abbozzò un sorriso

verso la porta. Bertone, in un estremo singulto di

agosto e ora è in villeggiatura a Formentera…». ¶ «Allora

Roma, dicembre 2006 ¶ La poltrona in pelle nera cigolò per

Flavio Bertone, e adesso, in silenzio, contemplava il fascicolo

storia. ¶ Il commissario – ancora in parte incerottato e claudicante

mancati, rapimenti, musei allestiti in segrete cantine, cavalieri mascherati

come pensi di portare in tribunale nu rumanze accussì

credo, perché voglio crederti in ossequio alla nostra vecchia

cartoncino che hai truvate in casa di Natoli. Pemme

pigliate ’na bella botta in testa, ma poi sei

La montagna di ciccia in giacca e cravatta cominciò

di soia e piccante in parti uguali. Ma il

uno sballo. Si scioglievano in bocca lasciando un gradevole

cappotto di lana verde in avvicinamento. ¶ Il cappotto avvolgeva

e allora…». ¶ Bertone scattò in piedi, aggirò il tavolino

occhiata, il commissario notò in lei qualcosa di indefinibile

è a posto, ma in un paio di mesi

di Giuliana, d’ora in avanti, sarebbe stato incorniciato

tra poco devo scappare in ospedale. È al Gemelli

profonde. ¶ «Non va. Siamo in crisi. Credo sia finita

che altro dire. Sorseggiarono in silenzio un altro bicchiere

la bocca si contrasse in una smorfia contraria a

previsto. Aveva inconsciamente sperato in un successo immediato. Si

l’orologio. ¶ «Devo scappare in ospedale». ¶ Si alzò e

corno. Era un addio in piena regola. Intimamente, lo

Maria. Ordinò maialino piccante in agrodolce. ¶ Aveva ancora appetito

comunicazione, si era rivestito in fretta e furia e

del commissario, erano scattati in piedi. ¶ «Comodi, comodi». ¶ Bertone

era limitato a guardare in faccia i tre cospiratori

finale al collega. ¶ «Insegna in una… Lazzarò, come si

iniciación artística». ¶ «Sì, insomma, in un Liceo artistico». ¶ Su

non tornare mai più in Spagna. ¶ Neanche due giorni

Bertone chiese un po’ in giro dove fosse l

quei due, erano perfettamente in grado di trasportarlo ovunque

fu costretto a disporsi in diagonale. Scesero sette o

guardò intorno. ¶ Si trovava in una sala rettangolare, lunga

ed era solo. Frugandosi in tasca, scoprì che anche

un museo per portarlo in un altro. Veri filantropi

a cosa fosse servito in origine quel locale. Scorse

male mettersi a pisciare in diretta… ¶ Si trattenne dal

uno. Era un somaro in storia dell’arte, ma

quegli artisti fossero lì, in quella sala. ¶ Si voltò

di Picasso era posta in orizzontale, questo quadro, invece

questo quadro, invece, era in verticale. Quindi, tanto per

pignoli, un 260x194. ¶ Ma in realtà il quadro non

ma l’eccellente risultato, in bianco e nero, della

tesoro nascosto di Velázquez. In quel salone stava anche

una sorta di numerologia in tutta quella storia. ¶ Velázquez

Nel 1957, Picasso si produce in un gioco speculare: dipinge

fatto? Bertone non era in grado di darsi una

tre processioni di uomini in nero con tunica fino

ai piedi e cappuccio in testa. Sembravano i Beati

studiata e si riunirono in un’unica fila. Stavano

saperlo?), fece due passi in direzione di Bertone e

perché doveva prima pensare in spagnolo quello che poi

che poi avrebbe detto in italiano. ¶ «Noi l’abbiamo

suocero Velázquez. Volevamo metterla in rotta di collisione con

di affidarlo a Picasso. In cambio del suo silenzio

dello stesso Velázquez. Picasso in qualche modo ha restituito

cercare di fare ammenda in quei pochi secondi che

si spezzava. Aveva preso in pieno un fratacchione che

e lo tiravano giù. In un lampo si ritrovò

trapasso si possono rivedere, in un rapido montaggio, le

sangue: aveva una ferita in testa, all’attaccatura dei

B. ¶ Non era solo in quella macchina. Con la

verso destra. Ci riuscì in un solo robotico movimento

che era all’aperto, in qualche posto isolato. ¶ Diede

letto di un fiume in secca. In lontananza, la

un fiume in secca. In lontananza, la valle si

e si chiese perché in un macchinone del genere

contro il sedile, riuscì in uno sforzo estremo a

era atterrato a faccia in giù nella ghiaia. Per

mossero da sole. Scivolò in un torrentello di benzina

la macchina sarebbe saltata in aria mandando in cenere

saltata in aria mandando in cenere quel che restava

La macchina si sollevò in aria come un’enorme

sul fondo della scarpata, in un clangore di ferraglia

quarta era spezzata, ma in tre punti. Emorragia interna

urgenza e poi schiaffato in una stanzetta del reparto

Bertone si era prodotto in una serie monotona di

con un tubo ficcato in gola, una flebo infilata

era rimasto in piedi. In compenso, il coltello non

peso del gorilla mandò in frantumi il tavolinetto e

il settore della libreria in cui stavano i libri

un ariete e prese in pieno il commissario, mandandolo

massiccio, gli occhi sbarrati in un’espressione di totale

stremato. Si trascinò carponi in mezzo ai detriti, alla

a parlare. ¶ Restò immobile, in mezzo alla stanza, a

di D’Amico riverso in una pozza di sangue

al suono delle sirene in arrivo, fece un gesto

poi se lo mise in tasca. ¶ 27 ¶ Villa California, Cannes

qualcosa di vagamente maligno in quel modo di ridere

grosso pennello, lo intinse in un secchio e cominciò

di non tornarci più in Spagna. E invece, alle

x260 e avrebbe risolto in un baleno l’enigma

Dopo la notte tremenda in casa Natoli, era stato

alla polizia di Siviglia, in particolare, al commissario Juan

assumere una certa credibilità. ¶ In procura ormai erano tutti

contenti, l’avevano convocato in procura e lui, di

fondamentale nel suo studio in via Bonghi. Ma Natoli

arrende. Va a nascondersi in un appartamento vuoto nel