Carlo Emilio Gadda, L'Adalgisa, 1944

così provvidenziale dislivello: e in conseguenza al Politecnico, al

poi per più anni – in modo assoluto, comunque, tra

garrule, irrompevano come ciclone in sala da pranzo, o

paparino, il Nobilis Homo in persona, col rischio di

dal momento che siamo in sul francese. «Filiberta, Filiberta

infernale, gridavano e saltabeccavano in cerchio, sparando su dalle

nobile, si sentivano piovere in testa una farinetta leggera

ancora usati, a Milano, in quell’epoca, per infarinarsi

sotto» (guai a dire, in presenza di donna Giulia

sociale, che avevano smarrito in una gran pena lo

gli permettevano di assaporare in tutta quiete le ricorrenti

foglio umorifero ch’era, in quegli anni, il «Guerino

La moglie, che sedeva in lavori d’uncino e

nelle proprie figlie! Specie in via Spiga: e tanto

quanto è più paonazzo in faccia, corto a quattrini

Giulia, d’altronde; che in tema di prole da

quelli che stanno «lì»17 in via Cusani, al nümer

primo negozio del genere in tutta Milano, dicono, quando

dicono, quando gli capitava in negozio dieci minuti prima

come toccare l’elettrico. ¶ In un battibaleno, non ostante

pezze sciorinate sui bancali in tutte le sfumature dell

tinte, tubetti e telaietti in cartoncino, a cariche multicolori

Compatte o scarmigliate matassine, in tutta la gamma del

una scatola nell’altra, in un’angoscia e in

in un’angoscia e in un arruffìo da non

ingranaggio, si sgranava ancora in un galoppo filato la

la deperiva di minuto in minuto, emaciando e scolorando

minuto, emaciando e scolorando in una specie di tubercolosi

collo, dietro gli orecchi, in una scolatura oleosa. Il

azionisti e padroni, accesi in un fiammeggiante corruccio, i

al silenzio. Lo paralizzavano in un repentino sorriso d

poveri occhi dal sotto in su velati del velo

e un po’ curvo in avanti, proprio di chi

una bistecca del Troja in sua vita. In tutta

Troja in sua vita. In tutta la macilenta persona

risoluta, «energica», ben piantata in terra e ammanigliata anche

tenerli on po’ indrée in del mangià», era solita

se déef». I polli, in capponiera a Baggio, non

o più che galli in duello: disputandosi con quelle

Un lampo sadico accendeva in quei momenti le pupille

gli stolti, già trangugiava in anticipo la vitalizzante (per

ven ki anka tì in la toa sciora, el

intestino finivano per entrare in una specie di aura

voluttà masochistica: agognando ciascheduno in cuor suo di venir

Si trattava di gareggiare in velocità coi riflessi muscolo

tale la pratica, acquisita in un biennio di perfezionamento

di pan grattato: che in quei tempi era una

glieli si potevano ammirare in tram, sia sul 27 che

pigiarsi, ad affollarsi tutti in un punto, mentre lo

di luce, la disgregavano in un pulviscolo d’oro

tra il 1920 e il 1930 in una laboriosa città della

visita d’una «struttura in calcestruzzo armato»: era una

sul ponticello di servizio (in legno), che correva sotto

poveri ragazzi!, trovarono morte in platea: se ricordo al

bloccandovi le sue medulle, in una ratio o in

in una ratio o in un istinto acquisito. ¶ Il

limonate oggi (1943) con signora in salotto! perocchè il vieta

giorno. ¶ E aggiungi che in accezione gergale e volgaruccia

annate, s’era traslocato in via Spiga al 21: e

esagonali: e qualcuna anche in più pezzi; mentre qualche

Com’era l’uso in Milano fra il 1890 e

cervello stesso dell’esagono. ¶ In quegli anni la casa

Forlina. Ammodernata: e anzi in alcuni dettagli rifatta e

nella terminologia ufficiale, cioè in bocca del Grand’Ufficial

negli atti e schèdule in genere tra Ufficio Tecnico

e aggrovigliavano, quei corridoi, in una fuga di odori

e felice laberinto ceduto in enfiteusi dall’Onnipotente alla

scampo, senza interludio, e in più alle trottatine balbettanti

bello!» e «Ti mangerei in d’un boccone!», e

Salvo che nessuno però, in que’ momenti, ardiva di

ardiva di prendersela decisamente in braccio, così ancora stillante

creatura! Con due sorelle in Ariete le quali «non

le quali «non riuscivano in matematica»: ributtate sicchè a

fatti «non riuscivano» neanche in latino, e, sembra, neppure

latino, e, sembra, neppure in italiano; e, si sospetta

e, si sospetta, nemmeno in geografia e storia patria

qualche altro brontolìo diede in una definitiva alzata delle

po’ per volta, e in modo da imparare la

però alla Cassina Borlanda, in fondo all’odierno vintott

lascino giù le arie in fin del prinzippi: e

per terra o giù in giardino a giocare tutto

pezzo: più che persuasi in cuor loro dalle verità

caso le si agita in corpo, state pur certi

leccamento della Mapeppa e in genere all’usufrutto linguereccio

sorelle «che non riuscivano in aritmetica», o anche addirittura

delibere che si dimandano in circostanze di tal fatta

il diavolo che aveva in corpo, si faceva a

cucina fungeva da condensatore in stazione arrivo, e ingigantiva

suo sistema gastro-enterico in genere, affetto com’esso

sventolar le mani, allibita, in cerca d’un qualche

sarebbe arrivata appena appena in tempo. E con tutto

quel darsi a tribolo in mano ai cenci e

pensava nel gradino maledetto! In cui del resto soleva

strada del pipì. ¶ Allora, in un impeto, le due

da quattro candele: (come in allora ce n’era

esatti, era stato riprogettato «in sede di migliorìa», cioè

d’altre ancora. ¶ Ambrogio, in realtà, introduce alcune innovazioni

all’indietro da Pasqua in giù, risale al Concilio

borghigiana e salumaia, stabilizzando in un dispositivo cronico le

tema fing orecchiato come in fingere) molti settentrionali usano

quasi-peptone da isdilinquire in un poco d’acqua

distributrice di energia elettrica in Milano: (altra è l

Sbrotà foeura», intr.: rompere in: (singhiozzi, riso, parole violente

è il nome ufficiale. In un trapasso di maggioranza

e bene amministrata, e in brillante punta o vanguardia

migliori titoli elettrici. Lavori in corso. Cospicua disponibilità d

bove o dell’elefante in lavoro, insino a pochi

e paragrafia rabelaisiana: Oromédon in luogo di Eurymédon. Pantagruel

ecc. ¶ Si può identificare in Eurimedonte il titano Giapeto

nuovo re, nuovo gallo in pollaio. Padre a Epimeteo

la teppa, la malavita: in una sfumatura espressiva piuttosto

rubesti: (dial. mil.). ¶ 37 «Caretìn»: in toscano baroccio: gli è

Pistòla = gergale per ragazzotto in età pubere: oggi (1943) vale

il bavante o salivante; in ital. moccioso, da moccio

io ricordi, venne mai in mente di rifiatare. Lo

a un qualche cosa. ¶ In passato, e forse perchè

e da quel giorno in poi tutti seppero che

legno: e poi bussò, in un lieve batticuore, alla

specie di cavalluccio marino in ottone, ricadde tre volte

i giovani, nel dividere in tre la loro ammirazione

davano a favorir Doralice in misura troppo evidentemente parziale

E una sera anzi, in casa Volpicelli, ascoltò per

d’un devoto rispetto: in contrasto col gridio e

vento. ¶ Doralice gli apparve in una veste di seta

era sembrato di vivere in un’attesa meravigliosa. In

in un’attesa meravigliosa. In quel punto la stupenda

il giovane Rapetti, dottore in filologia classica, la signorina

quelle persone-enigmi affiorando in esse come in altrettanti

affiorando in esse come in altrettanti simboli, o nel

a Claudio, dei numi in atto di sorseggiare le

dei cucchiaini, se pure in preda, lì per lì

cenno di quel Giove-in-famiglia esondante i precordii

di bocca, e tutto in un fiato; chè, avvisandosi

Forse vide che Doralice, in quel punto, era tutta

mondo, così, di punto in bianco, si abbandonò a

gravi, alcune delle quali in dialetto, lamentava che l

rafforzarlo con una centina in legno, e a questo

d’una insolenza intollerabile in casa Delada: certo fu

le belle labbra aggrifate in una specie di broncio

è un ponte....». ¶ «Ma in tutta una carriera di

calcolato lui, al politecnico.... in calcestruzzo. Era il pontile

sì, insomma, la passerella in legno, come nelle fabbriche

credè che Doralice divina, in quel punto, si trasfigurasse

si trasfigurasse, ad irriderlo, in nuove sembianze, vestendo le

un viglietto, una lettera. In cerca d’un portone

sul marciapiede. Parevano irridere, in un sottinteso pieno d

cinque avevano di certo in corpo, non parliamo nell

amici. ¶ Non gli venne in mente di citare l

dalla campagna padana, tradotto in carretta apposita fino al

e anche sventato. ¶ 9 «Züff in süi oècc»: (dial. milanese

amante di bagni, anche in una reminiscenza neo-classica

culto di Roma: e, in certo senso, lo spirito

poco dopo mezzogiorno) ripete in alcuni momenti e nell

L’omettino col diavolo in corpo, e col pepe

corpo, e col pepe in culo, è ancor lui

a Parigi. Talchè rinnova in Duomo il gesto brusco

cerchio ingemmato) che usò in Notre-Dame alla facciazza

diaccia, più che gelaia. In Notre-Dame, quando furono

e se la pigiò in capo da sè, prevenendo

corona femmina Joséphine (Giuseppina): in privato Maria Giuseppa Rosa

cara e gradita, trafficando in permute e in rivendite

trafficando in permute e in rivendite di gioielli e

non emigrati, e maratiani in contro-vapore. L’Eugenio

medesimo. Era costei moglie in seconde nozze (dopo il

e infine ex-terrorista in fase di rinculo di

spavento: con del cioccolatto in tazze. Il direttore Barras

Eugenio, crescevano di giorno in giorno tra i piedi

loro presenza di cardi in fiore circa le imminenti

i Tallien: la società in insalata era il fatto

quei fornitori, quei maneggioni in rimescolo e in succhio

maneggioni in rimescolo e in succhio, quei banchieri che

nel miglior modo pensabile, in un gioco di lascia

l’incarico al Bonaparte, in quattro e quattr’otto

già per la pignoleria in sè, di cui non

carriera e non più in grado di scodellare l

Pavia e di Verona in sulla porta maggiore di

di San Giovanni Battista in Monza (commemorata da Paolo

e se la pigiò in capo da sè. La

andare a pezzi, come in franc. «craquer». ¶ 12 «L’estrusione

e di ferro: resulta in buona parte da olivina

nocciuola»). Esso si trova «in posto» nella roccia madre

sabbie diamantifere. Il tenore in diamante della breccia kimberlitica

fiume Olona, inalveato oggi in canale all’entrar Milano

Pavia e dunque e in definitiva nel Ticino. L

s’era andata formando in quel complesso di aggrovigliate

non che irriganti – pervenire in copia sempre più ragguardevole

piena è oggi accolta in un canale intercettore che

Milano, ritraendosi a Mantova in seguito ai fatti di

che s’era aggreggiata in paese e arroccata nella

precedente a essa, detto «in capite jejuni» (all’inizio

quia pulvis es et in pulverem reverteris». ¶ Del prolungato

coagulante, codificante, si inserisce in una funzionalità civile-politica

di donna Elsa, proprio in quei giorni del definitivo

ore interminabili, povero fusto! in un abbandono pieno di

di schifiltosi ribrezzi. Diffidava, in generale, dei frutti non

un po’ di gorgonzola in credenza era spasmodicamente ghiotta

Ivan il Terribile tesaurizzato in credenza. Il collo del

da lei denominato «rubinetto», in sinèddoche, non le andava

te più bello e in ogni caso molto più

così incline alle guardate in tralice, c’era talvolta

articolari crescevano di giorno in giorno, e con essi

salame, e i salumi in genere, almeno per un

Maria disciogliersi come burro in padella. Il «valente sanitario

Il «valente sanitario», involto in quel suo càmice bianco

de laboratorii. L’ascoltò in silenzio per una diecina

d’un confessore specializzato, in peccati d’acquaio. Le

che la me spèta in cà: che vegni sü

cure incessanti: e già in quegli anni aveva instituito

ed accavallamenti di voci, in salotto, si arenavano a

famiglia, era poi contrassegnato in misura spiacevole dal mutismo

a capo: quello specialista in umidità. Verso la fine

nostre parti». La Carolina in prestito, e la Caterina

regolatore, co’ suoi muri in polvere, nè il fallimento

si riducessero, come parevano in vena, a un piancito

demolizione del nümer desdòtt in Santa Maria Fulcorina, aveva

già vicolo dei Fighini, in oggi scomparso, allora e

oggi scomparso, allora e in passato il più dimestico

sabet sira, potevano sostare in piena tranquillità d’animo

a una successione sbrigativa). In quegli anni della sua

smarriva quale d’esametro in fuga, sul lastrico. E

settimana. Si trincerò, cupo, in uno stato d’animo

Che ghe vàghen pür, in del Fumagalli, a toeu

più grande Milano». Oromedonte in càmice, la lordura vitale

l’esularsi a Tartavalle, in Valsàssina, dove aveva rilevato

e ci stava ora in badalucchi pasquali, alla estruzione

ma villula, direbbe Catullo). «In stil medioevàal.... Però con

Codogno. E si scarrozzava «in màchina» a Melzo, a

Emilia e il Bresciano in affari di manze, non

si assottigliavano di giorno in giorno senza rimedio bilanciàbile

signora Inzaghi a traslocare in economia, «cont el caretìn

anche riuscito mica male in una bufera di neve

da parere il Profeta in corruccio decedente dal Sinai

cavatappi: o elica. E in quell’altra mano ogni

andato tutto bene fino in fine. Proprio in cima

fino in fine. Proprio in cima delle scale «de

a rotolare di gradino in gradino, uniformandosi in disciplina

gradino in gradino, uniformandosi in disciplina perfetta all’andatura

Latrando come un Agamènnone in furie dietro quell’armadillo

quel bolide, e Astarotte in figura di lupo: da

occhi con il demonio in corpo: ch’era doventato

pedagogia: che eran riusciti, in quarant’anni di Pestalozzi

cento», «Nove per cento! in ragione d’anno – ricaverete

pensò. ¶ I gemelli, lacrimando in silenzio, e soffiandosi alternamente

per cento, gli rendevano, in quel punto! – vollero ascoltarlo

punto! – vollero ascoltarlo fino in fondo: finchè furono al

ma depositanti solo: e, «in prosieguo», detentori entusiasti di

sangiorgesca, nè del volume in tutto Marocco. ¶ E allora

della lotteria, col viaggio in Palestina per il prete

Remo erano stati tirati in ballo dalla beffarda inventiva

Santo Sepolcro furono lasciati in pace. Oh! il briccone

bell’uscio chiuso, sigillato in piena regola «dall’autorità

dei banchetti, delle gite in auto tra Lario e

irresistibile con soggetti e in congiunture di tal fatta

Casoèula. L’avevan portata in automobile a Milano, fatta

presentatile degli industriali finti in veste di «magnati della

starnutando trombate di coriandoli in viso alle genti: che

viso alle genti: che in quel punto, secondo usa

tentennava che pareva preso in un barbéra. Ambrogio, che

ex-carcerati «recidivi specifici in linea di truffe», di

è di moda appunto in quei paraggi, e con

e con pronta energia. ¶ In qualche strada periferica, verso

quell’opera che aveva in tanti anni così devotamente

generoso, ed ecco già in via di smagrire e

un soffio. ¶ Quando viceversa in un battito violento, pieno

le aveva stritolate, ma in ogni modo sicuramente beneficate

adesso però stanno lì in via Pontaccio», perchè in

in via Pontaccio», perchè in Santa Maria Fulcorina «gh

esecutivo l’Ufficio Tecnico, «in espletazione di piano regolatore

pü», aveva concluso, ancora in Santa Maria Fulcorina. «En

mena a Müsòcc....». Tracannò in gratitudine l’ultimo bicchier

aveva portato la costernazione in tutta la nobile famiglia

dovuta verificare, appena approdati in Via Pontaccio. ¶ I Cavenaghi

legge, tramandata di generazione in generazione lungo le varie

a pescar le domestiche in partibus infidelium. Avevano in

in partibus infidelium. Avevano in orrore le belle friulane

tutto delle modenesi e in sommo grado, poi, delle

Cavenaghi ponevano nello sceglierle, «in del catài foeura». E

dolce eloquio montanino, riuscivano in pochi giri di frase

cloruro. Le premesse disposte in bell’ordine, prima la

Maria. ¶ Ora avvenne che in quegli anni, dopo il

vecchio, aveva anche ridotto in lùnule26 una trentacinquina di

di Natale, di che in uno scandolezzato coro diedero

da un certo giorno in poi nessuno fu più

smòverlo): e riuscì anche in breve giro di lune

inesperte di tutto: che in vita loro, si può

un cavicchio....». Sospirava. «Ma in compenso sono fedeli ed

un così saldo manico in legno di pero: ch

travagli. E stando ancora in ginocchio lo sublimava fin

tanto bisognosa di appoggio». In manus tuas, Domine, deposui

veniva aprendosi e sgranandosi in un più impegnato contrasto

di sensi, e talvolta in una chiacchieratina, (se dava

antichi pareri. O addirittura in uno scambio di vedute

spera da ballo «Amor».7 ¶ In quel punto, in quel

Amor».7 ¶ In quel punto, in quel trapasso di luci

tutta casa dalle undici in poi, sissignora, fedeli all

castoro alla casacca, raggiungendo in civica simbiosi una edificante

della gentildonna che risfòlgora in brillanti; del suo narcisismo

brutale cont el züff in süi oècc:9 a farsi

l’atto che usò in Duomo il piccinella, pallido

agli agguati. ¶ Sicchè vecchie in brillanti ci fantasticavano su

e sperata effrazione. Deste, in una ruminazione di ore

di pimenti estremi, situandolo in congiuntura ferroviaria: scompartimento di

treno, a sua volta, in una galleria che nessuno

guardava fisso le orecchie.... in un modo.... ma in

in un modo.... ma in un modo....». Così confidavano

il Giròlom, ancora involto in quei pantaloni da struscio

da struscio, ma già in procinto di spellarsene come

respiri e vi sguazzi in un etere elisio, però

costole di veridico porco, in pentola. Un misto di

mano e di calci in culo autentici, ai tempi

un «motore con valvole in testa», e con l

spruzzo di bugie curùli in coppa a dargli il

color caffè a scolarsi in trincera, nella fossa buia

quint pian». Messaggero gorgonzolante in rattoppati calzoni da ciclista

spiri delle nebbie: insciallate in serpa lungo i ghiacci

la schioccherà sulla groppa in sudore, crepitando tra gli

brumisti! e voi bigliettari in salive, con occhiali e

Oh! pollivendole furbe, che, in cambio d’un bel

una povera lira! frodatori in susurro: peccatori e tentatori

esibizione del soggetto. Sogguardatolo in tràlice, pur andando, cuberà

la maturità sermoneggiante intrappolata in pelliccia, intasata in uno

intrappolata in pelliccia, intasata in uno scafandro di castoro

il sole a temprarsi in Acquario, i monti, lontani

un uomo coi baffi, in berretto a visiera: il

Sviluppo della mia banca. In poche parole gli avevano

un’impresa del genere, «in sè e per sè

crack. I loro depositi in conto vincolato non se

col loro entusiastico assenso, in «obbligazioni ipotecarie al nome

come mai si spiega in due parole. Ecco qua

o dodici, eran legati in tutta pelle, autentico Marocco

vero, era stata composta in carcere: perchè l’Omero

ex-carcerato, recidivo specifico in linea di truffe. Ciò

gote: tentennando il capo in un atteggiamento di grande

Milano.... «l’eva andada in del balón». Parlò del

Arturo. «On bel pée in del cü, no?». (Un

e appunto perciò diabolica, in quanto agiva nel confronto

congegni degli atti trasformano in cose le cose e

sgomento li travolga come in una corsa precìpite. Ci

lor legge, vivevano attrici, in sè medesime, di un

ansia, brama cupa: dirompeva in un male violento, selvaggio

troppo stanchi, o perduti in un’ansia, riguardiamo ai

i cancelli, passando, o in altre dislocazioni opportune catenati

i cespi, affocata quasi in una corsa, la cupidità

linfe perennemente, o stillando, in un chioccolìo loro, da

caverne. I pregevoli artefatti, in pietra da mola, morsi

paesi, vogliono conoscere indugio in questo, e bere questo

caldo, questo profondo respiro. ¶ In quell’ora i cavalli

rotaie rilucevano come argentate in un presagio lunare: poi

assai ben fatto e in colmo un po’ affumato

dimentiche del loro ufficio, in un ozio. Una strada

ferrata un altro ponte, in pietrame grigio da taglio

larghe, penna o piumicino in sul cappello, di gallo

sudano perennemente dal palmo. In qualche viso rasciutto, bronzato

avambrazzo e del polso, in rispetto al torace ancor

le quali sogliono aderire in ogni moto, in ogni

aderire in ogni moto, in ogni istante, al caldo

calzature, già lucide, esaudirono in sugli inizî le liete

fino al nulla, e in corrispondenza del dito piccolo

stanche ore. Un’automobile in corsa lo ha sopravvanzato

un’affezione subitanea o in un repentino sconturbamento de

nel meriggio, eran listati in sommo d’un nero

a un officio, nature in che si contenga una

di pura gomma, costose, in uso presso ciclisti e

A lucidare i parquets,1 in casa Cavenaghi, era sempre

venuta la «Confidenza», come in tante altre case, del

quelli facili ad appisolarsi in serpa dentro un baverone

bonarietà operosa e conclusiva: in un tramestìo senza scampo

la celeste combriccola. ¶ Ardeva in loro uno zelo muto

l’afflato del dio, in un battibaleno avevano bell

Luciano, e il busto in gesso del bisnonno Cavenaghi

aria, poi simultanati, razionalizzati in una nuova e capovolta

nuova e capovolta ragione, in una nuova e mirabile

si affiancavano, le poltronacce, in linea di colonne, in

in linea di colonne, in anticamera, come ansimanti battaglioni

avrebbe divinato «tendenze reumatiche», in quel collo e in

in quel collo e in quel dispiacere: o magari

casa lasciava mescer loro in cucina, a opera finita

quell’osso: lindo lindo: in una lindura generale. ¶ Muniti

la cassetta era campita in un bel giallo color

più propriamente di pantaloni, in loco: cioè in un

pantaloni, in loco: cioè in un cantone di cucina

come usa il muratore in baracca, a lato il

ritraevano al guardaroba occupandosi in diverse attenzioni: preda, comunque

che tanto soavemente inerisce, in circostanze simili, alla delicata

suo gemito di vittima, in suono d’un inesplicabile

perdurare del sinistro stesso, in una col suo bracato

bracato motore, aveva trovato in sè, finalmente, la forza

forza di scoperchiarsi, assumendo in definitiva l’aspetto d

lui, rilevatosi, aveva minacciato in blocco quei pappafichi, maschi

di ridurli seduta stante in pasta di gianduia anche

pace: e poi confluirono in una sera meravigliosa: o

triciclo s’era appisolato in Via Maroncelli, nell’officina

meccanici. L’Ernesto Giovanola in persona, adeguatamente sollecitato, e

di pantaloni di mozzo in franchigia, o come di

senta già la primavera in anticipo dentro le ossa

si andavano omai rischiarando in una speme giuliva, in

in una speme giuliva, in una serenità ilare di

serenità ilare di cervellone in vacanza, come per un

senso-del-dovere, rappresentato in sede lombarda e borghese

che veniva a costare in abbonamento. Lire di allora

dal giogo dell’abbonamento. ¶ In ogni nuovo cartellone della

domenica! alle ore 15 precise!», in una luce d’arancio

lo attendeva al saldaconto, in cima d’una settimana

mandato a legittimamente sedersi, in compagnia della vecchia, a

cucchiaio, alla povera sorda in faccende; che arrivava a

a tratti pareva ringiovanire in sorrisi, quasi nel fervore

le diceva lui ridendole in faccia a sua volta

minestra che poeu vo in lett.... e ti però

ti però te vet in del tò.... Son stràkk

conchiuse, «e poeu néghes in del sògn. E ronfa

setàa giò bel comod in la soa cadregàscia....». ¶ Il

gli ingegneri, di tanto in tanto, sentono il bisogno

pelo. ¶ Nei loro cromosómi in tumulto i discendenti del

commozione eroica venne conflagrando in un epos: clamore e

ai cagnazzi nasi, esplodevano in fonismi degni al tutto

lo aveva poi saturato in un attimo con grida

a tchapàll»; anzi ciapàll, in grafia nostra. E ancora

musica infittì repentinamente, risolvendosi in un parallelismo di gare

ciabatta, che si misuravano in un indemoniato criterion, privo

Conservatorio doventò una fìstola in succhio. Come acqua precipite

succhio. Come acqua precipite in una gora, piedi e

dal Corso Monforte, che in quel punto, poco avanti

gran tattici che erano in ogni contingenza, in ogni

erano in ogni contingenza, in ogni loro bisogna: e

sfociavano già nella piazzuola, in due distinte coorti, i

lorgnone, col borsone, messasi in cammino alle due, al

di talune sue consorelle in musica, e consocie in

in musica, e consocie in abbonamento, la contessa Stanga

un ànsimo di melomani in preda alle smanie, sotto

di passeri e passere, in attesa del loro becchime

un calendarietto Migone 1890, erano in atto di porgere delle

un po’ più sopra, in modo da ferir le

mai, era mai venuto in mente di sospettare che

spinterògeno ambientale, di forchette in travaso. Cascate di posate

cucchiaini! ¶ Ed erano appunto in procinto di addivenire a

finalmente, dopo aver cercato in due o tre tasche

Trino, fino a denudare in quella pettinetta miracolosa la

più, articoli di bigiutteria in celluloide). Riponevano la non

non più necessaria cartina in una qualche altra tasca

aver motivo di rinnovare (in occasione d’una contigua

Xanthia o di Turmag; in una voluttà da sibariti

una voluttà da sibariti in trentaduesimo, che avrebbe fatto

stomaco era tutto messo in giulebbe, e andava dietro

specchio delle pupille altrui. In piena valorizzazione dei loro

verdi, erano state inspirate, in tutto il Sudamerica, dalla

limite fisico della pagina: in tenui volute, elegantissime: e

parrucchiere, alcune settimane avanti, in Saenz Peña, gli aveva

Peña, gli aveva mormorato in un orecchio: «Como me

corde di guitarra, vibrarono in tutta la loro violenza

ed espressero questi fenomeni in simboli maravigliosi. Tantochè guerra

bada a spesa. ¶ 3 Marcia in avanti. ¶ 4 «In foribus pugnam

spesa. ¶ 3 Marcia in avanti. ¶ 4 «In foribus pugnam ex auro

della cristallografia: e diconsi, in genere, di due strutture

di uno specchio grande, in poche parole. Gli umani

amano, soltanto li amano in quanto specchio lusingatore. Salotti

e caffè ne vanno in rigurgito di cotestoro: e

qual più qual meno, in tutte le anime: nelle

professori d’orchestra. Centoventi». ¶ «In fondo, che male c

della persona. Donna Elsa, in quanto moglie del nobile

dei due sessi: ma in primis zia di Valerio

così anche quel sabato. In età buona ancora, che

disastro combinato dal Bruno in via Giuseppe Mayerling: – l

il cioccolatto alla clientela in sostituzione del Pessina Ermenegildo

Poco dopo il Bruno in persona era apparso in

in persona era apparso in via Pontaccio come un

attraversato lo Stige: insinuatosi in cucina dalla porticciuola di

di quel barbugliante averno, in un sentore di gas

era mancato lo sgabello, in un canto, e la

adagiatosi non meno opportunamente in basletta. ¶ Quando infine il

Mayerling s’era dipanata in tutta la sua «impressionante

di Milano....». ¶ «Ma proprio in via Mayerling hai da

spettro d’una ricaduta in disoccupazione.... «.... Peggio?... sì.... sarà

del numero 17, che voltava in dentro, invece di tirar

l’aspettava.... perchè andava in rimessa.... e difatti, poi

che uno del 15 voltava in fuori: e proprio in

in fuori: e proprio in quella, tràcchete, va a

addosso sei o sette in un colpo.... Ma quel

come son mica andato in pezzi anche me.... Insomma

quale però parve spegnersi in un «ahi, ahi! la

un napoleone d’oro in campo scarlatto, che azzannava

la zuppa sembrò attenderlo in tavola, al suo posto

ragnateli, come di vele in riserva, appese, andando per

della campagna solitaria. Era, in ogni modo, tutto quello

valevano verso le porte, in disserrare ai mortali, e

mugghiare di quella turba in tobòga senza più nè

pompe funebri, pochissimi, uno in ogni città del Maradagàl

el ganado; o bozzolieri in marsina tumefatti dalla prosopopea

come carciofi: preti (presbiteriani) in abito di ballo, droghieri

sue folle uricemiche, profumieri in balìa del Progreso, uretre

tacevano. A tavolino; petto in fuori, busto eretto; incartonati

realtà biologica. Di quando in quando facevano pisciare i

Uguirre,8 muti e acefali in castigliano, sordi al latino

col cervello sotto zero in geometria e in aritmetica

zero in geometria e in aritmetica, non sufficienti nel

e perfino sette denti in bocca, per mollare la

quel po’ di cocci in rimbalzo che il rito

Le gote del vitello, in ogni modo, bisognava laccarle

gamberi, a culo indietro, in ragione dei loro non

armeni, mongoli, santoni arabi in bombetta, labbroni senegalesi dai

lasciati varare: ed erano in condizione di essere presi