parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alberto Moravia, L'attenzione, 1965

concordanze di «in»

nautoretestoannoconcordanza
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1965
consapevolezza di essersi macchiato in circostanze misteriose, di un
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1965
e l’altro delitto in cui è perito il
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1965
perito il suo predecessore? ¶ In realtà, per tutti gli
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1965
convenienza va fatta risalire in parte al suo amore
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1965
ciò che è proibito; in parte anche alla sua
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1965
sdoppia e si manifesta in Tiresia, Apollo, a ben
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1965
reso conto che interpretando in questo modo la tragedia
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1965
comprendere meglio la situazione in cui mi trovavo. ¶ L
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1965
del mestiere di Cora in quanto, cessando di amarla
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1965
da lei, avevo distrutto in lei ogni volontà di
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1965
ancora di Cora, era in un altro quartiere. Ho
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1965
ammezzato illuminato di sotto in su dalle luci dei
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1965
spinta scatenando una suoneria; in fondo ad un corridoio
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1965
un corridoio ho visto in confuso alcune donne raggruppate
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1965
impersonali. Ma cosa vedevo, in fondo? Vedevo qualche cosa
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1965
Vedevo qualche cosa, che, in certo modo, con il
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1965
l’appartamento? L’ho in affitto soltanto da un
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1965
Soltanto quando siamo stati in macchina, ha domandato: “Dove
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1965
Penso che mi fermerò in un punto qualsiasi della
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1965
Abbiamo corso un poco in silenzio. Le case si
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1965
muso della macchina rivolto in direzione di Roma. ¶ Ho
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1965
mano, guardando di sotto in su al cancello: non
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1965
ghiaia di un viale in salita. La casa, forse
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1965
altura; dalla strada, soprattutto in quel buio, non si
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1965
pastiglia che ha messo in bocca. Mentre faceva questi
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1965
volevi dirmi?” ¶ Ho detto in fretta: “Ah, sì; volevo
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1965
nostro rapporto, dal giorno in cui ci siamo incontrati
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1965
momento, imbarazzato. Che cosa in realtà volevo sapere? Io
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1965
sono diventato uno straniero in casa mia.” ¶ “La ragione
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1965
non ci siamo sposati.” ¶ “In che modo lo facevo
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1965
è sembrato di trovarlo in te.” ¶ “L’autentico?” ¶ “Sì
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1965
certe idee, certi sentimenti. In base a queste idee
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1965
dopo, dove siamo andati?” ¶ “In casa di quella tua
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1965
non avrei voluto, perché in fondo non era neppure
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1965
momento, quindi ha soggiunto in tono indulgente: “Del resto
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1965
non avevano il gabinetto in casa. E poi non
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1965
anche fare l’amore in una di quelle casette
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1965
sei nata e vissuta in questa borgata, mi piace
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1965
una storia di furto in una villa, un furto
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1965
il ritaglio del giornale in cui si parlava del
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1965
voluto fare l’amore in una camera ad ore
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1965
con te, così come in una commedia, quello che
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1965
fine, ho pensato che in fondo tutti hanno la
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1965
come fa il vento in certe giornate inerti, levandosi
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1965
alla superficie ma andava in profondità, un amore come
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1965
era proprio il periodo in cui non volevi più
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1965
delle ragazze molto docili, in sartoria.” ¶ “Le ragazze, a
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1965
tutte ragazze serie. Infatti, in seguito, si sono quasi
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1965
pomeriggio.” ¶ “Dove sei stato?” ¶ “In Iran.” ¶ “Iran?” ¶ “Sì, Iran
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1965
quanto?” ¶ “Sì. D’ora in poi, se non ti
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1965
al cinema, andremo insieme in gita la domenica, eccetera
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1965
punto ci siamo guardati in silenzio. Ho notato come
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1965
questo volto di sotto in su, in maniera malsana
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1965
di sotto in su, in maniera malsana e febbrile
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1965
giorni vengo a trovarti in sartoria.” ¶ “Per far che
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1965
che via via riportavo in questo diario. Ma ho
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1965
un segno di riconoscimento in modo, una volta che
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1965
si potrebbe credere, ma in maniera quasi inconscia. La
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1965
comodino l’Edipo Re in edizione popolare, l’abbia
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1965
Che differenza c’è in un caso come questo
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1965
credo che mi apostroferei in questo modo: “Ipocrita, tu
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1965
rialzare il tono, nobilitare in qualche modo la tua
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1965
la tua vicenda e, in ultima analisi, risolvere il
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1965
tuo senso di colpa in una lusinghiera analogia letteraria
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1965
soltanto riconoscendola e mettendo in luce questa realtà tu
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1965
Ecco fatto. Ho messo in luce la realtà della
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1965
patetica e impudente, come in attesa. Pronuncio con sforzo
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1965
lo gradisse e dice in fretta: “Guarda che oggi
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1965
una scatola oblunga, avvolta in carta rossa, e legata
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1965
il regalo a tavola, in presenza di tutti, oppure
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1965
l’ambiguità che è in fondo al nostro rapporto
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1965
e poi i capelli, in una carezza leggera che
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1965
guancia prima di trasformarsi in un bacio filiale deposto
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1965
miei pensieri perché dice in tono naturale e ragionevole
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1965
cura le parole compitandole in maniera riflessiva, con voce
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1965
momento giusto, intervenendo discretamente in modo da ravvivare i
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1965
aerostato sganciato dagli ormeggi in una atmosfera sufficientemente familiare
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1965
alla domestica di portare in tavola una bottiglia di
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1965
gialla, dal collo avvolto in stagnola rossa; e tenendola
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1965
gli occhi socchiusi, sospinge in su, con il pollice
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1965
si ostini a mettere in scena una commedia irreparabilmente
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1965
ci leviamo tutti insieme in piedi intorno alla tavola
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1965
alla tavola col calice in mano. ¶ Non ci sono
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1965
di bollicine gassose, che in fondo sono più intimi
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1965
poiché mi pianta direttamente in volto uno sguardo pesante
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1965
borsa e lo mostra in giro e così il
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1965
a restituirlo alla figlia. ¶ In quel momento guardo tra
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1965
lo seguo che vola in trasparenza, minima macchia scura
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1965
dell’aeroplano, com’è in quel momento con i
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1965
con i passeggeri seduti in due file, le teste
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1965
gli oblò, la hostess in piedi, che si china
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1965
sorridente; offrendo le pasticche in un vassoio, il quadro
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1965
più presto essere seduto in una corsia simile, mentre
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1965
al tempo stesso proprio in quel momento vedo Baba
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1965
guarda e mi sorride in una maniera patetica pur
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1965
ad ogni momento e in qualsiasi circostanza, infallibilmente, per
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1965
la faccio la vita in famiglia.” ¶ “Ma è proprio
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1965
e andrò a insegnare in un’altra città.” ¶ Improvvisamente
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1965
te.” ¶ Si è chinata in avanti e mi ha
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1965
articoli sul mio viaggio in Iran.” ¶ L’ho vista
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1965
orecchie. ¶ Mercoledì 14 ottobre ¶ Sono in una stanza della casa
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1965
quale mi sono seduto, in attesa della ragazza che
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1965
incontrare. È una bambola in sembianza di dama settecentesca
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1965
nella camera di Cora in casa mia. Ma, guardando
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1965
crinolina; ma è Baba in persona, Baba viva e
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1965
di forse quattordici anni, in maglione rosso e pantaloni
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1965
giusto, si fa subito in quattro per contentarmi. La
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1965
Era l’Edipo Re, in edizione popolare. L’ho
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pianto bruciante e stentato, in cui pareva esprimersi l
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1965
di trasferire la colpa in un rito, di liberarsene
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1965
liberarsene cambiando il male in bene. Ma io? Io
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1965
ciò che era negativo in qualche cosa di positivo
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1965
questo “a meno che” in cui pareva affacciarsi una
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1965
dall’appartamento, sono disceso in strada. Ho fatto quello
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1965
l’altro: sono andato in un bar lì accanto
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1965
nel portone, sono salito in ascensore fino all’ultimo
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1965
Baba che usciva. Era in pantaloni e giaccone da
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1965
e l’ho messa in camera tua, ciao.” ¶ Sono
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1965
tua, ciao.” ¶ Sono andato in camera mia e infatti
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1965
scrivania davanti alla finestra in modo da veder due
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1965
lo scopo di ricavarne in seguito un romanzo anch
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1965
Ironicamente, proprio nel momento in cui mi accingevo a
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1965
una vita senza eventi, in questa stessa vita esplodeva
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1965
questo romanzo poteva dirsi in partenza fallito. ¶ Ho acceso
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1965
sotto lo stesso tetto. In capo a dieci anni
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1965
purtroppo, o per fortuna, in una situazione molto diversa
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1965
un romanzo, la situazione in cui mi trovavo. ¶ Così
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1965
un romanzo che giudicavo in anticipo fallito, non potevo
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1965
affatto, dal momento che, in un caso simile, non
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1965
non agire voleva dire in fondo scegliere un determinato
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1965
Ma proprio nel momento in cui pensavo di rinunziare
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1965
sbigottimento disperato, come se in realtà io rinunciassi alla
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1965
questo dilemma, sono caduto in fondo ad una stupefazione
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1965
guardavo alle deformazioni fastidiose in figura di lacrime e
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1965
che tuttavia esisteva e in cui sentivo che mi
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1965
romanzo? Oppure di rimettere in ordine la famiglia? Oscuramente
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1965
poi, poteva definirsi così, in senso negativo: la situazione
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1965
sentimento penoso che, espresso in parole, avrebbe probabilmente suonato
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1965
parole, avrebbe probabilmente suonato in questo modo: “Come? Ti
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1965
occuparti unicamente dello stato in cui è caduta la
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1965
dunque non era successo in fondo niente, o per
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1965
sarebbe andata ad insegnare in un’altra città e
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1965
con moralistica violenza. Ma in nome di quale morale
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1965
quotidiano e insignificante era in fondo quella giusta, proprio
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1965
vero? E lo dici in questo modo?” ¶ “Quale modo
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1965
tanto di saperlo?” ¶ “Scusa, in fine dei conti tutto
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1965
questo mi riguarda.” ¶ “E in che modo?” ¶ “Cora è
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1965
qualche cosa.” ¶ “Va bene, in questo caso mi pare
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1965
fa, mi ha portato in quella casa.” ¶ “Quale casa
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1965
si fa di solito in questo genere di case
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1965
Cora ti ha portato in questa casa per?...” ¶ “Per
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1965
cosa è successo realmente in ¶ quella circostanza?” ¶ Mi ha
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1965
guardato per un momento in silenzio, poi ha detto
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1965
fatta a compartimenti stagni. In ogni compartimento c’è
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1965
cosa è successo realmente in quella circostanza.” ¶ “Lo sa
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1965
l’ha lasciata sola in una stanza avvertendola che
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1965
pare che avrebbe potuto, in fondo, contentarsi di quella
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1965
agire, voltandola e rivoltandola in tutti i sensi come
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1965
Baba che d’ora in poi non l’avrebbe
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1965
ha risposto?” ¶ “È stato in quel momento che Baba
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1965
diversa da quella che in quel momento Cora minacciava
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1965
ed è stata brava in tutte le materie, ha
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1965
anche lui. Uno studente in medicina.” ¶ “E come si
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1965
chiama?” ¶ “Un interrogatorio proprio in regola. Ma Baba non
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1965
è messa a ridere: “In tutti i casi non
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1965
Immagino che Cora vive in un suo mondo che
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1965
può avvenire di scontrarsi in un mondo diverso, e
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1965
dire?” ¶ “Lo riconosce soltanto in pratica, il che poi
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1965
ma doveva essere formosa, in una maniera concentrata compatta
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1965
le robuste gambe chiuse in attillati pantaloni neri, schiacciando
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1965
Questo tuo sdoppiarti e in sostanza annullarti in tante
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1965
e in sostanza annullarti in tante Babe diverse, non
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1965
un’altra persona e in base a qualche informazione
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1965
di specie convenzionale, che, in una conversazione tra un
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1965
la sinistra rovesciata, aperta in grembo: la parte interna
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1965
anch’essa rossa, ma in maniera meno uniforme del
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1965
detto che anche lei in fondo pensava di se
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1965
l’amore, benché fossimo in certo modo padre e
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1965
lì, chiuso nel momento in cui era avvenuto, come
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1965
a mente fredda; ma in quel momento mi si
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1965
oscuramente anche se potentemente, in forma di impulso ad
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1965
di impulso ad agire in un certo modo. Ho
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1965
preso il polso come in un anello fra due
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1965
una sola brusca spinta in su, ho fatto risalire
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1965
che da lei stessa in carne ed ossa che
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1965
davvero che d’ora in poi noi saremo padre
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1965
è di strano? Siamo in realtà, padre e figlia
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1965
finora ci siamo comportati in maniera diversa. Dunque d
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1965
diversa. Dunque d’ora in poi vorrei che lo
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1965
ti comporterai più come in passato.” ¶ “E cioè?” ¶ “Come
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1965
Come chi vive straniero in casa sua e non
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1965
che so, la vita in famiglia di cui tu
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1965
vedrai che l’otterrai in una rappresentazione che escluda
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1965
succedere a chiunque e in qualsiasi momento. Pensai alla
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1965
Poi da questo diario, in qualche modo, avrei ricavato
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1965
cioè una narrazione oggettiva, in terza persona e in
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1965
in terza persona e in passato remoto. Sarebbe stato
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1965
l’assoluta fedeltà, anche in un diario tenuto giorno
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1965
mancante, avrei dovuto farla in tutti i casi allorché
200
1965
non facevo che anticiparla in parte, quando le mie
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1965
mi ripromisi di contrassegnare in qualche modo nel diario
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1965
diario tutti i luoghi in cui l’immaginazione aveva
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1965
osservazione diretta. ¶ Mi trovavo in Iran quando presi la
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1965
Teheran un aeroplano che in poche ore mi portò
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1965
poche ore mi portò in Italia. Il diario che
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1965
mio arrivo; mi introduco in casa di soppiatto, come
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1965
Roma so di essere in casa mia. Cioè sono
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1965
continuamente consapevole, sia pure in maniera oscura e indolore
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1965
mi permette di vivere in famiglia come in un
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1965
vivere in famiglia come in un albergo. ¶ Dopo essermi
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1965
mia assenza. Cora, anche in questo diligente e ordinata
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1965
la posta sul tavolo, in diversi mucchi: uno per
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1965
carta da macchina piegato in quattro. La lettera era
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1965
un momento, col foglio in mano, guardando davanti a
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1965
poi, voltato il foglio, in quattro o cinque righe
216
1965
si sedeva alla scrivania, in uno studio pieno di
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1965
la rileggeva, la chiudeva in una busta e l
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1965
ho messo la lettera in tasca e sono uscito
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1965
non mi era venuto in mente di liquidare l
220
1965
visto.” No, curiosamente e in una maniera imprevista, dall
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1965
volta non potevo, come in passato, comportarmi come un
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1965
avevo arredato la casa in una maniera così convenzionale
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1965
l’ultima porta, proprio in fondo al corridoio, era
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1965
affacciato. ¶ La camera era in penombra e vuota. Un
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1965
dell’appartamento che Cora in quegli anni aveva mantenuto
226
1965
il più piccolo soprammobile; in quella camera, forse perché
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1965
forse perché era quella in cui viveva, lei aveva
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1965
seggiole con la spalliera in forma di lira. Ma
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1965
un po’ come avviene in certe chiese costruite in
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1965
in certe chiese costruite in buona epoca ma completamente
231
1965
e di nastri colorati; in modo però che toccassero
232
1965
cavalcassero durante la notte in immobile ridda, intorno alla
233
1965
e punteggiata di nei, in busto scollato e crinolina
234
1965
protettori, si vedevano disposte in cerchio alcune fotografie incorniciate
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1965
bottigliette di medicinali, disposte in ordine. Mi sono avvicinato
236
1965
che facevano il bagno in un fiume, su uno
237
1965
indietro, pensando di andare in camera mia. Una musica
238
1965
che un divano letto in un angolo e una
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1965
angolo e una scrivania in un altro. La luce
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1965
se capricciosamente, come intagliata in un legno di eccezionale
241
1965
Quindi chiusi la lettera in una busta e uscii
242
1965
articoli dell’ultimo viaggio in modo da poter essere
243
1965
modo da poter essere in grado di ripartire al
244
1965
ero riuscito a diventare in così poco tempo un
245
1965
pensare al mio passato. In queste condizioni, il viaggio
246
1965
trapassare dalla realtà solita in un’altra, secondo loro
247
1965
altra, secondo loro, migliore, in tutti i casi diversa
248
1965
viaggiatori intorno a lui. In queste condizioni, una casa
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1965
un’accezione letterale. Superficiale in quanto non andavo, nella
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1965
oltre la superficie; non in quanto fossi io stesso
251
1965
di parlare dei paesi in astratto, riducendoli a schemi
252
1965
insignificanti. Ma viaggiavo soltanto in apparenza per scrivere il
253
1965
il mio servizio giornalistico; in realtà, viaggiavo per drogarmi
254
1965
piane, facili, trasparenti, scorrevoli; in secondo luogo, a causa
255
1965
cose viste e fatte in una condizione di continua
256
1965
volano e che atterrano in aeroporti, navi che escono
257
1965
Le camere degli alberghi in cui dormivo mi sembrano
258
1965
da una inclinazione naturale. In realtà la mia testa
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1965
negozio sono stati ridotti in frantumi. Una bomba era
260
1965
simile ad un sonnambulo. In altri termini io, forse
261
1965
dormivo, come si dice, in piedi, ossia dormiva la
262
1965
donne casuali nei paesi in cui mi trovavo a
263
1965
tutte le cose che in quel tempo costituivano le
264
1965
potesse venire un tempo in cui avrei amato di
265
1965
più illusioni poteva essere, in fondo, anch’essa un
266
1965
disattenzione. Ho già detto in che modo viaggiavo; mi
267
1965
altro. Io ero dunque in tutto simile ad una
268
1965
altre persone che, però, in qualche modo, riesce ad
269
1965
consapevole della loro esistenza in una maniera oscura, indolore
270
1965
più niente, il che, in fondo, è una maniera
271
1965
di sentire. Così io in casa mia. Io non
272
1965
esserlo. ¶ Certo, se qualcuno in passato mi avesse detto
273
1965
avrei finito per vivere in casa mia come uno
274
1965
tempo si era trasformata in una specie di donna
275
1965
due e poi ripartivo. In casa mia avevo finito
276
1965
Sapevo che esse dormivano in camere separate; che Baba
277
1965
a ore, la sera in cucina dove si preparavano
278
1965
per spolverarlo e mantenerlo in ordine; sapevo tutte queste
279
1965
non facevo che saperle: in dieci anni sarò capitato
280
1965
con Baba per ritrovarmi in seno alla famiglia. Era
281
1965
per la letteratura e in particolare la mia aspirazione
282
1965
era il solo luogo in cui l’autenticità non
283
1965
proprio nella stessissima maniera in cui si era dimostrata
284
1965
bensì soltanto ad esprimermi in maniera autentica, coi mezzi
285
1965
possono accadere a chiunque in qualsiasi momento, ossia era
286
1965
almeno per me, agire in maniera autentica. Di conseguenza
287
1965
semplice, che potrei riassumere in questo modo: “Il romanzo
288
1965
senza dramma, il romanzo in cui non succede niente
289
1965
l’irrealtà iniziale. Vista in questa prospettiva la storia
290
1965
Naturale che un romanzo in cui si cercava di
291
1965
narrare dei fatti avvenuti in un mondo simile, risultasse
292
1965
di autenticità, così che in fondo si poteva persino
293
1965
sorgeva il mio palazzo, in fondo al quale potevo
294
1965
andato avanti di falsità in falsità, sempre più inautentico
295
1965
ad un tratto che in questa maniera rozzamente simbolica
296
1965
passata. ¶ Subito dopo caddi in uno stato di profondo
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come avviene qualche volta in sogno, di trovarmi aggrappato
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fallita. Il solo elemento in certo modo positivo, era
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condizione di assoluta impotenza in cui ero piombato. Sentivo
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tutto incapace di agire in un senso o in
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in un senso o in un altro, poiché avevo
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ero addormentato sul divano in salotto, dopo una lunga
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che qualcuno stava seduto in fondo al divano e
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miei piedi, mi contemplava in silenzio. ¶ Cora aveva un
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con gli angoli arricciati in su come in un
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arricciati in su come in un perpetuo sorriso. Adesso
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eretto, le mani riunite in grembo e il petto
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grembo e il petto in fuori. Questo suo atteggiamento
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hai? Perché mi guardi in quel modo?” ¶ Rispose senza
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denti: “Tra poco vado in sartoria. Ma prima debbo
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Cora proseguì, questa volta in tono lievemente sarcastico: “È
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testa. Cora disse allora in fretta, come se avesse
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io propongo che facciamo in questo modo. D’ora
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questo modo. D’ora in poi tu vivi per
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riguarda la casa, e in cambio non ti chiedo
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che precipitarmi a capofitto in questo nulla. Risposi così
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così via di giorno in giorno di telefonata in
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in giorno di telefonata in telefonata di visita in
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in telefonata di visita in visita. Avevo trovato senza
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già definito il nulla. In un’altra situazione avrei
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e continuerò ad andare in giro vivo, ma in
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in giro vivo, ma in realtà sarò morto.” ¶ Uno
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una testa sferica, chiusa in un casco di capelli
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di bambina cresciuta troppo in fretta; e le domandai
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una piroetta e disse in tono giocoso: “Monsù Francesco
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tutto.” Disse queste parole in tono definitivo e subito
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gli ondeggiamenti della gonna, in realtà non era che
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del bacino. Carnosi erano in lei soltanto la faccia
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che aveva incontrato qui in Italia. Diceva qualche cosa
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Italia. Diceva qualche cosa in tedesco, aspetta, ah, sì
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quelle ossa. E poi, in fondo, come riflettei mentre
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le ossa del bacino, in fondo era una sensazione
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dalle altre e ricadere in disordine sulle coperte. Finalmente
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nuda intorno al letto, in una maniera un po
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da qualche giorno erano in corso, tra me e
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e scrissi una lettera in cui accettavo l’offerta
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diario prima del romanzo. ¶ In principio dunque ci fu
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la serata, mentre ero in preda all’ebrezza, mi
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gratuito. C’era, dunque, in fondo a questa vergogna
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il passato può spiegare in parte la mia carriera
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mia carriera di giornalista. In apparenza questa carriera ha
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quali, dopo essersi messi in valore a sinistra, si
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savio. Prenderesti moglie: e in che modo?” ¶ “Mi sposerei
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che modo?” ¶ “Mi sposerei in chiesa poi partirei con
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poi partirei con lei in viaggio di nozze.” ¶ “Dove
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Andrei con mia moglie in un albergo.” ¶ “Benissimo. E
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Mi chiuderei con lei in una camera.” ¶ “E che
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era tanto il viaggio in sé che mi interessava
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Roma dove ero vissuto in quel passato di cui
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la propria casa è in procinto di crollare. Così
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ero trovato a nascere in una società divisa in
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in una società divisa in quei gironi sovrapposti che
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inautenticità, si era formato in me, con la lentezza
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quella di un amore, in fondo, abbastanza normale. Continuai
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un ora o due in una camera di affitto
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aiutarla a metter su in proprio un piccolo laboratorio
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abitava con la bambina in un quartierino annesso alla
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intenzione, andando a vivere in questa casa ammobiliata come
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ambizione della mia vita. In questo romanzo avrei narrato
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attraente e di significativo in quei caratteri popolari che
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che si esprimeva principalmente in una incoercibile angoscia, spasmodica
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mi era stata accanto in quel passato mi ispirava
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mia avversione si esprimeva in un senso di estraneità
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tavola, e mi misi in modo di non averla
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avarizia: se lei entrava in una stanza, procuravo di
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mi irrigidiva sempre più in un atteggiamento di completa
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tutti coloro che erano in qualche modo collegati con
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miei suoceri che abitavano in un quartiere lontano; ma
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riuscii che a dissimulare in parte il mio imbarazzo
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il mio imbarazzo. Poi, in un impulso di esasperazione
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mi cercava più come in passato. ¶ Per dare un
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davvero lontani i tempi in cui la mia giornata
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mia giornata si divideva in due parti eguali, la
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parti eguali, la prima in cui desideravo l’incontro
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con Cora, la seconda in cui lo rimpiangevo; di
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la scrittura del romanzo in cui riponevo tutte le
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prima stesura, trecento pagine in poco più di sei
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Ma non andai più in là delle prime righe
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raccontare fossero stati già in origine, prima ancora di
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mia fidanzata; la città in cui vivevano e agivano
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era quella stessa Roma in cui vivevo e agivo
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i primi ad agire in questo mondo, avevano creduto
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creduto di amarsi mentre in realtà altro era stato
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i loro discendenti e in seguito tutta l’umanità
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un poco ho guidato in silenzio. I genitori di
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immobile, le mani riunite in grembo, ha detto ad
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vederli. Dicevo che eri in viaggio.” ¶ “Era la verità
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Spiegale.” ¶ “Beh, per dirla in breve: quello che amavo
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breve: quello che amavo in Cora lo amavo anche
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Cora lo amavo anche in loro. Una volta che
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infatuazione.” ¶ “Che cosa amavi in Cora e in loro
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amavi in Cora e in loro?” ¶ “Anche questo è
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lo credi più?” ¶ “No.” ¶ “In fondo già le sapevo
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lei, perché tu vivevi in casa come uno straniero
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baracche costruite e disposte in una maniera particolare.” ¶ “Quale
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che un giorno riuscirà in qualche modo a far
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meglio io ho fatto in modo di farmi affidare
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stamberga a due piani, in parte diroccata, con una
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nere: case! case! case! In quella stamberga c’era
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ho visto una donna in corpetto giallo e gonna
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ha guardato un momento, in maniera insistente, proprio come
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che era la sola in tutto lo stradone, io
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siamo discesi e andati in quella casa. Non c
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forte, pronunziando sottovoce come in estasi: ‘quant’è bello
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è sembrato di trovarla in quelle tre frasi.” ¶ “E
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ci siamo visti ancora, in casa di Erminia, prima
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misteriosa. Diceva che lavorava in una sartoria, ma spesso
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vergogno, come a tornare in un luogo dove mi
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guidato ancora un poco in silenzio. Poi, ecco, siamo
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lo aspetta.” ¶ È entrata in una grande sala bianca
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Baba mi ha preceduto in un portone e di
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portone e di qui in un cortile che, per
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ambigua che pareva essere in quel contatto. Erano gli
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me, quindi siamo usciti in un angusto pianerottolo, ingombrato
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un cambiamento radicale. Perduti in una carne nuova, grassa
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capelli tirati e riuniti in una crocchia sulla nuca
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bensì ondulati e divisi in due parti da una
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faticosamente, trascinando i piedi in due enormi pantofole felpate
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ha invitati a sederci in un gruppo formato da
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il latte.” ¶ Ho indicato in un angolo il grande
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stando impettita nella poltrona, in un atteggiamento un po
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venderla la collaudava avvitandola in una presa inchiodata sul
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oggi, tutti uguali, fabbricati in serie, con il numero
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numero dei kilowatt stampigliato in caratteri bianchi sul vetro
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fabbricare una baracca abusiva in una borgata. Voleva sapere
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fa fare la messa in piega e si fa
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dimentichi il giorno preciso in cui deve mandarmi il
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piacerebbe avere una casetta in campagna per andarci l
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come se volesse prendere in giro; quindi si è
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poter fare un viaggio in Russia, per vedere come
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Lei ci è stato in Russia, professore?” ¶ “Sì, ci
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come Cora, vero?” ¶ “Ma in Russia i negozi ci
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petto e quasi niente in mezzo tra queste due
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fatta. Ho subito riconosciuto in quest’ultima la ragazza
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e gliel’ho messo in mano: “Non importa che
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schermo, mi è venuto in mente che c’era
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più uomini soli o in coppia, immusoniti e squallidi
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ha strizzato l’occhio in maniera comica tanto era
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ad un tavolino tubolare, in un odore di fumo
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ventre e si spinge in su, fin quasi sotto
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faceva chiamare Cesco. Ma in realtà il suo nome
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mica fa niente, siede in poltrona e sta lì
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pensare la signora Cora in quei momenti? Lei dirà
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nel Friuli, che vanno in chiesa e si mettono
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chiesa e si mettono in ginocchio, e stanno lì
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per modo di dire, in sogno, come se fossero
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altro lei si metterà in ginocchio di fronte a
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come fanno le contadine in chiesa.’ Lo sa che
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manicomio, altrimenti davvero scoppierei in una risata e questo
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farebbe anche male, perché in quei momenti fa male
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volubilmente e io guidando in silenzio, siamo arrivati fuori
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fuori Porta San Giovanni, in una larga strada squallida
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ex machina: espediente scenico, in uso nel teatro classico
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presuntuoso, mi è rimasto in fondo alla coscienza il
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morire, che deve andare in sanatorio. Infine le faccio
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anni che dovrà curarsi in sanatorio. ¶ Debbo avvertire che
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viaggi, vivere con Cora in un sanatorio, starle accanto
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quelle che ci accadono? In una situazione come la
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essere la sua morte in un letto di ospedale
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si risolva alla fine in viltà. E così penso
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lo ricaverò dal diario in cui riporto la mia
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del romanzo. Cioè scrivendo in questo diario la scena
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nella poltrona che sta in fondo al letto. ¶ Prima
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cuscini, il busto avvolto in una vestaglia di lana
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stato per dieci anni in questa casa come uno
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te, debbo farlo fino in fondo. A questo punto
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lasci Roma e vai in un sanatorio di montagna
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È vero. Ma io in sanatorio non ci andrò
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risponde, di nuovo. Chiudendosi in un silenzio completo e
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un silenzio completo e in fondo sprezzante, il silenzio
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viaggiare e ti seguirò in montagna e ci passerò
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cambiare nulla.” ¶ La considero in silenzio. Allora, vedendola lì
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corruzione di cui lei in quel momento pare essere
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promessa di accompagnare Cora in un sanatorio, di vivere
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sia costretto a mantenerla; in modo da farti fare
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di azzurro, nel cielo, in continua trasformazione, ora vasti
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foglie gialle e rosse in forma di mani dalle
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Cora oggi è rimasta in casa. L’ho intravista
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al letto, i piedi in pantofole scarlatte. “Che fa
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proprio padre di assisterla in qualsiasi circostanza. ¶ Siamo dunque
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ha detto che andava in cucina a prepararsi un
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Baba questa volta stava in piedi presso la finestra
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Cora ha detto: ‘è in anticipo. L’aspettavamo tra
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è chiusa, Baba sta in piedi di fronte a
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solite che si fanno in questi casi: che età
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che Baba aveva preso in ciascuna materia.” ¶ “In che
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preso in ciascuna materia.” ¶ “In che modo parlava Riccardo
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Riccardo a Baba?” ¶ “Come: ‘in che modo’?” ¶ “Com’era
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Baba mentre recitava?” ¶ “Stava in piedi davanti a Riccardo
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avrebbe anche potuto fare in seguito quello che lui
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che lui voleva.” ¶ “Invece in che modo l’ha
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il fatto che era in ritardo e probabilmente avrebbe
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il fantoccio?” ¶ “Baba.” ¶ “E in che cosa consisteva la
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fare, senza reagire però in alcun modo, proprio come
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braccia e le gambe in una certa posizione, ma
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spogliare se stesso, almeno in parte.” ¶ “In parte?” ¶ “Sì
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stesso, almeno in parte.” ¶ “In parte?” ¶ “Sì, si è
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ad occuparsi di Baba.” ¶ “In che modo?” ¶ “Le ha
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seduto davanti a lei, in maniche di camicia e
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per un pezzo Baba, in silenzio e poi ha