parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Matilde Serao, Il romanzo della fanciulla, 1886

concordanze di «in»

nautoretestoannoconcordanza
1
1886
le persone si voltavano, in quella penombra a guardare
2
1886
gelosia nera, si chiuse in un silenzio profondo. Ella
3
1886
Carluccio Finoia, primo commesso in una banca privata e
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1886
riuscivano e dovevano andare in cerca di qualche corteggiatore
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1886
lavato e rilavato, stirato in casa, mostrando le scarpette
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1886
rosa. ¶ — Sembrano delle mosche in un gelato di crema
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1886
con la Jovine, affogata in un vestito di seta
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1886
la conduceva con sè, in carrozza o al teatro
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1886
tirato la sua sedia in modo da coprire il
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1886
cui nessuno si occupa in Napoli. ¶ La musica, adesso
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1886
che girava, pareva regolato in cadenza, sulla passione di
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1886
Le Cafaro erano sedute in spalliera, sotto la statua
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1886
alla contemplazione ed entrò in conversazione, poichè era lei
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1886
notte, acutissimo; e vagavano in quella penombra di alberi
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1886
donna, portandosela a braccetto in quella grande bellezza armonica
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1886
Non verremo mai più in questa Villa, — aveva borbottato
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1886
accanto il suo dottore in chirurgia cui avrebbe sposato
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1886
amandone forse un quarto, in segreto; e le Sanges
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1886
il sediaro andava rimettendo in fila le sue sedie
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1886
di lana bianca, lavorata in casa, già lavata; ma
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1886
subire quel rigoroso esame in cui le donne esaminatrici
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1886
sembrano amabili, ma sono, in fondo, senza pietà; Carmela
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1886
a passare l’autunno in Isvizzera, quando tutte le
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1886
agiate o povere, rimanevano in Napoli. Le Sanges si
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1886
ritrovandosi ancora una lira in tasca, propose di mangiare
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1886
gialli; li avrebbero trovati in piazza Municipio, andando verso
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1886
stinto: un tavolino tondo in un canto, coperto di
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1886
oscuro e smobiliato, diviso in due da una tenda
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1886
avvolti nelle cartine, era in sottanina bianca, una gamba
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1886
si rassegnò, si avvolse in un vecchio sciallo, trascinando
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1886
si pettinava, lentamente, guardandosi in uno specchietto verdastro con
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1886
feste settimanali del sabato, in quella casa sporca e
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1886
all’orfana dell’ufficiale, in quel grande caravanserraglio che
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1886
tormentavano, poichè mai come in quella sera sentiva la
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1886
che la madre buttava in faccia alla figliuola, che
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1886
che la figliuola ributtava in faccia alla madre, periodicamente
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1886
egli se ne andrà in solluchero e suonerà per
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1886
una accanto all’altra, in fila, tutte composte ancora
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1886
e i giovanotti restavano in piedi, dietro le sedie
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1886
rattristata, vedendola così elegante: in fondo, ella gli voleva
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1886
essi che avrebbero ballato in una piazza e al
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1886
o declamava una scena in dialetto, la mano de
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1886
mano de la gnora, in cui un giovanotto innamorato
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1886
confusa, non osando guardare in volto le persone. ¶ Ella
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1886
Ella sentiva, sì, sentiva in coloro che la incontravano
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1886
della propria famiglia, immersa in una decente ma crescente
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1886
filodrammatico, declamava il Pranzo in famiglia, di Arnaldo Fusinato
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1886
questa volta gloriosamente, portando in trionfo la sua camelia
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1886
loro per farsi condurre in un camerino, erano due
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1886
e cortesi tanto! Ma in quel momento Elvira Brown
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1886
camerino nostro? ¶ — Siete già in molte, darei incomodo, — fece
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1886
salone, i giovanotti restavano in piedi, nei leggieri ed
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1886
giornata al bagno, rientrando in casa alle tre, con
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1886
le fanciulle borghesi napoletane, in estate. ¶ Fra le due
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1886
che aveva qualche liretta in tasca e le consumavano
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1886
tasca e le consumavano in paste, in ciambelle, in
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1886
le consumavano in paste, in ciambelle, in biscotti, mangiando
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1886
in paste, in ciambelle, in biscotti, mangiando prima, dopo
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1886
Caputo crollava il capo in misura, scordandosi la sua
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1886
mani frementi, quei piedini in moto, si arrestarono. Il
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1886
più meschino, più rattrappito, in piedi: andò a bere
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1886
bicchiere di acqua solfurea, in cui non lasciò mettere
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1886
e sdegnose ragazze: arrivavano in carrozza propria, a due
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1886
sua amica Annina Casale: in quanto ad Annina Manetta
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1886
madre. Le Altifreda passarono, in mezzo a un grande
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1886
stava presso il pianoforte, in una posa romantica di
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1886
centoventi lettere di amore, in quaranta giorni, dedicata una
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1886
aveva piantata per sposare in provincia la figlia di
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1886
allora a chiacchierare vivamente in un angolo del salone
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1886
due Ajaci, che vengono in iscena tenendosi a braccetto
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1886
elmo e si ritirano in fondo, per poi vagolare
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1886
orrido campo del Ballo in Maschera, e il Pace
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1886
segretari di agenzie capitati in Napoli. Era Gelsomina Santoro
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1886
sorridendo, ma senza guardare in viso la persona, voltando
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1886
cinque soldi. Li buttò in tasca senza superbia, ma
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1886
e andò a sedersi in un angolo, aspettando a
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1886
ragazze provinciali, di Picinisco, in Terra di Lavoro, che
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1886
delle eredità, che nessuno in paese, nè nella provincia
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1886
virile, che si accentuavano in certe acconciature esagerate, che
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1886
lei, tre o quattro in progetto, ella fantasticava di
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1886
ella passava la giornata in colloqui, correva da una
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1886
era fermata qualche minuto in tutti i gruppi, aveva
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1886
Canavacciuolo si era ritirato in fondo a un suo
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1886
Falco avevano portate via, in carrozza, Enrichetta Caputo e
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1886
atroci, del resto poverissime. In fine dei conti, quando
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1886
file di carrozze scendevano in giù, come due fiotti
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1886
di pedoni che, mollemente, in quella sera di domenica
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1886
biondi tagliata sulla fronte, in linea retta, come i
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1886
nevvero, tutto si fa in questa onesta intenzione, la
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1886
sole lo riscalda. E in tutti quattro i viali
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1886
pensoso, dalla testa china, in un grande cerchio luminoso
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1886
era la gente seduta, in piedi, prospettandosi, ammucchiandosi, secondo
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1886
vedere la sinistra, invidiando in fondo le sue qualità
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1886
un po’ alla sinistra: in mezzo camminavano gli osservatori
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1886
delle serate di malumore, in cui la moglie giovane
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1886
che chiudo mia moglie in casa. ¶ E nella sua
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1886
stazione, tutti si mettevano in carrozza per scendere verso
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1886
una bimba malata. Ma in realtà Chiarina Althan era
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1886
posto per aspettare, laggiù, in un angolo del grande
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1886
riunisce con tanta solennità, in una chiesa, in un
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1886
solennità, in una chiesa, in un salone da ballo
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1886
un salone da ballo, in una festa pubblica! Molti
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1886
si era spenta quietamente, in una serata di maggio
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1886
potrebbero essere neppure seppelliti in terra benedetta, s’era
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1886
S. Chiara. Alle undici in punto la novizia entrò
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1886
nella chiesa, l’attraversò in tutta la sua lunghezza
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1886
libro di preghiere, legato in velluto bianco. Ella era
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1886
la fede era rientrata in core con la sciagura
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1886
signore pregavano, inginocchiate, abbandonandosi, in quell’ora mistica, ai
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1886
come una sposa, tenendo in una mano una candela
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1886
che andarsi a chiudere in un monastero. Col capo
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1886
monastero. Col capo abbassato, in un assorbimento doloroso, Giovanella
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1886
scampata dalla tempesta, era in salvo, aveva rinunziato, ma
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1886
si nascondeva per sempre in una clausura, Giulia Capece
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1886
che andava a consumarsi in convento. Le due piccole
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1886
ne andava a morire in convento: pregava finanche Elfrida
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1886
Eva doveva indossare, disteso in un vassoio di argento
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1886
ai piedi, dal collo, in pieghe grosse, strette alla
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1886
spalle, disciolti. A vederla in quell’abito ruvido, Giulia
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1886
collo, macchinalmente, non guardando in volto nessuno. Conservava sempre
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1886
raccogliendole i capelli tutti in un fascio e stringendoli
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1886
il collo, si rizzavano in punta di piedi per
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1886
il voto nel giorno in cui prendeva il velo
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1886
e sarebbe stata sempre in tempo: ella si era
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1886
si era levata su, in mezzo al coro, innanzi
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1886
una lunga pergamena scritta in latino: ella la leggeva
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1886
un silenzio profondo regnava in quella grande chiesa. Alla
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1886
Eva si fermò, e in italiano disse i quattro
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1886
divenne più lugubre ancora. In mezzo al coro, per
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1886
cranio e le ossa in croce, le insegne della
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1886
con la croce, giravano in processione, intorno a lei
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1886
Eva, e le disse in latino: Surge, quae dormis
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1886
sul tappeto, poi sorse in piedi. Il cardinale la
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1886
non era troppo fasciata in un vestito di lanetta
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1886
Eugenia era stretta come in una morsa in un
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1886
come in una morsa in un busto di seta
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1886
e annoiata, aveva mandato in giro Adelina, la minore
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1886
tornata a mani vuote: in realtà, ella era complice
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1886
teatrini privati e anche in quello solitario, abbandonato, lontano
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1886
metà della sua vita in casa di Eugenia Malagrida
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1886
a pranzo, la conducesse in carrozza. ¶ La povertà, il
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1886
esistenza umiliante che spesso, in solitudine, le traeva le
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1886
quella mattina erano restate in asso, madre e figlia
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1886
madre e figlia, avendo in tasca solo un pezzo
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1886
carrozza fuori, ci stiamo in cinque, benissimo, e la
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1886
e di ferro, dipinto in rosso, senz’alberatura, tozzo
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1886
già villeggiavano a Sorrento, in quella fine di maggio
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sedie portatili, dei pliants; in quanto ai giovanotti, essi
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del colore locale, accovacciarsi in tre, in quattro, sovra
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1886
locale, accovacciarsi in tre, in quattro, sovra un mucchio
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1886
qualche ufficiale di marina in grandi faccende pel ballo
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1886
alla prima misura erano in giro anche loro. Giulio
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1886
di parole, consistenti più in certi minuti particolari sentimentali
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ai poveri — ed ella, in cuor suo, ammirava quel
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lei erano stati incontrati in carrozza chiusa, di notte
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mazzettina di balena: era in carattere la mazzettina di
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tutto felice di portare in giro una delle più
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le coppie si misero in giro pel passeggio, dei
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1886
maritate e fanciulle, capitando in quei saloni di legno
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1886
due ore, quei giovanotti, in una stanza di albergo
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1886
e Chiarina non trovavano in nessun posto Carlo Mottola
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fiaccola fosse stata accesa in un vaso di porcellana
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Maria, Chiarina, Tecla, rimasero in gruppo, ascoltando, per nulla
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loro posizione a sorridere in mezzo al dramma; l
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1886
lotta appassionata che ferveva in fondo a quelle tre
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era apparsa, idealmente trasfigurata in quella chiarità: poi era
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nivale, e dietro, sempre in tondo, la fila dei
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slava si illuminava morbidamente, in un chiarore di melanconia
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1886
una orchestrina e andava in giro, per combinare una
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giovane di Eva. E in quel biancore di luce
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1886
quel biancore di luce, in quella dolcezza di notte
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i giornali, faceva vacillare; in questo grande, stupido e
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passato tutta questa notte in una bisca, a giocare
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giocare, e stamane era in ritardo di un’ora
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Abbiamo incontrato tua mamma in carrozza, Eva. ¶ — Era con
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rosei, violetti, una rarità, in autunno, che ella aveva
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si andò a sedere in un cantuccio, con Giulio
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1886
di nozze, erano divisi in due o tre gruppi
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1886
Giulia; le aveva fornito, in due anni, centomila lire
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niente, Annina Doria è in arretrato di notizie, Caracciolo
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per vedere di coglierla in fallo. ¶ — Presto, presto, presto
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spirito che si manifesta in ogni fibra, nel colore
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concentrato, come tutto chiuso in un sogno, in un
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chiuso in un sogno, in un pensiero, pareva quasi
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che parea dovesse spezzarsi in due ad ogni movimento
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pieghe. E si vedeva in lei tutto il desiderio
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rose bianche si schiudono, in certe calde giornate d
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amici, tenendo le mani in tasca, il cappellino abbassato
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Gullì-Pausania si portò in un cantuccio le sue
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ascoltavano, levandole gli occhi in faccia, come bimbe che
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l’altra, parlando come in sogno, con le labbra
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dagli occhi, ella pianse in silenzio. Eva Muscettola strinse
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di servizio passavano, consumate in tentativi vani di farsi
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ringagliardita o la immergeva in una debolezza mortale: il
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quei raffinati temperamenti umani, in cui la vibrazione è
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la vibrazione è immediata, in cui i nervi frizzano
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passava le sue ore in sforzi inutili, provando, riprovando
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un caso qualunque, frequentissimo in inverno, due linee che
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contatto con Torre Annunziata. ¶ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . …In quel giorno, il dodici
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1886
irreparabile. La direttrice ritornò in mezzo alle ausiliarie e
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1886
completo, l’isolamento assoluto. In quel giorno, tutte le
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1886
volte era stata chiamata in direzione, l’avevano vista
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1886
tre o quattro volte in direzione, per molto tempo
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1886
elettricità dell’aria tagliava in due. Il tuono rombava
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1886
tuono rombava più forte: in tutti i punti di
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1886
anche scintillavano, a riprese. In questo la direttrice entrò
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1886
un fulmine era caduto in città. Tutte le macchine
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1886
camoscio, arrotolandoli e buttandoli in fondo al suo cappellino
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1886
i confessori, erano tutti in moto per trovare dei
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1886
che intanto ne spendeva in anticipazione la rendita. Giulia
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1886
accanto a lei, tagliava in un pezzo di cotonina
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1886
di forbici stridenti, buttava in terra il pezzo che
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1886
Eva? ¶ — Benissimo: ma è in Iscozia, per le corse
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1886
specialità delle sorelline Sannicandro, in quel grande lavorìo per
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1886
a Palermo, che possedeva in famiglia due principati, tre
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1886
quantità di terre confiscate, in Ungheria, — era figlia di
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1886
tutta la notte, cenando in tutte le ore, noncurante
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1886
Tecla Brancaccio. ¶ — Certissimo: sposano in maggio; Olga vuole andare
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1886
maggio; Olga vuole andare in Russia pel viaggio di
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1886
la vecchia casa Cantelmo in cui erano tradizionali la
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1886
stati colpiti dalla tisi. In quanto ad Angiolina, due
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1886
partito per un viaggio, in yacht, un po’ indifferente
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1886
yacht, un po’ indifferente in fondo, — ella aveva taciuto
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1886
Gullì-Pausania si rifiutò: in verità, non poteva accettare
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1886
Anna Doria, sempre ritta in mezzo alla sala. ¶ — Perchè
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1886
che, ormai, sono andata in aceto, ammuffita. Sapete perchè
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1886
di brillare, ci chiudono in casa, ci lasciano coi
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1886
esige che si vada in provincia; una ha un
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1886
sue stravaganze, — restò piantata in mezzo alla stanza con
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1886
sino ai vent’anni in una specie di adolescenza
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1886
dormire tranquillamente, si guardavano in faccia, tutte pallide, con
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1886
loro modo: non sta in noi a giudicarle. ¶ — E
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1886
tutto, tutto, da Parigi: in un convento di monache
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1886
il capo, pensando ognuna in cuor suo quanto fosse
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1886
di altruismo che era in Eva, riempiva le sue
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1886
corse, — il fratello sempre in viaggio o a Montecarlo
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1886
erano tutte felici, poichè in quel giorno sarebbero andate
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1886
di dote, che riuniva in sè la nobiltà di
239
1886
Mexico, che aveva terre in Europa e in America
240
1886
terre in Europa e in America, che possedeva dodici
241
1886
a Pavia. ¶ — È venuto in permesso? ¶ — Non ha potuto
242
1886
Vi fu un movimento in ufficio. Napoli-prefettura aveva
243
1886
circolare all’ufficio centrale, in cui si avvisavano tutti
244
1886
finiva con le parole: in un mare di sangue
245
1886
Chissà che vi sarà in quell’articolo, — aveva risposto
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1886
non attecchiva, si tacque. In quel momento dalla piazza
247
1886
municipio: adorava Peppina. Restava in ufficio fino alle cinque
248
1886
nel pomeriggio, egli pranzava in fretta e si andava
249
1886
qui, ti voglio bene. In quel piccolo caffè non
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1886
prima ad andarsene, salutando in fretta: fuori trovava suo
251
1886
e se ne andavano in tre, discorrendo piano di
252
1886
per aver tanto atteso, in un caffè solitario, a
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1886
uncinetto, lo riposero, avvolgendolo in un pezzetto di giornale
254
1886
versi a una viola, in una strenna religiosa. Maria
255
1886
Pescara? Io non vado in nessun posto, senza lei
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1886
al Wermouth di Torino in piazza Municipio, e dopo
257
1886
e dopo capitava sempre in ufficio, per il controllo
258
1886
l’ausiliaria, egli faceva in pochissime parole l’osservazione
259
1886
di sette ore passate in ufficio a compire un
260
1886
nove, si erano consumate in quel desiderio e adesso
261
1886
ballare, rifinite, esauste, spezzate in tutte le giunture, non
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1886
e chiuso nella indifferenza, in un abbrutimento dello spirito
263
1886
L’editto del direttore, in forma di lettera alla
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1886
elezioni di ballottaggio: che in quelle due settimane, ma
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1886
editto era stato letto in forma solenne, alle due
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1886
nacque subito, si sviluppò in ufficio, nella strada, nelle
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1886
spiriti depressi si sollevavano in quel flusso di parole
268
1886
quel flusso di parole, in quelle frasi che venivano
269
1886
venivano ripetute venti volte, in quelle doglianze monotone come
270
1886
monotone come un ritornello. In casa di Caterina Borrelli
271
1886
Maria Morra, Sofia Magliano; in casa di Olimpia Faraone
272
1886
di non andarci punto in ufficio, per lasciare i
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1886
psicologico, tutta una rivoluzione in quegli spiriti. E in
274
1886
in quegli spiriti. E in processione, silenziose, con un
275
1886
eccezioni, salirono di offerta in offerta, sin a che
276
1886
e sottoprefetti del regno, in cifra, quattrocentosettantadue gruppi di
277
1886
doppia Hughes, Steele, erano in movimento: i due capoturni
278
1886
un fascio di telegrammi in mano. La porta di
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1886
pareva possibile egli arrivasse in tempo a riceverla. ¶ — Svelte
280
1886
quell’eccitamento avevano sviluppato in loro qualità nuovissime. Si
281
1886
sempre, con qualche intervallo in cui la pioggia smetteva
282
1886
limone che si risolveva in un liquido acidulo e
283
1886
liquido acidulo e verdastro, in cui s’intingeva un
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diceva, lamentandosi dolcemente, che in quel cioccolatte vi era
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la somma. Il giorno in cui dall’amministrazione scendevano
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tratteneva più a luogo in ufficio, per esigere. Non
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Sotto quella pioggia continua, in quella umidità che impregnava
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di pazienza. Quando entravano in servizio, le ausiliarie guardavano
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delle zitelle trentenni, vissute in monastero o in educandato
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vissute in monastero o in educandato, in una castità
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monastero o in educandato, in una castità naturale di
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temperamento e di fantasia. In verità, ella aveva qualche
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qualche cosa di claustrale, in tutto: nel vestito di
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inespressiva degli occhi bigi, in certi reclinamenti del capo
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dietro la scrivania, scrivendo in certi suoi registri, pian
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còmpito di scuola. ¶ — Burrasca, in direzione, — disse Caterina Borrelli
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ausiliarie si trattenevano ancora in anticamera, visto che mancavano
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poteva risvegliare. Si parlottava, in un gruppo di due
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liquida della direttrice: ¶ — Signorine, in ufficio. ¶ In silenzio, esse
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direttrice: ¶ — Signorine, in ufficio. ¶ In silenzio, esse sfilaron avanti
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ridere, tutte occupate meccanicamente in quei primi apparecchi: curve
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dispaccio di quattrocento parole, in inglese. ¶ — Direttrice, Salerno dice
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d’inverno, ora, entrava in ufficio. Nessuna levava la
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macchine che pareva dormissero, in quel riposo festivo pomeridiano
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malinconicamente condannate a venire in ufficio, dalle due e
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Santaniello, con le mani in grembo, nascoste sotto il
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Caracciolo, la indolente, guardava in aria, col suo contegno
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da una macchina solitaria in un angolo di tavolino
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Farfalla, se lo cacciò in tasca, si raddrizzò le
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a una Maria Talamo, in Napoli, alla Riviera di
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effondeva il suo amore in quel giorno di festa
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anche io. ¶ Erano aggruppate in dieci, attorno alla macchina
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il posto di pretore in qualche paesello della Basilicata
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da quelle anime giovanili, in quel giorno di festa
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festa, che dovevano passare in quello stanzone pieno di
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femminile. Ritornando, si fermò in mezzo alla stanza e
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impiegate solerti che dimentichino, in questo luogo, la storditaggine
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senza riscaldarsi, senza guardare in volto a nessuna, con
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economia del gas. Così in quella penombra, poco si
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più pericoloso. Difatti anche in quel silenzio, in quella
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anche in quel silenzio, in quella penombra, pianissimamente, Annina
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udire le sue risposte in ufficio dal rumore del
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a pezzo e mettendosela in saccoccia: da venti giorni
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aveva sempre la malizia in risveglio, disse a Olimpia
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faceva la maestra rurale, in un piccolo villaggio del
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riunite a far nulla in uno stanzone in penombra
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nulla in uno stanzone in penombra, innanzi a una
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le sgridava: le nasceva in cuore una pietà profonda
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e che restava sempre in silenzio, alle peggiori linee
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linea che andava male, in cambio della compagna nervosa
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tre ore di più in servizio per un’altra
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Natale, abbiamo gran pranzo in casa e dopo si
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Tu certo non vai in nessun posto e del
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e perchè doveva stare in ufficio di Natale. ¶ — Figurati
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pensiero di dover venire in ufficio alle due e
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godono la festa, noi in ufficio: il Padre Eterno
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un baco da seta in un bozzolo filato dal
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la fanciulla si sviluppa in condizioni morali difficilissime. Ella
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ardente desiderio un conquistatore. ¶ In questo dramma interiore, imposto
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sente acutamente la vita, in un contrasto talvolta comico
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immagine loro è rimasta in me, vivente. ¶ E se
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problema: quanto a me, in questo libro, la mia
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fatta di memoria. E in me, nell’anima, tutte
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un anno. Voi vivete in me, come eravate un
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mi risuonano nella testa, in coro. È un chiasso
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pensò. ¶ Battè il piede in terra, pel dispetto. Non
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dispetto. Non avevano orologio, in casa, e alle sette
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ella si doveva trovare in ufficio. Così, alla mattina
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sorella Serafina: camminava piano, in camicia e gonnella, per
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a lavarsi la faccia in cucina: invece del caffè
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che non si usava in casa, mangiava un frutto
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cinque volte era giunta in ufficio dopo le sette
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caffettiere ambulante, che portava in giro il suo fornelletto
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sua. Che avrebbe fatto in quell’ora? Oh come
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gelido la infastidiva, mandandole in faccia la polvere di
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un quarto, si vestiva in sei minuti e arrivava
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fredda, la calmarono. Sedette in uno dei banchi di
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si entra a caso in chiesa e non vi
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i viaggiatori sul mare in tempesta, le anime abbandonate
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sè non chiedeva nulla: in quel torpore fisico, non
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lo Spirito Santo risplendeva in una raggiera d’oro
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da Capodimonte. Entro sempre in chiesa, passando. ¶ — Andiamo? ¶ — Sì
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scriveva continuamente un romanzo in un suo quaderno, grosso
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diciottenne, era ben riparata in un vestito caldo ed
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del corredo. Quando entrava in ufficio, Adelina Markò, col
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la direttrice? — chiesero, quasi in coro, le tre ausiliarie
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all’ufficio. Come entravano in quell’anticamera tetra, la
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dal grande armadione diviso in tanti armadietti, dove le
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più romantiche, i quaderni. In mezzo allo stanzone, un
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liberi delle pareti, chiusi in sottili cornici di legno
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che circolava di mano in mano e che le
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scriveva da una parte in colonna, il numero d
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ausiliaria che doveva lavorarvi, in quel giorno, per sette
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Se faccio cinquanta telegrammi in sette ore, è un
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Ma come le viene in mente alla direttrice, di
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Hughes. Ci si lavora in due a questa macchina
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forza e di attenzione, in ambedue le impiegate. Ora
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ambedue le impiegate. Ora in queste coppie, la direttrice
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se ne stavano ognuna in un cantuccio, imbronciate, senza
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del citrato di ferro in un’ostia bagnata, per
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noiosa di Serafina Casale. ¶ In un angolo scuro, Giulietta
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un rifiuto villano, affogato in un profluvio di trivialità
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entrava la direttrice. Subito, in coro, a voci digradanti
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acute, lente, frettolose o in ritardo, queste parole si
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Maquay Hooker, che negozia in baccalà, dirigeva la sala
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posto col suo dottore in chirurgia, Mariannina era appoggiata
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aveva fatta la domanda in regola, Margherita Falco ballava
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Caterina Borrelli tutta pomposa in un vestito di lana
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sangue. ¶ Le coppie passeggiavano in giro per riposarsi; le
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aveva condotto Riccarda Galanti in cucina, per darle da
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acqua era stata presa in un bicchiere di vetro
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ne erano mai viste in casa Caputo. Gennaro Mascarpone
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ballare, il marito guardava in aria, come disinteressato, fingendo
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diventava verde dalla bile. In quel momento si vide
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era abituato a dirigere in case, dove non vi
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maggiore era stata fracassata, in un giro di galop
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cuscino, per far battere in terra le ginocchia del
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si rifiutò di portare in giro il cuscino, le
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centro della sala, tenendo in mano lo specchio e
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la gran scelta finale in cui tutte le simpatie
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incipiente, la preferenza dichiarata in pubblico, chiaramente e semplicemente
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fu uno stupore profondo, in tutti, quando Eugenia Malagrida
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cavallo, con le stanghe in aria, un cortilone che
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entrava senza farsi annunziare, in una anticamera dove gli
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gli ombrelli aperti lasciavano in terra dei rigagnoletti di
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prestar denaro sopra pegno, in casa, privatamente. Ora, don
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la vanagloria di ricevere in casa li torturava. Ogni
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tutto alla rinfusa come in un negozio di robivecchi
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che venivano a divertirsi in casa Froio, non andavano
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berretto di Guardia Nazionale, in memoria degli antichi onori
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di seta nera, scollati in quadrato, con le maniche
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nessuno, tenevano circolo come in casa loro, ridevano, chiacchieravano
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era riuscito a venire in casa Froio, condottovi da
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Pietraroia che doveva venire in casa Froio quella sera
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e se ne stava in un angolo, tutta ingrugnata
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Signore, signorine, si passa in salone per la rottura
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prendere il famoso braccialetto. In mezzo al grande circolo
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un manico di scopa in mano. Il primo uomo
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poi lo lasciarono solo, in direzione della pignatta posata
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pezzi della pignatta, andò in giro offrendo agli uomini
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chi rideva, chi portava in giro il suo dono
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Marco portava così fieramente in giro, era da schiattare
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alle signore fu portata in mezzo alla sala, rispettosamente
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lievissima. Le donne passate in prima linea, avendo rigettato
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della scopa si spezzò in due, bisognò procurarne un
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intendeva, scappò a prenderla in cucina. ¶ Come la pignatta
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pignatta crepitò, si aperse in due; gli uomini applaudirono
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la piccolina bionda portava in giro gli altri regalucci
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chincaglieria, che faceva andar in estasi quelle ragazze. Portando
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estasi quelle ragazze. Portando in giro questi doni, Ida
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vassoio di biscotti fatti in casa, seguiti da un
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i napoletani si affollarono in tutte le strade donde
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Sanges sentivano la predica in onore di Maria Immacolata
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alle donne la preghiera in occasione di folgori e
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tornò al suo appartamento in via dei Fiorentini, tutta
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ragazze si sentivano affogare in quell’ombra, la prova
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la prova fu sospesa. In casa Jovine, dalla simpatica
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non si fermava mai, in quel pomeriggio, annunciando sempre
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del cielo. La seconda, in linea quasi orizzontale, discendeva
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mare, tagliando il Vesuvio in tutta la sua larghezza
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abbastanza, invano offrivano loro, in due, con uno sforzo
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terza lava minaccia Napoli. ¶ In casa di uno zio
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del vicolo d’Afflitto, in linea retta della via
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ragazze si erano installate in un angolo, sfoggiando certi
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Gelsomina Santoro erano riunite in casa del maestro Pantanella
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al Ponte di Chiaia, in su, con un balcone
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di casa, dove era in continue convulsioni, dicendole che
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volersene andare un po’ in campagna, non per paura
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Ed erano tanto immerse in quella contemplazione, che non
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delle Altifreda che passavano in carrozza, lentamente, pel Chiatamone
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venuti a prenderla. E in una villa di Posillipo
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vittime: ¶ Pasqualino Spanò, — studente in medicina, — ritrovato il corpo
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Guido Castelforte — anni 24 — dottore in medicina — ritrovato il corpo
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una scatola di compassi in mano o un rotolo
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per cui andava sempre in castigo; Ginevra Barracco si
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di ragazze che vivono in luogo umido, che mangiano
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nulla, come se cantassero in sogno e pronunciando le
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parole, come se fossero in ebraico. Ma le altre
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sottomano; appunto per questo in quelle teste giovani non
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dei superiori. Cantare? Ma in quell’ora che stavano
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Mazza fingeva di leggere in un quaderno per non
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e rotonda; di mano in mano passava una boccettina
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e quelle sciocche parole, in quel corridoio buio, senza
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le cose più opposte, in preda a un tormento
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aritmetica, nè di geografia; in lingua italiana era sempre
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i professori la tenevano in conto di alunna stupida
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sgolarsi: ¶ Son tre raggi in una fiamma ¶ Che mi
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essere ripetuta due volte in uno, tutta la scuola
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allegrezza par si mettesse in quello stanzone stretto, lungo
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era costretta a vivere in casa con un’amante
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a smuoverla di lì. In questo si udì un
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vestito da donna, avvolta in una gonnella di lana
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rossi e neri e in uno scialle di lana
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dannava, non sapeva andare in collera, non aveva il
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Qualcuna aveva osato sussurrare, in classe, che Scalera era
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personcina nera era arrivata in capo al corridoio, camminando
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al corridoio, camminando lentamente: in un angolo vi era
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vaschetta di zinco, dipinta in azzurro; un rubinetto male
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seduta, con le mani in un vecchio manicotto lavorato
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poi vi avrebbe trovati in quantità il professore; Checchina
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professore; Checchina Vetromile scriveva in un quaderno, una citazione
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un quaderno, una citazione. ¶ In un gruppo Carolina Mazza
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occhi bassi, la storia: in un altro gruppo, tutto
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chiamava l’appello, leggendo in un grande registro. Ma
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un grande registro. Ma in un momento i gruppi
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aguzza, taciturno, nervoso, sempre in moto, che spiegava rapidissimamente
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classe che restava tutta in piedi, in silenzio soggiunse
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restava tutta in piedi, in silenzio soggiunse: ¶ — Signorine, presento
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il professor Radente era in ritardo di dieci minuti
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Tutte le ragazze sedettero: in piedi, in mezzo alla
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ragazze sedettero: in piedi, in mezzo alla classe, rimase
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la infelice, sempre ferma in mezzo alla stanza. ¶ Giustina
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e andò a sedersi, in punta in punta, conservando
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a sedersi, in punta in punta, conservando il cuffiotto
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la Diaz restava ancora in piedi, le mani congiunte
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lo spavento che incuteva in quei poveri sorci, con
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la lasciò ingarbugliare, guardando in aria, senza suggerirle nulla
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ricadere sul banco, scoppiando in lagrime. Radente, il prete
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questo signor Passavanti e in che epoca sia vissuto
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il massimo della collera in lui: la Borrelli, colla