Clarice Tartufari, Il miracolo, 1909

domandò Bindo Ranieri, già in piedi, sfidando col gesto

gridò Bindo Ranieri, agitando in aria il suo bastone

a sè stesso, puntando in terra il tacco destro

quale azione simultanea denotava in lui l'espressione massima

calmato. - Rispondimi a tono. In che libro hai letto

canzonatorio, tenendo le mani in tasca e zuffolando un

Arti e che apparteneva in antico a uno dei

ancora quando la processione in onore del santo attraversa

a ridere, dicendo che, in fine dei conti, gli

sole. Stava per trasformarsi in aquila audace la timida

subito Vanna si ripiegava in sè, smarritamente. ¶ - Troppo io

stanza - Avrei voluto conoscerla in altri secoli monna Vanna

sangue avrebbe avuto ragione in lei sui terrori dell

col busto sottile chiuso in un giaco brunito, su

a ricami sarebbe ricaduto in pieghe massicce. ¶ Ardita, in

in pieghe massicce. ¶ Ardita, in arcioni sopra un cavallo

farsene preda e portarsela in uno de' suoi castelli

uno de' suoi castelli, in vista del Reno, e

tenerezza: ¶ - Süsses Dummerchen che in italiano significa «dolce sciocchina

gli avvenimenti profetizzati accaddero in parte appunto perchè i

del Duomo e percorrere in meravigliosa teoria le strade

ricollocarsi poi sulla facciata., in apoteosi, nell'usato ordine

dovevano allettare, disposte così, in elegante simmetria sul davanti

finestrella di fronte stava in silenzio, velata all'interno

perchè la sede loro in piazza del Cornelio era

era rimasta silenziosissima, entrarono in città dalla funicolare, a

da una fanfara, tenendosi in mezzo un giovanotto allegro

sicuramente, cose mai viste in Orvieto a memoria di

colpi di moschetto rimbombarono in aria, due squilli si

regolarità del suo martellare, in cima della sua torre

monsignore, era stato mandato in campagna la sera innanzi

Fritz Langen. Titta rispose in tono evasivo che, nei

rivoluzione, i personaggi più in vista sono i più

finestre, chiuso l'usciolo in cima alla rampa esterna

Domitilla Rosa. ¶ Forse ella, in quel momento, stava abbandonata

sopra la palma, simile in atto a una patrizia

lo teneva affascinato. Dove, in quale miniatura di quale

ombre quasi fuggevoli e in piedi, sul davanti, fra

colonne, una donna bella in veste color di viola

fianchi, il viso levato in alto, la bocca suggellata

come per un mistero. In quale codice miniato aveva

Vanna. ¶ Ella forse pensava in quel momento a Fritz

sicuro, naturalmente - egli balbettò in fretta, inghiottendo la saliva

ma Fritz Langen scomposto in viso per la commozione

straordinaria agitazione, aveva tenuto in testa fino a quel

filo d'oro scivolò in terra e una trama

rilucente e tremavano entrambi in modo tanto visibile che

passo, protendendo le mani in atto di supplichevole difesa

era messo il bastone in ispalla e faceva il

auf! Gewehr-ab! - Fucile in ispalla! Fucile al piede

Uno! Due! ¶ Vanna camminava in mezzo a quel verde

signor professore. ¶ Si trovavano in cima a un colle

facciata del Duomo è, in verità, una di quelle

di Fritz Langen adunò in quell'attimo ogni dovizia

biondeggianti di birra: ¶ Exiit in loculo ¶ Rustica puella, ¶ Cum

Cum lana novella. ¶ Conspexit in cespite ¶ Scolarem sedere: ¶ Quid

tale voluttà ella gustava in sè di abbandono e

E ce ne sarà in abbondanza. Guardi, guardi, monna

per gli animali cucinati in salsa; ma per gli

Maestà Proserpina di largire in dono la scimmietta della

e perchè gli uomini in piedi vicino ai cavalli

vergogna di essere nati in tempi così remoti e

e che l'uomo in piedi portava le ali

il custode osservò che in quelle tombe si scorgeva

che il Signore mandò in terra il suo Figliuolo

non era ancora disceso in terra, stava in cielo

disceso in terra, stava in cielo fin dalle origini

sbucò dallo svolto chiassosamente, in compagnia dei bambini. ¶ Il

e Fritz Langen fu in terra di un balzo

attraversare Orvieto con essi in vettura, a sera tarda

dai rami le chiome in fiore; invano l'usignolo

di latino, avevano disposti in bell'ordine, sul loro

della morta, la quale, in verità, nel giro della

dato prova di maturare in seno nessunissima opinione di

politico si era svolto in piazza Vittorio Emanuele, di

dei negozi sarebbero mandate in frantumi, e svaligiate le

prime ore della sera, in quel breve tratto che

animati, ovvero stavano raccolti in capannelli con aria di

Orvieto turbolente di uomini in armi, come ai tempi

la bollente pece, mentre in basso le torcie destavano

si vedeva il principio. ¶ In mancanza di meglio, Fritz

la giornata era trascorsa in tanti affanni che si

barzelletta, disposto a favorire in secreto gli amici nell

colmava. - Creda, tutto finirà in una bolla di sapone

rosso di un carabiniere, in cima a un bastone

un bastone, per tenerli in freno. Di' tu, non

il popolo... Basta, rideremo in ultimo - e si succhiava

signori a mettere carte in tavola. ¶ - Andrà a finire

tavola. ¶ - Andrà a finire in una bolla di sapone

forte pugno sul tavolo in segno di allegria. ¶ L

m'insegna, non restavano in città che vecchi e

Bindo Ranieri, già rosso in volto, indirizzandosi al Paterino

lettere umilissime per ottenere in prestito i nostri operari

difficili, il Paterino andava in bestia e diventava insolente

polso, mandato dal Papa in Orvieto a podestà per

grazioso! - e si rimise in ascolto, con la massima

ch'egli coltivava ignorato in quell'angolo di provincia

due, egli stava solo in piazza del Duomo a

rosso, con un cappuccetto in testa ornato di pelo

chiese ardita: ¶ - Sei arrivato in Orvieto col piroscafo tu

tutti coloro che venivano in Orvieto dovevano essere arrivati

teneva aggrottata la fronte in una intensità ammirativa, cambiò

Buongiorno, Mamsell' Pfefferkorn - che in italiano significa: «Signorina grano

Per servirla; ho attraversato in piroscafo la montagna del

vuole, Mamsell' Dreikäsehoch - che in italiano significa: «Signorina alta

fossero parlati mai, tranne in quel breve, strano colloquio

come se avessero vissuto in comune per lo spazio

che ordinava di preferenza in trattoria; Fritz Langen sapeva

a lei, col cappello in mano, curva la testa

bestione. Me lo faccia in cortesia. ¶ Essa lo guardò

capo con vezzo gentile, in atto di oblìo e

il ciglio dello sterrato, in vista della rocca, guardando

cadevano sui loro spiriti, in quella pace, come frutti

tante guglie quanti alberi in una foresta, e le

ad accelerare il passo. ¶ In lontananza il cappuccetto rosso

di una eleganza inconsapevole in ogni gesto, di una

di una signorilità squisita in ogni movenza. I capelli

di lei si delineava in una purezza quasi immateriale

una purezza quasi immateriale in quella cristallina luminosità. Di

chiesto, egli le diceva in fretta: «Sissignora, sissignora», e

bravi orvietani? - egli chiese in uno de' suoi scatti

storia. ¶ Caso molto strano in una cittaduzza di provincia

sua vita non rimaneva in nulla turbato, perchè Fritz

si era più recato in casa di lei, ond

durante l'intiero pomeriggio. ¶ In quelle riunioni Vanna appariva

a percorrere le vie in bianche vesti, il Duomo

Langen aveva già frugato in lungo e in largo

frugato in lungo e in largo l'archivio comunale

far altro che tornarsene in Germania per presentare la

piccola città umbra; ma, in una odorosa mattina, sentendosi

etrusca e che forse in quei luoghi dov'egli

sopratutto era piacevole trattenersi in Orvieto, magari per altri

etrusche di Settecamini, venute in luce verso il 1863. Era

s'andavano scrostando e in breve sarebbero scomparse. ¶ - Allora

Vanna - e coll'anima in tripudio, coll'anima ricolma

per la seconda volta in casa Monaldeschi, e fece

per essere stata sorpresa in vestaglia di seta verde

le braccia. ¶ Fritz Langen, in piedi, la contemplava con

Gli pareva di conoscerla in quel punto. Mai, tranne

tenendo curva la fronte in atto meditativo; ma Ermanno

il quale aveva dimorato in Grecia durante la sua

allora intieri pomeriggi, seduto in vista del Partenone tra

amori e battaglie; ma in quel giorno, mentre il

verde tenue del grano in germoglio, Fritz Langen fu

Madonna, che vola sempre in soccorso di chi patisce

ai miracoli, si cade in peccato mortale e si

perchè era tardi, lasciando in casa Monaldeschi, per quella

che si era addormentata in terra col musetto rivolto

sulle avventure di Carlo in Francia; e tutte le

il padre di Palmina, in una sera di luna

uscito, tenendo la ronca in una mano, il secchio

smunte del bambino, chiedendo in cambio la restituzione della

per crampi atrocissimi e, in certi momenti, ella si

copriva di sudore freddo, in certi altri avvampava, ogni

il cuore le tremava in petto ed i ginocchi

le braccia e livida in volto. Sognava di Gentile

vivo senso di benessere in tutte le vene e

spaventati, perchè la signora, in verità, deperiva a vista

risponderle, e si licenziò in fretta, acciocchè ella non

il tempo di osservargli in fronte un velo fugace

Vanna dunque aveva preso in mano una fotografia rappresentante

sberrettandosi alla signora, profondendosi in cerimonie col forestiero, a

mentre Vanna si allontanava in fretta, secondando ogni passo

busto e piegandosi appena in avanti come per l

un atto notarile del 1765 in cui si parla di

disceso Ermanno Monaldeschi, rifugiatosi in Orvieto durante i movimenti

lui, da uomo istruito, in grado di gustare la

lo straniero disse, alzandosi in piedi spazientito. ¶ Ma Bindo

si pose la lettera in tasca con giovialità. ¶ - Ho

Fritz Langen di Colonia? ¶ - In molta carne e molte

stanze ariose, calme, pulite, in casa di brava gente

agrumi stavano già riparati; in fondo l'acqua gorgogliava

due capaci gabbie, e in esse intiere nidiate di

di Caracalla - e ruppe in una schietta risata; poscia

Ne abbiamo due botti in cantina; quando vorrà favorire

esclamò Fritz Langen, gettando in aria il suo cappello

pazzo le fosse capitato in casa; ma venne rassicurata

interrogare i proprietari. E in breve diventò davvero signore

e conquistò ogni cuore, in grazia del suo rumoroso

una venditrice di verzura in piazza del Cornelio per

domandarle, tenendo il cappello in mano: ¶ - Scusi, bella erbaiola

del palazzo Cornelio, mezzo in rovina. ¶ Siccome la bella

una nuova animuccia, domandava in premio al padre di

grandi stelle da piantare in fronte alla bimba futura

sacerdote di rara competenza in paleografia, archivista al Comune

un altro Fritz Langen in capo a due settimane

per la libera docenza in istoria alla medesima Università

II, Enea Silvio Piccolomini, in Orvieto? - don Alceste interrogò

troppi codici e tradotte in volgare troppe bolle. ¶ - Precisamente

Silvio Piccolomini. ¶ - Egli fu in Orvieto nel febbraio del

so. L'archivio ha in proposito documenti inediti? ¶ Il

a procedere con cautela in mezzo alle nebbie del

su cui ella stava in piedi era stretto e

e la bimba ruzzolò in terra tra le scarpe

insistè, allargando il viso in una risata di contentezza

un asciugatoio e prendessi in mano una penna invece

Le figlie di Maria, in leggiadra schiera e vestite

le grosse torcie, tenute in bilico da uomini in

in bilico da uomini in abito di cerimonia, lasciavano

le loro fiammelle, guizzanti in piccoli, pallidi lampi nel

appena di mattina presto in chiesa, o di sera

con lei qualche parola. In principio il compianto era

cartelle della tombola palpitavano in tutte le mani, simili

si erano mostrate benigne, in quella stessa ora, in

in quella stessa ora, in quelle stesse pose, alla

per farsi largo, spingendosi in avanti a testa bassa

qualcuno a cui offrire in dono la sua giovinezza

accanto, tutto la turbava in quella sera e le

sensazioni nuove erano cadute in quel giorno, simili a

Quanta dolcezza! Vanna, piegata in avanti sul davanzale, socchiudeva

piante nude e, quasi in sogno, contemplava le proprie

tanto che non trovò, in quell'anno, nemmeno la

Ermanno, assai festeggiato, offriva in giro frutta candite in

in giro frutta candite in una scatola di cristallo

erano uscite, ed Ermanno, in compagnia di Titta, era

si lasciava cadere esausta in una poltrona, e rimaneva

le nubi si ammassavano in cielo e il tuono

e il tuono echeggiava in lontananza, un ombrellaio attraversava

e cominciava a piangere in silenzio. Di solito era

era quello il momento in cui Palmina entrava nel

spesso - ella sentenziava, rimanendo in piedi accanto a Vanna

della malia. S'inginocchiava in terra, mescolava le carte

di prima; umiliata anche, in parte consapevole della sua

presentava e si profondeva in riverenze davanti a Vanna

lui si erano trovati in istato di domesticità presso

che la gente nata in America, di qualunque età

bimbi vanno perdonati, perchè, in verità, non sanno quel

malvagio di animo, spingeva in avanti la grossa testa

Don Vitale, scandolezzato, balzò in piedi e appoggiò i

mai. Fin da quando in seminario studiava la scolastica

poscia si recò appositamente in casa Monaldeschi, per suggerire

discorsi che si tenevano in presenza del bambino, il

perenne, talora perfino turbinoso, in particolar maniera dopo le

Bindo e Villa Ranieri in compagnia di Domitilla Rosa

il giuoco della colezione in trattoria, il quale giuoco

giacchè egli, essendo pervenuto in seminario fino al corso

eccolo qui, lo tengo in mano. Adesso attenti! Uno

stordita, si prendeva Ermanno in grembo e gli diceva

pescatori malvagi avessero dato in pasto ai pesci ostie

narrava di cappelle fabbricate in un luogo dai fedeli

che allora teneva cattedra in Orvieto unitamente a San

le mani piegate, rimase in atto di riconoscente adorazione

di santità, e Orvieto, in quelle prime ore mattutine

processione del Corporale; ma in quella mattina il cielo

processione avrebbe potuto svolgersi in tutta la sua magnificenza

mattino, quando le campane in coro avevano annunziato l

fratelli e i mariti in vista del palazzo del

alberi, che si affacciavano in silenzio dai muri bassi

porte alte e strette, in cima alle scale a

anima di poeta. Certo, in lei doveva discendere, per

facciata, ovvero di ornare in tarsia qualche seggio del

Forse, nata e cresciuta in altro ambiente e in

in altro ambiente e in altri tempi, Domitilla Rosa

persona ormai sfiorita; forse, in Atene e Roma, giovani

porpora, avvolte le membra in tuniche di bisso, per

adorava il Signore, esaltandosi in lui. ¶ Nella via del

non le era comparsa in casa dal giorno avanti

la bimba cadde seduta in terra, ma senza nemmeno

si è addormentata qui, in negozio, e l'ho

ed ha voluto mirarsi in tutti gli specchi. ¶ - Una

Maurizio, lo stupidone, che in quel momento batteva il

di stile etrusco, figurine in alabastro. Quivi Bindo e

e Villa Ranieri trascorrevano in contentezza placida e in

in contentezza placida e in modesta agiatezza la loro

le loro tinte digradando in perfetta armonia. ¶ Domitilla Rosa

incenso s'innalzavano lentamente, in volute grevi, e dove

di Cristo le appariva in quelle pitture circonfusa di

squarta un peccatore urlante, in quella che un altro

guisa di serpi, abbarbicate in abbracciamenti osceni ai corpi

rimaneva spesso di notte, in primavera, a noverare le

stessa, e la fantasia, in lei così gioconda e

terrori, ond'ella, abbandonata in ginocchio sui gradini marmorei

incontrato subito nella piazza, in compagnia di Titta, e

duca del Rinascimento; Titta, in abito di parata, con

arcate antiche; vollero fermarsi in piazza Vittorio Emanuele per

variopinti delle signore disposte in fila davanti alla balaustrata

per la furia, inciamparono in lui e gli caddero

ridere e tenendo fermi in una mano i due

Guarda, che ti butto in cima alla torre del

e i bimbi scomparvero in via del Duomo, inseguiti

spalancato e che brandiva in alto la mazza agitandola

bianche, fossero volate via in un turbine, ed altre

Domitilla Rosa, udito quasi in sogno la sera prima

fatti meravigliosi accadono sempre in tempi antichissimi e perchè

raccontare, di averla letta in qualche libro, di averla

di averla osservata dipinta in qualche quadro, e nessuno

Corporale macchiato di sangue in tutto il mondo? ¶ Ma

gli dava ascolto, protesa in avanti, con le labbra

Ogni parola diventa feconda in quel cervello infantile; ma

chissà, esaltarmi un giorno in lui per la sua

lasciò cadersi le mani in grembo e disse con

stesso mi ha detto, in confessione, che gli attaccamenti

quanto era stato detto in confessione. ¶ - Il tribunale della

Vanna, col busto abbandonato in avanti sulla ringhiera del

balcone, non osava guardare in faccia monsignore, ma era

della sua. ¶ Titta, portando in mano un capace vassoio

dalla porta dell'anticamera in compagnia di Palmina e

riverenza e prese posto in silenzio, sorridendo di un

come di persona assente in ispirito. Nessuno le badò

a trovarti. ¶ Titta offriva in giro calici snelli, resi

ogni nuovo scherzo, studiandogli in volto con deferenza per

Vìtale doveva accanirsi rabbiosamente. ¶ In tanta pace echeggiò un

voce: ¶ - Bindo, Bindo, è in casa tua Serena? Io

vestito di chiaro, portava in capo una berretta a

Pareva un viaggiatore disceso in quel punto dalla funicolare

per asciugarsi le gote in sudore. ¶ - Dov'è Serena

insistè. ¶ Bindo Ranieri dette in una risata sonora, che

ivi testa e agitò in alto le braccia da

queste giornate dovrei farmi in cento. Devo sviluppare tre

ha lasciato le cose in perfetto ordine. Sotto questo

Monaldeschi poteva dirsi ricca in quella piccola città di

che si svolgono annualmente in Duomo per la festa

Avrebbe voluto rimanere interminabilmente in quella immobilità, in quel

interminabilmente in quella immobilità, in quel silenzio, come avvolta

calzolaio gobbo si tolse in ispalla il suo deschetto

alle orecchie di Vanna in tutte le ore, poichè

l'opera Lucrezia Borgia in occasione delle feste. ¶ Vanna

a vedere l'illuminazione in piazza del Duomo? ¶ Il

di no; preferiva restare in casa ad aspettar Serena

precipitavano al pianterreno, dove, in una grande stanza disabitata

e stretta. Vi entravano in festa e Serena, richiamando

anni prima dall'America in Italia, cominciava a barcollare

l'urlo del mare in burrasca, mandavano grida scomposte

bontà, ha fatto morire in America mio fratello e

di padre e madre in America per un disastro

della madre vivevano sconosciuti, in una parte remota dell

Domitilla Rosa viveva, ricamando in oro. ¶ La piccolina, bionda

sacra miniata, voleva gareggiare in contemplazione con l'antica

sposo; onde viveva solitaria in una sua casetta di

Corpus Domini ha tratto in Orvieto le sue origini

un istante. ¶ Ermanno, seduto in terra, appoggiò la gota

ambascia fra sè: ¶ - Come in questa azìma, che io

la madre terra produce in luogo di sentir il

sacerdote, e si recò in pellegrinaggio alla Città Santa

che l'ostia, convertita in carne viva, lasciava grondare

e giubilo, fu trasportato in Orvieto, dove il pontefice

li ho sentiti palpitare in me nell'ebbrezza gioiosa

e incoraggiamenti; onde comprendo in una espressione collettiva di

compensata delle mie fatiche, in verità nè brevi, nè

Il bimbo infatti pareva in quella posa un giovane

attoniti la giocondità sprizzava in minutissime faville. ¶ Il bimbo

Ermanno, che alzò subito in alto il braccio destro

bronzo, il quale dimora in cima alla torre e

a crollare il capo in atto di scontento ed

lasciarsi cadere le mani in grembo in atto di

le mani in grembo in atto di sconforto. Ma

Così, com'ella giaceva in quel momento, immobile e

ella si lasciava cadere in ginocchio, si abbandonava col

più. ¶ Vanna si accasciò in una poltrona di fronte

sbatteva, come il mare in tempesta fa di una

stanca di sentirsi così in balìa di una forza

ma spingeva l'occhio in avanti alla ricerca di

inanellati e rise forte in uno scatto di giocondità

di rimanere assai tempo in orazione, forse perchè si

le sue preghiere. ¶ Dritto in piedi accanto a lei

concesso, come una volta in cui aveva chiesto con

la mamma rimaneva tuttora in meditazione, egli per distrarsi

brillava sul pavimento; ma, in quella ch'egli credeva

stole di seta ricamate in oro, il calice smaltato

Domandagli di portare presto in Paradiso l'anima del

il babbo si trovava in Purgatorio, allora perchè mai

il babbo era andato in Paradiso? Chi mentiva? Monsignore

il babbo non è in Paradiso? ¶ - Perchè deve mondarsi

babbo non deve stare in Purgatorio, perchè non commetteva

e poi ci castiga in questa vita e nell

e le braccia stese in avanti nell'atto di

sempre con un giglio in mano? ¶ Vanna si mise

sempre con un giglio in mano? Lo rappresentano così

si trovava al servizio in casa Monaldeschi, eppure simulava

signora, come il giorno in cui, arrivata dalla campagna

spesso, donava molto, suscitando in Palmina un tale zelo

acciocchè gli orvietani, recandosi in Duomo per i vespri

da venti mesi e in città già si mormora

avvolgono la persona come in una carezza ed i

fiori; ma ella sentiva in modo confuso il dolore

signora, i brillanti no. In questo ha ragione lei

porterà il suo sposo in Paradiso - e, aperto un

e lo spasimo diventava in lei meno acerbo, una

dei castighi celesti e, in pari tempo, avvampata da

delle sue pene, chiedendogli in compenso di chiamarla presto

fatto promettere da monsignore, in punto di morte, di

classe ch'egli tiene in seminario è dominata da

i migliori esami vengono in genere sostenuti dagli alunni

singolare maniera di sgranarle in volto i rotondi occhi

si fosse trovato davvero in punto di morte. ¶ - E

il giovane chierico sapiente. ¶ In quei primi giorni della

la finestra spalancata, ascoltare in pace il suono delle

fili. Egli si inebriava in sè per quella feconda

sarebbero diventate robuste, fruttificando. ¶ In quell'ultimo biennio si

la prepotenza della volontà, in lui imperiosa, contro la

imperiosa, contro la ragione in lui ribelle. Le fonti

conseguenze illogiche. ¶ I chierici, in genere, prendevano appunti, mescolavano

che Ermanno si recasse in campagna con la famiglia

regolamenti prevedono il caso in modo specifico ed ammettono

ed ammettono la dimora in famiglia dei chierici infermi

infermi o convalescenti. Fu in tale occasione che si

fervevano, e Palmina correva in faccende per le stanze

le stanze; Vanna, seduta in salotto, ascoltava a capo

bontà amabile della signora in favore di bèbè. Quando

a Bologna, ci torni in buona salute - e un

del salotto e scese in giardino per vedere che

coperto di onori, laureandosi in belle lettere, con una

scientifica ed a largire in proposito maturi consigli. Ella

basto; è necessario essere in due. Si tratta d

prender moglie. Una laurea in tasca, una moglie sotto

assurdo, quantunque la cosa in sè potesse anzi apparire

mi ha detto così? In che modo posso avergli

e portandosi una falce in ispalla. Brillava la falce

del mare; ¶ le stelle in cielo parlano d'amore

campi - disse Palmina, seduta in serpa, e volgendosi con

bocca le si contrasse in una ripiegatura lieve di

La voce piana, distesa in larghe onde sonore, si

Ermanno passava di meraviglia in meraviglia. Fin dalla sera

rammentava un giorno remoto, in cui suo padre stava

cui suo padre stava in piedi sul tronco più

di frequente a pranzo in famiglia, chiacchierando con Serena

di sua madre, vedendo in parlatorio, nelle ore di

Aveva incontrato moltissime donne in istrada, in salotto, in

moltissime donne in istrada, in salotto, in parlatorio; non

in istrada, in salotto, in parlatorio; non vedeva, da

blanda luce della casa, in comunione indistruttibile con i

sua vita doveva trascorrere in solitaria astinenza. ¶ Vanna entrò

ore di studio, perfino in sacrestia, era circondato dai

solchi e per viottoli in libera solitudine, sentiva germogliarsi

dar luce e riceverne in uno scambio sempre rinnovato

buon mattino si metteva in giro e, incontrando un

immergeva le mani; imbattendosi in un vecchio albero che

edificio della propria coltura in quelle ore di solitaria

dovuto trasportare la zia in campagna, durante i calori

buon sonno della giovinezza in una stanza attigua e

il raggio lunare batteva in pieno sui vetri della

che io patisca ancora in memoria delle tue sante

diventare orgogliosa, tortuosa, svolgersi in meandri, giungere a conclusioni

sul punto di balzare in piedi e ricacciare in

in piedi e ricacciare in gola all'amico le

mondo e la storia in due parti nettissime, egli

possono riscattarsi e beatificarsi in virtù della grazia e

miei ragazzi si divertono in chiacchiere; parli anche lei

felice di sentirsi vivere in quell'ambiente signorile, felice

candita. ¶ Prima di rientrare in seminario, Ermanno doveva intrattenersi

allievo Monaldeschi si recasse in famiglia ogniqualvolta i regolamenti

a Vanna di adunare in quelle circostanze degni invitati

momenti di dubbio, chiudersi in sè o confidare in

in sè o confidare in vaghi accenni e sconfortati

adorava. ¶ Ella si copriva in volto di pallore a

traviare dal demonio sempre in agguato, di non renderle

Vitale appassionatamente e coltivava in sè il malefico vizio

nella sala a pianterreno, in cui aveva convegno d

iniziato già tra sè, in forma di soliliquio: ¶ - Mi

Dio, era tante persone in una persona sola; ma

proclamò con orgoglio. ¶ - Lascialo in pace - Ermanno esclamò, e

cappello. ¶ Ermanno glielo buttò in faccia allo svolto di

e che ella baciò in fronte al cospetto delle

della saletta, Bindo Ranieri in piedi e a capo

con ampiezza la situazione, in bene costrutte frasi e

Io, e ambirei che in questo lei fosse del

Vitale, che doveva ricondurlo in seminario, essendo, per regolamento

chierici di uscir soli in abito di seminaristi. ¶ Una

del crepuscolo; il balconcino, in fondo, sembrava affacciarsi sopra

alla conquista del cielo in quella ridente mattina primaverile

gioia. Le figure attendevano in religiosità e le campane

gelo fugace delle forbici in mezzo ai capelli. I

l'idea si dissolveva in lembi natanti, che gli

il busto un poco in avanti; il professore Corrado

Gigli, due gradini più in basso, sollevava il capo

le stesse ai piedi in atto di adorazione. ¶ La

il figliuolo, s'imporporò in viso di rossore. ¶ - Pei

volle recarsi a pranzo in famiglia e, nel refettorio

di nausea; si alzò in fretta per ritirarsi; ma

si recava ella medesima in seminario di mattina, durante

la malattia si caratterizzava in tifo classico, con violenti

inconsapevole, metteva il subbuglio in tutta Orvieto. Domitilla Rosa

e breve, poi correva in piazza Corsica e doveva

infatti non piangeva, sempre in moto, e quando il

aveva preso dimora stabile in seminario e, attraversando piazza

vicende, poichè le ore, in piccoli flutti uniformi, si

si ammassavano, si riassorbivano in sè, e l'infermo

alta figura entrava, deponeva in terra la lampada, gli

dal letto e contemplava in estasi la faccia bianca

ond'ella si custodiva in cuore le parole ardenti

Qui convenivano le genti, in epoche fisse, per celebrare

fisse, per celebrare sacrifizi in onore degli dei. Tutto

Ermanno taceva accigliato. Quando in sua presenza sorgevano tali

di vecchi papiri tornati in luce, e la storia

un dottissimo orientalista, esponeva in classe i fatti con

si cementavano tra loro in grazia della loro logica

logica e si foggiavano in piramide salda; poi, dopo

filosofia di sacerdote cristiano. In genere i chierici studenti

inosservato nella sua stanza. In cima della scala, a

quale si protendeva leggiadramente in avanti, sostenendo con gesto

festosa del suo cuore! In fondo, per un'ampia

dolce di persona benevola in confidenziali colloqui. ¶ Ermanno non

e di nuovo sentì in petto qualche cosa di

si era mostrato, anche in quell'occasione, pieno di

distrugge per riedificare. Lasciamo in pace il nostro fanciullo

più ferme linee; ma in cui era facile riconoscere

semplice del bimbo che, in altri tempi, offriva nelle

soglia augusta del sacerdozio, in ogni inflessione della voce

di una carezza e in ogni sorriso il desiderio

la fronte. ¶ Gl'invitati, in piedi, facevano rispettosamente cerchio