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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Ortensio Lando, Novelle, 1552

concordanze di «in»

nautoretestoannoconcordanza
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1552
Novella I ¶ In questa novella si tratta
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1552
donna che si potesse in que’ giorni ritrovare, e
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ne venne a star in Lucca. Era costui ricchissimo
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1552
Toscana d’altro, et in segreto et in palese
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et in segreto et in palese, non si ragionava
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con ingordo guadagno prestare in Firenze, in Pisa, in
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guadagno prestare in Firenze, in Pisa, in Napoli et
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in Firenze, in Pisa, in Napoli et in Roma
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Pisa, in Napoli et in Roma. Odiava costui maravigliosamente
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ma per non parer in tutto scortese e di
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ma rivolse l’amore in isdegno e giurò a
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quanto altra ne sia in Toscana: ella non acconsentirebbe
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agevolmente ingannare, e faremo in questo modo. Egli è
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o a tavole, et in così fatto modo si
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e senza molto trattenersi in parole nella camera entrò
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e, subitamente riconosciutolo, mostrò in uso d’essere la
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ad Agnolo dice che in disparte si tragga, perché
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di quanto chiedeva, tirossi in disparte et appiattossi dentro
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la sua sciochezza et in tal furor venne, che
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più non volle andare in casa né favellarle; oltre
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importuno amante. ¶ Novella II ¶ In questa novella si tratta
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gran somma di denari in dote, era sopra modo
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n’andrei a stare in contado, dove pacificamente vivrei
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fossi dallo spedale et in casa vostra fossi per
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tutto di vendicarsene. ¶ Fassi in Firenze una solene festa
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mai nella camera posto in aguato si fosse, né
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brutta che dovesse porre in altrui sì fatta paura
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gran fretta i panni in dosso et uscì del
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pregandola con le braccia in croce che non aprisse
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1552
che l’era entrata in petto. Alla fine poté
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1552
e con le mazze in mano per battere il
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1552
aveva posto il capo in grembo per vergogna della
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e la vecchia, che in su il letame cadde
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1552
comedia aveva veduta et in gran parte udita, si
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1552
parte udita, si dimostrava in viso tutto dolente et
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fante disse: «Vattene, Lucina, in camera di madonna, ora
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un terso avorio, andossene in camicia allo specchio e
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consueto amorevoli. ¶ Novella III ¶ In questa novella si narra
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famiglia, veggendo il padrone in casa, chiuse la porta
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panni, né gli sapeva in modo alcuno ritrovare. Il
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paura aitato, si pose in fuga. La pioggia vi
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tratto inciampava, urtando ora in qualche colonna et ora
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qualche colonna et ora in quella dando del capo
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1552
il mio padrone, né in modo alcuno se ne
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1552
voi di lasciarmi sola in tanto pericolo, come sono
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lo passato. ¶ Novella IV ¶ In questa novella s’impara
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errando Manfredi col figliuolo in collo per incogniti paesi
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palagio e, credendo che in cenere ridotti fossimo, hassi
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modo che tenuto aveva in fuggire l’impetuosa ira
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1552
preziose gioie, si pose in cammino. Visitato ch’egli
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la debita offerta, capitò in Ancona, dove fece armare
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da crudel tempesta, venne in Soria, ove si ruppe
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pose alquanto a dormire in su l’arena. Allora
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posto a dormire, spezialmente in paesi cotanto strani e
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loro. Vitrio si risvegliò in quel punto e, chiamati
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che seguitar lo volessero in ogni sua fortuna, soggiungendo
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ma sempre gli averebbe in luogo di fratelli. Né
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l’aversi sognato, mentre in su l’arena dormiva
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da alcuni de’ suoi. In cotal modo parlò Vitrio
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molti giorni si posero in cammino e n’andarono
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cammino e n’andarono in Gierusalemme e, al voto
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marina; d’indi trapassò in Cipri, ove stranamente infermò
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dei denari parte lasciò in guadagno sul banco di
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con parte n’andò in Nicosia. Quivi nella corte
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no, rivolse l’amore in fiero sdegno, seco determinando
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seco determinando di farlo in ogni modo mal capitare
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speso ciò che aveva in giudici, procuratori et avocati
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procuratori et avocati et in donare a’ cortigiani per
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corona di Navarra vada in sul capo d’una
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figliuolo con una capellina in capo foderata di vaio
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mi lasciò, è entrato in questa camera». Vitrio, che
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e, posta la spada in terra, sul letto si
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1552
gentiluomo Veronese, molto dotto in tutte le discipline liberali
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che mai non fosse in quella città chi meglio
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egli ricevea veggendo battere in su l’aia il
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comminciò attentamente a considerare in qual segno fosse il
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fosse il sole et in qual grado, che cosa
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linea opposto; né potendo in verun modo conoscere che
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1552
zone, né seppe mai in alcun modo comprendere ch
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1552
più tosto creduto che in quello stesso giorno i
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per non istar più in sì fatte tenzoni, tolse
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quando essi si pensarono in Flegra di farsi rubelli
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1552
similmente vide il grano in su l’aia guasto
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1552
che pur v’avea in gran copia, e grandemente
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1552
più minutamente come mai in tanta serenità di cielo
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1552
fosse sì buon maestro in astrologia. A cui il
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1552
il tempo di buono in reo, se gli rizzano
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1552
fra le gambe et in così fatto modo ve
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1552
piedi percuote la terra in quella guisa appunto che
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1552
lui, che s’era in cotai studi invecchiato, e
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promise e, per quanto in lui fu, attese alla
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mila scudi de’ libri in astrologia scritti, ruppe molti
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se egli avesse peccato in Ispirito Santo; et era
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1552
cotal natura, si pose in core non solo di
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1552
perciò che ho veduto in que’ paesi, dove sì
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1552
viene con una scimia in su le spalle per
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1552
maggiore della vostra e, in contado essendo, ne m
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1552
e, dati de’ remi in acqua, velocemente navigava. Come
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di sorgo, e posegliele in quella parte del corpo
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volete che io perseveri in confermar le bugie che
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grande scorno del canonico, in terra rimasono. ¶ Novella VII
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la potesse vedere. Abitava in quelle stesse case, dove
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ella s’ha posto in core che in alcun
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posto in core che in alcun modo non la
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cui, con le braccia in croce: «Te ne prego
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con i suoi veli in capo; e quando sarà
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fosse; e rovesciatigli drappi in capo, gittollo a terra
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che, se io fossi in voi, la trattarei come
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Pomarina. Il sire stavasi in casa tutto dolente, maggiore
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pur tuttavia pensava se in alcun modo la potesse
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sire la vide, fermossi in tale atto, qual Niobe
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tale atto, qual Niobe in dura pietra tramutata, né
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che subitamente fecero, gittandogli in capo le spazzature delle
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La cosa si pose in giuoco e ciascuno rise
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ch’egli ritrovò Pomarina in una chiesa detta la
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commodamente vedere. Ponetevi adunque in una bigoncia dove si
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le finestre della Fulvia. In questa maniera la potrete
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non la rivedrà». Mentre in così fatto modo turbatetta
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col porre il lenzuolo in sulla finestra avesse proibito
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l’avvenire»; e posele in mano un fiorin d
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contrada e fassi portare in una bigoncia. Se voi
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simili accidenti la posero in un monistero, dove già
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esso incredibil pena sosteneva, in niuna altra cosa più
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più fiso pensando che in poterla vedere. Desiderava finalmente
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favellare alla Pomarina et in questo sentiva eziandio non
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il costume cavalleresco, et in sul petto aveva una
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se gli fecero incontro in su la riva del
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e, portatone il cadavero in chiesa cantando il Subvenite
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col padre ad abitare in Vinegia, né molto tempo
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di fare il viaggio in Fiandra. ¶ Advenne che costui
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per alcune faccende andare in Fiandra, ritrovata la madre
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mai, né le mancate in cosa veruna che per
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aspettava Nicolò di ora in ora, dolevasi ch’egli
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avelo, se la levò in collo e, portandola ver
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nuovo la sua Lucina in collo et a casa
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fuoco e dolcemente stropicciar, in spazio di pochi giorni
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ridusse. ¶ Come Lucina fu in se stessa ritornata, guatando
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donde fosse venuta et in qual parte fosse capitata
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aveva Nicolò, prima che in Fiandra se ne gisse
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avesse di Fiandra; et in breve tempo ebbe di
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la lasciasse gire alquanto in su la piazza di
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diceva, ma che, sendo in possanza della morte il
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avesse egli a reggere in tanto suo travaglio; et
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suo travaglio; et ecco in questo Lippa, la qual
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aver lasciata Lippa sola in su la riva che
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si ritenne di gittarsi in Arno et indubitatamente credo
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disperata gittar lo volle in Arno; e per sorte
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te, o dolce fanciullino, in tanta mia disperazione e
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et acciò che vano in tutto non sia il
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l’istesso abito; ma in munistero non intendo io
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non la lasciava stare in pace, il che risaputosi
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l core aveva posto in Lippa, udendosi con sì
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se la fanciulla ritratta in disparte non si fosse
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nome Scambio, perciò che in iscambio di Lodovico le
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tanto doveva, si pose in una barchetta et alla
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dimandò a’ suoi marinai in quai paesi fossero. Gli
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al garzone che salisse in su la galea, a
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un medesimo tempo furono in sul limitare della casa
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ritrovò aver guadagnato rubando in mare, parte diede a
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Aveva il detto maestro in casa un garzone che
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addosso e sì focosamente in progresso di poco tempo
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Stava costui a lavorare in una camera terrena, dove
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che lo lasciasse stare in pace, acciò potesse compiere
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segno da Giannotto prefisso. ¶ In quello istesso tempo, fatto
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già tutto ’l contado in grandissime controversie e gravi
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brutta femina che fosse in tutta l’isola: aveva
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pilosa, con tre guidereschi in sul naso. Fu ella
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sua figliuola di sei in sette anni, che dormiva
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che non fusse intervenuto in questo suo stratagemma alcuno
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a casa e, preso in fra le mani un
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contentezza sforzato di andarsene in bando: et andonne a
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prima andato a starsene in Rodi un cavalier pisano
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di portare a vendere in sulla piazza cedri, aranzi
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veggo, Milione, recar sovente in sulla piazza e frutti
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e d’una parola in altra entrando, tanto con
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mandato le sue damigelle in disparte e per tanto
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come, da poi che in Rodi venni, niuna donna
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impeso per la gola in quella istessa parte dove
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quale era stato tagliato in pezzi la sera istessa
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tutte pallide si ristrinsero in un drapello. Piero cadde
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donne e, levatosi Piero in collo, portosselo via. ¶ Il
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donna, cadde anch’esso in sulla strada, e vi
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altri mai ne fosse in Firenze. ¶ Advenne che Ricardo
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e riverita, il che, in se stessa conoscendo, poté
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e finalmente poté tanto in lei l’amore e
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suo quanto gli era in piacere. ¶ Come la giovane
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la giovane di darsi in preda al cavaliere che
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tramutò il folle amore in onesto desiderio, né più