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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Leonardo Sciascia, Il mare colore del vino, 1973

concordanze di «ingegnere»

nautoretestoannoconcordanza
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sette ore. ¶ Ma all’ingegnere Bianchi, che per la
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arrivare a Formia l’ingegnere sapeva quasi tutto sui
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E di colpo l’ingegnere la vide diversa. Aveva
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colpì al petto l’ingegnere. ¶ «Nenè!» urlarono padre e
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minaccia. Domandarono scusa all’ingegnere, l’ingegnere restituendo la
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scusa all’ingegnere, l’ingegnere restituendo la scarpa disse
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implacabile la moglie. L’ingegnere fece un mezzo sorriso
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Scala Santa?» chiese l’ingegnere: ma per prender tempo
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un ricordo» disse l’ingegnere. ¶ «Una vaga idea, un
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don Pietro, spiegarono all’ingegnere, usava strusciarsi a terra
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promisero tutti, compreso l’ingegnere. Ad ottenere quel che
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e il ricatto. L’ingegnere preferiva i modi diretti
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alla mano sinistra dell’ingegnere. ¶ «La gente con la
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invece penso» disse l’ingegnere «che la gente con
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padre gli porgeva. ¶ L’ingegnere vide, nel velo di
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ne chiese uno. L’ingegnere offrì l’aranciata a
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formale presentazione: professor Miccichè, ingegnere Bianchi. ¶ Nenè, che già
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a quel momento, dall’ingegnere, insospettata. ¶ La ragazza rise
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e catene, pregarono l’ingegnere di guardare nel corridoio
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stava per arrivare. L’ingegnere guardò nel corridoio, certificò
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la signora rivolta all’ingegnere «le cose che gli
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disse la signora all’ingegnere. «E io credevo che
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si dorme’ pensò l’ingegnere: e se non gli
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fatto è’ pensava l’ingegnere ‘che un viaggio è
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maresciallo?» sorridendo chiese l’ingegnere a Nenè. ¶ «È un
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dolcemente accarezzandolo. E all’ingegnere: «Ma lo sente? Ha
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lucenti di orgoglio. ¶ L’ingegnere disse «Mai» ed era
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Erano le due. ¶ L’ingegnere aveva a lato la
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di rapporti che l’ingegnere Bianchi non aveva mai
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duro, senza respiro. L’ingegnere ne ebbe tenerezza, indefinibile
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avanzare delle onde; l’ingegnere se ne sentì penetrato
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treno si mosse, l’ingegnere sentì Lulù agitarsi: qualche
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È geloso’ pensò l’ingegnere ‘è geloso: si è
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Mi scusi» disse all’ingegnere, e a Lulù: «Rimettiti
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corridoio. ¶ A seguirla, l’ingegnere aspettò che Lulù si
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specchio del sonno. L’ingegnere le si avvicinò dicendo
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è straordinario» disse l’ingegnere. ¶ «È terribile, Nenè: lei
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il mondo» disse l’ingegnere. ¶ «Oh no, non in
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No no» protestò l’ingegnere «sto pensando tutt’altro
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scrivendo qualcosa?» domandò l’ingegnere. ¶ «Come?». ¶ «Voglio dire sul
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La ragazza disse all’ingegnere «Anche a me» con
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per ciascuno, compreso l’ingegnere. ¶ I bambini si svegliarono
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la ragazza e l’ingegnere. Ma in lei affiorò
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in treno, di un ingegnere continentale, di una buona
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solito orgoglio disse all’ingegnere «Sente che logica?». E
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Ma il professore, l’ingegnere e la ragazza stavano
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del professore e dell’ingegnere erano punteggiate del colore
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del siciliano spiegò all’ingegnere che, avvicinandosi alla Sicilia
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prima Dina e l’ingegnere e poi, al loro
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la ragazza e l’ingegnere, sullo stretto di Messina
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della ragazza e dell’ingegnere: «Guardatelo: c’è differenza
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professore diffida» disse l’ingegnere. ¶ «Vuole riportarmi a casa
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ci riesca» disse l’ingegnere «spero che lei...» non
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dubbio: o che l’ingegnere era stato tanto gentiluomo
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aveva a che fare: ingegnere, va bene; scapolo, almeno
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ufficiali. ¶ «Vicenza» rispose l’ingegnere. ¶ «Città bella, città civile
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è pazzesco!» disse l’ingegnere. ¶ «È quello che dico
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un imbroglio» assicurò l’ingegnere. ¶ «Se lo dice lei
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più immediato interesse, dell’ingegnere Bianchi. «E a Gela
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mai stato» disse l’ingegnere guardando la ragazza. ¶ «Lo
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Sicilia» si scusò l’ingegnere. ¶ «Certo certo: la terra
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signora, in soccorso all’ingegnere e a smorzare il
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uno, all’età dell’ingegnere... Mi scusi, quanti anni
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il petrolio» disse l’ingegnere, a consolarlo. ¶ «Il petrolio
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del vino» disse l’ingegnere. ¶ «Qualche poeta l’avrà
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sentito?’ si chiedeva l’ingegnere. ‘Il mare non è
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sul mare?» domandò l’ingegnere. ¶ «Eh no!» disse con
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è mafia?» domandò l’ingegnere. ¶ «Mafia?» fece il professore
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queste cose?» domandò l’ingegnere mostrando sul giornale del
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tagliò il professore. ¶ L’ingegnere pensò ‘Un uomo istruito
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La ragazza e l’ingegnere sostenevano invece che Nenè
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fortuito, del viaggio. L’ingegnere pensava di aver finalmente
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saluti. Nenè invitò l’ingegnere ad andare con loro
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serata al circolo. L’ingegnere, guardando la ragazza, promise
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accanto al finestrino, l’ingegnere li guardò: un grappolo
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Nisima domenica’ decise l’ingegnere. ¶ Ma mentre l’automotrice
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suo marito, telefonò all’ingegnere Basicò, che salvasse il
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dalla catastrofe; e l’ingegnere, che era veramente un