Massimo Carlotto, Il corriere colombiano, 2000

Lo sanno tutti che io non assumo incarichi per

devo essere sincero, anch’io trovo che ci siano

professionista del crimine. Nemmeno io sono a buon mercato

blues. Un tempo anch’io ero un cantante. Non

concordò il milanese. «Anch’io trovo che ci siano

Sono d’accordo anch’io. Però ha ragione l

di rottweiler. Rossini e io la osservammo per qualche

sfiorò con un bacio. Io cercai di essere più

italiano quasi perfetto. «Sentite, io capisco che prima di

Però è la verità... Io vado molto spesso al

un trattamento di favore. Io mi accontentai di qualche

una guardia carceraria e io sono uno di quelli

ma il giorno che io schiocco le dita voglio

una spia in cella». ¶ Io e Rossini ci scambiammo

séparé per guardarmi ballare. Io non sono bella. Mi

o...». ¶ «No. Sono stato io a stendere i due

sapeva che ero stato io e me ne ha

di arresti domiciliari». ¶ «E io potrei approfittarne per concedermi

po’, Alligatore. Non che io combini chissà che, ma

è morto qualcosa dentro. Io mi sono sfangato quindici

galera. E il tuo?». ¶ «Io ho fatto la galera

thailandese obbedì prontamente e io le passai un paio

Il mio socio e io ci scambiammo una lunga

Alessio Sperlinga. ¶ «Ciliegia, sono io». ¶ «Cazzo, Alligatore, stavo dormendo

cattivo. «Ho sentito anch’io queste voci». ¶ L’uomo

neve colombiana». ¶ Rossini e io ci scambiammo un’occhiata

avrebbe finito per parlare. Io invece avrei una proposta

sul contatto». ¶ «Esatto. Solo io vi posso aiutare a

date la lista e io vi dico come trovare

tutto...». ¶ «Hai ragione. Ma io non me ne voglio

buona. Solo che né io né il mio socio

non gli piacevano. «Nemmeno io. E finché sono io

io. E finché sono io a guidare stai tranquillo

scosse il capo. «No. Io sono arrivata in Italia

non sappia qualcosa» aggiunsi io. ¶ «Vi sbagliate. Non so

aveva fegato da vendere. Io decisi di cambiare tattica

con cattiveria e professionalità. Io sarei crollato al primo

immancabile pila di riviste. Io mi concentrai su un

la fumerei volentieri anch’io una paglia, ma non

inizia a sospettare che io abbia un’amante». ¶ Con

lungo sorso. «Penso anch’io che convenga tenere sotto

a non essere preoccupato. Io me la sto facendo

Il mio socio e io indossavamo tute e passamontagna

senza speranze, Marco. Se io non ammazzassi gli sbirri

non preoccuparti». ¶ Max ed io eravamo nascosti nel parcheggio

mia Sˇkoda e io l’auto di Beniamino

di sosta. Max e io ci fermammo prima del

e iniziò a pedinarlo; io mi fermai a recuperare

tolse il passamontagna. «Guido io» disse. ¶ Gli cedetti ben

sorrisetto beffardo. «Perché proprio io? Non monto in bicicletta

d’accordo. E nemmeno io lo ero. Bevvi una

sigaretta. «Te lo dico io. In quella casa producono

nel pomeriggio. In mattinata io e Max andiamo a

suo desiderio è che io lo difenda sulla base

Max alzò le spalle. Io lo guardai. «Come lui

Se canta, Marco ed io siamo fottuti. Dobbiamo eliminarlo

alternativa è la galera». ¶ «Io di certo non mi

uomo». ¶ «La penso anch’io così». ¶ «Sei sicuro?». ¶ «Certo

stata una giornata sprecata». ¶ «Io non sono tranquillo». ¶ «Sai

occhiata». ¶ * ¶ Il giorno dopo io e Max salimmo sul

aver esaurito gli argomenti. Io so quello che Virna

voi. È importante che io abbia questa informazione. In

confidenze tra ragazze colombiane. Io so riconoscere le falsità

scatto d’ira. «Neanche io ti capisco, Beniamino. Non

accusando altri». ¶ Gridai anch’io. «Non ti rendi conto

il prossimo 24 marzo, e io ho deciso di includere

piangere, chica. Adesso penserò io a te». ¶ La ragazza

a occuparsi di contrabbando. Io e Max seguimmo un

ne sono andata». ¶ «Anch’io ho delle cose da

di una vita. E io sono fiero del suo

culo. Eravamo in tre, io, il mio amico e

il mio amico e io abbiamo sempre pensato che