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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Pantaleo Carabellese, Il problema teologico come filosofia, 1931

concordanze di «io»

nautoretestoannoconcordanza
1
1931
di assolutamente opposto all'Io, ha delle felici intuizioni
2
1931
al di fuori dell'Io; ma dev'essere con
3
1931
quell'«altro» che l'io in quanto tale postula
4
1931
Avrebbe visto che l'io, proprio come io, nel
5
1931
l'io, proprio come io, nel suo urtare richiede
6
1931
richiede proprio l'altro io che gli si oppone
7
1931
non l'impensabile non io; il soggetto richiede l
8
1931
si è generalizzato. Quando io dico che nella esperienza
9
1931
e così reale manifestazione? ¶ Io credo quindi che vada
10
1931
vide cioè che l'io, per filosofare, non doveva
11
1931
singolare, per sforzi ch'io faccia per farmela risultare
12
1931
E ciò, non perchè io aggiunga con l'intelletto
13
1931
l'essenza e che io non potrei che aver
14
1931
è questo contraddirsi dialettico, io stesso lo attuo solo
15
1931
invece condizione indispensabile. ¶ Ora io ritengo che questa affermazione
16
1931
È da anni ch'io vado invano predicando questo
17
1931
tra Dio e mondo, io credo si possa dar
18
1931
esperienza. ¶ In tal modo io credo si possa render
19
1931
spirituale (è questa, ch'io altra volta26 dissi praticità
20
1931
l'esistenza pura dell'io, costituita da quell'unico
21
1931
Il credente sente nell'io l'inseità e si
22
1931
quell'inseità sentita nell'io con un tu che
23
1931
esiste veramente Dio ma io che ne affermo l
24
1931
Dio allora risulta un io come me. È coerente
25
1931
da me, condiziona me, io, in quanto altro da
26
1931
devo convenire o urtarmi: io non sono, nel mio
27
1931
il me che sono io, altro da quel «tu
28
1931
quando si nega Dio. ¶ Io penso, dunque affermo Dio
29
1931
cartesiano nell'autocoscienza dell'Io assoluto di Fichte e
30
1931
senso del Divino. ¶ E, io penso, prevalentemente da questo
31
1931
riconoscere come Dio stesso, io non so bene che
32
1931
esperienza che del soggetto io ho, non corrisponde affatto
33
1931
critica integrale della conoscenza? ¶ Io credo che per rispondere
34
1931
cosa in sè; L'io individuale per Fichte; Come
35
1931
la Critica, Milano, 1929, Pag. 346). Io credo e spero che
36
1931
in sè come non io che Fichte credette di
37
1931
di ragionamento» (p. 13). Ed io concedo volentieri al B
38
1931
scandalosa, che la sensazione (io direi il sentire, ma
39
1931
è un errore che io da tempo ho denunziato
40
1931
cosa poi voglia dire «io non posso essere assolutamente
41
1931
coscienza quello che sento, io non intendo. E quando
42
1931
concreta di spiritualità razionale, io ho dato qua e
43
1931
vengo sviluppando, e trarrà, io spero, da quella esigenza
44
1931
pure, nouv. ed., Paris, 1927. ¶ [13] ¶ «Io trovo in me», dice
45
1931
senza le quali pur io posso concepire, chiaramente e
46
1931
di fil., n. 3 del 1921,) io denunziai questa conseguenza dell
47
1931
diritto o della medicina. Io non so che cosa
48
1931
critica di concetti ch'io vengo facendo, voglia esaminare
49
1931
la cosa non è io. Questo dualismo è ineliminabile
50
1931
stesso concreto. E se io non sono la cosa
51
1931
a me, che sono io e non cosa. Mi
52
1931
confutare questa distinzione tra io e cosa nella sua
53
1931
nella sua grossolanità realistica, io non voglio qui fermarmi
54
1931
tale, bisogna proprio che io mi profondi in me
55
1931
capisce perchè mai quando io voglia ricercare l'assoluta
56
1931
appunto perchè in sè, io debba cercar di uscir
57
1931
di me, come se io non avessi anche un
58
1931
un essere, come se io punto non fossi. Siamo
59
1931
dalla coscienza comune, dell'io, che, perchè sono coscienza
60
1931
ogni cosa. E che io sotto questo aspetto sia
61
1931
concreta non ci sono io e cose; ci sono
62
1931
oggettività. ¶ Il non essere io, uomo ragionevole, questa penna
63
1931
scrivo, l'essere cioè io una persona e questa
64
1931
che è lo stesso) io, laddove non dice io
65
1931
io, laddove non dice io l'oggetto come tale
66
1931
soltanto che si dica io, ma bensì anche che
67
1931
della quale chi dice io afferma l'appartenenza alla
68
1931
la cosalità; richiede l'io ma anche la cosa
69
1931
esclude ma richiede l'io, non gli si oppone
70
1931
oppone, ma lo sostanzia; io che nel suo attuarsi
71
1931
sua stessa sostanza. ¶ L'io, che certo è coscienza
72
1931
nella sua purezza di io non è più cosa
73
1931
coscienza di cui l'io è soggetto, nella sua
74
1931
sè non è nell'io, pur non essendo l
75
1931
pur non essendo l'io come tale. Questa concretezza
76
1931
stante di là dall'io; l'idealista trascendentale parte
77
1931
idealista trascendentale parte dall'io che non esige cosa
78
1931
saprà veramente trovare l'io nella sua purezza, senza
79
1931
come principio unico l'io. Intendere la cosa in
80
1931
essere, perchè voi dite: io sono. ¶ Ma voi stesso
81
1931
l'assoluta unità dell'Io. Così si è liberato
82
1931
L'essere oggettivo che io ritroverò in me, non
83
1931
solo ciò per cui io dipendo da voi e
84
1931
pel quale unicamente siamo io e voi, l'Essere
85
1931
sua assoluta unicità. ¶ Quando io quindi ricerco in me
86
1931
le è immanente, dall'io all'Id, dal singolo
87
1931
senso e quale invece io credo che sia la
88
1931
nostra coscienza: nell'esperienza io ho coscienza di non
89
1931
quello di cui pur io sono consapevole. Esso mi
90
1931
Esso mi è imposto: io ho coscienza, chiara direbbe
91
1931
con l'oggetto. Quando io dico di sapere qualcosa
92
1931
altro» che non sono io solo come soggetto puro
93
1931
ogni realtà per l'Io è una originaria reciprocità
94
1931
d'azione tra l'Io ed una qualche cosa
95
1931
essere affatto opposta all'Io» (ibid. p. 230); quando perciò
96
1931
per il realizzarsi dell'Io e che per essa
97
1931
proprio distinguersi dall'altro io cui dice tu, il
98
1931
dire proprio riconoscerlo come io, e tutt'altro che
99
1931
altro che un falso io messo da me come
100
1931
fa dire cioè un io che non pone sè
101
1931
pone sè stesso come io ma è posto da
102
1931
posto da un altro io. Per l'io invece
103
1931
altro io. Per l'io invece è proprio necessitante
104
1931
tu, cioè l'altro io, col quale egli è
105
1931
affermata da chi dice io. Il tu quindi pone
106
1931
una esigenza intrinseca dell'io, il quale così riconosce
107
1931
E questa essenza dell'io non è affatto rinnegata
108
1931
valore del concetto di io, e, messici su falsa
109
1931
volere adoperare la parola io nel senso che essi
110
1931
loro filosoficamente attribuito all'io. ¶ Lasciamo dunque stare l
111
1931
grida: «Qui ci sono io», voglia soltanto contrapporsi alla
112
1931
ad un pensato non io, voglia «con questo io
113
1931
io, voglia «con questo io distinguersi non dalle altre
114
1931
il «qui ci sono io» sarebbe accompagnato da un
115
1931
maldestro sarto. Il «qui io» è gridato al sarto
116
1931
F. della genesi dell'io individuale non poteva riuscire
117
1931
si voleva dedurre l'io molteplice dall'Io unico
118
1931
l'io molteplice dall'Io unico. Non si vedeva
119
1931
volte ripetuta, che l'io non può essere unico
120
1931
La deduzione, quindi, dell'io individuale non poteva riuscire
121
1931
rinnegamento del carattere di io a tutti gli infiniti
122
1931
fronte ai quali l'io si trova. Fichte non
123
1931
che anche a quell'io, che egli direttamente ha
124
1931
negato il carattere di io. ¶ L'io geniale del
125
1931
carattere di io. ¶ L'io geniale del filosofo che
126
1931
il corso dell'assoluto Io, non è io neppur
127
1931
assoluto Io, non è io neppur esso, perchè è
128
1931
riduzione di tutti gli io individuali, compreso l'io
129
1931
io individuali, compreso l'io sintetico che non è
130
1931
lui il rifugio dell'io nella egoità pura ed
131
1931
come vero e proprio Io soltanto l'io individuale
132
1931
proprio Io soltanto l'io individuale di colui che
133
1931
persona singolare racchiude quell'Io assoluto erroneamente ammesso come
134
1931
assoluto erroneamente ammesso come Io. Finchè quest'ultimo errore
135
1931
di F., che, quando io astraggo dalle persone individuali
136
1931
Assoluto come Soggetto, come Io, e l'io individuale
137
1931
come Io, e l'io individuale come soggetto empirico
138
1931
intellettivo. L'oggetto che io conosco, per il fatto
139
1931
ha. Il concetto che io ho della cosa e
140
1931
della cosa e che io posso anche dimenticare, non
141
1931
del concetto. Volgo, voi, io, con le cose che
142
1931
come positivo soltanto l'io. Quel «più» della cosa
143
1931
perchè opposto al soggetto-io che è coscienza. Abbiamo
144
1931
condannate, il principio che io non sono cosa e
145
1931
tutti i pensanti sono io, proprio in quanto reciprocamente
146
1931
negano l'unicità dell'io come tale. ¶ Da questa
147
1931
della pura alterità degli io. E quindi ancora per
148
1931
che per Kant, gli io rimangono da una parte
149
1931
dogmatica della molteplicità degl'io senza sapersi elevare dalla
150
1931
opponeva, che cioè «quando io astraggo dalla personalità individuale
151
1931
debba essere caratterizzato come io». ¶ Tutto lo sforzo di
152
1931
per far nascere l'io sintetico, nel quale si
153
1931
si possa riconoscere l'io puro, si è arenato
154
1931
che nella coscienza dell'io diventa negazione. Quindi l
155
1931
questa, che proprio come io richiede molteplicità di coscienza
156
1931
che sia in questi io individuata. Questa oggettiva unità
157
1931
per questa sua unicità io non può essere. ¶ Di
158
1931
nega l'individuazione all'Io, distingue nettamente tra individualità
159
1931
rimane non individuale. Un Io, che, per porsi come
160
1931
per porsi come assoluto Io, non è affatto Io
161
1931
Io, non è affatto Io. Giacchè la natura dell
162
1931
Giacchè la natura dell'Io è proprio l'alterità
163
1931
non potevano nascere che io che non erano più
164
1931
non erano più tali: io empirici, cioè in verità
165
1931
cioè in verità non io ma cose dell'esperienza
166
1931
da questo non individuale Io assoluto un io individuo
167
1931
individuale Io assoluto un io individuo, e non riesce
168
1931
identificazione di un particolare io fenomenico con la stessa
169
1931
stessa assoluta egoità. L'io individuale non nasce: non
170
1931
si riconosce proprio all'io ed al tu quel
171
1931
tale singolarità è l'io. Il problema dell'individualità
172
1931
soddisfiamo questa esigenza. ¶ L'io singolare è condizione trascendentale
173
1931
nell'assoluta sua unicità. ¶ Io singolare, che non è
174
1931
della quale invece quell'io singolare è condizione in
175
1931
noi adoperiamo la parola io per indicare l'individualità
176
1931
pensante all'oggetto. È io, quindi, sia l'Io
177
1931
io, quindi, sia l'Io assoluto, l'Egoità assoluta
178
1931
l'Id, sia l'io sintetico nel suo opporre
179
1931
pone in se stesso. Io significa coscienza presentata come
180
1931
come assoluto atto l'Io sintetico del pensante col
181
1931
puramente e semplicemente come Io. La ragione nascosta l
182
1931
resa evidente: il non-io; l'oggetto è realisticamente
183
1931
la nostra coscienza concreta, io, in quanto tale, vuol
184
1931
ma non caratterizza l'io come tale. Questo presuppone
185
1931
coscienza non v'ha io: d'accordo. Ma si
186
1931
che cosa è l'io nella coscienza. Identificarli, abbiam
187
1931
Per questo presupposto l'Io, come soggetto che è
188
1931
problema del soggetto. L'io allora non sarà più
189
1931
proprio il valore dell'io e non quello della
190
1931
coscienza comune chi dice io, lungi dal volersi contrapporre
191
1931
coscienza dalle altre persone. Io sta ad indicare proprio
192
1931
in essa. Chi dice io, vuol proprio distinguersi dall
193
1931
è proprio come esse; io sono un tu tra
194
1931
tu tra gli infiniti io, come tu sei un
195
1931
come tu sei un io tra gli infiniti tu
196
1931
tale non è l'Io e neppure io («individuo
197
1931
l'Io e neppure io («individuo cioè la vostra
198
1931
in fondo non essere io. L'io sintetico sarà
199
1931
non essere io. L'io sintetico sarà un soggetto
200
1931
in verità, non sarà Io neppur esso, anch'esso
201
1931
sarà una falsificazione dell'Io e dell'Id. L
202
1931
e dell'Id. L'Io puro, l'Egoità rimane
203
1931
l'agente è l'Io nella sua concreta sinteticità
204
1931
La persona non è Io, anche quando si dice
205
1931
tale. ¶ Se poi quell'Io sintetico che io sono
206
1931
quell'Io sintetico che io sono, non è la
207
1931
se così è, siccome io sono una persona solo
208
1931
ragione quanto e come io sono. Ed anche questo
209
1931
individualità ritrova questa nell'io, cioè in ciò che
210
1931
che pone sè come Io, e quindi è l
211
1931
e quindi è l'io puro di Kant, ma
212
1931
altri. «Quando si dice: io sono il pensante in
213
1931
pensante in questo pensiero, io mi contrappongo forse solo
214
1931
dunque, che, secondo Fichte, io, quando dico Io, mi
215
1931
Fichte, io, quando dico Io, mi contrappongo all'oggetto
216
1931
oggetto caratterizza questo dirmi io, ma è vero anche
217
1931
la contrapposizione tra l'io, anche nella sua sinteticità
218
1931
ponga l'essenza dell'io nel contrapporsi a tutto
219
1931
se stesso dallo stesso io. E se caratteristica della
220
1931
della persona che sono io, è il fondarsi unicamente
221
1931
altre persone dalle quali io mi distinguo, porranno sè
222
1931
sarebbe più ragione perchè io mi contrapponessi ad esse
223
1931
anche i tu saranno io, come io sono, e
224
1931
tu saranno io, come io sono, e non saranno
225
1931
teste di legno, che io, avendo ipotecato per per
226
1931
naturalmente direbbero quel che io volessi far dire loro
227
1931
loro. ¶ O dunque l'io sintetico individuale non c
228
1931
c'è neppure come io, perchè anche l'io
229
1931
io, perchè anche l'io sintetico è soltanto una
230
1931
genesi del concetto dell'io individuale come Io: avrebbe
231
1931
dell'io individuale come Io: avrebbe puramente e semplicemente
232
1931
egoità sarebbe rimasta inattingibile: io sono una falsa persona
233
1931
le altre. O l'io individuale (in questo suo
234
1931
tu, saranno degli altri io, non saranno posti da
235
1931
posti da me come Io. ¶ In breve o anche
236
1931
In breve o anche io come individuo sono una
237
1931
le altre persone che io riconosco tali, sono anch
238
1931
tali, sono anch'esse io. O tutte «le individualità
239
1931
individuazioni della egoità: l'io non sarà che un
240
1931
tu sarà anche un io. O il pensare dunque
241
1931
unità o molteplicità dell'Io, come del resto non
242
1931
loro carattere. Il loro io, nel senso in cui
243
1931
loro pensare. Questo loro io è per essi l
244
1931
contradittori, che, confondendo l'Io puro risultante dall'etica
245
1931
etica kantiana con l'io empirico del dogmatico pensiero
246
1931
riuscendo a concepire l'io puro della ragion pratica
247
1931
vista e superata. L'Io, nella sua purezza di
248
1931
nella sua purezza di Io, è la stessa unicità
249
1931
di questa? ¶ 22. Deduzione dell'io individuale (e non del
250
1931
non dicevano che l'io individuale nasce dalla sintesi
251
1931
dicevano soltanto che se io prescindo dall'io individuale
252
1931
se io prescindo dall'io individuale, non mi resta
253
1931
dai suoi oppositori. L'io individuale invece (e cioè
254
1931
per la quale l'Io non avrà mai nulla
255
1931
nostra cara persona, l'io individuale. che deve nascere
256
1931
sempre necessariamente opposto, è io e tu, ma pur
257
1931
egoità, non nasco che io. Giacchè «il concetto dell
258
1931
Giacchè «il concetto dell'io che si trova in
259
1931
in questa opposizione di io e tu, e quindi
260
1931
è la sintesi dell'Io con sè stesso». Laddove
261
1931
dell'id e dell'Io». Giacchè «il concetto della
262
1931
in generale ma come Io, sono io»: laddove «il
263
1931
ma come Io, sono io»: laddove «il posto nello
264
1931
da se stesso, come Io, sei tu» (pag. 86). Soltanto
265
1931
sei tu» (pag. 86). Soltanto io, pur nella mia individualità
266
1931
un id, a cui io attribuisco quel concetto di
267
1931
concetto di egoità che io trovo in me stesso
268
1931
perchè costituito di id. ¶ Io, quindi, sì, sono un
269
1931
questa astrazione è l'Io in generale cioè il
270
1931
ogni libera attività dell'Io, sono dunque qui tratte
271
1931
persona individuale come l'Io che sono io, in
272
1931
l'Io che sono io, in quanto escludo tutti
273
1931
inevitabile chiudersi dell'Unico Io assoluto in un io
274
1931
Io assoluto in un io determinato individuale che deve
275
1931
l'Assoluta Unicità dell'Io. ¶ 23. Critica dell'Io individuale
276
1931
dell'Io. ¶ 23. Critica dell'Io individuale di Fichte. ¶ Cerchiamo
277
1931
queste due deduzioni. ¶ L'io come persona individuale non
278
1931
individuale non è l'Io incondizionato, l'Egoità pura
279
1931
che pur è soltanto io e non tu, non
280
1931
posti da me come io. Solo la mia persona
281
1931
mia persona è l'io posto da me come
282
1931
posto da me come io; al fondo di questa
283
1931
al fondo di questa io ritrovo l'egoità pura
284
1931
non sono senz'altro io che sono un sintetico
285
1931
cara persona (il caro io di Kant) è persona
286
1931
E più precisamente questo io sintetico nascente dalla egoità
287
1931
egoità è quel caro io di Kant, quell'io
288
1931
io di Kant, quell'io al quale Kant non
289
1931
sempre pura alterità. ¶ 19. L'io individuale e la filosofia
290
1931
idealistico di soggetto empirico io credo si trovi in
291
1931
suo principio fondamentale l'Io, per distinguere questo dall
292
1931
per distinguere questo dall'io singolare dei tanti che
293
1931
genuina concezione kantiana, che io credo suscettibile di una
294
1931
oppongono: Nel concetto di io noi non possiamo per
295
1931
opposizione con altre persone. Io significa la mia persona
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mia persona determinata, come io proprio mi chiamo, Caio
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chiamano così. Ora, se io astraggo, come pretende la
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sia da caratterizzarsi con io; ciò che rimane potrei
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di Fichte. Se l'Io, che la W. l
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stessa scienza (Wissenschaft), l'Io, cioè, del principio di
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è il Caio che io sono in opposizione al
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che è un altro io, nel quale, come tale
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principii posta come non Io dall'Io, diventa il
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come non Io dall'Io, diventa il più fantasmagorico
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nel quale questi tanti io, assoluti creatori ciascuno del
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possibile unicità, se gli io sono quelle molte determinate
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tre principii: se ciascun io pone sè liberamente, una
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oggettivo posto come non-Io dall'Io. Siccome la
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come non-Io dall'Io. Siccome la posizione a
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assolutamente ogni unità: ciascun io col proprio mondo di
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l'altrui mondo; ciascun io, non avendo dalla natura
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invece il creatore; ciascun io, scevro di principi validi
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nella reciproca esclusione; ciascun io vivrebbe a sè proprio
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W. l., se l'Io di essa fosse quello
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si sono sviluppati: l'Io della W. l., e
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l., e quindi l'Io principio unico della filosofia
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unicità o molteplicità dell'Io. ¶ Intendere l'obiezione, esaminare
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aver presente che l'Io fichtiano del principio di
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di ragione) è quell'io puro che Kant aveva
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importa la libertà. L'Io di Fichte è quindi
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Fichte è quindi l'io libero dell'etica kantiana
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dell'etica kantiana; quell'io libero, che è tale
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azione: non quindi l'io sensibilmente conosciuto, che, come
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è fenomenizzato, ma l'io eticamente agente. ¶ Kant non
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ci dice se questo io agente è unico o
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moltiplica nella moltiplicità degli io compienti azioni morali. Se
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della molteplicità di questi io agenti moralmente. E ciò
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molteplicità o unità dell'io etico Kant non se
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prendendo da Kant l'io agente libero, e ponendolo
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riconosciuta, nella intellettività dell'io, la sua spontaneità, non
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unità o molteplicità dell'io. Per lui, come per
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è certamente molteplice l'io empirico delle intuizioni fenomeniche
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delle intuizioni fenomeniche; l'io che risulta al senso
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forma di tempo, l'io della fenomenica successione. Ma
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inversa che cioè l'io molteplice sia fenomenico. Egli
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rimane la stessa. L'Io di Fichte non è
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non è negazione (non io). Nè l'oggettività è
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di quel concretismo che io ritengo debbasi sviluppare dalla
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mi vengono fatte perchè io esponga con sistematica unità
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resta sempre quello ch'io già dal 1921 esposi facendo
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anche per quella che io ritengo terza parte del
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trascendentale, cioè scienza dell'io che ha fatto la
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L'altro parte dall'io libero che si è
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l'essere in sè. Io, dice la Critica, sono
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il risultato della Critica? Io credo di aver dimostrato
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si fa, e come io stesso fino a poco
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chi il concetto che io propongo della filosofia, voglia
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come astrattezza, negatività. ¶ Ora io non nego che questa
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in sè a non-Io e si è conservato
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è conservato soltanto l'io come assoluto atto di
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come azioni necessarie dell'Io (Fichte), finire con l
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il puro negarsi dell'io. ¶ 13. Il processo di negazione
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nella deduzione dell'oggettività. ¶ Io credo che questo necessario
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sè è dichiarata non io, ma a fondamento dell
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fondamento dell'agire dell'io quasi legge della sua
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sintesi, atto immanente dell'Io, è l'unica categoria
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si pensa è l'Io. Comunque si pensa, il
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modo in cui l'Io si pensa e si
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differenzia seco stesso come Io = non-Io. Il non
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stesso come Io = non-Io. Il non-Io è
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non-Io. Il non-Io è (nella sua identità
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identità immortale con l'Io) ogni pensiero: sostanza, accidente
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oggettività è negazione dell'Io è non-Io; ma
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dell'Io è non-Io; ma è la stessa
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che il soggetto come io afferma. È cioè quella
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soggettività, di affermarsi come io. ¶ È quindi, l'alterità
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è vano rifugiarsi. Abbiamo, io credo, distrutte le colonne
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di noi trova), nell'io consapevole, come momento essenziale
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consapevole, è l'altro io, cioè l'altro da
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che troviamo essenziale all'io consapevole, prescindiamo, facciamo astrazione
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pura soggettività. Come «altro» io non trovo il non
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non trovo il non io, ma l'altro io
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io, ma l'altro io il tu: alterità è
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eterogeneo alla coscienza dell'io; non è la pura
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la pura negazione dell'io in quanto tale: è
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è invece lo stesso io. Questa alterità sempre afferma
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sempre afferma chi dice io, il quale, ciò dicendo
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ha reciproci. Non nell'io puro era da cercare
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alterità. ¶ E quindi l'io, che non è altro
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all'assoluta Soggettività, all'Io assoluto, allo Spirito assoluto
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ridotto l'Assoluto ad Io; è naturale che si
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si dica che «più io è perfino una sgrammaticatura
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singolare, come è l'io, è uno dei più
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porre l'Assoluto come Io; il che vedremo a
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Il Croce sa che io alla sua filosofia non
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il Croce non vede. Io credo di aver mostrato
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e alle quali appunto io lo addebitavo come loro
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è soltanto un cenno. Io non ho voluto qui