Vittorio Alfieri, Filippo, 1783

pensa, chi sei. ¶ L´ira del re mertiamo; io

stato, perché taccia l´ira, ¶ in me non tace

allor tu solo ¶ l´ira tua giusta a lui

dimostra. ¶ Dolce è l´ira di un padre; eppur

non l´ami? ¶ L´ira ti accieca; un odio

primiero; io primo ¶ l´ira di un padre affronterò

dall´altrui pianto l´ira... Ah! tu sei padre

Eppur, quegli occhi ¶ d´ira avvampanti, ed in me

indugiar di tempo, ¶ l´ira profonda scemasse mai dramma

volto ¶ avvamperei, che d´ira. ¶ Isabella ¶ Ed ei pur

eri strappato: ei d´ira orrenda ardea: ¶ io tremante