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Giacomo Leopardi, Canti, 1837

concordanze di «l»

nautoretestoannoconcordanza
1
1837
e i simulacri e l'erme ¶ Torri degli avi
2
1837
la forza antica, ¶ Dove l'armi e il valore
3
1837
spogliarti il manto e l'auree bende? ¶ Come cadesti
4
1837
difende ¶ Nessun de' tuoi? L'armi, qua l'armi
5
1837
tuoi? L'armi, qua l'armi: io solo ¶ Combatterò
6
1837
pugna in quei campi ¶ L'itala gioventude? O numi
7
1837
e care e benedette ¶ L'antiche età, che a
8
1837
e i sassi e l'onda ¶ E le montagne
9
1837
e feroce, ¶ Serse per l'Ellesponto si fuggia, ¶ Fatto
10
1837
stuolo, ¶ Simonide salia, ¶ Guardando l'etra e la marina
11
1837
sì lieta, o figli, ¶ L'ora estrema vi parve
12
1837
lo scuro ¶ Tartaro, e l'onda morta; ¶ Né le
13
1837
figli accanto ¶ Quando su l'aspro lito ¶ Senza baci
14
1837
le Perse torme infuriava ¶ L'ira de' greci petti
15
1837
poco vinti dalle piaghe, ¶ L'un sopra l'altro
16
1837
piaghe, ¶ L'un sopra l'altro cade. Oh viva
17
1837
sciolte ¶ Dell'antico sopor l'itale menti ¶ S'ai
18
1837
toscano suol cercando gia ¶ L'ospite desioso ¶ Dove giaccia
19
1837
il cener freddo e l'ossa nude ¶ Giaccian esuli
20
1837
abbian valore? ¶ Voi spirerà l'altissimo subbietto, ¶ Ed acri
21
1837
al seno. ¶ Chi dirà l'onda e il turbo
22
1837
immenso affetto? ¶ Chi pingerà l'attonito sembiante? ¶ Chi degli
23
1837
nostra sventurata gente, ¶ Fra l'itale ruine ¶ Gl'itali
24
1837
patria tua, s'unqua l'esempio ¶ Degli avi e
25
1837
e reina. ¶ Tal miseria l'accora ¶ Qual tu forse
26
1837
gli altri nemici e l'altre doglie; ¶ Ma non
27
1837
Vide la patria tua l'ultima sera. ¶ Beato te
28
1837
non vedesti in braccio ¶ L'itala moglie a barbaro
29
1837
guastar cittadi e colti ¶ L'asta inimica e il
30
1837
degl'itali ingegni ¶ Tratte l'opre divine a miseranda
31
1837
a miseranda ¶ Schiavitude oltre l'alpe, e non de
32
1837
tua cruda fortuna. ¶ Qui l'ira al cor, qui
33
1837
prodi; e lor fea l'aere e il cielo
34
1837
gelo. ¶ Allor, quando traean l'ultime pene, ¶ Membrando questa
35
1837
più bella a noi l'età sorride, ¶ A tutto
36
1837
Italia tua morto è l'amore? ¶ Di': quella fiamma
37
1837
codardi è stanza, ¶ Meglio l'è rimaner vedova e
38
1837
il fato? O con l'umano ¶ Valor forse contrasta
39
1837
o nessun'altra poi ¶ L'ora da ripor mano
40
1837
che scuro ¶ M'è l'avvenire, e tutto quanto
41
1837
d'ozio turpe, e l'aura a volo ¶ Più
42
1837
e dolore ¶ Fu più l'averno che la terra
43
1837
che la terra amico. ¶ L'averno: e qual non
44
1837
dolor comincia e nasce ¶ L'italo canto. E pur
45
1837
ai liti ¶ Cui strider l'onde all'attuffar del
46
1837
e assai più vasto ¶ L'etra sonante e l
47
1837
L'etra sonante e l'alma terra e il
48
1837
strani pensieri ¶ Si componea l'umana vita: in bando
49
1837
o Torquato, a noi l'eccelsa ¶ Tua mente allora
50
1837
sciorre il gelo ¶ Onde l'alma t'avean, ch
51
1837
era sì calda, ¶ Cinta l'odio e l'immondo
52
1837
Cinta l'odio e l'immondo ¶ Livor privato e
53
1837
tuoi; mercè, non danno, ¶ L'ora estrema ti fu
54
1837
nullo il seguì, che l'ozio e il brutto
55
1837
le beate ¶ Larve e l'antico error, celeste dono
56
1837
suono ¶ Tragge il destin; l'obbrobriosa etate ¶ Che il
57
1837
gravi ¶ E luttuosi tempi ¶ L'infelice famiglia all'infelice
58
1837
sangue provvedi. Aure soavi ¶ L'empio fato interdice ¶ All
59
1837
sprone ¶ Amor, chi ben l'estima, e d'alto
60
1837
D'amor digiuna ¶ Siede l'alma di quello a
61
1837
e quando nembi aduna ¶ L'olimpo, e fiede le
62
1837
la tomba, anzi che l'empio letto ¶ Del tiranno
63
1837
cui di pianto onora ¶ L'alma terra nativa. Ecco
64
1837
ai torridi confini. ¶ Così l'eterna Roma ¶ In duri
65
1837
ad alto desio. Te l'echeggiante ¶ Arena e il
66
1837
eleo, ¶ Che stupido mirò l'ardua palestra, ¶ Né la
67
1837
sonaro ¶ Di sconsolato grido ¶ L'alto sen dell'Eufrate
68
1837
altro che gioco ¶ Son l'opre de' mortali? ed
69
1837
stessa: e là dove l'insano ¶ Costume ai forti
70
1837
gli armenti, e che l'aratro ¶ Sentano i sette
71
1837
la cauta volpe, e l'atro ¶ Bosco mormorerà fra
72
1837
polve ¶ Giacque ruina immensa ¶ L'italica virtute, onde alle
73
1837
dalle selve ignude ¶ Cui l'Orsa algida preme, ¶ A
74
1837
fraterno sangue, ¶ Bruto per l'atra notte in erma
75
1837
gl'inesorandi ¶ Numi e l'averno accusa, ¶ E di
76
1837
e quando esulta ¶ Per l'aere il nembo, e
77
1837
Quando nell'alto lato ¶ L'amaro ferro intride, ¶ E
78
1837
Candida luna, sorgi, ¶ E l'inquieta notte e la
79
1837
allori; ¶ E tu su l'alpe l'immutato raggio
80
1837
tu su l'alpe l'immutato raggio ¶ Tacita verserai
81
1837
E la fera e l'augello, ¶ Del consueto obblio
82
1837
obblio gravido il petto, ¶ L'alta ruina ignora e
83
1837
per le balze ¶ Quella l'inferma plebe ¶ Agiterà delle
84
1837
affida ¶ A putridi nepoti ¶ L'onor d'egregie menti
85
1837
e il nembo ¶ Tratti l'ignota spoglia; ¶ E l
86
1837
l'ignota spoglia; ¶ E l'aura il nome e
87
1837
il sole, e perché l'aure inferme ¶ Zefiro avvivi
88
1837
cui la sciagura e l'atra ¶ Face del ver
89
1837
ruinosi gioghi ¶ Scossero e l'ardue selve (oggi romito
90
1837
le ripe; e tremar l'onda ¶ Vide, e stupì
91
1837
Vissero i fiori e l'erbe, ¶ Vissero i boschi
92
1837
fatali ¶ Ire fuggendo e l'onte, ¶ Gl'ispidi tronchi
93
1837
accolse, ¶ Viva fiamma agitar l'esangui vene, ¶ Spirar le
94
1837
non ignote ambasce e l'alte e rotte ¶ Nostre
95
1837
cieco il tuono ¶ Per l'atre nubi e le
96
1837
assai più dolci ¶ Sortir l'opaca tomba e il
97
1837
vostro antico ¶ Error che l'uman seme alla tiranna
98
1837
ingegno, ¶ E demenza maggior l'offeso Olimpo ¶ N'armaro
99
1837
umana famiglia, e tu l'errante ¶ Per li giovani
100
1837
le deserte valli ¶ Precipite l'alpina onda feria ¶ D
101
1837
Solo e muto ascendea l'aprico raggio ¶ Di febo
102
1837
raggio ¶ Di febo e l'aurea luna. Oh fortunata
103
1837
errante il fratricida, e l'ombre ¶ Solitarie fuggendo e
104
1837
consorti ricetti: onde negata ¶ L'improba mano al curvo
105
1837
gioghi equoreo flutto ¶ Scampi l'iniquo germe, o tu
106
1837
e delle antiche ¶ Nubi l'occiduo Sol naufrago uscendo
107
1837
occiduo Sol naufrago uscendo, ¶ L'atro polo di vaga
108
1837
celesti peregrini occulte ¶ Beàr l'eteree menti; e quale
109
1837
vano e d'ombra ¶ L'aonio canto e della
110
1837
fama il grido ¶ Pasce l'avida plebe) amica un
111
1837
vota d'affanno ¶ Visse l'umana stirpe; alle secrete
112
1837
di natura indutto ¶ Valse l'ameno error, le fraudi
113
1837
vitto il bosco, ¶ Nidi l'intima rupe, onde ministra
114
1837
intima rupe, onde ministra ¶ L'irrigua valle, inopinato il
115
1837
le quiete selve apre l'invitto ¶ Nostro furor; le
116
1837
fugace, ignuda ¶ Felicità per l'imo sole incalza. ¶ IX
117
1837
Mentre ignote mi fur l'erinni e il fato
118
1837
ai disperati affetti. ¶ Noi l'insueto allor gaudio ravviva
119
1837
gaudio ravviva ¶ Quando per l'etra liquido si volve
120
1837
Saffo i numi e l'empia ¶ Sorte non fenno
121
1837
A me non ride ¶ L'aprico margo, e dall
122
1837
E preme in fuga l'odorate spiagge. ¶ Qual fallo
123
1837
a terra sparto ¶ Rifuggirà l'ignudo animo a Dite
124
1837
e la vecchiezza, e l'ombra ¶ Della gelida morte
125
1837
la tenaria Diva, ¶ E l'atra notte, e la
126
1837
soavissimi diffusi ¶ Moti per l'ossa mi serpeano, oh
127
1837
che il venticello ¶ Che l'aleggiava, volossene via. ¶ Senza
128
1837
balcone al buio protendea ¶ L'orecchio avido e l
129
1837
L'orecchio avido e l'occhio indarno aperto, ¶ La
130
1837
del mio dolore. ¶ E l'occhio a terra chino
131
1837
goduto appieno ¶ Pentimento, che l'anima ci grava, ¶ E
132
1837
quel foco ancor, vive l'affetto, ¶ Spira nel pensier
133
1837
il giorno; ¶ Ed erra l'armonia per questa valle
134
1837
sconsolato, volgerommi indietro. ¶ XII ¶ L'INFINITO ¶ Sempre caro mi
135
1837
comparando: e mi sovvien l'eterno, ¶ E le morte
136
1837
salutar m'affaccio, ¶ E l'antica natura onnipossente, ¶ Che
137
1837
Di quella Roma, e l'armi, e il fragorio
138
1837
per la terra e l'oceano? ¶ Tutto è pace
139
1837
rammento ¶ Che, or volge l'anno, sovra questo colle
140
1837
ricordanza, e il noverar l'etate ¶ Del mio dolore
141
1837
che triste, e che l'affanno duri! ¶ XV ¶ IL
142
1837
morta, e mi vedesti ¶ L'ultima volta, or son
143
1837
com'è tutta indarno ¶ L'umana speme. A desiar
144
1837
tragge, ha poco andare ¶ L'egro mortal; ma sconsolata
145
1837
sventure nostre, e per l'amore ¶ Che mi strugge
146
1837
mattutina pioggia, allor che l'ale ¶ Battendo esulta nella
147
1837
al balcon s'affaccia ¶ L'abitator de' campi, e
148
1837
Degli augelli susurro, e l'aura fresca, ¶ E le
149
1837
rincontro alle ville soffermando, ¶ L'erma terra contemplo, e
150
1837
sonar nelle romite stanze ¶ L'arguto canto; a palpitar
151
1837
il cacciator, che trova ¶ L'orme intricate e false
152
1837
deserti edifici, in su l'acciaro ¶ Del pallido ladron
153
1837
rive, ¶ O seder sovra l'erbe, assai contento ¶ Se
154
1837
Un sovrano timor. Così l'avea ¶ Fatto schiavo e
155
1837
di quel dì che l'uom discioglie, ¶ Lei, già
156
1837
Disse: tu parti, e l'ora omai ti sforza
157
1837
E contraddir voleva, ¶ Dissimulando l'appressar del fato, ¶ Al
158
1837
Tenea dell'infelice, ove l'estrema ¶ Lacrima rilucea. Né
159
1837
innanzi ¶ Non ti fu l'amor mio per alcun
160
1837
e sempre ¶ Muto sarebbe l'infinito affetto ¶ Che governa
161
1837
cor mio, se non l'avesse ¶ Fatto ardito il
162
1837
miei. Fin la vecchiezza, ¶ L'abborrita vecchiezza, avrei sofferto
163
1837
tuo sembiante. Alcuno ¶ Non l'amerà quant'io l
164
1837
l'amerà quant'io l'amai. Non nasce ¶ Un
165
1837
il riso; ¶ Forse tu l'innocente ¶ Secol beasti che
166
1837
qual ne' prim'anni ¶ L'amor tuo mi farebbe
167
1837
in questo aer nefando, ¶ L'alta specie serbar; che
168
1837
Se dell'eterne idee ¶ L'una sei tu, cui
169
1837
di sensibil forma ¶ Sdegni l'eterno senno esser vestita
170
1837
o moleste opre dispensi ¶ L'ozio che ti lasciàr
171
1837
piante e greggi ¶ Vede l'alba tranquilla e vede
172
1837
non purpureo manto ¶ Sottrar l'umana prole. Or s
173
1837
la superna ¶ Luce odiando, l'omicida mano, ¶ I tardi
174
1837
cangiar terre e climi ¶ L'età spendendo, e mari
175
1837
e poggi errando ¶ Tutto l'orbe trascorre, ogni confine
176
1837
ahi, s'asside ¶ Su l'alte prue la negra
177
1837
Si elegge a passar l'ore, e nel fraterno
178
1837
propria gente ¶ Conculcando e l'estrane, o di remoti
179
1837
antica ¶ Col mercatar, con l'armi, e con le
180
1837
in ch'io riponga ¶ L'ingrato avanzo della ferrea
181
1837
della ferrea vita, ¶ Eleggerò. L'acerbo vero, i ciechi
182
1837
e di miserie carca ¶ L'umana stirpe; a quale
183
1837
Mancàr gli usati palpiti, ¶ L'amor mi venne meno
184
1837
quel pianto origine ¶ Era l'antico affetto: ¶ Nell'intimo
185
1837
viveva il cor. ¶ Chiedea l'usate immagini ¶ La stanca
186
1837
Qual dell'età decrepita ¶ L'avanzo ignudo e vile
187
1837
e vile, ¶ Io conducea l'aprile ¶ Degli anni miei
188
1837
in me gli affanni ¶ L'ingenita virtù; ¶ Non l
189
1837
L'ingenita virtù; ¶ Non l'annullàr: non vinsela ¶ Il
190
1837
con la vista impura ¶ L'infausta verità. ¶ Dalle mie
191
1837
manca ai degni studi ¶ L'ignuda gloria ancor. ¶ E
192
1837
quest'ultimo ¶ Spirto, e l'ardor natio, ¶ Ogni conforto
193
1837
tuoi? ¶ Tu pria che l'erbe inaridisse il verno
194
1837
mondo? questi ¶ I diletti, l'amor, l'opre, gli
195
1837
I diletti, l'amor, l'opre, gli eventi ¶ Onde
196
1837
fole ¶ Creommi nel pensier l'aspetto vostro ¶ E delle
197
1837
siepi ¶ E in su l'aiuole, susurrando al vento
198
1837
diceva il cor che l'età verde ¶ Sarei dannato
199
1837
Che la fama e l'allor, più che la
200
1837
voci al tempo che l'acerbo, indegno ¶ Mistero delle
201
1837
Son la gloria e l'onor; diletti e beni
202
1837
dal mio sguardo ¶ Fuggirà l'avvenir; di voi per
203
1837
mi farà, farammi acerbo ¶ L'esser vissuto indarno, e
204
1837
Mostra che per signor l'accolga e chiami? ¶ Fugaci
205
1837
oggi è sortito, ¶ E l'abitar questi odorati colli
206
1837
In cor mi regna ¶ L'antico amor. Se a
207
1837
non gode; i campi, ¶ L'aria non mira. Ahi
208
1837
tempesta, e quando avvampa ¶ L'ora, e quando poi
209
1837
la vita mortale. ¶ Nasce l'uomo a fatica, ¶ Ed
210
1837
Poi che crescendo viene, ¶ L'uno e l'altro
211
1837
viene, ¶ L'uno e l'altro il sostiene, e
212
1837
primavera, ¶ A chi giovi l'ardore, e che procacci
213
1837
tante facelle? ¶ Che fa l'aria infinita, e quel
214
1837
siedi all'ombra, sovra l'erbe, ¶ Tu se' queta
215
1837
io pur seggo sovra l'erbe, all'ombra, ¶ E
216
1837
Forse s'avess'io l'ale ¶ Da volar su
217
1837
Torna il lavoro usato. ¶ L'artigiano a mirar l
218
1837
L'artigiano a mirar l'umido cielo, ¶ Con l
219
1837
l'umido cielo, ¶ Con l'opra in man, cantando
220
1837
cantando, ¶ Fassi in su l'uscio; a prova ¶ Vien
221
1837
Della novella piova; ¶ E l'erbaiuol rinnova ¶ Di sentiero
222
1837
Quando con tanto amore ¶ L'uomo a' suoi studi
223
1837
più bella. ¶ Già tutta l'aria imbruna, ¶ Torna azzurro
224
1837
il sereno, e tornan l'ombre ¶ Giù da' colli
225
1837
altra face, ¶ E tutto l'altro tace, ¶ Odi il
226
1837
s'adopra ¶ Di fornir l'opra anzi il chiarir
227
1837
tristezza e noia ¶ Recheran l'ore, ed al travaglio
228
1837
di te solo, ¶ Tutte l'opre terrene, ¶ Tutta intera
229
1837
Sempre i codardi, e l'alme ¶ Ingenerose, abbiette ¶ Ebbi
230
1837
i sensi miei; ¶ Move l'alma ogni esempio ¶ Dell
231
1837
virtù nemica; ¶ Stolta, che l'util chiede, ¶ E inutile
232
1837
uno, ¶ Prepotente signore, ¶ Dieder l'eterne leggi all'uman
233
1837
Sott'altra luce che l'usata errando, ¶ Il mio
234
1837
a vivi segni dentro l'alma io sento ¶ Che
235
1837
dell'essere si trova; ¶ L'altra ogni gran dolore
236
1837
mai più forte ¶ Sprezzò l'infausta vita, ¶ Né per
237
1837
invan, siccome suole, ¶ Divien l'umana prole. ¶ Quando novellamente
238
1837
E fulmina nel cor l'invitta cura, ¶ Quante volte
239
1837
Né tornasse a veder l'amara luce! ¶ E spesso
240
1837
Fin la negletta plebe, ¶ L'uom della villa, ignaro
241
1837
felici, ¶ Agli animosi ingegni ¶ L'uno o l'altro
242
1837
ingegni ¶ L'uno o l'altro di voi conceda
243
1837
immenso universo, e non l'avanza, ¶ Se non quella
244
1837
al tuo divino stato ¶ L'onte del volgo ingrato
245
1837
troverai, qual si sia l'ora ¶ Che tu le
246
1837
usa ¶ Per antica viltà l'umana gente; ¶ Ogni vana
247
1837
Stanco mio cor. Perì l'inganno estremo, ¶ Ch'eterno
248
1837
T'acqueta omai. Dispera ¶ L'ultima volta. Al gener
249
1837
comun danno impera, ¶ E l'infinita vanità del tutto
250
1837
a me si offerse ¶ L'angelica tua forma, inchino
251
1837
figlia ¶ Della sua mente, l'amorosa idea, ¶ Che gran
252
1837
inchina ed ama. ¶ Alfin l'errore e gli scambiati
253
1837
di quegli sguardi ¶ Spera l'uomo ingannato, e mal
254
1837
tempo alcuno ¶ Che tu l'intenda. In simil guisa
255
1837
voce adopra ¶ In chi l'ascolta. Or quell'Aspasia
256
1837
parer mio, che tutte l'altre avanzi. ¶ Pur quell
257
1837
a cui piegar sostenni ¶ L'altero capo, a cui
258
1837
a cui spontaneo porsi ¶ L'indomito mio cor. Narra
259
1837
forma e color. Cadde l'incanto, ¶ E spezzato con
260
1837
vendetta è che su l'erba ¶ Qui neghittoso immobile
261
1837
al cominciar del giorno ¶ L'ultimo istante. Al nido
262
1837
ti parti, ¶ Non tornerai. L'aspetto ¶ De' tuoi dolci
263
1837
giovanil; piena d'affanni ¶ L'onda degli anni; ai
264
1837
dalle braccia ¶ All'amico l'amico, ¶ Al fratello il
265
1837
al genitore, ¶ All'amante l'amore: e l'uno
266
1837
amante l'amore: e l'uno estinto, ¶ L'altro
267
1837
e l'uno estinto, ¶ L'altro in vita serbar
268
1837
e scheletro sei. Su l'ossa e il fango
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diporto ¶ Ardito notator per l'Oceano: ¶ Ma se un
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un discorde accento ¶ Fere l'orecchio, in nulla ¶ Torna
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la vita, e sovra l'altre insulsa ¶ La stagion
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dir si dee mortale ¶ L'uomo, o si può
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in cui soggiorna, ¶ Rise l'alta progenie, e me
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del mio mal consorte ¶ L'umana specie. Alfin per
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Del destino mortal. Vidi l'eccelso ¶ Stato e il
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ancor gli studi e l'opre ¶ Stupende, e il
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e le virtudi, e l'alto ¶ Saver del secol
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dell'alma ¶ Felicità su l'orme a gara ansando
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fluttuanti, o certo ¶ Per l'estremo del boa. Così
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coverte ¶ Fien di stragi l'Europa e l'altra
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stragi l'Europa e l'altra riva ¶ Dell'atlantico
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presso o lungi ¶ Sien l'eclittica o i poli
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mille discordi e repugnanti ¶ L'umana compagnia principii e
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dal dì che nacque ¶ L'inclita schiatta, e non
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e nove ¶ Pentole ammirerà l'arsa cucina. ¶ Da Parigi
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il volo: e sotto l'ampie ¶ Vie del Tamigi
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dì che nasce; e l'affatica e stanca, ¶ Essa
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Più di questa giammai l'età future. ¶ Però, se
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della vita in tutte l'altre parti, ¶ Per essenza
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terra far persona alcuna, ¶ L'uomo obbliando, a ricercar
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dì: né ti spauri ¶ L'innocuo nereggiar de' cari
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E ingannevoli obbietti ¶ Fingon l'ombre lontane ¶ Infra l
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l'ombre lontane ¶ Infra l'onde tranquille ¶ E rami
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scolora il mondo; ¶ Spariscon l'ombre, ed una ¶ Oscurità
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cantando, con mesta melodia, ¶ L'estremo albor della fuggente
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dilegua, e tale ¶ Lascia l'età mortale ¶ La giovinezza
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giovinezza. In fuga ¶ Van l'ombre e le sembianze
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vede ¶ Che a sé l'umana sede, ¶ Esso a
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Imbiancar novamente, e sorger l'alba: ¶ Alla qual poscia
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ed alla notte ¶ Che l'altre etadi oscura, ¶ Segno
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Giovanni, III, 19 ¶ Qui su l'arida schiena ¶ Del formidabil
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De' tuoi steli abbellir l'erme contrade ¶ Che cingon
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Che coi torrenti suoi l'altero monte ¶ Dall'ignea
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né gli odii e l'ire ¶ Fraterne, ancor più
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accresce ¶ Alle miserie sue, l'uomo incolpando ¶ Del suo
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ed ordinata in pria ¶ L'umana compagnia, ¶ Tutti fra
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orror che primo ¶ Contra l'empia natura ¶ Strinse i
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parte ¶ Da verace saper, l'onesto e il retto
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mare ¶ Veracemente; a cui ¶ L'uomo non pur, ma
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ma questo ¶ Globo ove l'uomo è nulla, ¶ Sconosciuto
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nebbia, a cui non l'uomo ¶ E non la
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e della mole, ¶ Con l'aureo sole insiem, le
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Con gran lavoro, e l'opre ¶ E le ricchezze
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prova ¶ Con lungo affaticar l'assidua gente ¶ Avea provvidamente
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montano fianco ¶ Furiosa tra l'erba ¶ Di liquefatti massi
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il mar là su l'estremo ¶ Lido aspergea, confuse
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e le prostrate mura ¶ L'arduo monte al suo
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d'altronde ¶ Fuor che l'uom sue prosapie ha
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Dall'inesausto grembo ¶ Su l'arenoso dorso, a cui
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domestico pozzo ode mai l'acqua ¶ Fervendo gorgogliar, desta
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posson, fuggendo, ¶ Vede lontan l'usato ¶ Suo nido, e
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al celeste raggio ¶ Dopo l'antica obblivion l'estinta
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Dopo l'antica obblivion l'estinta ¶ Pompei, come sepolto
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Che di lontan per l'ombre ¶ Rosseggia e i
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ella nol vede: ¶ E l'uom d'eternità s
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loco ¶ Già noto, stenderà l'avaro lembo ¶ Su tue
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Vo pellegrina, e tutto l'altro ignoro. ¶ Vo dove
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le Muse in disciplina, ¶ L'una di quelle mi
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condusse intorno ¶ A veder l'officina. ¶ Mostrommi a parte
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poco, ¶ E ne fumavan l'erbe intorno intorno. ¶ Allor
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picciol danno è cader l'una o l'altra
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cader l'una o l'altra ¶ Di loro, e
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tuono errante, ¶ Pria che l'aurora in ciel fosse
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in ogni canto ¶ Posan l'erbe e le frondi
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E in un con l'usignol che sempre piagne
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E salir su per l'aria a poco a
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la marina sì, che l'un suo lembo ¶ Toccava
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Toccava i monti, e l'altro il mar toccava
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il terren tristo, e l'aria roggia. ¶ Discior sentia
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Talvolta ella ristava, e l'aer tetro ¶ Guardava sbigottita
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gocce fredde giù per l'aria nera ¶ In sul
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il suon che immaginar l'alma non osa. ¶ Ella
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Ma nella vista ancor l'era il baleno ¶ Ardendo
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alfin dallo spavento ¶ Fermò l'andare, e il cor
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lampo, e tornò buio l'etra, ¶ Ed acchetossi il
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affanna e cura, ¶ Benché l'umana etate, ¶ Come destina
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indarno s'affatica: ¶ Altri l'aurora amica, ¶ Altri l
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l'aurora amica, ¶ Altri l'etade aspetta; ¶ E nullo
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natura ¶ Le foglie e l'uman seme. ¶ Ma questa
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Di nostra etade acerba, ¶ L'alma vota e superba
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Cura di morbi ha l'uom gagliardo e sano
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giovanezza come ha ratte l'ale, ¶ E siccome alla