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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Vincenzo Monti, Iliade [traduzione da Omero], 1810

concordanze di «l»

nautoretestoannoconcordanza
1
1810
degli strali, e nulla ¶ l'arte dell'arco. Menelao
2
1810
e tra le spalle ¶ l'asta gli spinse, e
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1810
il trafitto, e cupamente ¶ l'armi sovr'esso rimbombar
4
1810
degli Dei non seppe. ¶ L'inseguì, lo raggiunse, lo
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1810
clune Merïone, e sotto ¶ l'osso vêr la vescica
6
1810
prole ¶ d'Antènore, cui l'inclita Teano, ¶ gratificando al
7
1810
d'Evemone Eurìpilo ¶ Eurìpilo l'insegue, e via correndo
8
1810
tal gli cala su l'omero un fendente ¶ che
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1810
sua mira ¶ curvò subito l'arco, e l'irruente
10
1810
subito l'arco, e l'irruente ¶ eroe percosse alla
11
1810
Coraggio, ¶ forte allora gridò l'inclito figlio ¶ di Licaon
12
1810
possa ¶ a lungo tollerar l'acerbo colpo, ¶ se vano
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1810
Stènelo e corse, e l'aspro stral gli svelse
14
1810
sangue, ¶ e imperturbato sì l'eroe pregava: ¶ Invitta figlia
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1810
Sol non vedrò più l'aurea luce. ¶ Udì la
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1810
tuo grande genitor Tidèo ¶ l'invitta gagliardìa ti pongo
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1810
discerna le divine ¶ e l'umane sembianze. Ove alcun
18
1810
figlia di Giove Citerèa, ¶ l'acuto ferro adopra, e
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1810
resistenze si slancia entro l'ovile: ¶ derelitte, tremanti ed
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1810
derelitte, tremanti ed affollate ¶ l'una addosso dell'altra
21
1810
uccise ed Ipenòr: trafisse ¶ l'uno coll'asta alla
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1810
collo e dalla schiena ¶ l'omero netto. Dopo questi
23
1810
ignoti eredi si partîr l'avere. ¶ Due Prïamidi, Cromio
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1810
dalla biga, e tolte ¶ l'arme de' vinti, a
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1810
parole: ¶ Pandaro, dov'è l'arco? ove i veloci
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1810
de' numi acerba è l'ira. ¶ Così d'Anchise
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1810
E nondimeno ¶ negar non l'oso un Immortal. Ma
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1810
battaglia. ¶ Certo era meglio l'obbedir; ma, folle! ¶ nol
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1810
questo ¶ due de' primi, l'Atride ed il Tidìde
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1810
il Tidìde, ¶ e ferii l'uno e l'altro
31
1810
ferii l'uno e l'altro, e il vivo
32
1810
ma n'attizzai più l'ira. ¶ In mal punto
33
1810
Dïomede ¶ dia dell'armi l'onor), questi trarranno ¶ salvi
34
1810
io del nemico sosterrò l'assalto. ¶ Montâr, ciò detto
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1810
gran nerbo ¶ valorosi guerrier, l'uno il famoso ¶ Pandaro
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1810
vanta ¶ di Licaone, e l'altro Enea che prole
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1810
dirti, e tu non l'obblïar. Se fia ¶ che
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1810
obblïar. Se fia ¶ che l'alto onore d'atterrarli
39
1810
né miglior destrieri ¶ vede l'occhio del Sole e
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1810
dell'illustre Tidèo, poiché l'acuto ¶ mio stral non
41
1810
passollo, e ne sfiorò l'usbergo. ¶ Sei ferito nel
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1810
fianco (alto allor grida ¶ l'illustre feritor), né a
43
1810
colpo (imperturbato ¶ gli rispose l'eroe); ben io m
44
1810
nel suo sangue steso ¶ l'ira di Marte sazierà
45
1810
e il ciglio. Penetrò l'acuto ¶ ferro tra' denti
46
1810
tra' denti, ne tagliò l'estrema ¶ lingua, e di
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1810
gli tonâr sul petto ¶ l'armi lucenti, sbigottîr gli
48
1810
non caggia degli Achei l'ucciso, ¶ scese, e protesa
49
1810
lui fissando ¶ gli occhi l'Atride, giubilonne, e tosto
50
1810
securi. ¶ Disse; e lieto l'Atride oltrepassando ¶ venne al
51
1810
poiché le teucre ¶ e l'argive falangi allora allora
52
1810
quello stato ¶ li sorprese l'Atride; e corruccioso ¶ fe
53
1810
cruccio dell'eroe, sorrise ¶ l'Atride, e dolce ripigliò
54
1810
agguato. Eran lor duci ¶ l'Emonide Meone, uom d
55
1810
a Tebe. ¶ Tal fu l'etòlo eroe, padre di
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1810
e in Giove. Per l'opposto quelli ¶ peccâr d
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1810
Orrendamente risonâr sul petto ¶ l'armi al re concitato
58
1810
di Ponente al soffiar, l'uno sull'altro ¶ del
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1810
canuta spuma: ¶ incessanti così l'una su l'altra
60
1810
così l'una su l'altra ¶ movon l'achee
61
1810
su l'altra ¶ movon l'achee falangi alla battaglia
62
1810
duci quel silenzio; e l'armi ¶ di varia guisa
63
1810
alla dirotta; ¶ così per l'ampio esercito un confuso
64
1810
una rabbiosa lite. ¶ Poiché l'un campo e l
65
1810
l'un campo e l'altro in un sol
66
1810
convenne, e si scontrâr l'aste e gli scudi
67
1810
in cima al balzo ¶ l'atterrito pastor: tal dai
68
1810
punta nella fronte, e l'osso ¶ trapanò: s'abbuiâr
69
1810
disciolse ¶ le forze, e l'alma abbandonollo. Allora ¶ fra
70
1810
volubili rote: così giacque ¶ l'Antemide trafitto Simoesio, ¶ e
71
1810
grande Aiace. ¶ Contro Aiace l'acuta asta diresse ¶ d
72
1810
guardo attento ¶ rivolgendo, librò l'asta lucente. ¶ Si misero
73
1810
venuto. ¶ A costui fulminò l'irato Ulisse ¶ nelle tempie
74
1810
e cupo gli tonâr l'armi sul petto. ¶ Rinculò
75
1810
agli Achei ¶ non cedete l'onor di questa pugna
76
1810
Qui la Parca allacciò l'Amarancìde ¶ Diore. Un'aspra
77
1810
tallone, e feritore ¶ fu l'Imbraside Piro che de
78
1810
nervi e la caviglia ¶ l'improbo sasso, ed ei
79
1810
corse ¶ il percussore, e l'asta in mezzo all
80
1810
All'irruente Piro allor l'Etòlo ¶ Toante si rivolge
81
1810
e in pugno ¶ stretta l'acuta spada glie l
82
1810
l'acuta spada glie l'immerse ¶ nella ventraia, e
83
1810
gli rapìo la vita; ¶ l'armi non già, ché
84
1810
respinto si ritrasse. ¶ Così l'uno appo l'altro
85
1810
Così l'uno appo l'altro nella polve ¶ giacquero
86
1810
dalle spalle ¶ divin foco l'eroe, quando la Diva
87
1810
la lung'asta Fegèo. L'asta al Tidìde ¶ lambì
88
1810
asta al Tidìde ¶ lambì l'omero manco, e non
89
1810
omero manco, e non l'offese. ¶ Col ferrato suo
90
1810
di Darete i Teucri ¶ l'un freddo nella polve
91
1810
freddo nella polve e l'altro in fuga, ¶ turbârsi
92
1810
Or via ¶ ritiriamci, evitiam l'ira del nume. ¶ In
93
1810
favellar trasse la scaltra ¶ l'impetuoso Dio fuor del
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1810
al fuggir. Gli piantò l'asta nel tergo, ¶ e
95
1810
cadde ¶ romoroso, e suonâr l'armi sovr'esso. ¶ Dalla
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1810
lo spogliâr d'Idomenèo. ¶ L'Atride Menelao di Strofio
97
1810
fato perirai tu pure. ¶ L'alma figlia di Leda
98
1810
ai talami sublimi. Ivi l'amica ¶ del riso Citerèa
99
1810
primo, ¶ ella seconda; e l'un dell'altro in
100
1810
confuse. ¶ Come irato lïon l'Atride intanto ¶ di qua
101
1810
sapea, né lo sapendo ¶ l'avrìa di certo per
102
1810
gara con alterni inviti ¶ l'auree tazze votavano mirando
103
1810
Dive ¶ aiutatrici ha Menelao, l'Argiva ¶ Giuno e Minerva
104
1810
al fianco di Paride l'amica ¶ del riso Citerèa
105
1810
Menelao la palma; ¶ ma l'alto affar non è
106
1810
e non fiatò. Ma l'ira ¶ non contenne Giunone
107
1810
noi tutti non sperar l'assenso. ¶ Feroce Diva, replicò
108
1810
Feroce Diva, replicò sdegnoso ¶ l'adunator de' nembi, e
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1810
città contempla in terra ¶ l'occhio del Sole e
110
1810
la bellicosa gente: ¶ perocché l'are mie per lor
111
1810
te comune io traggo ¶ l'origine divina, io dell
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1810
Dei. Facciam noi dunque ¶ l'un dell'altro il
113
1810
ad offendere primieri, ¶ rotto l'accordo, i baldanzosi Achei
114
1810
fra un campo e l'altro ¶ l'acerba pugna
115
1810
campo e l'altro ¶ l'acerba pugna, o confermar
116
1810
stuolo de' forti che l'avea seguìto ¶ dalle rive
117
1810
di lascivo ¶ capro agreste. L'aveva egli d'agguato
118
1810
lunghe sedici palmi su l'altera ¶ fronte le corna
119
1810
dolcemente a terra ¶ Pandaro l'adagiò. Dinanzi a lui
120
1810
infinite. Indi sul nervo ¶ l'adattando promise al licio
121
1810
un cerchio, all'improvviso ¶ l'arco e il nervo
122
1810
quel punto gli Dei. L'armipotente ¶ figlia di Giove
123
1810
un dolce sonno, ¶ scaccia l'insetto che gli ronza
124
1810
qual secondo torace. Ivi l'acerbo ¶ quadrello cadde, e
125
1810
vide ¶ fuor della polpa l'amo dello strale, ¶ gli
126
1810
fossi, io dunque ¶ giurai l'accordo, te mettendo solo
127
1810
contra i Troiani che l'accordo han rotto, ¶ e
128
1810
seggio scoterà sovr'essi ¶ l'egida orrenda di Saturno
129
1810
intanto nell'iliaca terra ¶ l'ossa tue giaceran, senz
130
1810
fece, senza pro guidando ¶ l'argoliche falangi a questo
131
1810
patria tornò, qui derelitto ¶ l'illustre Menelao. Sì fia
132
1810
mortal parte non ferì l'acuto ¶ dardo: di sopra
133
1810
il cielo, ¶ diletto Menelao, l'altro riprese. ¶ Intanto tratterà
134
1810
lutto coprì. — Disse, e l'araldo ¶ tra le falangi
135
1810
Tricca ¶ altrice di corsier l'avea seguìto: ¶ appressossi, e
136
1810
di nuovo gli Achei l'armi vestire ¶ di battaglia
137
1810
dubbiar, né pugna ¶ schivar l'illustre Agamennón; ma ratto
138
1810
non aiuta: chi primiero ¶ l'accordo vïolò, pasto vedrassi
139
1810
fiero cinghiale Idomenèo ¶ guidava l'antiguardia, e Merïone ¶ la
140
1810
pugnar senza dimora. ¶ Rupper l'accordo i Teucri, e
141
1810
Disse; e gioioso proseguì l'Atride ¶ fra le caterve
142
1810
che spinta ¶ su per l'onde da Cauro s
143
1810
gli scudi e per l'aste si moveano ¶ sotto
144
1810
sceso ¶ dal proprio carro l'ostil carro assalga, ¶ coll
145
1810
adagiâr su l'erba, ¶ l'une appresso dell'altre
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1810
per vecchiezza deposto avean l'affanno, ¶ ma tutti egregi
147
1810
sì bel portamento. Altri l'avanza ¶ ben di statura
148
1810
vista: ¶ re lo dice l'aspetto. — E la più
149
1810
m'avessi, ¶ pria che l'orme del tuo figlio
150
1810
farò contento. ¶ Quegli è l'Atride Agamennón, di molte
151
1810
torme no quante or l'achee. ¶ Visto un secondo
152
1810
della spalla. ¶ Gittate ha l'armi in grembo all
153
1810
le conduce. ¶ Quegli è l'astuto laerzìade Ulisse, ¶ la
154
1810
e d'ambo studïai l'indole e il raro
155
1810
senato, ¶ notai che, stanti l'uno e l'altro
156
1810
stanti l'uno e l'altro in piedi, ¶ il
157
1810
minor. Quando poi surse ¶ l'itaco duce a ragionar
158
1810
e un dispettoso ¶ detto l'avresti, un uom balzano
159
1810
dirotta ¶ neve invernal piovean l'alte parole, ¶ verun mortale
160
1810
ospizio nelle nostre case ¶ l'accolse Menelao, ben lo
161
1810
del re vegliardo, sì l'invita e dice: ¶ Sorgi
162
1810
gli ottimati a giurar l'ostie percosse ¶ d'un
163
1810
disputeransi colle lunghe lancie ¶ l'acquisto della sposa; e
164
1810
le briglie, fe' su l'alto cocchio ¶ salirsi al
165
1810
a terra, e fra l'un campo e l
166
1810
l'un campo e l'altro ¶ procedean venerandi. Ad
167
1810
tosto rizzossi Agamennón, rizzossi ¶ l'accorto Ulisse; e i
168
1810
Indi de' regi ¶ dieder l'acqua alle mani; e
169
1810
spedito promettiam ritorno ¶ su l'ondivaghe prore al patrio
170
1810
donna ¶ ne renderanno e l'aver suo con ella
171
1810
A chi primiero ¶ rompa l'accordo, sia Troiano o
172
1810
a cotal voto ¶ Giove l'orecchio. Il re dardanio
173
1810
a chi primier dovesse ¶ l'asta vibrar. L'un
174
1810
dovesse ¶ l'asta vibrar. L'un campo intanto e
175
1810
un campo intanto e l'altro ¶ le mani alzando
176
1810
eterni. ¶ Fra questo supplicar l'elmo squassava ¶ Ettor, guardando
177
1810
ben chiomata ¶ Elena intanto l'avvenente sposo ¶ Alessandro di
178
1810
Dàrdani e gli Achei. L'un contra l'altro
179
1810
Achei. L'un contra l'altro ¶ l'aste squassando
180
1810
un contra l'altro ¶ l'aste squassando al mezzo
181
1810
e a non tradire ¶ l'ospite apprenda che l
182
1810
l'ospite apprenda che l'accolse amico. ¶ Disse, e
183
1810
accolse amico. ¶ Disse, e l'asta avventò, la conficcò
184
1810
il mortale ¶ colpo schivò. L'irato Atride allora ¶ trasse
185
1810
calò ruïnoso in su l'elmetto. ¶ Non resse il
186
1810
punire ¶ di questo traditor l'oltraggio: ed ecco ¶ che
187
1810
il ferro, ¶ e gittai l'asta indarno e senza
188
1810
sotto il mento. ¶ E l'avrìa strascinato, e a
189
1810
del traente Atride. ¶ Aggirollo l'eroe, e fra le
190
1810
porlo a morte ¶ risoluto l'Atride, alto coll'asta
191
1810
coll'asta ¶ di nuovo l'assalì. Di nuovo accorsa
192
1810
vile? Obblìa per lui ¶ l'eterea sede, né calcar
193
1810
alle contrade elèe rompon l'opposto ¶ pelago, a questi
194
1810
gli alteri ¶ Rodiani per l'isola partiti ¶ in triplice
195
1810
biancheggiante di terren Camiro. ¶ L'Eràclide Tlepòlemo è lor
196
1810
fiume Selleente ¶ seco addusse l'eroe, poiché distrutto ¶ v
197
1810
Ratto costrusse ¶ alquante navi l'uccisore, e accolti ¶ molti
198
1810
compagni, si fuggì per l'onde, ¶ l'ira vitando
199
1810
fuggì per l'onde, ¶ l'ira vitando e il
200
1810
navi ¶ aravano a costor l'onda marina. ¶ Ditene adesso
201
1810
e della tolta ¶ Briseide l'ira si smaltisce in
202
1810
Antrone e di Ptelèo ¶ l'erboso suol, reggea, mentre
203
1810
vincea, ma di prodezza, ¶ l'egregio estinto duce era
204
1810
piaga offeso gli Achei l'abbandonaro. ¶ Ma dell'afflitto
205
1810
schiera. ¶ Ormenio, Asterio e l'iperèe fontane, ¶ e del
206
1810
e generollo a Piritòo l'illustre ¶ Ippodamìa quel dì
207
1810
irti Centauri ei fe' l'alta vendetta, ¶ e li
208
1810
gli ameni ¶ campi cui l'onda titaresia irriga, ¶ rivo
209
1810
Degli eroi primiero ¶ era l'Aiace Telamonio, mentre ¶ perseverò
210
1810
pregio i corridor portanti ¶ l'incomparabil Tessalo. Ma questi
211
1810
sempre spirante ira ¶ contro l'Atride Agamennóne. Intanto ¶ lunghesso
212
1810
i lor cocchi ¶ pasceano l'apio paludoso e il
213
1810
Diva, di Polìte assunta ¶ l'apparenza e la voce
214
1810
suoi figli ¶ non consentìa l'andata all'omicida ¶ guerra
215
1810
Ma i figli non l'udîr; ché nero ¶ a
216
1810
Leto Teutamìde. ¶ Acamante e l'eroe duce Piròo ¶ i
217
1810
conducean quanti ne serra ¶ l'estuoso Ellesponto; ed i
218
1810
la rimota Amidone, e l'Assio, fiume ¶ di larga
219
1810
fiume ¶ di larga correntìa, l'Assio di cui ¶ non
220
1810
mule, conducea ¶ di Pilemene l'animoso petto ¶ i Paflagoni
221
1810
Cromi ai Misii e l'indovino Eunòmo. ¶ Ma con
222
1810
schivar la Parca. Sotto l'asta ei cadde ¶ del
223
1810
come fanciulla: ¶ stolto! ché l'oro allontanar non seppe
224
1810
oro allontanar non seppe ¶ l'atra morte che il
225
1810
achilleo lo stese, e l'oro ¶ preda del forte
226
1810
Licii, e li guidava ¶ l'incolpabile Glauco e Sarpedonte
227
1810
verno ¶ fuggendo i nembi l'oceàn sorvola ¶ con acuti
228
1810
de' guerrieri che veloci ¶ l'aperto campo trascorrean. Venuti
229
1810
Venuti ¶ di poco spazio l'un dell'altro a
230
1810
schiere de' superbi Teucri, ¶ l'ira temendo del figliuol
231
1810
del figliuol d'Atrèo, ¶ l'avvenente codardo retrocesse. ¶ Ettore
232
1810
un bel corpo hai l'alma. ¶ E vigliacco qual
233
1810
a duellar, fa che l'achee ¶ squadre e le
234
1810
voi di Troia abiterete ¶ l'alma terra securi, e
235
1810
gioia Ettorre, ed elevando ¶ l'asta brandita e procedendo
236
1810
degli Achei ¶ quete stian l'armi, e sia da
237
1810
e in sua magion l'adduca ¶ col tutto che
238
1810
noi ¶ con saldi patti l'amistà giurata. ¶ Disse; e
239
1810
mia ragione ¶ e per l'oltraggio d'Alessandro. Or
240
1810
armi, le adagiâr su l'erba, ¶ l'une appresso
241
1810
Giove, ¶ che al trono l'educò, l'onora ed
242
1810
al trono l'educò, l'onora ed ama. ¶ S
243
1810
tutti correttor supremo. ¶ Così l'impero adoperando Ulisse ¶ frena
244
1810
ed alto ¶ ne rimbomba l'Egeo. Queto s'asside
245
1810
a prova conosca se l'aita ¶ gli è buona
246
1810
un guerrier che sì l'avanza ¶ di fortezza, far
247
1810
pur, questo sarìa ¶ stato l'estremo de' tuoi torti
248
1810
delle belle imprese, ¶ frenando l'abbaiar di questo cane
249
1810
di parlar fe' cenno ¶ l'espugnatore di cittadi Ulisse
250
1810
nona ¶ la madre. Colassù l'angue salito ¶ gl'implumi
251
1810
ala, e lei che l'aure ¶ empiea di stridi
252
1810
onore. ¶ Nove augelli ingoiò l'angue divino, ¶ nov'anni
253
1810
cogli altri, né sprezzar l'avviso ¶ ch'io ti
254
1810
aita una tribù con l'altra, ¶ l'una con
255
1810
tribù con l'altra, ¶ l'una con l'altra
256
1810
altra, ¶ l'una con l'altra curia. A questa
257
1810
città troiana. ¶ Ma me l'Egìoco Giove in alti
258
1810
per la pugna. Ognuno ¶ l'asta raffili, ognun lo
259
1810
la notte non estingua l'ire ¶ de' combattenti. Di
260
1810
Aiaci, e di Tidèo ¶ l'inclito figlio, e sesto
261
1810
il sole tramonti e l'aria imbruni, ¶ fa che
262
1810
la mia lancia ¶ squarci l'usbergo dell'ettoreo petto
263
1810
Disse; ed il nume l'olocausto accolse, ¶ ma non
264
1810
levaro il tutto. ¶ Finita l'opra, apparecchîar le mense
265
1810
e di Marte destiam l'ira e il desìo
266
1810
ed al suo cenno ¶ l'acuto grido degli araldi
267
1810
Giove alunni, che seguìan l'Atride, ¶ li ponean ratti
268
1810
gli Achivi, ed accendea ¶ l'ardir ne' petti, e
269
1810
delle falangi achive ¶ mandan l'armi un chiaror che
270
1810
la fronte ¶ sovra tutto l'armento e lo conduce
271
1810
ferreo petto. ¶ Di tutta l'oste ad Ilio navigata
272
1810
altri non puote ¶ che l'alme figlie dell'Egìoco
273
1810
che del Cefiso ¶ beon l'onde sacre, e quei
274
1810
del magnanimo Erettèo ¶ cui l'alma terra partorì. Nudrillo
275
1810
suoi pingui altari, ¶ ove l'attica gente a statuito
276
1810
fanti. Il solo ¶ Nestor l'eguaglia, perché d'anni
277
1810
Telamonio Aiace obbedïenti. ¶ Seguìa l'eletta de' guerrier, cui
278
1810
la regale Micene e l'opulenta ¶ Corinto, e quella
279
1810
Adrasto. Anco Iperesia, anco l'eccelsa ¶ Gonoessa e Pellene
280
1810
Augìe la lieta e l'amiclèa contrada, ¶ Etilo ed
281
1810
su i Teucri impazïente ¶ l'onta e i sospir
282
1810
Dorio, ¶ Dorio famosa per l'acerbo scontro ¶ che col
283
1810
il dolce canto e l'arte ¶ delle corde dilette
284
1810
corde dilette animatrice. ¶ Seguìa l'arcade schiera dalle falde
285
1810
dell'amena Mantinèa nutrisce ¶ l'opima gleba e la
286
1810
si racchiude, ¶ e tra l'Olenia rupe e l
287
1810
l'Olenia rupe e l'erto Alìsio. ¶ Di Cteato
288
1810
Alìsio. ¶ Di Cteato figliuol l'illustre Anfìmaco ¶ guida il
289
1810
l'ire divine. ¶ Sdegnossene l'Atride, e in piè
290
1810
uopo sopraggiunta, o Dea, ¶ l'involasti al periglio, all
291
1810
del tuo brando ¶ senta l'Achivo de' tuoi sdegni
292
1810
prestamente ¶ dechinâr colle gomone l'antenna, ¶ e l'adagiâr
293
1810
gomone l'antenna, ¶ e l'adagiâr nella corsìa. Co
294
1810
quindi alla riva; ¶ e l'ancore gittate, e della
295
1810
la gente, ecco schierarsi ¶ l'ecatombe d'Apollo, e
296
1810
uscire ¶ Criseide. All'altar l'accompagnava ¶ l'accorto Ulisse
297
1810
All'altar l'accompagnava ¶ l'accorto Ulisse, ed alla
298
1810
piaga. — In questo dire ¶ l'amata figlia in man
299
1810
Dio che godi trattar l'arco d'argento, ¶ tu
300
1810
Il buon vecchio su l'accese schegge ¶ le abbrustolava
301
1810
infissero; con molto ¶ avvedimento l'arrostiro, e poscia ¶ tolser
302
1810
il vento Apollo. ¶ Rizzâr l'antenna, e delle bianche
303
1810
vele ¶ il seno dispiegâr. L'aura seconda ¶ le gonfiava
304
1810
trovò seduto e solo ¶ l'onniveggente Giove. Innanzi a
305
1810
spregiata. ¶ Profondamente allora sospirando ¶ l'adunator de' nembi le
306
1810
neri ¶ sopraccigli inchinò. Su l'immortale ¶ capo del sire
307
1810
vasto Olimpo. ¶ Così fermo l'affar si dipartiro. ¶ Teti
308
1810
parole acerbe ¶ così dunque l'assalse: E qual de
309
1810
saperlo. Ardua ten fôra ¶ l'intelligenza, benché moglie a
310
1810
alla diletta madre ¶ Vulcan l'inclito fabbro a dir
311
1810
del padre coll'ossequio l'ira, ¶ onde a lite
312
1810
giorno intero ¶ rovinai per l'immenso, e rifinito ¶ in
313
1810
ogni Dio partecipava. ¶ Né l'aurata mancò lira d
314
1810
con ammirando ¶ artifizio Vulcan l'inclito zoppo. ¶ E a
315
1810
ove qual volta ¶ soave l'assalìa forza di sonno
316
1810
al suo fianco ¶ giacque l'alma Giunon che d
317
1810
Tutti ancora dormìan per l'alta notte ¶ i guerrieri
318
1810
supplicar; che in somma ¶ l'estremo giorno de' Troiani
319
1810
in un baleno ¶ su l'argoliche navi. Entra d
320
1810
Tempo è venuto ¶ che l'ampia Troia in tua
321
1810
alla troiana ¶ gente sovrasta l'infortunio estremo ¶ preparato da
322
1810
che contrario uscir dovea l'effetto, ¶ pensoso lo lasciò
323
1810
borchie all'omero sospende, ¶ l'inviolato avito scettro impugna
324
1810
sparsi ad arte ¶ voi l'impedite con opposti accenti
325
1810
n'avesse, un menzogner l'avremmo, ¶ e spregeremmo: ma
326
1810
risvegliar si corra ¶ dunque l'acheo valore. — E sì
327
1810
delle tende ¶ correan per l'ampio lido a parlamento
328
1810
turbe, e le spronava ¶ l'ignea Fama, di Giove
329
1810
si compose, e cessò l'alto fragore. ¶ Allor rizzossi
330
1810
già di molte città l'eccelse rocche ¶ distrusse, e
331
1810
vedove case. E noi l'impresa ¶ che a queste
332
1810
i petti, ¶ e fremea l'adunanza, a quella guisa
333
1810
Achivi? ¶ ed a Prìamo l'onore, ai Teucri il
334
1810
la Dea. Ne riconobbe ¶ l'eroe la voce, e
335
1810
correr diessi; ¶ e incontrato l'Atride Agamennóne, ¶ ratto ne
336
1810
re supremo acerba è l'ira, e Giove, ¶ che
337
1810
Diva, del Pelìde Achille ¶ l'ira funesta che infiniti
338
1810
abbandonò (così di Giove ¶ l'alto consiglio s'adempìa
339
1810
le bende avea, ¶ e l'aureo scettro dell'arciero
340
1810
varrà lo scettro ¶ né l'infula del Dio. Franca
341
1810
che Crisa ¶ proteggi e l'alma Cilla, e sei
342
1810
saette. ¶ Sì disse orando. L'udì Febo, e scese
343
1810
un ronzìo ¶ terribile mandò l'arco d'argento. ¶ Prima
344
1810
noi d'Apollo è l'ira: ¶ se di preci
345
1810
e scelte ¶ capre accettando l'odoroso fumo, ¶ il crudel
346
1810
obbedisco. ¶ Ma del braccio l'aita e della voce
347
1810
possanza, e a cui l'Acheo s'inchina, ¶ n
348
1810
e del tuo cor l'arcano, ¶ qual ch'ei
349
1810
diè strette, ed altre ¶ l'arcier divino ne darà
350
1810
e s'assise. Allor l'Atride eroe ¶ il re
351
1810
vote e nude ¶ son l'opre tue del par
352
1810
se Giove un giorno ¶ l'eccelsa Troia saccheggiar ne
353
1810
dia. ¶ E a lui l'Atride: Non tentar, quantunque
354
1810
non venni ¶ a portar l'armi, io no; ché
355
1810
o svergognato, ¶ e per l'onor di Menelao, pel
356
1810
sudori bellicosi il frutto, ¶ l'unico premio che l
357
1810
l'unico premio che l'Acheo mi diede. ¶ Né
358
1810
dì che i Greci l'opulenta Troia ¶ conquisteran; ché
359
1810
non ti curo, ¶ e l'ire tue derido; anzi
360
1810
tema. ¶ Di furore infiammâr l'alma d'Achille ¶ queste
361
1810
calca, e in seno ¶ l'immergesse all'Atride; o
362
1810
Atride; o se domasse ¶ l'ira, e chetasse il
363
1810
ondeggiando e la ragione ¶ l'agitato pensier, corse la
364
1810
d'Atride a veder l'onte? Aperto ¶ io tel
365
1810
Disse; e rattenne su l'argenteo pomo ¶ la poderosa
366
1810
tuo divorator tiranno, ¶ e l'ultimo de' torti avresti
367
1810
e s'assise. Ardea l'Atride ¶ di novello furor
368
1810
mezzo ¶ surse de' Pilii l'orator, Nestorre ¶ facondo sì
369
1810
Polifemo uom divo, ¶ e l'Egìde Teseo pari ad
370
1810
m'obbedite adunque, ¶ ché l'obbedirmi or giova. Inclito
371
1810
impera. ¶ Deh pon giù l'ira, Atride, e placherassi
372
1810
levarsi, e sciolto fu l'acheo consesso. ¶ Con Pàtroclo
373
1810
vi guida e posa l'avvenente figlia; ¶ duce v
374
1810
tutti ¶ già montati correan l'umide vie. ¶ Ciò fatto
375
1810
pose. ¶ Del mar lunghesso l'infecondo lido ¶ givan quelli
376
1810
alla campal marina ¶ trovâr l'eroe seduto appo le
377
1810
man di questi guidator l'affida. ¶ Ma voi medesmi
378
1810
questo, disse, ¶ questo è l'onor che darmi il
379
1810
dicea. La veneranda ¶ genitrice l'udì, che ne' profondi
380
1810
Apollo sacerdote allora ¶ con l'infula del nume e
381
1810
infula del nume e l'aureo scettro ¶ venne alle
382
1810
sacerdote ¶ e degli Achei l'assenso ebbe in dispregio
383
1810
fe' chiaro in assemblea ¶ l'oracolo d'Apollo. Io
384
1810
primo ¶ esortai di placar l'ire divine. ¶ Sdegnossene l
385
1810
sorte: il vile usurpa ¶ l'onor del prode, e
386
1810
e una medesma tomba ¶ l'infingardo riceve e l
387
1810
l'infingardo riceve e l'operoso. ¶ Ed io che
388
1810
la bella ¶ Elena? Ma l'amor delle consorti ¶ tocca
389
1810
il modo di sottrar l'armata ¶ alle fiamme nemiche
390
1810
manca che mi diè l'Atride, ¶ e re villano
391
1810
oltraggio; ¶ che gli basti l'aver tanto potuto ¶ sola
392
1810
alla ruina a cui l'incalza Giove ¶ che di
393
1810
il prezzo ¶ né tutta l'opulenza in Ilio accolta
394
1810
armenti e greggi; ¶ ma l'alma, che passò del
395
1810
ma d'immortale ¶ gloria l'acquisto mi farò. Se
396
1810
e abbandonar di Troia ¶ l'impossibil conquista. Il Dio
397
1810
è vano. ¶ Inesorata è l'ira mia. Fenice ¶ qui
398
1810
trarrò giammai. ¶ Disse: e l'alto parlare e l
399
1810
l'alto parlare e l'aspro niego ¶ tutti li
400
1810
suolo ¶ d'Ellade abbandonai, l'ira fuggendo ¶ e un
401
1810
invocò sul mio ¶ capo l'orrende Eumenidi, pregando ¶ che
402
1810
ginocchio un figlio mio. L'udiro ¶ il sotterraneo Giove
403
1810
a tracannar del veglio ¶ l'anfore in serbo. Nove
404
1810
del ben chiuso cortil, l'altro alle soglie ¶ della
405
1810
notte il buio venne, ¶ l'uscio sconfissi, e della
406
1810
Errai gran pezza ¶ per l'ellade contrada, e giunto
407
1810
molt'oro ¶ fattomi ricco, l'ultimo confine ¶ di Ftia
408
1810
dunque, cor mio, doma l'altero ¶ tuo spirto: disconviene
409
1810
discorrendo ¶ la terra tutta l'uman germe offende. ¶ Esse
410
1810
e al fio suggetti ¶ l'inesorato che al pregar
411
1810
piè di molti ¶ doni l'offerta non mettesse Atride
412
1810
esorterei di por giù l'ira, e all'uopo
413
1810
e i preghi, ¶ onde l'ira, che pria giusta
414
1810
mura non potean. Ma l'ira, ¶ che anche i
415
1810
profondo ¶ Orco fu sorda l'implacata Erinni. ¶ Del materno
416
1810
la tolta ninfa ¶ ardì l'arco impugnar. Mutato poscia
417
1810
commosse ¶ all'atroce pensier l'alma superba, ¶ prese l
418
1810
l'alma superba, ¶ prese l'armi, volò, vinse, e
419
1810
fia, ¶ benché ritorni vincitor, l'onore. ¶ Qui tacque il
420
1810
onor non ho bisogno. ¶ L'onor ch'io cerco
421
1810
davanti a queste antenne ¶ l'avrò fin che vitale
422
1810
il mio nemico, ¶ se l'amor mio t'è
423
1810
ancora in assemblea seduti ¶ l'attendono. Feroce alma superba
424
1810
Achille nel petto: indegnamente ¶ l'amistà de' compagni egli
425
1810
egli calpesta, ¶ né ricorda l'onor che gli rendemmo
426
1810
o del fratello; e l'uccisor, pagata ¶ del suo
427
1810
inesorata ed indomata è l'ira ¶ che a te
428
1810
il tuo parlar; ma l'ira ¶ mi rigonfia qualor
429
1810
ravvolto il vecchio ¶ aspettando l'aurora si riposa. ¶ Nel
430
1810
donògli il dì che l'alta ¶ Sciro egli prese
431
1810
dalle fiamme ostili ¶ servar l'armata? o d'ira
432
1810
ché dell'alto ¶ Ilio l'occaso non vedrem, dic
433
1810
e fôra ¶ già seguìto l'effetto) che percosse ¶ dalla
434
1810
e contra il padre ¶ l'acerbo che l'ardea
435
1810
padre ¶ l'acerbo che l'ardea sdegno represse; ¶ ma
436
1810
miseri Achei. ¶ Noi certo l'armi lascerem, se questo
437
1810
t'aggrada, o moglie, ¶ l'onnipotente di Saturno figlio
438
1810
pria desisterà, che finalmente ¶ l'oziosa si svegli ira
439
1810
cadea lampa del Sole ¶ l'atra notte traendo su
440
1810
la terra. ¶ Della luce l'occaso i Teucri afflisse
441
1810
sospirata ¶ sovraggiunse agli Achei l'ombra notturna. ¶ Fuor del
442
1810
regna la notte e l'alba arriva, ¶ tutto di
443
1810
prendano del mar su l'ampio dorso ¶ taciturni la
444
1810
e rechi ai figli ¶ l'orror de' Teucri, e
445
1810
virgulti e tronchi. ¶ Rapìan l'odor delle vivande i
446
1810
le stelle, allor che l'aria ¶ è senza vento
447
1810
monti; immenso e puro ¶ l'etra si spande, gli
448
1810
in cor ne gode ¶ l'attonito pastor: tali al
449
1810
dal bel trono suo l'Alba sorgesse. ¶ Libro nono
450
1810
Dei ne' petti infusa, ¶ l'achivo campo possedea. Percosso
451
1810
sorgiunge e d'Aquilone ¶ l'impetuoso soffio; alto s
452
1810
soffio; alto s'estolle ¶ l'onda, e si sparge
453
1810
il lido: ¶ tale è l'interna degli Achei tempesta
454
1810
tempesta. ¶ Sovra ogni altro l'Atride addolorato ¶ di qua
455
1810
d'ogni coraggio, e l'udîr tutti. Or io
456
1810
rimando, che se Giove ¶ l'un ti diè de
457
1810
diè de' suoi doni, l'onor sommo ¶ dello scettro
458
1810
noi, non ti concesse ¶ l'altro più grande che
459
1810
diva dell'ombre rispettar l'impero. ¶ S'apprestino le
460
1810
mar ti recano veloci ¶ l'achive prore dalle tracie
461
1810
Imminente alle navi è l'inimico, ¶ pien di fuochi
462
1810
fia la notte ¶ che l'esercito perda, o lo
463
1810
cene. ¶ Nella tenda regal l'Atride intanto ¶ convita i
464
1810
in questo saggio ragionar l'espose: ¶ Agamennóne glorïoso Atride
465
1810
tua sentenza, ed ascoltar l'altrui, ¶ e la porre
466
1810
ascoltando un mal desìo l'offesi, ¶ or vo' placarlo
467
1810
tanti già mi fêr l'acquisto, ¶ che povero per
468
1810
di dardanie donne ¶ dopo l'argiva Elèna le più
469
1810
prati Ira ed Antèa, ¶ l'inclita Fere, Epèa la
470
1810
par d'un Dio ¶ l'onoreranno, e di tributi
471
1810
dono se depor vuol l'ira. ¶ Placar si lasci
472
1810
ed Eurìbate. Frattanto ¶ date l'acqua alle mani, e
473
1810
supplicando ¶ dall'imo cor l'Enosigèo Nettunno ¶ perché d
474
1810
navi ¶ de' Mirmidóni, ritrovâr l'eroe ¶ che ricreava colla
475
1810
alla voce obbedì. Su l'ignee vampe ¶ concavo bronzo
476
1810
riparo. A tempo adunque ¶ l'antivieni prudente, ed allontana
477
1810
largo di cari ¶ doni l'Atride. Nella tenda ei
478
1810
Nella tenda ei dianzi ¶ l'impromessa ne fece: odili
479
1810
ti scerrai tenute ¶ dopo l'argiva Elèna le più
480
1810
qua navigaro, di valor l'eguaglia. ¶ Divino senno, Laerzìade
481
1810
mezzo al petto ¶ colpì l'auriga Eniopèo, figliuolo ¶ dell
482
1810
stato ¶ perde ogni forza l'infelice, e spira. ¶ Del
483
1810
gli occorse all'uopo ¶ l'animoso Archepòlemo d'Ifìto
484
1810
dar vuole ¶ di presente l'onor della battaglia. ¶ Darallo
485
1810
o vecchio, gli rispose ¶ l'imperturbato eroe; ma il
486
1810
forse a quel parlar l'eroe ¶ di dar volta
487
1810
io dico ¶ frumento, e l'alma di Lïeo bevanda
488
1810
dosso trarremo a Dïomede ¶ l'usbergo, esimia di Vulcan
489
1810
superbo parlar forte sdegnossi ¶ l'augusta Giuno, e s
490
1810
vorrem de' Teucri rintuzzar l'orgoglio ¶ e al Tonante
491
1810
e sconsolato sederà su l'Ida. ¶ Oh! che mai
492
1810
messe in faville, ¶ se l'alma Giuno in cor
493
1810
Achille al padiglione, ¶ che l'eguali lor prore ai
494
1810
vostre burbanze allor che l'epa ¶ v'empiean le
495
1810
lasciai sprezzato indietro; ¶ ma l'adipe a te sempre
496
1810
ciascuno, ¶ bramoso d'atterrar l'iliache mura. ¶ Deh almen
497
1810
accanto all'ara, ¶ ove l'ostie svenar solean gli
498
1810
dal carro, e cupamente ¶ l'armi sovr'esso rintonâr
499
1810
che di Marte avea l'aspetto; ¶ poi d'Evemon
500
1810
aspetto; ¶ poi d'Evemon l'illustre figlio Eurìpilo, ¶ ed