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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Federigo Tozzi, Tre croci, 1920

concordanze di «l»

nautoretestoannoconcordanza
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di mandarci lui o l'altro fratello, lo guardò
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Niccolò, invece, faceva anche l'antiquario; e stava quasi
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che passano una libbra l'una! Scommetto che le
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vendere a nessun costo. L'ho pagata cento lire
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lire! Cento lire! Me l'ha regalata! Ci voleva
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quattromila lire! ¶ — E non l'ha data? ¶ La voce
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da accomodarsi il solino. L'odore della frutta gli
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molto! ¶ Enrico entrò sbattendo l'uscio, per chiuderlo; perché
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sta a casa sua? L'impiantito, quando è consumato
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È vero? Chi te l'ha detto? Che soddisfazione
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chiedete sempre da chi l'ho saputa! Ma, se
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Enrico s'avviò verso l'uscio; e Niccolò, allora
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sacre. Non è vero? ¶ — L'ho sempre detto anch
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la mia cognata, Modesta, l'abbiamo avvezzata male. ¶ Egli
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escì nella strada, ascoltando. L'orologio municipale batteva le
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frettolosamente. ¶ Dopo cinque minuti, l'orologio replicò le ore
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il fratello e ora l'amico, con gli occhi
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comodo. ¶ Niccolò picchiò con l'anello del mignolo su
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di quella che dissi l'altro giorno. Ripetila anche
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chi volete, la ragione l'ho io. Io ci
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bicchierino! ¶ — E hai bevuto l'acqua? ¶ — L'acqua? Vorrei
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hai bevuto l'acqua? ¶ — L'acqua? Vorrei mi schizzassero
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domandato se ho bevuto l'acqua? O che tra
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bocca da bambino, e l'arricciava sempre. Guardava, abbassando
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ha quattordici mesi precisi... L'ha compiuti tre giorni
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ai pioppi, c'era l'erba di un verde
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dirlo francamente... Ah, se l'avessi io.... ¶ — Che cosa
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cinque minuti, riprese: ¶ — Se l'avessi io... vorrei guarire
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allo stesso punto, con l'animo sospeso. Il Nicchioli
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per la gotta, aprì l'uscio. ¶ — Son venuto a
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serietà ostile; come se l'avesse odiata. Qualche volta
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aver creduto ch'egli l'avrebbe ascoltata. ¶ Enrico, invece
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affrontarmi. Io non me l'aspettavo. ¶ — Stai tranquillo che
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pare impossibile che nessuno l'abbia messa su. Sempre
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durante qualche attimo rasentava l'adorazione. Ella li credeva
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più del solito. Niccolò l'approvava, e burlava Giulio
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voluto insultare tutti. Se l'avessero sentito sghignazzare il
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che quasi strabocca. Sopra l'arco della Porta, di
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grigie; chiuso quando riadattarono l'entrata. Da ambedue le
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la terra gialla, tra l'erba delle grosse greppaie
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suo istinto, questa volta, l'aveva ingannata. ¶ Ma le
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bisogno che tu porti l'ambasciata? ¶ — Da sé non
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sapendo come meglio nascondersi, l'abbracciò stretta stretta; con
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a tavola; se non l'avesse persuasa la sorella
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il tartaro dell'acquiccia. L'erta delle case, silenziosa
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finestra della camera, staccarsi l'una dopo l'altra
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staccarsi l'una dopo l'altra; senza che potessero
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ed ora gliene capitava l'occasione! ¶ Volle riprovarsi a
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soltanto! ¶ — Mi pare che l'una cosa non escluda
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una cosa non escluda l'altra! ¶ — Ma che dovrei
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entrare a farsi monaca! L'ho sempre detto! Non
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Mi scusi! Io desidererei l'onore di fidanzarmi con
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Siamo costretti a fare l'industria delle antichità false
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aveva rubato al cugino l'eredità; che non doveva
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di quel signore che l'altro giorno comprò tutti
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di chimica... quella è l'amante del barone che
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che va sempre con l'automobile... stai attento: tra
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vede che dev'essere l'amante di lui! Basta
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questo so. Chi me l'ha detto, la conosce
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una buona fortuna. Per l'appunto è il primo
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è il primo e l'unico. Non c'è
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via! E, tu, Niccolò, l'hai visto? ¶ Niccolò non
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fossi incastronito. Ma io l'ho specie con Giulio
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per il mangiare dò l'ordine io... Io, lo
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e non vi adirate l'uno con l'altro
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adirate l'uno con l'altro. ¶ Il Nisard non
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una gamba accavalciata sopra l'altra; avvinazzandosi. Ma quando
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la lingua come se l'avesse allappata. Sapeva qualche
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gli fece leggere, tenendo l'indice sotto le parole
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gli avesse fatto leggere l'Imitazione di Cristo. Non
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non fu all'uscio: l'aprì, mandò indietro la
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che tu mi faccia l'ironico. ¶ E sperò che
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farmi stare male non l'avrà mai nessuno. Alla
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voglia di guardare. Aspettando l'ora dell'appuntamento s
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di una timidità molle. L'averlo ingannato gli metteva
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Lo so. Ma te l'ho chiesto tanto per
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ritirata la testa, chiuse l'uscio. Ma, istantaneamente, Giulio
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andarmene chi sa dove. L'impazienza del mio stato
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me; finché io non l'ho manifestato a nessuno
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a prendere qualche decisione, l'impossibilità anzi di prenderla
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un centinaio di ragioni, l'una migliore dell'altra
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gonfi e pesti. Cavò l'orologio dal taschino, e
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trovare voi! Io non l'avrei fatto passare né
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Giulio e Niccolò sentivano l'uno per l'altro
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sentivano l'uno per l'altro una tenerezza che
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e la provò con l'unghia del pollice; ma
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pulite ed eleganti, riconobbe l'odore che veniva sempre
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chiese, scherzando: ¶ — Va bene? ¶ L'impiegato, con un moto
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che si trovassero con l'acqua alla gola come
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essere sicuro che egli l'ascoltasse: ¶ — Avrei diritto di
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mancava sempre di più l'animo. Ed aveva paura
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si scosse e fece l'atto di alzarsi; ma
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lui. Presero, come se l'uno volesse far piacere
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una boccata sola tutta l'aria della piazza; ed
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le case paiono separate l'una dall'altra da
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si sbandavano e riempivano l'orizzonte sperduto. ¶ Giulio guardò
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gli spiava nel viso l'effetto, e lo riportò
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coscienza si erano solidificati l'uno vicino all'altro
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in mano non ce l'ho!". ¶ Allora, spense la
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la stola, benedì con l'aspersorio un altro morto
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avesse avuto furia, con l'ombrello e il cappello
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le dieci, sembrava sempre l'alba. Siena, con un
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però. Finché restò su l'orizzonte un vapore bianco
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anche lui avrebbe fatto l'agente d'assicurazione; perché
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pietà! Ora ho anche l'uremia nervosa e intestinale
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in ogni paese, dove l'avevano conosciuto quando faceva
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avevano conosciuto quando faceva l'antiquario, non era difficile
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scorgeva a pena; ma l'ambascia infervorava sempre di
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Poi, gli venne anche l'insonnia; e il giorno
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della Compagnia di Assicurazione. L'insonnia gli lasciava il
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ho niente da guardare. L'avrei messa a una
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le nipoti, sentendolo attraverso l'uscio aperto, ridessero. ¶ — Mi
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e chiedeva: ¶ — Chi ve l'ha dato il permesso
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oste non ci metterà l'acqua. Credi di averci
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collo, mentre non se l'aspettava, perché sollevava con
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mise a discorrere con l'oste che stava con
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per arricchire anch'io. ¶ L'oste gli rispose: ¶ — Sarebbe
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adatto per te! ¶ Prima l'oste gli dava del
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tirerò mai; perché non l'ho mai tirato. Mi
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E la forza dove l'ho? È inutile: quando
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quando si nasce con l'animo di signore, non
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Niccolò Gambi. ¶ — È sotterrato. L'hanno portato giù stamani
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portato giù stamani. ¶ — Dove l'hanno messo? ¶ — Nel quadrilatero
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di come il fratello l'aveva lasciato proprio in
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occhi a sinistra, vide l'Ospizio de' Vecchi Impotenti
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Ella voleva che chiedesse l'elemosina ai canonici, perché
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a poco gli venisse l'idea di entrare in