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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Sgorlon, La conchiglia di Anataj, 1983

concordanze di «l»

nautoretestoannoconcordanza
1
1983
La mattina, sveglia con l’arrivo della luce. «Auf
2
1983
contro cui poteva rivolgersi l’ira del Padreterno. Su
3
1983
ponemmo una trave sopra l’altra, collocando strisce di
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1983
bene a sparare, e l’occhio gli si era
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1983
lei, e le piaceva l’abbondanza di cose da
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1983
nella monotonia del villaggio. L’uomo emanava attrazioni solo
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1983
bocca, per cui dava l’impressione che sapesse molto
8
1983
con la sua parlantina l’avrebbe data ad intendere
9
1983
poco in cagnesco con l’altra, aveva ripreso la
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1983
tutto passa.» ¶ «E non l’hai mai più trovato
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1983
trovato, quel ragazzo?» ¶ «No. L’ho cercato per tutta
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1983
anche per lei, essendo l’ora di imbastire la
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1983
ci offrì il tè. L’acqua era già bollente
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1983
una giornata serena per l’indomani. Le cornacchie stridevano
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1983
per noi era venuta l’ora di tornare alla
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1983
dello spirito, che ero l’uomo il quale non
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1983
lui non passassero, e l’avessero dimenticato in un
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1983
sorvegliarlo, ed uno o l’altro di noi, o
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1983
di siccità, uno dopo l’altro, e pian piano
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1983
tra il Caspio e l’Aral. Non c’era
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1983
avuto scarsa inclinazione per l’agricoltura, in quel tempo
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1983
agricoltura, in quel tempo l’aveva abbandonata del tutto
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1983
fuochi di bivacco. Bevevano l’acqua di pozzi mezzo
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1983
un’antica maledizione, che l’aveva trasformata in modi
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1983
stato il primo e l’unico amato. Sentì nascere
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1983
aveva sopra di sé l’ombra e i contorni
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1983
per ognuno, era come l’aria che si respira
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1983
vita stessa imputridiva come l’acqua di uno stagno
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1983
libertà non era che l’ombra di una cosa
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1983
maggior cacciatore della Transbajkalia. L’indomani si salutarono, si
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1983
sicuro come allora, e l’occhio si andava appannando
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1983
che Kirkovsk non era l’ultimo villaggio del mondo
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1983
notato che io ero l’unico operaio che non
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1983
sentiva come una colpa l’aver perduto il suo
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1983
spaccava il ghiaccio perché l’animale potesse bere. Arrivavo
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1983
in un luogo dove l’infanzia del mondo non
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1983
e teneva deste eternamente l’inquietudine e l’incertezza
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1983
eternamente l’inquietudine e l’incertezza. Infatti nello stesso
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1983
era possibile. Io sentivo l’una e l’altra
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1983
sentivo l’una e l’altra cosa, anche se
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1983
tempo che correva e l’angoscia sottile che la
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1983
dita. Forse per attingere l’ultimo segreto dell’esistenza
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1983
a capire come anche l’aver consumato le proprie
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1983
mio vero luogo non l’avevo ancora trovato, e
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1983
soltanto uomini furtivi, dopo l’avvento della notte. Un
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1983
il marito ubriacone, chi l’aveva troppo svelto di
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1983
lei era sempre viva l’attesa del domani. Cosa
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1983
Cosa le avrebbe portato l’indomani? Che cosa teneva
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1983
secco, non fastidioso, perché l’aria era ferma. Le
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1983
In Marco si destò l’istinto del cacciatore, anche
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1983
i loro avi, sicché l’istinto della caccia era
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1983
certi luoghi il vento l’aveva accumulata. Marco parlava
53
1983
un desiderio di squarciare l’antico silenzio invernale della
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1983
uccelli da preda, perché l’animale era ancora molto
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1983
e di là come l’animale, che aveva la
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1983
lui un solo progetto, l’inseguimento. Sgusciavano tra gli
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1983
riuscendovi, si voltò verso l’inseguitore, mostrandogli i denti
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1983
fermò. Era strano vedere l’animale e il ragazzo
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1983
più allegro. Aveva intuito l’immenso desiderio di libertà
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1983
accese lo stesso perché l’idea lo attirava, e
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1983
frase in russo, e l’uomo rimase impassibile, come
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1983
con il medesimo risultato. L’uomo aveva un viso
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1983
e di buona volontà. L’uomo continuava a guardarci
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1983
delle nostre provviste, e l’uomo fece un cenno
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1983
guarire anche la cecità. L’idea lo galvanizzò. Di
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1983
il cielo poi guardò l’uomo con aria interrogativa
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1983
di cui aveva intravisto l’esistenza ascoltando i ronzii
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1983
Mi disse che certo l’uomo veniva dai monti
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1983
monti di Bystr Golec. L’idea di essere così
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1983
ora saremmo rimasti tutto l’inverno nel villaggio e
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1983
nostra isba, non vedeva l’ora di andarsene. Certo
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1983
confronti misteriosi rancori. Dava l’idea che qualcosa fosse
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1983
non riusciva a frenare l’abbozzo di una risata
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1983
la madre del freddo. L’amore di cui era
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1983
stavano nel letto. Quando l’avevano lasciata per un
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1983
era come se Katja l’avesse vista da vicino
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1983
È tutta un’illusione. L’unica cosa certa è
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1983
per tutta la vita, l’uovo della morte, che
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1983
scritte sulla pietra, e l’antico Mosè, il profeta
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1983
mie ossa» disse Silvestro. ¶ L’idea che presto ricomincerebbe
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1983
noi potevano capitare quaggiù.» ¶ L’impeto del discorso trascinava
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1983
una ripugnanza fortissima per l’azione. Immaginano grandi imprese
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1983
Tutti in Russia sentono l’infinita vanità del fare
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1983
il vero russo? È l’ingegnere, che sogna soltanto
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1983
Che tipo di follia l’aveva presa, per cui
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1983
tranquilli, come prima che l’opera cominciasse. ¶ Ciò che
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1983
alla famiglia. Era diventato l’uomo senza luoghi e
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1983
nel sonno per dimenticarsi l’incubo della notte e
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1983
una passeggiata, che subito l’alito diventava una miriade
90
1983
Sono celesti, vero?» ¶ «Come l’acqua del Bajkal.» ¶ «L
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1983
l’acqua del Bajkal.» ¶ «L’avete vista?» ¶ «No. Ci
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1983
di me era sospesa l’ala nera di quella
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1983
parve subito aver acquistato l’autorità irresistibile di un
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1983
e invidiati dagli altri. ¶ L’idea della stalla era
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1983
far circolare tra noi l’allegria e gli scherzi
96
1983
Il villaggio non guardava l’iniziativa con occhio malevolo
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1983
correvano silenziosamente, uno dopo l’altro, scivolavano via come
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1983
muffe insidiose dello sgomento. ¶ L’ingegnere veniva raramente nel
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1983
fatto caposquadra anche me. L’unico tramite esistente tra
100
1983
direzione dei lavori era l’ingegnere. Vedere lui era
101
1983
aspettando da Mosca, finalmente, l’ordine agognato della sua
102
1983
allo Zar… ¶ E invece l’ingegnere era oppresso e
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1983
alto delle colline dava l’idea che fosse pieno
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1983
il capo per guardare l’opera nel suo complesso
105
1983
impadronito dell’impresa, o l’avesse posseduta fin dall
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1983
costituiva la sostanza e l’aspetto più vero. ¶ In
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1983
dipendeva dalla stanchezza, perché l’impresa era cominciata da
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1983
di me. Là consultavo l’ombra di sibille invisibili
109
1983
i piedi già dentro l’autunno, e alla fine
110
1983
ottobre era già arrivato l’inverno. La taiga ridiventò
111
1983
betulla o un abete, l’aveva stipata di provviste
112
1983
profondo e lunghissimo. ¶ Anche l’orso era caduto in
113
1983
ridusse a niente, perché l’orso ormai era preda
114
1983
della natura. Quando udivamo l’ululato dei lupi, di
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1983
abbandonati a noi stessi. L’ingegnere non lo si
116
1983
infernale. La legna era l’unica cosa di cui
117
1983
con la consapevolezza che l’inverno precoce della Siberia
118
1983
sopra a scivolare. Avevano l’adolescenza e l’infanzia
119
1983
Avevano l’adolescenza e l’infanzia appena dietro alle
120
1983
da qui. ¶ Finalmente venne l’ordine di ritirarci a
121
1983
impresa senza fondo, come l’acquitrino del cantiere alle
122
1983
pensavano, come Silvestro, che l’impresa della ferrovia era
123
1983
motivo? Era possibile che l’Impero avesse vita ancor
124
1983
costruzione della ferrovia? Che l’azione dei roditori e
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1983
Anataj, potesse far crollare l’immenso ma traballante edificio
126
1983
i poveri villaggi con l’illusione di poter recare
127
1983
cosa dovevo decidere per l’avvenire. ¶ Ma in un
128
1983
lucidare le pentole, attingere l’acqua dai pozzi. All
129
1983
e la nostra isba l’acqua gelava, e ci
130
1983
casa avesse potuto posarsi l’occhio di falco di
131
1983
e invitante, di rendere l’isba accogliente quant’era
132
1983
a momenti girava per l’isba senza saper cosa
133
1983
saper cosa fare, con l’aria di pensare a
134
1983
Della ferrovia parlavamo soltanto l’indispensabile, una volta ogni
135
1983
esso. Le giornate avevano l’andamento di una slitta
136
1983
potesse immaginare, aveva tuttavia l’aria di acquistare un
137
1983
femmina agli uomini che l’inseguivano con archi e
138
1983
con archi e bastoni. L’alce immensa e materna
139
1983
a casa loro. Così l’alce femmina fu salva
140
1983
perduto quasi del tutto l’orientamento, e non avrei
141
1983
Se lui non ce l’avesse indicata probabilmente non
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1983
Alla fine dell’inverno l’orsa sarà incinta.» ¶ Mi
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1983
Per un momento trattenni l’idea di allargare l
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1983
l’idea di allargare l’apertura della tana e
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1983
editto per pura generosità. L’avevo osservato lungamente, nei
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1983
che i pope chiamavano l’Anticristo. Era l’anno
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1983
chiamavano l’Anticristo. Era l’anno dopo che Mosca
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1983
cosa dovessi dargli per l’affitto dell’isba. «A
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1983
i cani da guardia l’avessero visto. Avrebbe voluto
150
1983
ragazzo in Baviera, o l’altro che si era
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1983
fossero diventati cenere, come l’indomani della notte dei
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1983
di un altro popolo? L’importante era lavorare, tendere
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1983
riposare e di recuperare l’entusiasmo perduto. Ci sembrava
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1983
di poter avere per l’isba. Guardava le monete
155
1983
mano e sorrideva, con l’arguzia tra astuta e
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1983
voluta da Anataj, che l’aveva costruita da pochi
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1983
lietezze, la cordialità e l’accoglienza che gli oggetti
158
1983
la sensazione diffusa che l’isba fosse posta sotto
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1983
di Ajdym si respirava l’aria del porto riparato
160
1983
entrava da Ajdym perdeva l’aria di individuo disperso
161
1983
casa di Ajdym prendemmo l’abitudine di riunirci il
162
1983
mostrava all’ospite sopra l’ultimo ripiano di uno
163
1983
in una guglia. Anataj l’aveva avuta da un
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1983
corno. Ma il mongolo l’aveva avuta da un
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1983
un tibetano, a cui l’aveva regalata un indiano
166
1983
la prese perché ce l’accostassimo all’orecchio e
167
1983
nella taiga, appena finito l’orario di lavoro, e
168
1983
sorridere. Aveva però sempre l’aria di un animale
169
1983
per la negligenza e l’ottusità dei suoi sottoposti
170
1983
forestiero mi ero fatto l’idea che sulle cose
171
1983
branco di lupi o l’orso che lo avrebbe
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1983
sopravvivere, anche perché possedeva l’enorme ricchezza di un
173
1983
vecchio Miscia. ¶ «Chi?» domandai. ¶ «L’orso. Doveva essere controvento
174
1983
un fiume basso, dove l’acqua gli arrivava alle
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1983
migliaia di forzati sotto l’occhio di silenziosi soldati
176
1983
come era stato visto l’ultima volta, dieci anni
177
1983
con uno sguardo, se l’avvicinavano all’orecchio e
178
1983
vittima delle forze naturali. L’ultima volta che era
179
1983
quello che provavano perché l’aveva sentito lei stessa
180
1983
epoca in cui Anataj l’aveva trovata nella steppa
181
1983
la cicatrice. Ora sentiva l’impulso a guarire negli
182
1983
mio passo subito dopo l’uscita dall’ospedale, era
183
1983
possedevo questa conoscenza, che l’uomo non è veramente
184
1983
cemento s’impasta con l’acqua e la ghiaia
185
1983
quello definitivo, ma soltanto l’apparenza di esso, l
186
1983
l’apparenza di esso, l’immagine esterna, l’involucro
187
1983
esso, l’immagine esterna, l’involucro di un altro
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1983
bisognava condurre a termine l’impresa. Eravamo tutti tornati
189
1983
sentivo la realtà e l’imponenza, come conducessi la
190
1983
noi il fucile ce l’avevano per davvero, perché
191
1983
mostrato il luogo dove l’orso era solito venire
192
1983
sotto sotto restavano cacciatori; l’antica passione rispuntava improvvisa
193
1983
potesse parlare direttamente con l’Imperatore, e gli chiedesse
194
1983
folla di guardie che l’avrebbe impedito? Lo Zar
195
1983
Kirkovsk. Lo starosta ce l’aveva in casa sua
196
1983
fosse necessaria per questo l’iniziazione che l’emigrazione
197
1983
questo l’iniziazione che l’emigrazione forniva. Era un
198
1983
mestieri e destinazioni, e l’esodo cominciava. Una lunga
199
1983
verste lontano nessuno conosceva l’esistenza. Sentì la desolazione
200
1983
in cui si sentiva l’ululato del lupo e
201
1983
suo spazio, e impregnava l’atmosfera attorno a lui
202
1983
attorno a lui con l’odore acuto della sua
203
1983
che un giorno o l’altro le guardie cosacche
204
1983
altro le guardie cosacche l’avrebbero arrestato e spedito
205
1983
Arrigo. Sembrava che, sia l’uno che l’altro
206
1983
sia l’uno che l’altro, considerassero un fastidio
207
1983
un miele segreto. Era l’oro siberiano. Aveva tanto
208
1983
tutti quanti, non vedeva l’ora di arrivarci, al
209
1983
gli arnesi adatti, né l’esperienza necessaria per metterci
210
1983
di far fortuna con l’oro, perché sapevamo che
211
1983
era tempo buttato. Eppure l’idea che ve ne
212
1983
pepita luccicante, ci metteva l’elettrico addosso. ¶ Pochi anni
213
1983
costruiti condotte forzate per l’acqua, crivelli, vasche di
214
1983
di un delitto? O l’uomo s’era sparato
215
1983
rimasto senza provviste? Nessuno l’aveva mai saputo, e
216
1983
attaccava coloro che non l’avevano ancora avuta. Quella
217
1983
carichi di licheni, e l’ululato dei lupi, che
218
1983
se nessun piede umano l’avesse mai percorsa. Quando
219
1983
noi a quest’ora l’erba è già quasi
220
1983
neve dappertutto. Pare che l’inverno non finisca mai
221
1983
piena di stupore con l’acqua del catino. Sbadigliava
222
1983
come Marco e me, l’imponenza del lavoro. Non
223
1983
di interregno, e cresceva l’antica impressione che fossimo
224
1983
trascinavano i barconi lungo l’alzaia del fiume, a
225
1983
assieme ai compagni. Era l’anticipazione delle allegrezze pregustate
226
1983
torinese. Eppure laggiù era l’unico posto dove vi
227
1983
batticuore… ¶ VII ¶ Il villaggio ¶ L’apparizione del villaggio, a
228
1983
amichevole e di familiare. L’indomani, domenica, qualcosa di
229
1983
qualcosa che ci ribadisse l’idea che eravamo tal
230
1983
quantità di candele. Così l’andare alla messa ortodossa
231
1983
in casa. Si metteva l’abito della festa, usciva
232
1983
a me pareva come l’embrione di un popolo
233
1983
si metteva a falciare l’erba dura e stepposa
234
1983
gli uzbeki facevano con l’Aral. ¶ Gurka parlava del
235
1983
scendeva la sera, e l’umidità lo costringeva a
236
1983
nel lago profondo come l’inferno. Perciò quando soffiava
237
1983
proprio per sua natura. L’acqua restava di quel
238
1983
rimasti. ¶ Sentivo in lui l’umiliazione segreta di aver
239
1983
come un mare. Avevo l’idea che lui stesso
240
1983
diversissima, eppure si adattavano l’uno all’altro come
241
1983
freddo. Anche per lei l’ombra di Nasarka esisteva
242
1983
una stufa di terracotta. L’ombra di Nasarka era
243
1983
e le pareva che l’ombra del morto tentasse
244
1983
nostro ingegno a organizzare l’isba, a fornirla, a
245
1983
della ferrovia. Non vedevamo l’ora che accadesse, perché
246
1983
Bastiano che Marco avevano l’anima torturata anche dal
247
1983
i giorni per assettare l’isba e sentirla come
248
1983
propria… ¶ Ma anche con l’isba si sentivano senza
249
1983
arrivo erano superate, rispuntavano l’ansia, il desiderio divorante
250
1983
mercanti che andavano verso l’impero celeste, con cavalli
251
1983
parlavano d’altro. Avevano l’aria di considerarla come
252
1983
po’ il mondo era l’ultimo dei loro pensieri
253
1983
di sant’Antonio, che l’aggrediva con incursioni improvvise
254
1983
Lei il treno non l’aveva mai visto, ma
255
1983
turbare e a rimescolare l’ordine del mondo. Sì
256
1983
un’aurora boreale, come l’arcangelo Raffaele, ma nessuno
257
1983
ma nessuno a Kirkovsk l’aveva dimenticato. Si diceva
258
1983
e che i cosacchi l’avessero sbattuto di forza
259
1983
d’amaro. Non me l’aspettavo. Da quando stavo
260
1983
Ora cominciavo a vedere l’altra faccia dell’impresa
261
1983
da quando avevano preso l’avvio. ¶ Diceva che «aveva
262
1983
piccola lampada d’acetilene. L’aria era irrespirabile come
263
1983
o silicosi, uno dopo l’altro, perché all’aria
264
1983
miniera si avrebbe avuto l’impressione di stare in
265
1983
non capisse. ¶ «Famiglia? Ce l’avevo. Ma ormai… Sono
266
1983
una sconosciuta, come non l’avesse mai vista. Lui
267
1983
lungo viaggio nella steppa, l’anno del Gran Vento
268
1983
si era impastata con l’anima popolare, che ne
269
1983
di speranze, come fosse l’avvento di un profeta
270
1983
ritardo, soltanto dopo che l’avevo vissuto. Quel disegno
271
1983
e i cavalli, con l’arco di legno sopra
272
1983
andava modificando, e che l’èra del gran freddo
273
1983
volpi grigie. Aveva infatti l’anima del cacciatore. Ogni
274
1983
che il nostro fosse l’ultimo villaggio del mondo
275
1983
finito e Kirkovsk era l’ultima frontiera. Dopo l
276
1983
l’ultima frontiera. Dopo l’immenso spazio attraversato per
277
1983
degli orsi. Noi eravamo l’ultima tappa e l
278
1983
l’ultima tappa e l’ultimo baluardo del mondo
279
1983
erano sempre pochi per l’immane lavoro. ¶ Capii ben
280
1983
realtà sarebbe dovuto avvenire l’opposto. I quattro ingegneri
281
1983
una curva per seguire l’andamento di una valle
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1983
stata pressoché distrutta, e l’acquitrino pareva sempre allo
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1983
sotto la quale rispuntava l’antico feticismo delle loro
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1983
fine dell’opera e l’ostacolavano in ogni modo
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volta un piccolo problema, l’abbattimento di un albero
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1983
abbattimento di un albero, l’asportazione di una radice
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1983
motivo di soddisfazione ce l’avevo, ossia il fatto
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Zar a Kirkovsk per l’inaugurazione?» mi chiese una
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1983
spediva. Era come se l’uomo si fosse perduto
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1983
anche dentro di me. L’avevo sempre seguita da
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1983
del tutto neppure durante l’ospedale, anche se allora
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il piccolo fiume che l’attraversava era un affluente
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1983
Ulan Ude. Allora, perché l’avevo scelto? Perché non
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1983
io e Marco non l’ascoltavamo neppure. Eravamo decisi
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ascoltavamo neppure. Eravamo decisi. ¶ L’ostacolo fu aggirato con
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1983
a chiudere occhio per l’ansia di quell’avventura
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erano svegli, dato che l’alba era lontana soltanto
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come una muffa che l’avesse penetrato, e non
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1983
suo ricordo risuonava ancora l’eco di una fucilata
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1983
di banditi che neppure l’inverno e le nevi
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1983
Tra un’isba e l’altra steccati di assi
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umana. Il treno pareva l’unica cosa viva e
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1983
e piccole foreste, e l’apparizione di un villaggio
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esattezza non lo sapevamo. L’ultima grande città che
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1983
ormai un ricordo lontano. ¶ L’indomani ci scambiammo soltanto
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1983
Se anche esisteva non l’avremmo raggiunto mai più
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1983
qui, ormai. Avevamo perduto l’orizzonte e la tramontana
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1983
sentito…». ¶ Partivano uno dopo l’altro taràntas carichi di
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1983
da lì, avremmo perduto l’ultimo lembo di mondo
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1983
Lo chiediamo ai soldati?» ¶ L’idea lo rimescolava e
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1983
figli, perché un giorno l’avrebbero abbandonata per rivolgere
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1983
o il cimitero che l’accoglieva. O forse perché
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1983
Sentivo il calore e l’odore acuto dei corpi
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strato di ovatta. ¶ IV ¶ L’arrivo ¶ Marco dormiva, appoggiato
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della taiga. ¶ E Irkutsk? L’avevamo già passata, tagliandola
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1983
vedere se finalmente apparisse l’immensa pianura gelata del
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metri di ghiaccio, io l’avevo già percorso, senza
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1983
Bastiano, che adesso aveva l’aspetto di un grosso
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1983
ci aspettava nel villaggio? L’indomani ci presentammo allo
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1983
vergognava di esistere. Provava l’umiliazione del cuc, il
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il gesto dovesse rivelarci l’intensità del suo impegno
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1983
ad una delle stanze. ¶ L’isba si scaldò rapidamente
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che lo dominavano, creavano l’impressione di una tana
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ero friulano, come Silvestro, l’uomo che stava con
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chiamava Katja. Parlava con l’accento dei russi del
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1983
a Kovno. Involontariamente fiutavo l’atmosfera del suo negozio
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1983
li scannassero. Lui, durante l’operazione, si buttava via
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1983
come avesse appreso enigmaticamente l’imminenza della sua morte
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voglia di vivere, e l’idea di dover entrare
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1983
era ribellato ai turchi. ¶ L’attesa delle sorti della
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1983
suo marito. Sospettava che l’avessero ucciso con modi
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1983
Nasarka il bottegaio, appena l’ebbe vista, si infatuò
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1983
mentre il siberiano suonava l’armonica. ¶ Il centro di
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1983
di dimenticare in essa l’assillo che non gli
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1983
che gli aveva devastato l’apiario, ed entrò nella
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1983
zio continuasse a suonare l’armonica, nella foresta, e
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1983
che doveva attraversare tutta l’Asia e arrivare fino
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1983
i pittori potessero dedicargli l’intera esistenza. Ma possedevo
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Tutto ciò che possedevo l’avevo con me, come
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una sorta di felicità l’idea di essere consumato
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1983
queste cose a svegliare l’attenzione di Irina, o
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tra il Caspio e l’Aral. ¶ Irina mi parlò
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1983
da tempo. Per me l’incontro vestì subito i
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sua famiglia. Mi piaceva l’abitudine russa di far
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pelliccia. Si sentiva che l’aria prometteva altra neve
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dal meccanismo spaventoso che l’avrebbe condotta in Siberia
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questo persisteva in me l’impressione di non essere
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figli, che un giorno l’avrebbero abbandonata e se
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sconvolgenti, e la Siberia l’aveva ingoiato. «No, no
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stesso, e insieme anche l’ombra dell’uomo che
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di me, e che l’aveva abbandonata. Non era
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Pareva riuscire ad accettare l’evento unicamente in forza
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cambiare di casa. Non l’avrebbe sopportato. Il padre
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fondo di diffidenza, con l’impressione che qualcosa non
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chiari segni a lasciare l’ufficio postale. Non si
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di fantasie per capire l’origine e la natura
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vecchiaia precoce, da quando l’avevano messo in pensione
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1983
veramente, quella paura ce l’aveva anche prima. I
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persino il singhiozzo. ¶ Tornò l’autunno e vennero le
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ai suoi progressi. Infatti l’opera era entrata in
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destinate a traversare tutta l’Asia. Certo i lavori
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specie di reverenza, per l’imponenza dell’impresa, e
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calava ancora meglio dentro l’aria casalinga. Con le
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doloranti, perché quella era l’epoca in cui gli
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volte. Intuii che era l’epoca in cui era
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ogni suo gesto risuonava l’estrema giovinezza. Era un
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laggiù. S’era fabbricato l’idea che tutto l
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l’idea che tutto l’immenso cantiere della ferrovia
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procedesse nel lavoro perché l’Imperatore l’aveva costantemente
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1983
lavoro perché l’Imperatore l’aveva costantemente nei suoi
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scimitarra, ricevuta in guerra. L’operaio aspettava con fiducia
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1983
doveva passare una strada. L’esproprio era avvenuto da
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di suo padre. Sia l’anziano ferroviere che la
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venuto a modificare tutto l’andamento della casa. Irina
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casa come mi mancasse l’aria. Sentivo di sopra
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il suo ritmo normale. L’indomani, una domenica, Marco
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Bastiano vennero a vedere l’erede, con una faccia
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1983
sentivo ridiventato il senzapatria, l’uomo dalla terra perduta
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1983
personaggi di quella vicenda, l’anziano ferroviere, la zia
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poteva trasportare senza fatica. L’unica cosa che avevo
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accostata ad essi, dietro l’orecchio, curiosamente, come volesse
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1983
lei e il bambino. ¶ L’alloggio di Marco e
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1983
erano intonacate, e così l’ambiente era molto più
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1983
correre sul Caspio o l’Aral, sopra barche di
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1983
po’ sempre come se l’indomani avesse dovuto salire
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larghe e alberate, e l’immenso bazar dove si
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1983
che un giorno o l’altro Anataj, o qualcuno
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o qualcuno di noi, l’avrebbe portata in città
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1983
su di lei e l’avevano in simpatia. ¶ A
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1983
terreno tutti i giorni, l’inverno cominciò a disfare
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dopo una lunga sosta. ¶ L’inverno non aveva fatto
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1983
sorgesse il ponte. Rivedendo l’ingegnere mi fu subito
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1983
Lui era lì con l’intelletto e le capacità
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1983
professionali, ma il cuore l’aveva lasciato a Mosca
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1983
ricadere a intervalli regolari. L’andirivieni dei carri e
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1983
arcate. Certo si aspettava l’arrivo della ferrovia per
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1983
per ciò che riguardava l’insieme dei lavori, e
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1983
cose dovevamo arrivare attraverso l’intuizione. Per i dirigenti
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1983
grandi distanze non erano l’unico guaio. Tutto era
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1983
disservizi che ci davano l’idea di una disorganizzazione
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1983
ci mettevano nelle ossa l’impressione della solitudine e
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1983
nel sogno, e che l’impresa della ferrovia era
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1983
impotenza era totale. Forse l’impresario dei nostri cantieri
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1983
le difficoltà che impedivano l’arrivo dei cassoni? Dovevano
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1983
noi. Ciò per facilitare l’arrivo dei materiali. ¶ Ma
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1983
favola dei pessimisti, quando l’ingegnere portò al cantiere
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1983
confronti dell’ingegnere che l’aveva ideato e disegnato
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1983
tra una città e l’altra, tra un villaggio
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1983
tra un villaggio e l’altro. Forse, come si
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1983
a minacciare i raccolti. L’ingegnere, sempre perduto nella
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1983
quanto si diceva, lungo l’Amur e l’Ussuri
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1983
lungo l’Amur e l’Ussuri lavoravano anche operai
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1983
sul giornale aveva suscitato l’entusiasmo di Marco, era
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1983
e da macchie che l’offuscavano, anche se continuava
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1983
corte, creavano negli operai l’anticamera di un sordo
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1983
la persona dell’Imperatore l’immagine di colui che
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1983
da tutto il popolo. L’Imperatore era soprattutto colui
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era sempre vuota, perché l’Imperatore non ci veniva
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1983
villaggio si eran fatti l’idea dell’Imperatore come
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1983
e perciò ci costruivamo l’immagine delle persone importanti
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1983
lo Zar, che diventava l’oggetto del rancore soltanto
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1983
da essi desiderati. E l’immagine dello Zar lontano
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1983
appena finita la ferrovia, l’Imperatore sarebbe venuto a
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1983
il viaggio inaugurale. Allora l’avrebbe visto. Amava giocare
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1983
col sogno di vestirne l’uniforme e di diventare
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1983
piaceva, perché gli piacevano l’uniforme, l’esercito, i
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1983
gli piacevano l’uniforme, l’esercito, i cavalli, e
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1983
sua scorta. Così difendeva l’Imperatore dentro di sé
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1983
per colpa della guerra, l’ingordigia dei possidenti, che
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1983
subito smantellato per dare l’avvio al ponte di
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1983
non potevamo che assecondare l’inerzia del grande fare
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1983
interno dei cassoni, sentendo l’acqua scorrere attorno ad
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1983
giorni fu come se l’intermezzo del ponte di
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1983
ci fosse mai stato. L’avevamo rimosso dentro di
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1983
meccanismi misteriosi che correggevano l’astrattezza e l’assurdità
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1983
correggevano l’astrattezza e l’assurdità degli ordini ricevuti
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1983
una dura milizia, e l’immagine stessa della vita
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1983
vite fossero impastate con l’idea stessa del dovere
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1983
in luoghi dove arrivava l’ombra del campanile. Un
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1983
li portava via, verso l’ospedale di Ulan Ude
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1983
disgrazia. Ma ora che l’avevamo vista in faccia
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1983
vista in faccia, che l’avevamo toccata con mano
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1983
con un gigantesco ritardo. L’ordine di costruire il
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1983
Prova a parlare con l’ingegnere» gli dicevamo. ¶ «Ma
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1983
elementare. Gli pareva che l’ultimo legame che lo
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1983
la saremmo cavata, perché l’unione faceva la forza
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1983
mettendo un passo dopo l’altro, come un ubriaco
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1983
a una poltiglia insanguinata. L’alce era un animale
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1983
Anche il fiume o l’acquitrino erano per lui
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1983
al ritorno dall’osteria, l’avevano trucidato a colpi
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1983
corpo a corpo con l’acquitrino, le cose andavano
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1983
noi avrebbe assunto finalmente l’aspetto di una ferrovia
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1983
disposizioni erano diverse. Convinse l’impresario e l’ingegnere
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1983
Convinse l’impresario e l’ingegnere che lui era
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1983
ospedale per matti. ¶ Immaginavo l’ardore di profeta inascoltato
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1983
conca delle mie orecchie l’eco delle sue parole
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1983
e dissoluzioni lungo tutto l’arco dei lavori. Padre
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1983
aspettativa del peggio, quando l’inverno tornò all’improvviso
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1983
di neve. Era soltanto l’inizio di ottobre, c
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1983
avesse maggiori giustificazioni, perché l’inverno si era introdotto
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1983
le colline, anziché seguire l’andamento della ferrovia, che
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1983
diffidenza di Arrigo, per l’improvviso voltafaccia. ¶ Accelerammo il
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1983
peso della responsabilità e l’ondeggiare tremendo dell’incertezza
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1983
tirare il fiato, e l’alito già si andava
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1983
orientarci non avevamo che l’accentuarsi del colore verdastro
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1983
avevamo neppure una bussola. L’unico strumento di cui
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1983
di cui disponevamo era l’orologio col coperchio, che
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1983
sapere se ci riuscivo. L’angoscia mi scavava il
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1983
Cercavo di non cedere l’ultimo bastione della speranza
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1983
di puntellare nel pensiero l’immagine di quelle isbe
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1983
c’impediva di sentire l’ululato dei lupi, che
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1983
nel momento in cui l’avevo appreso mi era
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1983
eravamo nati e non l’avevamo nel sangue come
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1983
e ispida, che aveva l’apparenza di essere dura
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1983
protetto dalla sua presenza… ¶ L’orologio, che tenevo in
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1983
pareva volerci soffiare via l’aria dalla bocca, e
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1983
oppure di conservarle per l’indomani, ammettendo di riuscire
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1983
per Marco che aveva l’età per potermi essere
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1983
poco avremmo dovuto usare l’ultimo barlume di coscienza
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1983
mai riuscito a conoscere l’identità. Forse quello era
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1983
identità. Forse quello era l’unico modo per essere
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1983
accorsi che stavo dando l’addio al mondo, e
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1983
desiderio infantile di vedere l’arrivo dei treni ci
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1983
la salute, gli occhi, l’udito, le mani, i
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1983
qualcosa di attraente dietro l’ultima quinta, alla quale
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1983
e della neve. Ora l’ipotesi di poter raggiungere
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1983
lena e colore, anzi l’aspetto di una normalità
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1983
voce, cominciò a raccontare l’arruffata storia di un
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1983
senza peso, a sottolineare l’incantesimo inafferrabile della taiga
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1983
Quasi, però. Infatti, forse, l’ultimo velo della taiga
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1983
creava ogni cosa, come l’alce madre della leggenda
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1983
di più tranquillo. Durante l’invernata aiutò i contadini
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1983
di pochi mesi. Fu l’impressione di tutti. La
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1983
vicino, e chissà se l’avrebbe rivista mai. Lui
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1983
legno dell’isba, prendeva l’immagine di un verdetto
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1983
di adulti, a toccare l’argomento imbarazzante e pesante
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1983
suoi occhi, come ritenesse l’argomento chiuso per sempre
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1983
e che la città l’aveva conosciuta. Disse che
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1983
loro non arrivasse neppure l’odore. Erano le volpi
500
1983
della taiga. Erano come l’aria, che nessuno può