parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Ortensio Lando, Novelle, 1552

concordanze di «l»

nautoretestoannoconcordanza
1
1552
Vedesi ancora quanto possa l’altrui bellezze, quanto possano
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1552
gli animi e mostrasi l’origine d’uno antico
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ne rimase, ma rivolse l’amore in isdegno e
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trattiene fin che venga l’ora di gire alla
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era ingegnoso, piacque molto l’ordine pensato da Tebaldina
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stette fin che venisse l’ora che Zenobia dovesse
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e, rivolta per chiuder l’uscio, Agnolo, che dietro
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fusse colui che presa l’avesse e, subitamente riconosciutolo
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è d’avere ora l’uovo che ad altro
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atti e con parole l’abbia scoperto. Ma, acciò
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facesse chiamare, lasciami dare l’ordine alla fante mia
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costei favellare come se l’ordine dato avesse risaputo
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avesse risaputo e veduta l’aveva scalzarsi con sì
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pensando di riposarsi alquanto. L’una delle fanti andò
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con tal cautela serbò l’onore, il quale esser
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che avrebbe potuto usare l’ardentissimo amante. ¶ Angelo Aldimari
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conoscendo d’aver perduto l’amore di Zenobia, la
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che oggi è meglio l’uovo che domani la
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pacificamente vivrei senza tutto ’l giorno udire chi mi
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tre ampollucie, delle quali l’una fa risplendere la
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di radice di rusta, l’altra è di lume
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nel cesso e riempì l’una d’acqua stillata
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come un carbone spento, l’altra riempì d’acqua
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la quale si parte l’oro dall’ariento; e
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1552
fascie andossene al letto. L’acque, che fortissime erano
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capo e vide incontanente l’imagine sua nera più
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troppo sbigotita; et aperto l’uscio della camera, chiamò
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sempre da capo richiamando l’impaurita vecchia. La fante
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del letto per aprir l’uscio della camera. Donna
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1552
lasciatemi, se volete, aprir l’uscio, vecchia rimbambita, per
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era la paura che l’era entrata in petto
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scapigliata la seguiva. Chi l’avesse allora veduta, avrebbe
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quella. Filippo, che seguitata l’aveva per altra strada
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1552
sapendo donde ne nasca l’origine di sì lungo
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1552
e recherammi di nuovo l’ampolluccie quanto più destramente
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Andrea, avuto ch’ebbe l’ampolle, gittata fuori l
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l’ampolle, gittata fuori l’acqua che dentro v
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grata. Oltre questo, accrebbe l’oglio nella lampada che
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che gran peccato fosse l’abbracciare con carnal diletto
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indarno tutta la notte l’aspettava. Or tanto andò
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1552
per adietro si avevano l’una parte all’altra
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alla casa e, ritrovato l’uscio aperto, salì le
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1552
Advenne una volta fra l’altre che il medico
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1552
tu, che sì furiosamente l’uscio percuoti?». Rispose colui
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1552
nella porta, con violenza l’aperse. ¶ Messer lo medico
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cadesse nel fango. Era l’infelice medico pel fango
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guidare a lei tutta l’impresa; e itane alla
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vi mancò che non l’uccidesse. ¶ Messer lo medico
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sbirri, né gli giovò l’esser medico, che fu
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1552
suo Vitelliano. Venuta poi l’ora di doversi partire
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1552
Oh, che maledetta sia l’ora che nelle case
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1552
appresso quanto giovevole sia l’ubbidire a’ precetti paterni
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tenuto aveva in fuggire l’impetuosa ira del popolo
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a dormire in su l’arena. Allora due de
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gli pregasse, che era l’aversi sognato, mentre in
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sognato, mentre in su l’arena dormiva, ch’egli
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capo aveva due sentieri: l’uno era vecchio e
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spine e di lappole, l’altro era nuovo e
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cavalieri n’andarono per l’altra strada. ¶ Non tramontò
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1552
anzi che no, rivolse l’amore in fiero sdegno
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ritrovarongli le gioie. ¶ Stette l’infelice prigione circa due
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1552
ringraziò umanamente chi condotto l’avea e posesi a
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strani accidenti solo per l’ubbidienza dei paterni ricordi
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1552
la risposta similmente che l’era stata fatta, benedisse
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era stata fatta, benedisse l’anima di suo padre
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1552
letto si gittò, or l’uno, or l’altro
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or l’uno, or l’altro teneramente abbracciando e
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aveva scolpita nel core l’imagine e la voce
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1552
pianeti, le stelle fisse, l’erranti e finalmente tutti
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disse di più che l’imperio dell’Unghero s
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1552
lui non mandasse e ’l suo consiglio non prendesse
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che, nel tempo che ’l grano si raccoglie, egli
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1552
veggendo battere in su l’aia il grano, quando
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che vi parrà che ’l cielo per gran pioggia
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ciò compreso, pensandosi che ’l villano avesse veduto nell
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1552
appresso s’accorse che l’austro nel soffiare era
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vedere tanti baleni e l’udir tanti tuoni. Certo
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il grano in su l’aia guasto, che pur
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tanto il quadrante e l’astrolabio con quanti libri
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1552
parendogli un anno che ’l tempo si rassettasse per
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1552
Sappiate, messer Ugo, che l’asino, il qual mi
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1552
fianchi, doppo che alquanto l’ha tenuta fra le
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1552
il quale vi predice l’ore, come se egli
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1552
come se egli avesse l’oriuolo nel capo; e
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1552
alle speculazioni, rivolge subitamente l’animo alla divinatrice natura
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1552
soffiando e dolendosi che l’asino di Carabotto (che
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1552
Lombardia si sparse che l’asino di Carabotto aveva
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1552
sai più astrologia che l’asino di Carabotto», e
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1552
asino di Carabotto», e l’altro rispondeva: «E tu
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1552
quanto brutto vizio sia l’esser bugiardo, poi che
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1552
Adunque una mattina, essendo l’arcivescovo della città, messer
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1552
dell’arcivescovado, veggendosi che l’ortolano piantava cavoli, disse
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1552
ortolano piantava cavoli, disse l’arcivescovo: «Cotesti cavoli divengon
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1552
possono esser grandi?», disse l’arcivescovo. Rispose messer Leandro
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1552
bardati vi stanno sotto l’ombra molto agiatamente senza
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1552
molto agiatamente senza toccarsi l’un l’altro». Gran
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senza toccarsi l’un l’altro». Gran maraviglia mostrò
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1552
mostrò aver di questo l’arcivescovo. Allora il Fiorentino
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né si sentono picchiare l’un l’altro». Stupiva
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1552
sentono picchiare l’un l’altro». Stupiva il buon
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valevano nulla». ¶ Disse allora l’arcivescovo: «Se cotesto è
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la vorrò dire appresso ’l desinare, avanti che suoni
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si maritano e fanno l’uova e, covate che
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imparasi quanto si disdica l’amor ai vecchi. ¶ Marino
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1552
alla Fulvia. Advenne fra l’altre volte che, ragionando
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e la Fulvia sempre l’aiuta a fare il
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1552
capo; e quando sarà l’ora di venire, spruzzatevi
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1552
fosse nata. Così, venuta l’ora d’andar per
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1552
E per certo morto l’avrebbe, se la Pomarina
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bastone et aprimi tosto l’uscio». La Pomarina glielo
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1552
e finalmente, riconosciutolo, incomminciò l’uno all’altro a
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fanciulli con le granate l’accompagnarono fino alla chiesa
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curava, poi che veduta l’aveva, si spogliò dell
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era riferito che tutto ’l giorno ella se ne
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se ne sta tutto ’l giorno alla finestra lavorando
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favore e consiglio vede l’amata sua tutte le
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vi debba a tutte l’ore servire per i
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servigi, ti rimunererò per l’avvenire»; e posele in
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come potesse egli per l’advenire vagheggiar la sua
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1552
sì fatta maniera ardeva l’infelice vecchio, che pareva
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1552
Voi vedrete che, fatte l’essequie, verranno le monache
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1552
Al sire non dispiacque l’invenzione e, da lei
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relazione di grazie, tutto ’l fatto ordinò, invitò molti
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Le buone donne, intesa l’ambasciata, si raunarono insieme
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mai fatte. Fu dato l’ordine per lo seguente
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1552
ricevere i forestieri. Ritornò l’ambasciatore a Vinegia e
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esser morto per veder l’amata donna. Veggendo per
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1552
sia alcuna volta cagion l’amore. ¶ Nicolò Lione, di
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tempo vi stette che ’l vecchio padre morì e
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finestre vedere a tutte l’ore. Or, bisognandogli un
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1552
vi faccio sapere che l’amo quanto si può
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1552
la ringraziò. Non passò l’anno, che, cenando Lucina
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nella gola, né sapendo l’ignorante marito come soccorrerla
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1552
come il figliuolo ne l’aveva caldamente pregata. ¶ Madonna
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abbracciato ch’egli ebbe l’amorevol madre, incontanente dimandò
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morte, perciò che repentinamente l’era advenuta. Corse allora
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ponte, di modo che l’osso per questa via
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di risalutarlo, tanta era l’onestà di lei. Nicolò
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ad intendere che menata l’avesse di Fiandra; et
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1552
per Rialto. Nicolò, che l’amava molto, la compiacque
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poi che molto guatata l’ebbe et ottimamente considerati
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sua. Udito ch’ebbe l’ecclesiastico tribunale le vive
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sia pien d’affanni l’amore, specialmente nell’età
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1552
gli anni, crebbe anche l’amore. Avevagli la fortuna
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vicini, che a tutte l’ore si potevano e
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messer Onorio e tutto ’l giorno dimandava a Lippa
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desiderava che vivere con l’amante suo di matrimonial
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incontro, che veduto aveva l’amante sommerso nel pericoloso
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tua morte, manifestandoti impensatamente l’iniqua voluntà dell’ostinato
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giovinetta, la qual fuggiva l’ira del marito, che
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nelle case vostre con l’istesso abito; ma in
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chiesto del pane per l’amor d’Iddio, mangiato
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gli mandò a offerire l’albergo. ¶ Lodovico, che tutto
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albergo. ¶ Lodovico, che tutto ’l core aveva posto in
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1552
disparte non si fosse, l’avrebbe strettamente abbracciata. A
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difesa contra di chi l’era molesto. Andossene Lodovico
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Lisbona, che sì fattamente l’aveva ricevuto nel core
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né per questo sbigottito l’animoso Lodovico ristette di
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primieramente gli narrò tutto ’l fatto dal dì che
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caro amante, spogliossi incontanente l’abito di santa Chiara
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di costei, forse con l’aiuto d’altrui, n
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1552
un garzone che apprendeva l’arte del dipignere, che
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1552
la moglie del maestro l’occhio addosso e sì
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1552
progresso di poco tempo l’amò, che altro non
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1552
donna entrò, sapendo che ’l marito era uscito di
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1552
di quella che diede l’innamorata donna al buon
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1552
giva cercando. Finita poi l’opra sì affettuosamente da
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1552
lei ricercata, veggendo omai l’ora tarda e temendo
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Non passò guari che ’l maestrò ritornò e, volendo
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1552
chiaramente si vede che l’ingannatore spesse volte rimane
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se il vero affermano l’istorie de’ Cipriani, era
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1552
Cipriani, era già tutto ’l contado in grandissime controversie
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1552
odiavano, né lontano erano l’uno dall’altro più
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1552
tanto di tempo che l’avrebbe potuta servire, fece
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1552
lusinghe del tristarello. Venuta l’ora della cena, insieme
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1552
che fosse in tutta l’isola: aveva la bocca
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1552
Voglio che le inaffiamo l’orticello, perché meglio cresca
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1552
saporita cosa. I compagni l’un dopo l’altro
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compagni l’un dopo l’altro entrarono e tutti
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che fare, pose giù l’ira et insieme vi
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1552
novella espressamente si vede l’amore esser cosa veramente
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1552
molto caro mi sarebbe l’averne co’ miei denari
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1552
la celeste melodia, lasciato l’ago col quale ricamava
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1552
più beata, se egli l’ha fatta degna de
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1552
accadesse». Rispose Milione: «Ben l’avete voi pensata»; e
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1552
per estremo disio che l’era venuto d’abbracciarlo
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1552
e strettamente abbracciatisi, dipartissi l’aventuroso amante. ¶ Scese che
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1552
che spesse fiate io l’oda; et io all
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alcuno, se colui che l’ha ucciso è preso
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1552
è preso et approvatogli l’omicidio, avanti che il
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1552
morto sia sepolto, che ’l micidiale venga impeso per
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1552
quella istessa parte dove l’omicidio è stato commesso
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1552
che gli sarà aperto l’uscio del giardino». ¶ La
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1552
le forche donde pendeva l’infelice Milione. Ma non
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1552
chi vi s’oppose, l’uscio aperse. Le femmine
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Giudee, poi che videro l’un morto aprire all
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1552
quale con gran desiderio l’aspettava. Aperto che ella
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Aperto che ella ebbe l’uscio, riconobbe Milione, che
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1552
teneva Piero morto sotto ’l braccio, dil che tutta
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1552
sì fatto proverbio per l’isola di Rodi, che
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1552
disse: «Ne ho serbato l’altra a voi, padre
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figliuolo: «Chi la fa, l’aspetta. Voi v’avete
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1552
che chi la fa, l’aspetta?». ¶ Allora Vincenti, tutto
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commosso et impaurito che l’ira di Dio sopra
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1552
motto: «Chi la fa, l’aspetta». E di Toscana
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1552
fece sembiante di fare l’amore con la madre
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1552
di servire a tutte l’ore cercasse. La donna
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1552
poté tanto in lei l’amore e sì fattamente
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1552
e sì fattamente se l’aveva fatta soggetta, ch
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1552
astringermi a dare altrui l’onore, che caro esser
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1552
preda al cavaliere che l’era amante, andossene a
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1552
disse: «Le minaccie e l’ostinata voluntà della mia
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1552
diate, anzi che tormi l’onore». ¶ Don Artado, veggendo