parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Francesco Biamonti, L'angelo di Avrigue, 1983

concordanze di «l»

nautoretestoannoconcordanza
1
1983
era vuota. ¶ Un ragazzo l’attraversava, undici o dodicenne
2
1983
paese, vita e miracoli. L’immobilità delle cose garantisce
3
1983
loro eco nei vicoli, l’inclinazione del sole sulle
4
1983
del limite, a infrangere l’ordine. ¶ I vecchi sotto
5
1983
varca la sua fede. ¶ – L’hanno già visto in
6
1983
mare. ¶ Martine Haillier tolse l’elitra dallo zigomo del
7
1983
poi un ginestreto spinoso. ¶ L’uliveto soprano stava aggrappato
8
1983
si riempí di fumo. L’amaro fumo dell’ulivo
9
1983
terrazze e salí per l’uliveto. I suoi capelli
10
1983
Si incantava a guardarla: l’Ester che gli appariva
11
1983
che dicono? Perché non l’hai portato? ¶ – Non c
12
1983
rovina. ¶ – Non capisco perché l’abbia fatto. Tu che
13
1983
ne dici? Anche tu l’hai conosciuto, anche tu
14
1983
veste sul corpo. Non l’aveva mai ricordata come
15
1983
gli appariva: sul mare, l’immaginazione era stranita dal
16
1983
Sapeva di dignitosa miseria. L’aveva ereditata. Era esposta
17
1983
Ester portò nella stanza l’albanella, in cui aveva
18
1983
la «vecchia nutrice» e l’aveva preso tra le
19
1983
braccia... ¶ Si risvegliò avanti l’alba. ¶ Nel vano della
20
1983
finestra si vedeva già l’ulivo. ¶ A fatica lo
21
1983
sul crinale e scese l’ombra oltre il ritano
22
1983
ramo era stato strappato. L’ultimo gesto di Jean
23
1983
quello spuntone di roccia l’aria tremava. ¶ Esplorò la
24
1983
pietra. ¶ No, non dentro l’alone della morte, ma
25
1983
cameriere non conosceva probabilmente l’uso di quella benda
26
1983
sempre qualche marinaio che l’aveva; ma doveva tenerla
27
1983
cosa ne pensa? che l’abbiano ucciso? ¶ – E lei
28
1983
era il giovane che l’aveva scippata. Un eroinomane
29
1983
bosco di querce e l’uliveto. Un mondo vigoroso
30
1983
ne rese visibile anche l’aspetto malato: l’ulivo
31
1983
anche l’aspetto malato: l’ulivo con la fumaggine
32
1983
cui il mondo spariva. L’onda di roccia invece
33
1983
Vitò de Giuà, – aggiunse l’altro fulmineo. ¶ – C’era
34
1983
di un carro. ¶ Poi l’altro sogghignò a Gregorio
35
1983
il dirupo di radici. L’uomo che vi si
36
1983
sorridendo triste. ¶ – Suonava bene. ¶ L’uomo lasciò il magaglio
37
1983
il primo clarino, – disse l’uomo con dolorosa modestia
38
1983
aggiunse come tra sé, – l’aria, il movimento aiutano
39
1983
un podio a predicare l’intervento. ¶ Era un ricordo
40
1983
li stirava, cuciva infilando l’ago con la lingua
41
1983
nessuno. Gregorio non conosceva l’andamento della clientela del
42
1983
posto simile? ¶ – Da chi l’ha comprato? ¶ – Come? non
43
1983
darebbe al prezzo che l’ha pagato, ne sono
44
1983
gli passava nemmeno per l’anticamera del cervello. ¶ – Che
45
1983
di chi ha indossato l’abito di legno. ¶ – Glielo
46
1983
Era sua la barca? ¶ – L’affittavo. ¶ Il professore aveva
47
1983
sua la colpa, perché l’aveva abituato a territori
48
1983
parfois, mais toujours, – disse l’altro, che oramai sperava
49
1983
Christophe... Christophe c’était l’ami de cœur... s
50
1983
Voleva un bungalow, ma l’ha trovato troppo caro
51
1983
Sembra già tardi. ¶ – È l’una. ¶ – Quanto ho dormito
52
1983
tornò con la gomma. L’attaccò al rubinetto. Qualche
53
1983
porta tenebrosa. Nella notte l’aveva sentita parlare con
54
1983
dors, dors mon enfant! ¶ L’importante è che adesso
55
1983
era detto «il Muto» – l’angelo della Compagnia di
56
1983
portico. «Abbassa abbassa, che l’angelo tocca!» gridava il
57
1983
da chiedersi perché Martine l’avesse comprato. Forse aveva
58
1983
il solo uomo che l’aveva amata. ¶ No, non
59
1983
sassosa era molto ripida (l’olandese aveva voluto risparmiare
60
1983
ammasso di palazzoni. Divorato l’arenile, s’espandevano sulle
61
1983
non conosce nessuno. ¶ – Avevo l’impressione che ascoltasse. ¶ – Ma
62
1983
ne aveva tanti, – disse l’altro con distacco, – con
63
1983
per segno! E lei l’ha trovata interessante, avvincente
64
1983
lo ha riferito, – infierí l’altro, – lui stesso. ¶ – Mitomane
65
1983
Meditava di rinunciare, tanto l’altro era perduto in
66
1983
ha trascorso con lei l’ultima sera? – gettò lí
67
1983
sarebbe successo niente, – disse l’altro, come in un
68
1983
vedrà che freddo verso l’alba. ¶ – Prima che arrivi
69
1983
crinale, quando meno se l’aspetta. ¶ A lui sembrava
70
1983
sembrava ancora un delirio l’alba sulla collina, nei
71
1983
falsi scopi: uno valeva l’altro... Vita frustrata... ¶ Fece
72
1983
veniva dalla Spagna e l’altra era di Ester
73
1983
non devo proprio fare l’abitudine? ¶ Ester ¶ «Che idea
74
1983
cosa mi vorrà dire?» L’altra busta conteneva una
75
1983
fra una disgrazia e l’altra, e poi si
76
1983
quella donna? ¶ Quando lui l’aveva conosciuta qualcosa già
77
1983
non sapeva quale vento l’avesse sbattuta su quella
78
1983
buona, – disse Gregorio. – Ho l’impressione che sia persin
79
1983
a un candelabro, e l’altro, che morendo sanguinava
80
1983
capire. ¶ – Hai anche tu l’impressione che le cose
81
1983
sera tardi. Andava verso l’interno, mi pare, verso
82
1983
non era lui che l’aveva mandata via, era
83
1983
si sentiva niente, solo l’acqua, un filo d
84
1983
que pensar? El tenía l’ojo azul y blanco
85
1983
di quell’erba, tutta l’erba che voleva. ¶ Quell
86
1983
per abbassarsi, per fuggire l’aria di neve (l
87
1983
l’aria di neve (l’auro de nèu), nemica
88
1983
margine delle sue terrazze. L’ora viola l’avvolgeva
89
1983
terrazze. L’ora viola l’avvolgeva, l’ora della
90
1983
ora viola l’avvolgeva, l’ora della nostalgia tra
91
1983
prese tra le braccia. L’accarezzò e le sbottonò
92
1983
accarezzò e le sbottonò l’abito per sentirle il
93
1983
e la complimentò per l’aria serena. ¶ Poi le
94
1983
di quel guanciale. ¶ Laurence l’accompagnò al bungalow, accese
95
1983
andare a tentare. ¶ Continuava l’ora viola di là
96
1983
gremiva di stelle. Non l’adoperò neppure per il
97
1983
senza scalini, gradini con l’ardesia dislocata, vani squarciati
98
1983
piú probabilmente quella sala l’aveva riaggiustata qualche contadino
99
1983
trattato di pace. Ma l’impresario che aveva vinto
100
1983
impresario che aveva vinto l’appalto per la demolizione
101
1983
solchi e curve. ¶ Era l’ora di andarsene? ¶ Ma
102
1983
dita immerse nei capelli. ¶ – L’ho avuta stanotte. Me
103
1983
ridendo. – Ne sei sicura? ¶ – L’ho vista bene. C
104
1983
pensiero. In chiesa rombava l’organo. ¶ Non s’era
105
1983
non ne aveva visto l’importanza – non gli si
106
1983
rompere la sua solitudine. L’uomo sedette al tavolo
107
1983
va la vita? – chiese l’uomo alzando la voce
108
1983
me li riducevano come l’albero di san Sebastiano
109
1983
dagli stivali lustri. Era l’esercito di Ponzio Pilato
110
1983
La frutta tanto ce l’avevano sul posto: ciliegie
111
1983
corto quell’uomo. – Non l’ho mai visto. Mai
112
1983
si emigrava. Era accaduto l’opposto, semmai, in questo
113
1983
marmoreo. ¶ No, non era l’uomo adatto a condurre
114
1983
su un guanciale. Che l’oscurità totale ridiscendesse pure
115
1983
hanno viste troppe) acceca l’anima», pensava camminando su
116
1983
Sono comparse certe scritte l’altra sera. Io le
117
1983
non ne era stato l’antesignano. ¶ Uno stormo di
118
1983
con delicatezza, una bottiglia. L’aprí dopo aver riattizzato
119
1983
è lassú troppo lontano, l’abbandono. ¶ – Dove si trova
120
1983
Sul culmine, al «posatoio». L’hai presente? c’è
121
1983
dalla fascia per falciare l’erbaccio e gettava ogni
122
1983
falce la introdusse tra l’erbaccio. ¶ Non permise a
123
1983
atteso: «Abbassa! abbassa! che l’angelo tocca!» ¶ Toccava sempre
124
1983
Toccava sempre dal capo l’angelo accoccolato su un
125
1983
Adesso il Santo attraversava l’ombra del portico e
126
1983
fece Edoardo. – La piazza l’attraversano in silenzio. ¶ A
127
1983
vederla la processione che l’attraversava per disporsi intorno
128
1983
appesa all’albero, sotto l’angelo, oscillava. E pure
129
1983
angelo, oscillava. E pure l’angelo oscillava, coi posticci
130
1983
un coro di bis. L’aveva portata nel diciotto
131
1983
passione per la musica –: l’aveva rubata a un
132
1983
un trionfo di cui l’autore non aveva mai
133
1983
del campo. Non vedeva l’ora di arrivare per
134
1983
nel vento. ¶ E come l’altra volta una folata
135
1983
e fece scivolare verso l’alto l’abito che
136
1983
scivolare verso l’alto l’abito che indossava. Per
137
1983
sempre nel vento serale. L’osteria ne è un
138
1983
del balcone. Anche qui l’occhio sorvolava il vuoto
139
1983
alla «Suisse Outremer». ¶ – E l’altro? ¶ – Chissà cosa sarà
140
1983
ulivi erano lucidi, e l’oro delle querce già
141
1983
ne sarà del latte? ¶ – L’ho portato io. ¶ Entrava
142
1983
volto sbigottito e grigio. ¶ L’accompagnò per le fasce
143
1983
avviarono verso i bungalow. L’aria era cosí tersa
144
1983
fa piacere? ¶ – Non me l’aspettavo. ¶ – Ma non sei
145
1983
non sei tu che l’hai mandato a chiamare
146
1983
marcato... Una rassomiglianza che l’aveva fatta andare a
147
1983
e le posò sotto l’armadio, poi si tolse
148
1983
larus ridibundus». Ma chi l’aveva mai sentito ridere
149
1983
un hotel speciale, – disse l’altro colpito. – Mi ci
150
1983
ma erano stati insieme l’ultima sera, e proprio
151
1983
cose. Lui taceva, ma l’ascoltava appena. ¶ Capita a
152
1983
e prima o dopo l’avrebbe strappata. ¶ In cuor
153
1983
ci sarebbe dovuta riuscire: l’astuzia e il sogno
154
1983
portava mai orologio. ¶ – È l’una, – disse il pittore
155
1983
serale. ¶ – E dov’è l’altro convento? – chiese il
156
1983
Cacciati dalla Francia dopo l’affaire Dreyfus, vi erano
157
1983
vi erano rientrati durante l’ultimo conflitto. Il priore
158
1983
che veniva per tutti l’ora della secchezza. ¶ Gregorio
159
1983
entrava nella notte con l’ala argentata. Con incredibile
160
1983
aveva sentito sul mare l’Ave Maria di Schubert
161
1983
pur non potendo dire). L’aveva sentita nel locale
162
1983
mercato. E quando verso l’alba se ne usciva
163
1983
ma dentro sí; lungo l’atrio e le pareti
164
1983
un giardino. Suonarono e l’attesa sembrò lunga. Passavano
165
1983
di qualcuno che interrompesse l’attrazione della morte, che
166
1983
tentoni alla finestra e l’aprí sulla notte, forse
167
1983
bungalow era spenta. Egli l’accompagnò un tratto a
168
1983
di raggiungerla. ¶ Egli ringraziò, l’aprí... propose di andare
169
1983
a bere. ¶ – È arrivata l’ora di partire. ¶ – È
170
1983
Edoardo. Avrebbero potuto farla l’indomani: andava giusto bene
171
1983
dei ritani, aveva ancora l’invernenco e i passi
172
1983
croce, era lassú sopra l’ulivo, il primo abbacchiatore
173
1983
cosa simile. ¶ Era lampescuro, l’ora in cui l
174
1983
l’ora in cui l’uliveto, sulle terrazze che
175
1983
cosmico ed estraneo. ¶ Era l’impressione di ogni sera
176
1983
serro. ¶ Il canto-bruno, l’aspro fruscio che precede
177
1983
ai bordi dell’uliveto: l’«indica maior» sul ciglione
178
1983
com’era. ¶ – Io non l’ho piú incontrata, dopo
179
1983
avrebbe visto volentieri, sei l’unica persona che avrebbe
180
1983
non le svelò che l’aveva già vista in
181
1983
prolungata realtà. Ma lui l’aveva vista sognare vivi
182
1983
antica, del resto, come l’animo umano. ¶ Etes-vous
183
1983
stupirsi. ¶ – Ne hai tutto l’aspetto, chissà perché?... l
184
1983
l’aspetto, chissà perché?... l’indulgenza, il distacco, la
185
1983
dolcezza. ¶ – Scusami, devo avere l’aspetto dell’inquisitore. ¶ – No
186
1983
conta niente. ¶ – Sarà forse l’unica differenza fra noi
187
1983
certa follia» scriveva tra l’altro, «col pensiero di
188
1983
pur sapendo che navigavi. L’autunno cominciava a dorare