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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Pantaleo Carabellese, Il problema della filosofia in Kant, 1938

concordanze di «l»

nautoretestoannoconcordanza
1
1938
dell'anno scolastico 1935-36 tenni l'incarico di filosofia teoretica
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1938
carattere che era invece l'unica ragione per la
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1938
DELLA FILOSOFIA IN ITALIA ¶ L'universalità della filosofia come
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1938
di Benedetto Croce; b) l'attualismo di Giovanni Gentile
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1938
è vivere spiritualmente, è l'attività vera e propria
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1938
nulla. E quindi tutta l'attività spirituale è filosofia
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1938
v'ha più filosofia. ¶ L'unica differenza tra a
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1938
stesso (Croce) a riconoscere l'annullamento della filosofia come
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1938
kantiana, cioè filosofia senza l'anima di chi filosofa
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1938
definitiva, da una parte l'accettazione delle ragioni di
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1938
e si dice che l'importante è sapere il
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1938
archivi, sono vani acchiappanuvole. ¶ L'uno e l'altro
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1938
acchiappanuvole. ¶ L'uno e l'altro estremo, dunque, di
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1938
la filosofia, in quanto l'uno dei due indirizzi
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1938
di vista soggettivo, e l'altra (l'attualismo) dal
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1938
soggettivo, e l'altra (l'attualismo) dal punto di
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1938
moderna: distinzione kantiana tra l'esserci della scienza, di
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1938
e il dubbio circa l'esserci di una scienza
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1938
universalità. ¶ Infatti vedemmo: data l'universalità soggettiva, la filosofia
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1938
specifico sapere filosofico. Data l'universalità oggettiva, la filosofia
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1938
ci sono dubbi circa l'esistenza della filosofia. ¶ Con
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1938
Umanesimo e del Rinascimento l'umanità cristiana aveva la
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razionale, Vangelo e Metafisica) l'umanità pareva camminasse sicura
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1938
ma ne mostrò anche l'insufficienza. Di qui il
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1938
Di qui il Rinascimento: l'abbandono anche della tradizione
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1938
conoscenza, qualunque ne sia l'origine, non ha nessun
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1938
perché non può attingere l'essenza necessaria delle cose
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1938
Kant non è che l'essenza stessa di qualcosa
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1938
reale e ne presupponiamo l'essenza, che ricerchiamo, quando
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1938
cioè, il dubbio circa l'esserci di questa filosofia
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1938
matematico e del fisico).2 ¶ L'impostazione e la soluzione
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1938
i metafisici a sospender l'opera loro, perchè c
33
1938
una stessa scienza: nè l'una nè l'altra
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1938
nè l'una nè l'altra quindi è tale
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1938
si muove alla filosofia l'accusa di continua contraddizione
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1938
meno di quanto sembri: l'uno, mettendo in evidenza
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1938
Kant. Egli cominciò con l'essere scienziato; la prima
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1938
filosofia, portando in questa l'abito dello scienziato: si
39
1938
è mutevolezza, Kant elogia l'esodo dalla filosofia per
40
1938
vedemmo, il possibile è l'essenza della realtà esistente
41
1938
di conoscere che eliminerà l'errore; prima di lui
42
1938
critica a guardia contro l'ignavia filosofica. ¶ Come è
43
1938
è nata in Kant l'esigenza di questo problema
44
1938
constatarsi nelle cose stesse. L'accadimento, datoci dall'esperienza
45
1938
esperienza, ma pur necessitante l'esperienza stessa? Può l
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1938
l'esperienza stessa? Può l'esperienza, con la sua
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1938
successione di eventi estrinseci l'uno all'altro, eliminare
48
1938
in cui Kant inserisce l'opera sua nella umana
49
1938
di conoscere qualcosa, perchè l'uomo possa veramente essere
50
1938
questo «non è affatto l'unico con cui l
51
1938
l'unico con cui l'intelletto pensa apriori i
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1938
non esisteva ancora neppure l'organismo di sapere, la
53
1938
discorrere razionale che è l'umano conoscere (la logica
54
1938
tale. Non si vedeva l'inerenza del soggetto conoscente
55
1938
problema interno della filosofia. ¶ L'attuazione di questa nuova
56
1938
Critica ancora oggi rimane l'unico faro in quell
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1938
IMPOSTAZIONE KANTIANA DEL PROBLEMA ¶ 1) L'alternativa della metafisica prima
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1938
la soluzione del problema; l'accomunarsi della metafisica alle
59
1938
equivoci, di determinare cioè l'oggetto, il modo, le
60
1938
fisica, non della metafisica. L'oggetto della metafisica ce
61
1938
se» quindi non riguarda l'esserci della metafisica, ma
62
1938
due pericoli per evitare l'uno senza cadere nell
63
1938
fosse esperienza di tutta l'umanità, non per questo
64
1938
questo sarebbe scienza, perchè l'esperienza di uno o
65
1938
fondare la necessità, perchè l'umanità ha cominciato e
66
1938
essa spiega e fonda l'esperienza. Essendo giudizi sintetici
67
1938
rapporto di sorta con l'esperienza. ¶ Conoscere non è
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1938
è nello spirito umano l'esigenza metafisica che per
69
1938
VI ¶ LA MATEMATICA E L'INTUIZIONE PURA ¶ La possibilità
70
1938
apriorità. E perciò anche l'intuizione, che è fondamento
71
1938
concettuale. ¶ Se scopriamo dunque l'intuizione pura avremo il
72
1938
fa Kant (vedi paragr. 9). ¶ 1) L'una riguardante la realtà
73
1938
la distinzione dell'inseità (l'essere in sè della
74
1938
senziente non darà mai l'intuizione della cosa in
75
1938
solo del suo fenomeno. ¶ 2) L'altra distinzione riguarda il
76
1938
kantiano di forma è l'approfondimento del concetto scolastico
77
1938
avendola, non è che l'atto stesso visto nella
78
1938
concepire, del sentire è l'intuizione pura. ¶ Il senso
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1938
unicamente intuitivo; e viceversa l'intelletto non è intuitivo
80
1938
delle cose è richiesta l'esistenza proprio dal sentire
81
1938
forma kantiana dunque è l'atto puro caratteristico di
82
1938
insè - fenomeno». E neppure l'intuire sarebbe intuire, se
83
1938
precedente, che esso richiede l'immediata presenza dell'oggetto
84
1938
è presente come fenomeno. ¶ L'intuizione è dunque della
85
1938
della reale fenomenicità, cioè l'intuire è fenomenizzare; il
86
1938
fenomeno è intuìto, e l'intuizione è fenomenica. Or
87
1938
ecc. ¶ Kant individua così l'antico problema dello spazio
88
1938
dello spazio; per lui l'intuire esterno (vedremo poi
89
1938
sensitiva», possiamo, cioè, intuire l'intuire come intuire, in
90
1938
formare una cosa (es. l'oro), come spiegare la
91
1938
la coesistenza, la coerenza, l'unità degli attributi costituenti
92
1938
quale lo spazio è l'oggetto ineliminabile. Il tempo
93
1938
Il tempo invece è l'oggetto dell'aritmetica e
94
1938
successivi di tempo. Dunque l'intuire puro che costituisce
95
1938
fa come scienza, allora l'intuire non puro non
96
1938
empirico non avrà mai l'universalità e la necessità
97
1938
pura c'è dunque l'intuizione pura dello spazio
98
1938
la scienza: il sapore, l'odore, il colore, il
99
1938
matematica non può riguardare l'in sè della realtà
100
1938
e poi andiamo con l'esperienza verso le cose
101
1938
cose che devono corrispondere; l'esperienza risponde alla matematica
102
1938
quanto esso è anche l'imprescindibile fenomeno delle cose
103
1938
reale delle cose con l'intuire puro del senziente
104
1938
metta cioè in dubbio l'effettiva esistenza delle cose
105
1938
idealismo. Egli è contro l'una e l'altra
106
1938
contro l'una e l'altra forma di idealismo
107
1938
Kant dice: è vero, l'essenza, della quale è
108
1938
fenomeno costituisce il sentire. L'intuire il fenomeno, o
109
1938
il fenomeno, o, meglio, l'intuizione fenomenica non esclude
110
1938
il fenomeno intuito con l'esistenza richiesta da tal
111
1938
matematica è scienza. ¶ VIII ¶ L'IDEALISMO TRASCENDENTALE: ¶ SOLUZIONE DEL
112
1938
PRIMO GRADO DEL PROBLEMA ¶ L'idealismo trascendentale come realismo
113
1938
la realtà matematica, cioè l'essenza delle cose dataci
114
1938
quantità), non può essere l'essenza delle cose considerate
115
1938
soggetto ragionevole che è l'uomo, allora l'intero
116
1938
è l'uomo, allora l'intero mondo sensibile sarebbe
117
1938
da una parte ha l'uomo in quanto senziente
118
1938
dice: il sentire e l'intendere cartesiani sono la
119
1938
diciamo intuire, col quale l'esistere si innesta al
120
1938
perchè si è superato l'innesto della esistenza al
121
1938
soggetto conoscente, e quindi l'essenza conosciuta delle cose
122
1938
cose sia idealisticamente determinata: l'essenza spazio e tempo
123
1938
mio sentire. Questo è l'idealismo trascendentale di Kant
124
1938
riuscire mai a darci l'esistenza del mondo esterno
125
1938
matematici ed è cogliere l'essenza delle cose reali
126
1938
un conoscente, qual è l'uomo, che si trova
127
1938
come punto di partenza l'esperienza. ¶ Finora ci siamo
128
1938
leggi che ne regolano l'accadere. Questo è quanto
129
1938
valgono per tutti loro. L'accadere con la sua
130
1938
ci sarebbero leggi, perchè l'esperienza è relativa e
131
1938
paragr. 15 (pag. 77) c'è l'impostazione di un secondo
132
1938
altre, che ne determinano l'accadimento. ¶ Noi abbiamo, come
133
1938
esistenti; in tale concetto l'elemento dominante è dato
134
1938
natura era considerata sotto l'aspetto formale, qui, invece
135
1938
natura, considerata materialiter, è l'insieme di tutti gli
136
1938
di esperienza. Natura è l'insieme di oggetti, sì
137
1938
al punto in cui l'attività del conoscere nasce
138
1938
natura. ¶ Abbiamo così determinato l'aspetto materiale della natura
139
1938
non può porsi senza l'esperienza. ¶ Se gli enti
140
1938
qualificazione empirica, non nascerebbe l'esigenza del loro nesso
141
1938
natura e che è l'oggetto apriori della fisica
142
1938
possa mettersi d'accordo l'inevitabile empiricità di questa
143
1938
centrale che richiama sempre l'attenzione di Kant è
144
1938
dell'esperienza stessa. È l'impostazione del problema della
145
1938
dell'esperienza e che l'esperienza è esperienza della
146
1938
esperienza; la natura è l'intero oggetto, (il sopraddetto
147
1938
oggetti»), e quindi anche l'intera legalità dell'esperienza
148
1938
apriori la legalità naturale, l'insieme di oggetti che
149
1938
oggetti di esperienza possibile». L'esperienza, di cui abbiamo
150
1938
difficoltà della coerenza tra l'apriorità e la sperimentabilità
151
1938
apriori dell'esperienza (cioè l'esperienza nella sua apriorità
152
1938
e come è possibile l'apriorità della esperienza, vediamo
153
1938
interno della filosofia. ¶ X ¶ L'OGGETTIVITÀ (paragr. 18 - 20) ¶ Empiricità ed
154
1938
paragr. 18 - 20) ¶ Empiricità ed esperienza; l'oggettività come carattere differenziativo
155
1938
non basta a definire l'esperienza anche se in
156
1938
di esperienza e cioè l'oggettività; cioè i giudizi
157
1938
giudizi empirici che abbiano l'oggettività sono giudizi di
158
1938
cioè giudizi empirici) più l'oggettività dà l'esperienza
159
1938
più l'oggettività dà l'esperienza; e il giudizio
160
1938
mette in rapporto con l'esistenza, la quale perciò
161
1938
Questa trascendentalità ci consentirà l'apriorità; laddove l'esperienza
162
1938
consentirà l'apriorità; laddove l'esperienza non ci farà
163
1938
tale ha in sè l'empirico, è, diremmo, materiata
164
1938
non solo non esclude l'oggettività, cioè non è
165
1938
giudizio percettivo, ma richiede l'oggettività perchè sia esperienza
166
1938
Ma donde questa oggettività? L'esperienza si ha in
167
1938
Kant, è ottenuta mediante l'applicazione dei concetti intellettivi
168
1938
concetti intellettivi puri, costituenti l'intelletto, alla intuizione concreta
169
1938
non vale per altri. L'intuizione, in quanto tale
170
1938
mia e mia soltanto; l'oggetto no, anche io
171
1938
soggettivo, questa concordia con l'oggetto, che pur non
172
1938
soggettiva che bisogna superare, l'identifica col valere del
173
1938
come quello di tutti. L'esserci di un oggetto
174
1938
tal universale giudizio è l'esistente stesso, quell'esistente
175
1938
più un singolare esistente. L'oggetto è l'universale
176
1938
esistente. L'oggetto è l'universale e necessario; e
177
1938
necessario; e così reciprocamente l'universale e necessario è
178
1938
si è ripetuto, che l'oggetto sia la negazione
179
1938
mai detto nè pensato. L'oggetto è l'universale
180
1938
pensato. L'oggetto è l'universale e necessario. Ci
181
1938
di Kant e non l'inconoscibilità della cosa in
182
1938
valore. Senza questa scoperta, l'inconoscibilità della cosa in
183
1938
assurdo. Nel vero Kant l'oggetto è questo universale
184
1938
noumeno non è che l'oggetto inteso nella sua
185
1938
inteso nella sua purezza, l'oggetto non natura ma
186
1938
alla speculazione; avremo inteso l'Oggetto puro come l
187
1938
l'Oggetto puro come l'assoluto Unico costitutivo sostanziale
188
1938
affermazione innegabile di Kant: l'oggettività come universalità e
189
1938
al giudizio d'esperienza. L'oggettività della coscienza in
190
1938
e «sebbene non conosciamo l'oggetto in sè, pure
191
1938
questo giudizio noi riconosciamo l'oggetto, lo riconosciamo dal
192
1938
delle percezioni date» (pag. 83-84). ¶ «L'oggetto (Obiekt) rimane sempre
193
1938
determinato da questo rapporto l'oggetto (Gegenstand) e il
194
1938
sè realistica). Gegenstand è l'Obiekt come può stare
195
1938
nella coscienza. Per quanto l'oggetto in sè non
196
1938
mia coscienza, devo ritrovare l'Obiekt, sotto pena di
197
1938
per intendere a fondo l'oggettività. ¶ Per Kant la
198
1938
un atto giudicativo; perciò l'intelletto proprio in quanto
199
1938
incoerenza Kant se considera l'intelletto come facoltà dei
200
1938
stato», dunque, non nega l'oggettività, ma ne manca
201
1938
ma ne manca. ¶ «Per l'esperienza non è sufficiente
202
1938
intelletto); se lo facesse l'intelletto, siccome questo, essendo
203
1938
giudicare da cui nasce l'oggetto (Gegenstand). Quando c
204
1938
questa stessa coscienza più l'oggettività. Apportatore di tale
205
1938
Perchè dunque io raggiunga l'oggettività occorre: ¶ a) un
206
1938
è stata interpretata come l'io assoluto trascendentale. Su
207
1938
soggetto sia coscienza e l'oggetto sia l'opposto
208
1938
e l'oggetto sia l'opposto della coscienza, cioè
209
1938
non si può uscire: l'ammissione di un esse
210
1938
in re è cosciente; l'esse in re e
211
1938
esse in re e l'esse in mente (Obiekt
212
1938
questo sia inteso bene, l'oggetto non si potrà
213
1938
fattosi universale, oppure sarà l'oggetto di cui il
214
1938
Io credo debba essere l'oggetto. La coscienza in
215
1938
nè un io nè l'Io, ma è l
216
1938
l'Io, ma è l'oggetto puro della coscienza
217
1938
coscienza degli io, è l'oggettività della coscienza. Kant
218
1938
che quando io ho l'intuizione, ad es., di
219
1938
La soluzione della difficoltà l'avevamo implicitamente data già
220
1938
oggettiva, in cui sta l'intelletto, il quale intus
221
1938
le note, ci dà l'essenza della cosa, cioè
222
1938
essenza della cosa, cioè l'oggettività. Il concetto puro
223
1938
e con la quale l'intelletto raggiunge la realtà
224
1938
del soggetto, qual'è l'intelletto come tale, è
225
1938
puro essere formale costituiscono l'intelletto e forniscono la
226
1938
che si disse per l'intuizione pura. Sia questa
227
1938
sintesi reale senza rinnegare l'apriorità necessitante. Secondo Kant
228
1938
qualità, quantità, relazione, modalità). L'aristotelica enumerazione di dieci
229
1938
Kant le categorie sono l'essenza funzionale del giudizio
230
1938
dove» e «quando» con l'intellettiva e necessaria «causa
231
1938
perchè questo solo raggiunge l'oggettività assicurata dalla categoricità
232
1938
fare a suo tempo) l'analisi critica della conoscenza
233
1938
quando Kant dice che l'esperienza è necessaria; incoerenza
234
1938
Se infatti anche tutta l'umanità fosse concorde in
235
1938
sarebbe necessaria ed universale; l'umanità ha incominciato ed
236
1938
può non parlarne se l'oggettività è necessità ed
237
1938
necessità ed universalità e l'esperienza è oggettiva. Ma
238
1938
così la necessità come l'oggettività che ci sono
239
1938
qualche cosa che caratterizza l'intuizione nella sua interiorità
240
1938
nella fenomenica realtà attraverso l'intuizione interiore del tempo
241
1938
natura (v. paragr. 23 e 24). ¶ L'esperienza apriori è possibilità
242
1938
le leggi a cui l'esperienza di fatto deve
243
1938
che si conosce: se l'un processo e l
244
1938
l'un processo e l'altro (il conoscitivo e
245
1938
ci potrebbe essere nè l'uno nè l'altro
246
1938
nè l'uno nè l'altro. ¶ XIII ¶ CONFUTAZIONE DELLO
247
1938
la causalità reale fonda l'esperienza, l'esperienza fonda
248
1938
reale fonda l'esperienza, l'esperienza fonda la causalità
249
1938
ma anche quando dico: l'uomo è animale ragionevole
250
1938
natura che non sia l'esperienza. La natura invece
251
1938
la natura conosciuta sperimentalmente; l'esperienza umana è proprio
252
1938
esperienza umana è proprio l'esperienza naturale. L'errore
253
1938
proprio l'esperienza naturale. L'errore è in questo
254
1938
nella conoscenza umana perchè l'uomo agisce nella esperienza
255
1938
falsificante – come falsificante invece l'aveva presentata Hume, in
256
1938
possibilità dell'esperienza, che l'esperienza umana attua e
257
1938
esperienza di fatto è l'inquadramento della percezione empirica
258
1938
esperienza di fatto determiniamo l'anno solare in base
259
1938
e questo interferire è l'unità del mondo naturale
260
1938
esperienza in genere è l'insieme di cose naturali
261
1938
alla esperienza possibile e l'esperienza possibile alla legalità
262
1938
la legalità naturale esclude l'interpretazione e lo sviluppo
263
1938
Hume, sebbene riesca contro l'aspettazione dell'autore, salva
264
1938
fatti che permettono appunto l'esperienza in atto. Donde
265
1938
fatto come tale era l'assillo di Hume; egli
266
1938
di natura (per es. l'esserci della terra e
267
1938
di tale diversità sotto l'uno o l'altro
268
1938
sotto l'uno o l'altro aspetto. ¶ XIV ¶ L
269
1938
l'altro aspetto. ¶ XIV ¶ L'ESIGENZA CRITICA ¶ (paragr. 32 - 38) ¶ La
270
1938
intellettivi e sua eliminazione. L'autoconoscenza della ragione. Rivoluzione
271
1938
rivoluzione copernicana. ¶ Come mai l'umanità ha aspettato tanti
272
1938
tale, riconoscere il vuoto, l'assenza di contenuto e
273
1938
di contenuto e non l'ente intelligibile, la cosa
274
1938
per quanto valgano per l'essere, non sono enti
275
1938
essenze che ci dà l'intelletto in contrapposto di
276
1938
sviluppato nella tradizione filosofica: l'essenza vera è ciò
277
1938
mente, dal nous: è l'idea. Queste cose, nella
278
1938
sè come noumeni sono l'essere in sè, secondo
279
1938
dell'essere come tale. L'essere in sè deve
280
1938
naturali, che non attinge l'essere in sè. Questo
281
1938
in sè. Questo per l'uomo rimane soltanto pensato
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formale e non ontologico. L'ontologismo dell'intelletto umano
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questo mondo del fenomeno l'intelletto umano fa uno
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umano fa uno con l'essere. ¶ L'intelletto kantiano
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uno con l'essere. ¶ L'intelletto kantiano perciò non
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il soggetto, non è l'io; l'intelletto kantiano
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non è l'io; l'intelletto kantiano è oggettivo
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prescinde, non scoprirà mai l'insidia delle categorie. Di
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semplici congetture. Poichè quando l'impossibilità di esse (cioè
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sia chiaramente dimostrata, e l'autoconoscenza della ragione non
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mai tolti completamente» (pag. 117). ¶ L'autoconoscenza della ragione e
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di avere ad oggetto l'essere o una determinata
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Critica, noi potremo eliminare l'insidia delle categorie nella
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ad improntar di sè l'intelletto da cui si
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conoscere. È vero invece l'opposto: non è la
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ad improntar di sè l'intelletto stesso e così
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ottenersi così) ma è l'intelletto stesso che informa
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inteso falsamente, come se l'intelletto, proprio come intelletto
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tutt'altro che giustificato. L'intelletto, con la sua
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necèssita. ¶ Perciò per Kant l'intelletto è già costituito
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esso non può spogliarsi; l'intelletto umano per Kant
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esse non siano necessarie. L'intelletto kantiano non è
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ogni categoria. Per ciò l'intelletto kantiano può interpretarsi
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sintetica della natura per l'uomo? È possibile perchè
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uomo? È possibile perchè l'uomo è intelletto della
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Si spiega così come l'uomo possa apriori costruire
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copernicanesimo di Kant: non l'umanismo da una parte
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da una parte, non l'agnosticismo dall'altra. ¶ PARTE
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fede si era raggiunto l'essere. Così quello che
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con ciò forse cessata l'esigenza di una filosofia
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cosa in sè kantiana. L'essere è l'oggetto
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kantiana. L'essere è l'oggetto della metafisica; non
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oggetto della metafisica; non l'apparenza o il divenire
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fenomenico di Kant; ma l'essere che non ha
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che non può finire; l'essere in sè. La
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che ha come oggetto l'essere come essere. ¶ Or
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fisici: ai matematici bastava l'evidenza, ed ai fisici
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ed ai fisici bastava l'esperienza: una matematica ed
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non concorrono a formare l'esperienza possibile e perciò
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sa, sono, per Kant, l'assolutizzazione delle categorie di
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della categoria di causa; l'anima, di quella di
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quando si potesse con l'esperienza risolvere questo problema
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in sè. ¶ Così per l'idea di Dio. Essa
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di Dio. Essa è l'esasperazione dell'idea di
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non possa essere senza l'altro. Perchè ci sia
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cosa che rende indispensabile l'uno all'altro. L
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l'uno all'altro. L'idea di Dio è
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E cioè, p. es.: l'essere comune a noi
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a noi uomini importa l'esserci di una umanità
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dialettica naturale, vuole trovare l'incondizionato come ente e
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saremmo condannati a scambiare l'uno per l'altro
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scambiare l'uno per l'altro. È proprio per
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questo che c'è l'esigenza metafisica nell'umana
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potendo dirvi quale sia l'essere in sè, di
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sè, di cui sento l'esigenza, posso dirvi con
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naturali che conosciamo; lanterne, l'essere in sè di
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la ragione ci attesta l'esserci e cioè l
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l'esserci e cioè l'Incondizionato. ¶ È così risoluto
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scienza del fenomeno; 2) affermare l'in sè in modo
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un nuovo problema critico: l'essenza della metafisica. Soluzione
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in evidenza la debolezza, l'insufficienza della umana ragione
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evidenza la natura e l'ufficio della ragione: natura
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ragione: natura per cui l'umana coscienza è capace
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è capace di affermare l'essere in sè, anche
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sua dialettica naturale, è l'unica possibile affermazione dell
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in sè, e che l'essere in sè c
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morali. ¶ Sappiamo così perchè l'uomo filosofi e debba
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modo in cui egli l'ha impostato, e per
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metafisiche sono possibili dopo l'annullamento della metafisica dogmatica
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specialmente in qual modo l'uso della ragione pura
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siamo necessitati ad ammettere l'essere in sè. E
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principi primi che spiegano l'esperienza, che costituiscono la
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perchè e come mai l'uomo – puramente morale, anche
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non filosofo – possa raggiungere l'essere in sè, il
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per Kant è fondamentalmente l'intuire, cioè il punto
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ancora esistenza, e viceversa l'esistenza non è più
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questa esistenza, vedemmo, è l'esistenza naturale (l'intuitività
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è l'esistenza naturale (l'intuitività è fenomenica). E
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sua apriorità mi spiega l'universale e il necessario
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nella sua esigenza, afferma l'in sè e vuol
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apriori metafisica, e cioè l'apriorità sintetica dell'essere
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kantiano; e nacque così l'equivoco sottostante a tutto
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equivoco sottostante a tutto l'idealismo. Infatti secondo Fichte
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Kant; e questa è l'essenza della Dottrina della
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che, invece di considerare l'essere, considera se stessa
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perciò la vera e l'unica filosofia è la
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Kant la critica è l'introduzione alla metafisica e
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provvisoriamente, lasciamo da parte l'essere che si conosce
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post - kantiani negano anche l'indagine kantiana e la
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il dogmatismo, in cui l'idealismo, che tale riduzione
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la filosofia. ¶ Perciò io l'ho sempre ritenuta aspirazione
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sempre ritenuta aspirazione verso l'essere puro, verso l
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l'essere puro, verso l'in sè, verso l
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l'in sè, verso l'Assoluto. Se essa è
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Avvertenza importante: Noi seguiamo l'edizione: Kant. Prolegomeni ad