Lorenzo Marone, Magari domani resto, 2017

mio posto c’è la mamma. Gli afferro i

non riesco a infilargli la testa, stringo un arto

non solo per mettere la zizza in bocca a

si fa a fare la madre? Forse in quei

a una ricetrasmittente con la quale può comandarti a

credere alle favole se la donna che era lì

si è sempre presa la briga di sbugiardarne le

impiegato anni per costruirmi la corazza di distacco che

pulisce il naso con la manica del pigiama, e

sorso e mi porge la tazza. Poi, con ancora

andiamo.” ¶ “Ok”, e porto la tazza in cucina, un

e mi accendo finalmente la sigaretta. Il vicolo che

nel palazzo di fronte: la saluto, ma lei non

e si rifugia dietro la tenda. ¶ Mi arriva un

Che stai combinando con la mammina?” dice e poi

Manuel che si prende la briga di inviarmi un

sospetto. Vorrà qualcosa. Digito la risposta: “Che c’è

Nel tempo che termino la sigaretta, risponde: “Mamma mia

un altro a chiarire la situazione, ma non accade

dorme rannicchiato e con la testa sul bracciolo, mentre

avvicino e gli poggio la mano sulla spalla, ma

il quale, appena sente la stretta, mi si avvinghia

al petto e infila la testa nell’incavo della

sarebbe potuto rimanere tutta la notte sul divano. Un

pezzi della Lego, avesse la capacità di farmi sentire

cameretta addobbata potesse trasmettermi la stessa sensazione di sicurezza

il lumino acceso e la voce della televisione in

che filtrava da sotto la porta. ¶ Forse perciò a

i figli: perché decorare la loro stanza con tanti

portava sulle spalle, aggancia la borsa sull’appendiabiti, quindi

baluginio di dolore che la rende più umana, forse

aiutare chi ti tende la mano. Per il resto

ha pensato papà, anzi la sua assenza, che mi

ha dato, infine, Napoli, la mia città, anzi i

e moralmente incorruttibile. Perché la verità è che in

con il suo rigore, la severità e l’onestà

nonna Giuseppina, che con la sua ignoranza, la semplicità

con la sua ignoranza, la semplicità e l’esperienza

più debole. ¶ Più che la parola di Nostro Signore

Signore, insomma, è stata la vita stessa a forgiarmi

guardandomi da lontano, come la madre con il figlioletto

per capire che è la frase sbagliata al momento

che corre veloce lungo la guancia e si tuffa

si volta a fissare la parete prima di dire

impiastricciato, “anzi, hai detto la frase giusta...” ¶ Vado in

tovaglioli e quando torno la trovo che fissa la

la trovo che fissa la televisione senza guardarla. Ha

Faccio di no con la testa e lei aggiunge

cacciarmi. Non è questa la vita che volevo. Che

ci sta di acchiappare la mela marcia, ma che

giù il boccone con la forza. Ho impiegato più

trent’anni per apprezzare la cucina nelle sue mille

piaceva nulla, se non la cotoletta con le patate

mi rifiutavo di assecondare la sua pazzia, lei arrivò

sotto il letto sbucava la strega di Biancaneve, con

detto a mamma, ma la sua minaccia è stata

chiudere i rapporti con la religione. Più della constatazione

mia dieta insana, dopo la partenza delle malefiche suore

le abitudini, e anche la mia alimentazione si ampliò

caso, era fissato con la cucina orientale. In due

europea. ¶ Eppure, sarà stata la voglia di essere al

ti sembra che anche la paura (che in genere

per paura che se la portino via le monache

ingresso nel bar con la solita espressione smorta spiaccicata

lascio cadere con disinvoltura la bottiglia di Peroni nel

jeans, penso, mentre con la coda dell’occhio noto

Sasà, che ha sempre la bocca aperta. ¶ “Vi conoscete

lui, “lei è Luce, la figlia della signora Di

della signora Di Notte, la catechista...” ¶ Sul viso della

gentile con tutti. Kevìn la adora!” ¶ “Conosce mia madre

madre?” ¶ “E chi non la conosce? Qualche volta le

Già,” ribatto, “chi non la conosce...” ¶ “Allora puoi venire

mi alzo e stringo la mano alla donna per

quando in qua fai la babysitter?” ¶ “Da oggi, perché

gli occhiali da sole, “la mia vita già è

Lui continua a tenere la bocca spalancata. ¶ “E chiudi

suono il citofono, risponde la sua voce squillante. “Terzo

di una Vespa, e la casupola di legno del

bambina ero cattivissima, staccavo la coda alle lucertole, schiacciavo

Sì,” rispondo secca. ¶ “Sei la mia babysitter?” ¶ “Sì.” ¶ Mi

perché sul pianerottolo sopraggiunge la signora Bonavita sorridente come

come una ragazzina, con la minigonna nera attillata che

ci sarebbe da chiamare la Nasa per capire come

come faccia a sfidare la gravità. ¶ Carmen mi fa

ribatte e mi afferra la mano. ¶ Sarà una lunga

di tre stanze più la cucina abitabile, un ampio

barocca che condensano tutta la sua cafonaggine nella testiera

di leone che sorreggono la struttura. In realtà ogni

con lo strascico e la parrucca, che si soscia

di un animale esotico. La signora se la passa

esotico. La signora se la passa bene per essere

spalle e, mentre guarda la tv con la bocca

guarda la tv con la bocca aperta, strofina l

un arredo normale. È la classica cameretta di un

chiedo, una volta di là. ¶ “Sono le nove e

mi avvicino per togliergli la maglietta e i pantaloni

Vittorio Guanella rimase con la bocca aperta. ¶ “Mi guardi

un bel pranzetto per la famiglia?” ¶ Lui si grattò

famiglia?” ¶ Lui si grattò la testa e mi squadrò

non vado a messa la domenica. Non sono una

e stavolta si grattò la barba. ¶ “Eh,” risposi io

e catechista...” ¶ “Cos’è la sacrista?” mi interruppe. ¶ “La

la sacrista?” mi interruppe. ¶ “La sacrista? Non l’ho

basta che le spieghi la situazione e sono certa

mangiare e lei offre la casa?” e gli porsi

casa?” e gli porsi la mano. ¶ “E il terzo

a ridere e allungò la mano ossuta verso la

la mano ossuta verso la mia. “Affare fatto!” disse

Don Vittò, si ricorda la promessa? Niente domande personali

protende il busto verso la tavola, per non sporcarsi

Solo dopo commenta: “Comunque la signora è una grande

mi fa trovare apparecchiata la tavola nella sua piccola

quelli che aveva anche la nonna Giuseppina, stretti sul

al collo, per evitare la caduta di gocce. Ogni

gocce. Ogni giorno apro la porta (mi ha consegnato

lo trovo già dietro la tavola, sulla carrozzina, concentrato

mai sentito come se la vita la stesse trascinando

come se la vita la stesse trascinando a forza

non è che poi la mia vita sia questa

Vittorio fa no con la testa. ¶ “Va be’, comunque

di spiare una madre.” ¶ “La verità è che nulla

lavoro e, forse, anche la mia esistenza in generale

generale.” ¶ Lui si gratta la barba e risponde: “Sei

e mi lascio leccare la mano da Alleria. “Forse

nave da crociera con la sua tromba. Ha suonato

Ha suonato per tutta la vita sulle navi e

mai. Anzi, spesso te la portano via, la felicità

te la portano via, la felicità intendo. Perché ti

un po’ più in là”, e rimane a guardarmi

che sembra seguirmi ovunque...” ¶ “La puzza di umido?” ¶ “Già

di umido?” ¶ “Già, è la muffa, si avverte anche

miei vestiti.” ¶ “Io non la sento,” commenta lui divertito

l’hai detto tu, la puzza ti segue ovunque

mi suona qualcosa con la sua tromba? Non l

allora. ¶ “Non ho più la forza, ci vuole fiato

altro silenzio. “Vuole sapere la verità?” ¶ Annuisce. ¶ “Credo di

tosse e mi pone la mano sul braccio prima

buio, non potremmo apprezzare la luce. C’è un

Ti sto dicendo che la vita è questa, alti

tropp’ e continua per la tua strada, che tanto

un sorso, si pulisce la bocca con la manica

pulisce la bocca con la manica della vestaglia, riaccende

manica della vestaglia, riaccende la pipa con due boccate

undici), ad attendere che la signora Bonavita decida di

posa di chi prende la mira, con il fucile

chicca finale, ha anche la pedana (senza, che soldatino

si lancia ad annusare la statua tutto felice, poi

muscolo, anche se noto la sua pupilla che si

uomo sta lavorando, eppure la scena è così comica

ridere, perché Alleria ha la lingua che ormai assomiglia

cane, “è solo che la situazione è proprio buffa

acquietarsi al suo fianco, la lingua penzoloni che ricorda

un giardino inglese e la coda che oscilla a

a giocare a fare la barbona. Al solo pensiero

a curiosare divertiti quando la statua spara a salve

madre che volevo fare la penalista, lei sbottò: “Uh

i giorni? Non è la città giusta questa per

chiesi divertita. ¶ “Fai sempre la spiritosa,” rispose mentre puliva

capire che non approvava la scelta. ¶ Mi avvicinai, le

dire, sentiamo?” ¶ “Gli spieghi la situazione, che sei laureata

deve molto al parroco...” ¶ La guardai con gli occhi

piacerebbe fare un po’ la nonna, sai, prima di

morire.” ¶ “Adesso non fare la pietosa...” ¶ Solo che lei

stanza. ¶ Avevo già aperto la porta di casa quando

sull’uscio. “Lo so, la mia vita ti sembra

intrecciate sul grembo e la mascella contratta. E, d

che, però, non aveva la forza di celare l

suo modo di intendere la vita. ¶ “Sì, voglio proprio

contro tutto e tutti, la vita ti sfili via

non riuscii a nascondere la rabbia che conflagrò debole

piccola lacrima che scalfì la mia corazza. Quando me

travolse come una valanga: “La felicità è silenziosa, Luce

sulla testa e nemmeno la senti”. ¶ E ora sono

come un segugio sotto la casa di Carmen Bonavita

a giocare a fare la detective privata, io che

sopra scarpe viola con la zeppa, un giubbino fucsia

con questa cafona, più la solidarietà femminile iniziale va

tamarra doc, penso mentre la seguo con gli occhi

bbuò?” esordisce lui con la solita grazia. Anch’io

invece dico: “Sto seguendo la signora Bonavita nel giro

parliamo nel pomeriggio.” ¶ Chiudo la conversazione e mi siedo

volante della polizia municipale. ¶ La signora Bonavita esce dopo

io tiro dritto per la mia strada, finché arriva

al tuo posto, tieni la tua vita, perché ti

a me, vai per la tua strada, che sì

mozzicone lontano, mi afferra la guancia fra indice e

pomeriggio pongo alla strada la domanda che non ho

Vittò, mi hanno assegnato la mia prima causa e

nenné...” ¶ Indugio un attimo, la nonna mi chiamava così

bussare alla porta Agata, la polacca che lo accudisce

il mento a indicare la badante in piedi di

molto grato.” ¶ Mi portai la mano agli occhi per

L’idea di spiare la gente non mi piace

potremmo farci compagnia. Io la fine della zitella la

la fine della zitella la posso pure fare, anzi

entrare in confidenza con la prospettiva, ma la fine

con la prospettiva, ma la fine della zitella che

della zitella che accudisce la povera mamma sola è

carte e amen, mentre la donna si allontana con

impeto di solidarietà per la giovane mamma è già

tutti i sentimenti, anche la freva è difficile da

di fare così: illustro la causa scatenante che ha

questa maledetta sensazione con la quale convivo spesso, ché

sua padrona piace poltrire la mattina fino a tardi

sedeva a tavola con la testa calata nel piatto

realtà, faceva solo mamma, la quale ha il dono

Il fatto è che la vita di un povero

di freva, anche se la guerra di nervi con

sei deficiente?” ho alzato la voce. “Lui è il

movimento del capo. ¶ “Embè, la parola ‘ex’ non ti

niente?” e ho accostato la mano all’orecchio. “Un

piace, non sono come la maggior parte delle persone

bancone. ¶ Devo essere sincera, la prima cosa alla quale

mancava che mi portassi la mano alla bocca per

stess’!”. Poi ha afferrato la birra ghiacciata con una

dille di non dare la casa al bastardo,” ho

Poi gli ho afferrato la nuca e ho piantato

e al solo pensiero la pressione massima mi zompa

intenzione di farmi intossicare la giornata da chi nemmeno

vigile e saper schivare la massa di gente che

sono costretta a fare la vocina dolce per smuoverlo

intelligente, ma non ha la cazzimma, che è una

ho in abbondanza e la uso a mio piacimento

lui, come folgorato, solleva la testa, drizza le orecchie

scopro divertita nel constatare la stupidaggine del genere maschile

ritorno agli occhi. ¶ Avere la prova che tutti i

suddetta tipa e, soprattutto, la sua attenzione (che per

tue spalle. E allora la natura, nel corso dei

nel buio, è racchiusa la grande capacità dell’uomo

lui non scorgo tutta la miseria del genere maschile

del genere maschile, piuttosto la grandezza dell’umanità, che

una statua vivente attira la mia attenzione: è un

valore. Vuoi mettere con la gioia di aver fatto

suo dire, stavo sbagliando la disposizione sul campo dei

roccia (va be’, sì, la credenza andava bene lo

soldatini, ché a me la guerra non è mai

spifferato tutto a mamma, la quale, giustamente, mi avrebbe

con i lineamenti perfetti, la boccuccia a forma di

gli cadevano sulle spalle, la pelle dorata, e nemmeno

donne a piacermi, ma la gentilezza. Che non avevo

fosse qui sotto con la sua bella Mercedes decappottabile

questo sì potrebbe rovinare la magia del momento. Perciò

mai ha aperto neanche la porta del bagno. ¶ Quando

non faccio più adempimenti. La laurea me la sono

adempimenti. La laurea me la sono presa per fare

fare l’avvocato, non la segretaria,” ribattei a muso

in testa mi ripetevo la solita frase che da

di lettini solari, con la capigliatura alla Big Jim

dalla mattina). Uno con la battuta sempre pronta (in

per il resto ho la stazza, il culo e

va avanti imperterrito per la sua strada, convinto che

come potevo venire?”. ¶ “Con la metro? L’autobus? A

pochi eletti ai quali la vita ha deciso di

che cosa possono sapere. ¶ La colpa della frequentazione con

attribuire a mia madre, la quale da un po

una brutta fissa con la religione e la Chiesa

con la religione e la Chiesa, al punto da

lì a menarla con la storia dei fiori e

l’acqua ai vasi, la sua vita sarebbe spesa

che è importante che la casa del Signore abbia

avrei dovuto risponderle, ma la conversazione ci avrebbe portato

convincere l’avvocato, né la mia parlantina ad abbagliarlo

ad abbagliarlo, né tantomeno la sfrontatezza o la preparazione

tantomeno la sfrontatezza o la preparazione. Fu solo un

dettaglio. ¶ Si dice che la vita si dipani in

di ragazzini urlanti invade la strada come uno sciame

impazzite e corre verso la mandria di genitori appostati

appostati poco più in là. Con Arminio siamo seduti

che ci ricordano che la primavera sta, infine, cedendo

per placare un po’ la curiosità di conoscere quale

di conoscere quale sarà la mia prima causa. ¶ “La

la mia prima causa. ¶ “La vedi quella donna?” fa

occhietti da roditore verso la scuola elementare di fronte

per mettere a fuoco la scena. ¶ “Quale donna? Sono

donne!” commento. ¶ “Quella con la coda di cavallo e

a fuoco.” ¶ “È lei la tua causa,” ribatte l

di sorseggiare il caffè. ¶ “La mia causa? Che significa

significa?” chiedo disorientata. Spengo la sigaretta e mi faccio

fisso sulla donna, aggiunge: “La situazione è delicata, Luce

situazione è delicata, Luce. La signora è separata dal

figlio perché sostiene che la moglie sia irresponsabile, di

poi tornare a fissare la donna. Solo dopo mi

sono scema. Dobbiamo spiare la controparte? È questo che

in quella figura rivedo la mia di madre, costretta

e chiudi un po’ la boccuccia per favore. È

nei Quartieri, sai come la gente ragiona qui, come

non so cosa pensi la gente e neanche mi

rispondo di getto, “me la vedo io.” ¶ L’idea

gomito che decisi che la mia vita non l

nel quale rifugiarmi. No, la mia vita l’avrebbe

e anche di lei. ¶ La vita appunto. ¶ Arteteca ¶ Ma

di spiattellargli in faccia la verità. A dirla tutta

faccia che nemmeno Heidi, la camicetta fuori dai pantaloni

che l’avvocato pronunciò la frase che avrebbe cambiato

petto (quando mi parte la cervella chissà perché il

con un balzo gettò la poltrona all’indietro contro

ben capito come andò. La mamma sostiene che lei

Stella. Da quanto dice la nonna, lì iniziarono le

ero un problema per la famiglia. ¶ “Stella Di Notte

ripeteva mamma, e lui la guardava come a dire

mossa avrebbe infine vinto la guerra. ¶ “Tu sì pazz

Tu sì pazz’,” fu la pronta risposta di papà

di niente,” mi ripetei la sera nel letto, nell

a scuola e pronunciò la solita frase: “Picceré, mi

mi raccomando...”. ¶ “Non sciupare la giornata! Sì, lo so

Invece non venne, né la sera, né mai più

e mai nulla meritava la nostra attenzione, men che

idea, che è anche la più semplice, e cioè

losco. Non saprò mai la verità, e nemmeno mi

paura di niente. ¶ Comunque la storia del nome mica

bene di far sedimentare la faccenda e si disse

a chiamarmi Rosaria, come la madre. Perciò mi sarei

Per farla breve, Pasquale, la mattina seguente alla mia

se ne uscì con la storica frase: “L’ho

qualcosa di straordinario, come la luce di notte appunto

sempre di nonna Giuseppina (la mamma di mamma), nella

leggende. Una di queste la raccontava sempre zio Mimì

un classico era proprio la nascita del mio nome

nome. Secondo zio Mimì la mamma, nonostante la spossatezza

Mimì la mamma, nonostante la spossatezza e sebbene in

infermiere cercavano di riportare la calma in corsia. La

la calma in corsia. La versione di nonna mi

glielo allacciava al collo. ¶ La frase, e il momento

di certo, a ripristinare la verità: “Nenné,” mi disse

cognome per far stare la gente al suo posto

avvocato, lei può prendersi la confidenza e io no

degli occhi; doveva avere la pressione a mille e

piace giocare a fare la vaiassa! Scoppiò a ridere

lo stoppai, mi pulii la bocca e dissi: “Avvocà

un po’ cattivi, con la testa sempre a pariare

Quando terminai di parlare, la cotoletta aveva smesso di

a conquistarti! Comunque tieni la stoffa giusta per fare

basta” e mi porse la mano con un sorriso

sta iniziando a perdere la presa. Da un paio

che ho sempre desiderato, la donna libera e anticonformista

al posto giusto, persino la vecchia Seicento incastonata da

sei tenuto a venerare la tua famiglia, non sei

nubili non possono stringere la mano agli uomini. In

a pescare da sole la domenica (?). In Florida possono

arrestate se si paracadutano la domenica (?). Nello Utah non

un uomo può picchiare la moglie, ma non più

Carolina è legale percuotere la moglie, ma solo la

la moglie, ma solo la domenica, e solo sui

della testa che sfidano la gravità, un paio di

al posto delle sopracciglia, la barba al limite dello

al limite dello sfatto, la camicia sempre sbottonata dalla

dalla quale fa capolino la maglia della salute (oltre

più, non ha nemmeno la patente, pur risultando implicato

partecipanti all’attività criminosa. ¶ La domanda che sorge spontanea

sorge spontanea è: perché la mia vita di donna

multe il giorno dopo la notifica, a un certo

e quant’altro, sotto la pioggia o con il

detto basta: ero diventata la regina degli adempimenti, conoscevo

esitai un istante. ¶ Insomma, la mia laurea in giurisprudenza

in giurisprudenza con centodieci (la lode sarebbe stata la

la lode sarebbe stata la ciliegina sulla torta, ma

caspita di torta con la ciliegina sopra non l

si è mai preso la briga di affrontarlo di

è che il miserabile la vita poco seria la

la vita poco seria la voleva trascorrere comunque da

con gli amici per la Thailandia e gli scrissi

messaggio che pregai oltrepassasse la dogana, qualcosa tipo: “Spero

tue, di modo che la polizia thailandese ti trattenga

momento di vera crisi, la prima sera senza di

scombussolamento non avrebbe compromesso la mia vita, la quale

compromesso la mia vita, la quale doveva, e sottolineo

molta fatica, c’era la mia perenne dieta. ¶ Sono

un certo orgoglio che la mia personale battaglia ai

solo tre giorni prima (la qual cosa per un

avevo visto il monolocale, la prima volta, mi era

conto che bisognava gettare la spazzatura del giorno prima

Mi avvicinai e sporsi la testa: lì dentro, in

ci fai qua?” fu la mia prima reazione. ¶ Subito

dopo tornai a ispezionare la strada, ma anche stavolta

una volta doveva essere la stanza adibita a portineria

malalingua, per campare fa la vita. Io in realtà

esiste,” commentò avvicinandosi con la solita camminata da vamp

fa chiamare Patty, con la ipsilon, come tiene a

del solito, e richiuse la porta. ¶ È così che

pensavo di aver perso la dignità di femmina, una

una vita ordinaria, e la mia battaglia ventennale con

latte e gli preparai la cuccia usando il cuscino

acquattò col muso sotto la mia ascella. Il giorno

nome: perché, proprio come la canzone di Pino, anche

mia. ¶ “La crema?” ¶ “Eh, la crema. A me piace

molto, più della cioccolata. La sai fare?” ¶ “No,” ribatto

Se non sai fare la crema, allora dobbiamo andare

nemmeno chiedere il permesso. ¶ La scatolina dei ricordi belli

Vittorio. Eh già, per la prima volta da che

italiano impeccabile e definisce la madre “ignorante”. Appena entrato

avuto sette anni, eppure la vedo come se fosse

fosse davanti a me la faccia di mamma che

allora si avvicinò e la abbracciò, come faceva sempre

ad annuire, mentre con la coda dell’occhio controllavo

sorriso, l’allegria, persino la sua assenza, dovetti imparare

esistenza. “Se non hai la forza di combattere, scendi

pomeriggio, sotto Natale, e la strada era più stracolma

più stracolma del solito, la gente passeggiava e rideva

si inerpicavano su per la collina, nelle viscere dei

l’altro e rendevano la miseria un po’ più

in primis, che non la smetteva un attimo di

di sorridere mentre affogava la stecca di legno nel

nei guai con mamma, la quale si dimostrò anche

gelosa. Fatto sta che la sua attività di “creatore

già aveva due lavori: la mattina faceva le pulizie

bianchi, restano annodati, come la bocca in effetti, ancora

bambino morde con voracità la dolce nuvola e il

il vecchio mi porge la stecca. Faccio di no

Faccio di no con la testa e lui sembra

caldo gli affari diminuirono, la gente preferiva andare al

sole. Perciò lui prese la fatidica decisione: bisognava andare

carichi di afa e la gente si riversava per

Correvo da lei e la trovavo seduta appena fuori

in una conversazione con la vicina, il garzone del

così credevo allora, finché la nonna non mi spiegò

due denti, che senza la cicca. La sua casa

che senza la cicca. La sua casa adibita a

qualcuno, e facevo cadere la moneta nella sua mano

lire per farti salire là sopra mentre loro sforbiciavano

di spigoli, e immaginavo la sua strana infanzia, trascorsa

zona, i quali, per la verità, dopo un po

Vicienzo, che teneva sì la faccia appuntita e quando

mi ritrovo a ricordare la mia sgarrupata infanzia, che

aveva soldi mi afferrava la mano e mi portava

Il fatto è che la nonna si era messa

stata pure ignorante, però la vita la capiva molto

ignorante, però la vita la capiva molto meglio delle

ricordo. Ogni tanto, soprattutto la notte, quando non riesco

riesco a dormire, allungo la mano nel buio a

nel buio a cercare la scatolina e la immagino

cercare la scatolina e la immagino piena di quei

alla nostra sinistra lungo la passeggiata per via Toledo

che tutti ci consigliano, la più trafficata, sicura e

campi, nel sottobosco, fra la sterpaglia, il fango e

e gli insetti, con la possibilità di incrociare qualche

una notte all’addiaccio. La scelta è la nostra

addiaccio. La scelta è la nostra, la tua, la

scelta è la nostra, la tua, la mia. Io

la nostra, la tua, la mia. Io, per quel

Sì, hai capito bene, la mia vita è stata

sorrisetto. Quest’uomo ha la capacità di parlare delle

della vita (cosa che la maggior parte della gente

quelle che non fanno. La prima tipologia è composta

felici e vivere appieno la vita, ma che della

per recarsi al lavoro la mattina. Questi sono quelli

muoiono prima, perché tutta la vita non vissuta e

io gioco a modellare la cenere della sigaretta sul

Io non insegno, racconto la mia esperienza, è diverso

né si può trasmettere la voglia di essere felici

voglia di essere felici. La felicità è una cosa

ti parla mentre guardi la partita”. ¶ Scoppio a ridere

intossico con il fumo. La felicità è una moglie

moglie petulante; chissà perché la frase mi fa pensare

lungo sproloquio, così finisco la sigaretta e inizio a

e inizio a sgombrare la tavola. ¶ “Ieri ho saputo

suo fianco a guardare la foto e mi rivedo

continua a non guardarmi, la testa china sulla foto

che porta polvere. E la polvere, si sa, è

sorridono, ci vede felici, la spiaggia, i gabbiani, il

i gabbiani, il mare, la sabbia”. ¶ “Eravate felici?” ¶ “Macché

come sia possibile che la gente vada a messa

i ricordi, perché porti la foto con te?” ¶ “Boh

cui le ho parlato, la moglie del camorrista...” ¶ “E

e rimette a me la decisione. Carmen, intanto, sta

Anche da qui dietro la prima cosa che noto

arrotolata sulle maniche. ¶ Apro la porta, lei si gira

casa toia?” e indica la mia porta. ¶ “Sì, ero

enormi e, ora che la guardo da così vicino

qualche lentiggine qua e là. I capelli, biondissimi, sono

questo quartiere, e come la stessa Carmen, sviluppi quasi

subito un superpotere che la gente comune (quella che

nemmeno immaginare, e cioè la capacità di avere sempre

avere sempre e comunque la risposta pronta, quasi avessi

viene al mondo con la risposta pronta. Perciò, di

il tempo di affibbiarmi la mano del figlio e

acqua santa quando benedicono la folla. Non credo abbia

di un brutto sogno. ¶ “La sai fare la crema

sogno. ¶ “La sai fare la crema?” domanda Kevin con

domanda Kevin con ancora la mano nella mia. ¶ “La

la mano nella mia. ¶ “La crema?” ¶ “Eh, la crema

hai insegnato tu. Eppure la cosa sembra dispiacerti.” ¶ “Non

un saltello per espellere la rabbia che si ciba

una famiglia per voi la immaginavo diversa. E poi

non potrà nemmeno fare la cerimonia in chiesa”. ¶ “E

in chiesa”. ¶ “E come la immaginavi, sentiamo? La famigliola

come la immaginavi, sentiamo? La famigliola felice del Mulino

di fette biscottate con la marmellata?” ¶ “Mi sarei accontentata

Ma poi cos’è la famiglia normale? Io non

e lei ne approfitta: “La ragazzina, la figlia della

ne approfitta: “La ragazzina, la figlia della compagna...”. ¶ “Eh

quando Arturo sarà grande, la cosa conterà!” ¶ Stavolta mi

l’amore, il rispetto, la solidarietà, la carità? Questo

il rispetto, la solidarietà, la carità? Questo vi insegnano

Comincio a camminare per la stanza. ¶ “Posso amare qualcuno

qualcuna. Ogni volta che la scopro con il capo

pensare che se usasse la stessa curiosità per la

la stessa curiosità per la storia, l’arte, la

la storia, l’arte, la cultura in generale, sarebbe

a muro appeso sopra la cappa, lo stesso che

immobile quando mamma ripeteva la solita frase mentre cuciva