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Bernardino Martirano, Aretusa, 1618

concordanze di «la»

nautoretestoannoconcordanza
1
1618
Narciso; ¶ onde mai poi la sua lingua non tacque
2
1618
fin che il duol la converse in gelide acque
3
1618
successor di Cesar, che la chioma ¶ di tre corone
4
1618
l'arme per levar la soma ¶ antica a Grecia
5
1618
il grande acquisto ¶ de la terra ove nacque e
6
1618
bene oprare ¶ che scrivendo la fé, segue Alamagna. ¶ Chiunque
7
1618
feo, ¶ quando ai venti la figlia uccise Atride, ¶ e
8
1618
figlio di Peleo; ¶ quando la prima nave il mar
9
1618
e d'Asia a la ruina e al danno
10
1618
e al danno. ¶ 6 ¶ Da la nobil cittade agli ozi
11
1618
l nome tien de la bella Sirena, ¶ gente di
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1618
coglie i fior ne la verdura; ¶ e com'edera
13
1618
così cinto lo tien la notte e 'l giorno
14
1618
Alfeo pel voto de la terra, ¶ venne in Sicilia
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1618
che Plutone orrendo ¶ portò la sua Proserpina sotterra, ¶ fuggissi
16
1618
e Partenope in grembo la raccoglie. ¶ 9 ¶ Amando adunque questa
17
1618
a cui l'età la bella guancia ¶ cominciava a
18
1618
ogni suo egual prender la lancia ¶ e cingersi la
19
1618
la lancia ¶ e cingersi la spada a tanto onore
20
1618
anch'egli a guadagnar la mancia ¶ un novello desio
21
1618
sua Aretusa. ¶ 12 ¶ Ma de la Ninfa il cor ch
22
1618
sa l'afflitta pensar la cagione, ¶ che sì tosto
23
1618
quest'alma e aprir la porta ¶ è in tua
24
1618
avea recato ¶ di marinari la turba espedita. ¶ Già doi
25
1618
che 'l vento. ¶ 16 ¶ Ma la sollicitudine, figliuola ¶ d'Amor
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1618
il tutto, vola, ¶ né la ritardan rocche o monti
27
1618
ora restar sola, ¶ che la turba crudel non la
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1618
la turba crudel non la consumi: ¶ la turba de
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1618
crudel non la consumi: ¶ la turba de' pensier che
30
1618
quasi scorta fida, ¶ de la fuga insegnò trovar la
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1618
la fuga insegnò trovar la traccia; ¶ ond'ella empiendo
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1618
sé, com'il duol la porta e caccia: ¶ - O
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1618
altri le parla o la conforte. ¶ 18 ¶ Il giovenetto udendo
34
1618
udendo le querele ¶ de la misera amante, mosso a
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1618
e 'n questo modo la conforta e parla. ¶ 19 ¶ - Perché
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1618
parte. ¶ 22 ¶ Vedi fuor de la mole il legno sorto
37
1618
Narciso ama; ¶ lascia che la mia destra la tua
38
1618
che la mia destra la tua tocchi, ¶ e ch
39
1618
ch'io possa baciar la bocca e gli occhi
40
1618
il suo cortese amante, ¶ la dolce vista e 'l
41
1618
al cor le tien la chiave, ¶ e l'alma
42
1618
mio martire? ¶ Se da la benda di crudeltà sfasci
43
1618
è del mio mal la cagione, ¶ di dolermi non
44
1618
poco ti è cara ¶ la vita mia, ch'è
45
1618
creder così ardito a la Fortuna: ¶ sia l'alma
46
1618
crudo mostro ¶ (e con la man li dimostrava il
47
1618
non hai visto ancor la decima onda, ¶ quando da
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1618
ricche merci affonda ¶ e la misera gente insieme uccide
49
1618
che tanto amica abbi la sorte, ¶ l'onde tranquille
50
1618
credi però poter fuggir la morte? ¶ A man manca
51
1618
d'ogni zanna, ¶ de la misera gente che tracanna
52
1618
un fascio in su la schiena, ¶ sel porta il
53
1618
empia fronte, ¶ fa tremar la montagna e 'l mar
54
1618
gli altri figli de la Terra ¶ ch'avea ciascun
55
1618
Scilla, ¶ chiamasi l'altro la cruda Caridi: ¶ Cariddi, che
56
1618
o villa ¶ che non la intenda, pur ch'alquanto
57
1618
or con capestro ¶ ruba la fiera quanto può rubare
58
1618
vedrai Scilla crudel ne la spelonca, ¶ che a sé
59
1618
Ha di vergine bella la figura, ¶ gli occhi, il
60
1618
gli occhi, il naso, la bocca, insino al petto
61
1618
ventre e di can la cintura, ¶ ove mille serpenti
62
1618
serpenti han lor ricetto; ¶ la coda ha d'un
63
1618
s'arrischia! ¶ 44 ¶ Fuggi, Narciso, la terra crudele, ¶ lascia da
64
1618
vicino ¶ vedrai dal mar la Libica marina, ¶ pigliare il
65
1618
destino ¶ s'implicasse ivi la nave meschina, ¶ saresti poverel
66
1618
quando ancor salvo a la gran terra arrivi, ¶ per
67
1618
dogliosi stridi. ¶ 47 ¶ Movesi da la banda di Cirene ¶ tutto
68
1618
altro fa crude vendette. ¶ 49 ¶ La notte poi, quando ciascun
69
1618
gli occhi bei ¶ e la pelle dal sol bruciata
70
1618
capei ¶ e si farà la barba lunga e fiera
71
1618
e lieto girai ne la guerra, ¶ io trista e
72
1618
duol che le toglie la favella; ¶ la lingua fredda
73
1618
le toglie la favella; ¶ la lingua fredda le riman
74
1618
denti ¶ e pallida divien la faccia bella. ¶ De' leggiadri
75
1618
abbraccia e bacia e la bagna col pianto. ¶ 54 ¶ Con
76
1618
e parte ancor seco la nave. ¶ 55 ¶ La infelice Aretusa
77
1618
ancor seco la nave. ¶ 55 ¶ La infelice Aretusa, che tornata
78
1618
indi in alto mare ¶ la nave come augel per
79
1618
andare. ¶ 56 ¶ Come una pietra la dolente sta, ¶ né veder
80
1618
un olmo sù: ¶ ma la pietà che tien ciascun
81
1618
fe'. ¶ 57 ¶ Onde poi che la misera s'accorse ¶ non
82
1618
vietato, ¶ com'il furor la guida, ratto scorse ¶ il
83
1618
bel loco pregiato, ¶ ove la bella e bianca Leucopetra
84
1618
ciel aperto ¶ si gettò la infelice sotto un pino
85
1618
ché, se ben da la ninfa le fu offerto
86
1618
era vicino, ¶ star vuol la disperata a lo scoperto
87
1618
Vulcano. ¶ 62 ¶ Se bramavi crudel la morte mia, ¶ ché troppo
88
1618
compita; ¶ dovevi tu con la man empia e pia
89
1618
godi, crudo, ch'io la veggio armata ¶ presta a
90
1618
pregione ¶ l'alma, che la vedrai per ogni canto
91
1618
per ogni canto ¶ sdruscir la nave e spezzar il
92
1618
sempre a canto, ¶ come la madre al furioso Orreste
93
1618
furie infeste -. ¶ 65 ¶ Così disse la misera e si tacque
94
1618
tacque, ¶ ché di nuovo la lingua il duol l
95
1618
l'oda ¶ o che la veda o che le
96
1618
aspettando il fin de la sua vita. ¶ 66 ¶ La bella
97
1618
de la sua vita. ¶ 66 ¶ La bella Leucopetra le sta
98
1618
le sta a canto, ¶ la conforta, la priega e
99
1618
a canto, ¶ la conforta, la priega e la scongiura
100
1618
conforta, la priega e la scongiura, ¶ che acqueti i
101
1618
dice e poi chiude la bocca. ¶ 67 ¶ Tutte le belle
102
1618
paese ¶ vengono a confortar la ninfa strana: ¶ Portici vaga
103
1618
scese ¶ in compagnia de la bella Ottaiana. ¶ Ognun le
104
1618
et ogni possa; ¶ de la beltà, che par non
105
1618
corpo e restan sol la pelle e l'ossa
106
1618
l'ossa: ¶ e pregando la morte, che l'accoglia
107
1618
co' piè si fa la fossa. ¶ Perduta avendo ogni
108
1618
tanto al mondo piacque ¶ la sua divina e angelica
109
1618
fresco e sì per la bontade: ¶ da indi in
110
1618
fuore, ¶ a canto a la marina, ove il Ninfeo
111
1618
ove il Ninfeo ¶ de la mirabil opra Crate feo
112
1618
vanta il secol prisco: ¶ la bella opra fatta è
113
1618
Galatea notare. ¶ 72 ¶ Stansi ne la testudine de l'opra
114
1618
par che t'insulte; ¶ la sacra a Bacco vite
115
1618
distinguen l'anno: ¶ chi la milizia segue, chi si
116
1618
freddo e qual caccia la sete. ¶ 74 ¶ Di qua e
117
1618
Di qua e di son quattro donne belle
118
1618
ha pien di fiori; ¶ la terza quel ch'è
119
1618
suo dona a ciascuno; ¶ la quarta è armata e
120
1618
del garzon cieco, ¶ de la bella Proserpina i vestigi
121
1618
vestigi ¶ seguita tanto che la prende, e seco ¶ stretta
122
1618
prende, e seco ¶ stretta la tiene e porta a
123
1618
mare et Ero a la finestra. ¶ 76 ¶ Ivi, al medesmo
124
1618
ora in ora ¶ fa la fresc'acqua scendere et
125
1618
degna ¶ il buon pastor la ninfa siciliana. ¶ Corse la
126
1618
la ninfa siciliana. ¶ Corse la fama e l'uno
127
1618
non vegna ¶ per veder la mirabil cosa strana: ¶ dogliosa
128
1618
che a questi have la vita tolta, ¶ ver gli
129
1618
entrar nel mare. ¶ 84 ¶ Ma la superba, che mutati vede
130
1618
avventò Giove in lei la sua saetta. ¶ 85 ¶ E come
131
1618
indura, l'arco e la faretra: ¶ un bianco scoglio
132
1618
richiama il canto ¶ e la mia lira a dir
133
1618
e lagrimoso il viso. ¶ 88 ¶ La nave avea lasciato già
134
1618
man destra ¶ di Pausilipo la piacevol costa ¶ e passata
135
1618
s'accosta, ¶ ove dentro la grotta orrenda e strana
136
1618
strana ¶ dava i responsi la saggia Cumana. ¶ 89 ¶ Ivi dal
137
1618
per gir poi con la mente più quïeta. ¶ Ma
138
1618
piè fu giunto de la serra, ¶ che intese cosa
139
1618
circonda e lava. ¶ Ivi la saggia e la casta
140
1618
Ivi la saggia e la casta Sibilla ¶ trovò, che
141
1618
Achille ¶ in compagnia de la sua bella donna; ¶ la
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1618
la sua bella donna; ¶ la donna che 'n man
143
1618
cor alto s'indonna; ¶ la donna a cui di
144
1618
mai non passaro oltra la gonna, ¶ la quale è
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1618
passaro oltra la gonna, ¶ la quale è sola in
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1618
è senza paraggio, ¶ ne la porta vedeasi cosa rara
147
1618
l dì luce ¶ finché la notte imbruna le contrate
148
1618
mano: ¶ quivi vedeasi a la battaglia fiera ¶ rotto il
149
1618
e prende Como. ¶ 96 ¶ Ne la medesma porta il mastro
150
1618
vede appresso come a la Bicocca ¶ al suo valor
151
1618
al buon Golisan chiuse la bocca ¶ un strale (ahi
152
1618
romano ¶ trionfando ir ne la bella Milano. ¶ 99 ¶ Correr si
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per forza e saccheggia la terra. ¶ 100 ¶ Più oltra poi
154
1618
vede al caval volger la briglia ¶ verso Provenza col
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1618
Ma trova più difficile la impresa ¶ che non pensava
156
1618
da Leyva star a la difesa ¶ dentro vedeasi e
157
1618
e 'l re per la campagna; ¶ quinci correr Borbona
158
1618
quinci correr Borbona a la distesa ¶ a supplicar Ferrando
159
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duo exerciti azzuffarsi; ¶ rossa la terra e nero com
160
1618
e Spagna empir de la sua luce ¶ e Francia
161
1618
arco l'empia Morte, ¶ la qual mentre il barone
162
1618
al mondo spento. ¶ 107 ¶ De la miracolosa porta al labro
163
1618
inciso lo 'ngegnoso fabro: ¶ LA GRAN VITTORIA A L
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1618
SUO SOLE. ¶ Questa è la donna che nel rame
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1618
il pianto. ¶ 108 ¶ Questa è la gloriosa e gran madonna
166
1618
opra rimirando ¶ e benedice la virtù e 'l valore
167
1618
cortese giovenetto, quando ¶ ecco la gran Sibilla che vien
168
1618
al gran spettacolo, ¶ vede la dea ch'è pronta
169
1618
un antro, ove Febo la percuote ¶ e del suo
170
1618
che adorni di novo la chioma ¶ di tre corone
171
1618
che di novo doma ¶ la terra tutta e te
172
1618
in guardia lascia a la compagna e a' figli
173
1618
per non star più la misera soggetta. ¶ 116 ¶ Veggio il
174
1618
acuta lancia, or con la spata ¶ uccide e caccia
175
1618
spata ¶ uccide e caccia la gente mal nata. ¶ 118 ¶ Questi
176
1618
saggio petto e con la forte mano, ¶ il cui
177
1618
mano, ¶ il cui nome la Fama con mille ale
178
1618
valor che Libia cede ¶ la quarta volta e a
179
1618
il primo onor de la bella Gonzaga, ¶ quel ch
180
1618
fier Maccone, ¶ l'altro la testa con la spada
181
1618
altro la testa con la spada mozza. ¶ Ecco in
182
1618
ha del sangue infidel la destra sozza: ¶ questo novo
183
1618
nel fiume Xanto. ¶ 124 ¶ Ecco la sposa sua, qual Laodomia
184
1618
Sarno. ¶ Sospira e piange la sua morte ria ¶ Vulturno
185
1618
che col duolo ¶ piange la indegna morte del figliuolo
186
1618
e del tempo ladro la gran fuga ¶ non teme
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1618
tutto magnanimo e reale ¶ la perdita del padre ai
188
1618
sue grandi ale ¶ ne la tutela de' suoi forti
189
1618
Cesare opra degna. ¶ 127 ¶ Ecco la strage grande, ecco il
190
1618
cuopren di morti tutta la campagna. ¶ Ecco l'armata
191
1618
veggio, per guardar ben la Goletta. ¶ 129 ¶ Ecco, ecco: in
192
1618
riparo, e prende poi ¶ la rocca e fige le
193
1618
e rotti fuggon ne la terra ¶ e fan fosse
194
1618
e barbacani, ¶ per difendersi , se vien la guerra
195
1618
difendersi là, se vien la guerra: ¶ et ecco Cesar
196
1618
suoi cristiani ¶ intorno intorno la circonda e serra; ¶ ecco
197
1618
mette. ¶ 132 ¶ Ecco Enobarba, cui la rabbia strugge, ¶ che co
198
1618
che co' suoi turchi la città abandona ¶ e disperato
199
1618
cede Africa, Bona e la Goletta, ¶ u' vuol che
200
1618
che stia ¶ ivi a la guardia vuol con sue
201
1618
allegro tutto ¶ a veder la sua Napol che l
202
1618
Napol che l'aspetta, ¶ la qual ha speme di
203
1618
cogliere il frutto ¶ de la sua pura fé, chiara
204
1618
come del tuo valor la fama vola, ¶ così di
205
1618
pene. ¶ Ricevi adunque, Cesar, la tua figlia ¶ allegro, poi
206
1618
poi ch'è finita la guerra Africana; ¶ corri, ch
207
1618
chi sta per lasciar la forma umana; ¶ e mentre
208
1618
divien fontana: ¶ ecco, ecco la infelice, che di ninfa
209
1618
le sue cortine ¶ cantar la santa profeta del Sole
210
1618
profeta del Sole, ¶ de la libica guerra il mezzo
211
1618
camino, ¶ ubidir pensa a la saggia Cumana ¶ e col
212
1618
chino ¶ prende licenzia da la diva umana ¶ e spiega
213
1618
Pozzulo ¶ e Pausilipo, entrò la sera al Molo. ¶ 145 ¶ E
214
1618
cerca e non trova la sua amata luce, ¶ in
215
1618
corse ¶ in van cercando la sua donna amata, ¶ mentre
216
1618
il vaticinio santo ¶ de la Sibilla, conobbe esser vero
217
1618
con sono altero ¶ de la ninfa cantò conversa in
218
1618
di mel uscian, qualor la bocca aprie; ¶ mostrami i
219
1618
orribilmente, ¶ come fantasma fugherà la gente. ¶ 154 ¶ Tu mi accusi
220
1618
quanto mal, cagione, ¶ per la mia dipartita acerba e
221
1618
pura, ¶ teco stato sarei la state e 'l verno
222
1618
più non posso, ¶ con la tua desïata forma viva
223
1618
implicato d'amor ne la ragna ¶ non altramenti sta
224
1618
sue fiamme erge. ¶ 159 ¶ Come la lampa piena del liquore
225
1618
piena del liquore ¶ de la inventrice de le prime
226
1618
così il meschin ne la lampa d'Amore ¶ col
227
1618
al fin tanta è la fame del maligno ¶ foco
228
1618
afflitto, a canto ¶ a la bella fontana, fu da
229
1618
il corpo in erba, ¶ la qual è in pregio
230
1618
tatto alquanto acerba, ¶ che la memoria ancor de le
231
1618
si fe' fior ne la fontana, ¶ stassi ne l
232
1618
priego Amor conceda a la mia Musa, ¶ ch'eterno