Leon Battista Alberti, I libri della famiglia, 1440

amore dura molto assai. La paura in tempo scema

monstrarsi severo e aspro? La severità senza umanità acquista

cosa in prima gioverà la diligenza. Sarà la diligenza

gioverà la diligenza. Sarà la diligenza quella che sempre

obbediente figliuolo. Piacciati prima la punizione d'uno cattivo

d'uno cattivo che la infamia della casa. Dolgati

contentamento e letizia. Sta la virtù de' figliuoli nella

tutto, confesso, non può la fortuna tôrci, né dare

virtù e fama, se la fortuna di queste serà

inverso de' padri diligenti la fortuna sarà ingiusta come

sarà ingiusta come spesso la proviamo, - e le più

se io temessi che la virtù non sdegnasse e

non sdegnasse e fuggisse la povertà nostra? ¶ ADOVARDO ¶ Che

non ti dorrebbe egli la povertà? Non ti sarebbe

tu che io pensi la povertà in me sì

virtuosi poveri che ricchi. La vita dell'uomo si

si contenta di poco. La virtù è troppa di

mai io ti confessi la povertà in ogni e

figliuoli, pigliate moglie, amplificate la nostra famiglia Alberta, e

quali hai insegnatomi erudimenti, la casa nostra di dì

e di continua recadia, la qual cosa dubito non

dicendo che Ricciardo era là fuori giunto colla barca

o tre volte tutta la sala, e poi con

non stessi a mente la sentenza del tuo Marco

flessibile e duttibile quanto la orazione. Questa segue e

e viene dovunque tu la volgi e guidi, né

BATTISTA ¶ Stimi tu, Lionardo, la sentenza del nostro Adovardo

troppo umano, errasse posponendo la vera amicizia a qual

non sia da maravigliarsi. La fortuna iniqua più dì

gli tolse i fratelli. La età omai matura, e

tengono disparsa e disseminata la nostra famiglia Alberta, come

ci schifano. Così suole la condizione degli uomini in

condizione degli uomini in la felicità adducerti di molti

vita de' mortali doppo la virtù essere tale che

difendendo opinione alcuna contro la sentenza tua? Se a

disputando, ove ancora esserciti la memoria recando a mente

i miei costumi e la volontà tua. E perché

mio. E acciò che la disputazione nostra sia più

ferma contro a me la tua qual sia opinione

tu forse riputassi errore. La qual cosa credo sarebbe

solo per adempiere quanto la natura ad amare gli

di Siria, uomo per la grande età e per

amore si perdé amando la figliuola vergine di Neottolemo

cittadino, per cui fu la calamità farsalica e dolorosa

grandissimo, però che se la benivolenza sorge da alcuna

piacere e diletto; se la benivolenza cresce per conversazione

cioè a quella unione la quale si dice essere

e sodalità, in conservare la casa domestica, in contenere

vizii nella gioventù. Segue la gioventù sempre volubile le

solea dire Vespasiano Cesare: "La volpe muta il pelo

campo dove si semina la virtù, non interrompere gli

nel vizio, vorrassi porgli la vita degli altri viziosi

si rimiri e vegga la bruttezza e spurcizia de

gli occhi, temeno meschini la vendetta di Dio, hanno

Dio, hanno a vergogna la presenza degli uomini, sempre

uomini odiati, spesso desiderano la morte. Ma diciamo degli

truova più capitale che la voluttà. Questa in sé

conduce e' tradimenti inverso la patria, produce eversione della

onorino in qualunque sia la virtù. Soleano gli antichi

presenza de' figliuoli estollere la virtù degli altri, e

E chi non sa la prima cosa ne' fanciugli

Ed è in tanto la prima, che per gentiluomo

vogliano le leggi e la ragione. Non ramento gli

altri antichi litteratissimi, onde la nostra famiglia già prese

famiglia, massime alla nostra la quale in ogni cosa

grato e ameno quanto la orazione di Demostene, o

noi Alberti, - così vuole la nostra fortuna testé -, dimentichianci

fu sempre adoperata molto la famiglia nostra, solo per

famiglia nostra, solo per la gran copia de' litterati

simile qui mal sapere la cosa e nolla sapere

memoria. Non però biasimo la dottrina d'alcuno erudito

pigliassi e' mali. Cerchisi la lingua latina in quelli

none utilissimo. E quanto la cognizione delle lettere sia

uno fanciullo per segno la mano aperta, costui faceva

usino e' nostri giovani la palla, giuoco antichissimo e

suppremi principi molto usare la palla, e fra gli

gli antichi, per consuefare la gioventù a questi militari

dardi, nudava e riponeva la spada. Così amerei io

nobili, e in tutta la vita non meno utili

in ogni cosa. Se la sollecitudine d'uno mercennario

tanta gioventù quanta vedi la casa nostra essere non

Ma sempre così fu la famiglia Alberta copiosa e

campo a lui doppo la prima dota rimaso. E

Dio buono, quanto può la cura e diligenza! Quanto

che l'assiduità non la convinca. Questo Papirio veterense

il campo, quale doppo la seconda dota restò, a

grandissima forza lo studio, la sollerzia in ogni cosa

a' figliuoli, a tutta la casa. ¶ ADOVARDO ¶ Da te

e troppo ben veggo la ragione tua conchiude ch

diceva Lorenzo, possono rendere la famiglia ornata e fortunata

sue necessitati satisfacere? Se la instabilità delle cose può

operarii si desse, ringraziànne la fortuna, e procuriamo per

è una delle cose la quale spesso a' padri

più baldanzoso, o che la fortuna non interrumpa il

adombri e oscuri tutta la casa, certo costui credo

maggiori fiamme. ¶ Dicesi che la buona via si piglia

fec'egli collo essercizio la lingua agile e versatile

e agroppate, si empieva la bocca di calculi, e

scienza e virtù vinse la sua quasi natura, e

dubita quanto sia grandissima la forza dell'essercizio? Ben

quali fermavano con essercizio la memoria riducendosi ogni sera

persone, solo per essercitarci la memoria, e spess'ora

foresta, affatichiti, sudi, stai la notte al vento, al

più ingegni ad attingere la virtù? Ett'egli manco

e' vizii e conferma la virtù. Ma per certo

sai l'amore e la pietà de' padri quanto

più al padre, o la bottega, lo stato, la

la bottega, lo stato, la mercatantia, o il bene

basta utilissime a difendere la salute propria e a

sappino più tosto sofferire la povertà, che indurse a

sarà grande eredità quella la qual satisfarà, non tanto

si pruova fragile quanto la ricchezza. Né chiamerò dono

confesserò sia ricchezza quella la qual abbia in sé

incarco perdere quella parte la qual era utile e

padre. E più giova la fede, lo studio e

fede, lo studio e la cura del padre in

non deponeva in sé la sua ira. Né può

qui a me piace la sentenza di Gherardo Alberto

stendersi e ampliarsi quanto la volontà lo pingeva, ora

sua; solo per adempiere la sua impresa soffra rimanere

vizioso, ma a tutta la famiglia pestifero e mortale

dispiaccia quanto in sé la veggano men lodevole. ¶ E

a fingere e negare la verità, leggiermente per onestarsi

Dio e a spregiare la religione. E chi non

animo suo have spenta la religione, questo in tutto

si truova in tutta la vita sua infame, sdegnato

per lo medico, tutta la casa s'infaccenda, ogni

e che gli rassetti la mente malcomposita, che gli

un poco più che la natura e tenerezza non

negligenza di chi regge la gioventù, ch'e' fantini

domandano el cappone e la starna che sappino come

abbino imparato quello che la vostra canuta gola gl

figliuoli si voglino giudicare là dove la natura gli

voglino giudicare là dove la natura gli chiamava; dipoi

contraria a quella per la quale incitati e tratti

sai, e' litterati che la natura in tutte le

esservi mancamento. Pertanto, se la sentenza di costoro non

consuetudine e corrotta ragione, la quale viene da vane

con ogni industria dove la natura la dirizza, alle

industria dove la natura la dirizza, alle scienze suttilissime

ancora sarà da seguire la natura, usarli in prima

e bene composita natura: la buona consuetudine a tempo

benché uno sia per la buona e dritta via

perdere tempo, così benché la via ad acquistare fama

consumato il legno fu la vita a Meleagro finita

si straccano e scalpestano la sua vita tutta in

uno minimo momento può la fortuna, nonché a chi

il padre. Dove sta la soma di fargli imparare

sai. Agiugni a queste la grandissima sollecitudine che hanno

de' cittadini. Non patisce la terra nostra che de

animo il traporta, quanto la fortuna si gli porge

persuade. Né anche fa la terra nostra troppo pregio

lo dia, o pure la natura e consuetudine de

non tocchi. Le infermità, la paura e le maninconie

certo non meno che la ricchezza, - sì etiam perché

padri delle famiglie fare la gioventù sua onesta, costumata

Però in questo sarà la prima cura e pensiere

Lorenzo, in provedere che la gioventù sua quanto si

truova dove essere lodata la virtù e amata. Però

opera e colla industria là dove la natura e

colla industria là dove la natura e lo 'ngegno

a quale buon corso la natura gl'invii. ¶ LIONARDO

starsi nascose, le quali la natura si serbava molto

molto entro coperte sotto la terra? Pur questo si

all'avaro e cupido là sotto fussero metalli, argento

insegnò? Chi gli aperse la via sì difficile e

uso. E tanto potette la industria e diligenza degli

edificare el pozzo o la fonte. Prima cercano gl

fuggono, spiacegli e attristagli la solitudine; se tu in

mortali rimotissime, certo erreresti. La natura, ottima constitutrice delle

altri. E pare che la natura stessa dal primo

mortali have ancora inseminato la natura e inceso una

vedi sì tosto come la pianta si scopre sopra

il pratico e diligente la conosce, e chi meno

colui alquanto più tardi la conoscerebbe. ¶ Ma certo ogni

mancata. E così stimo la natura negli uomini faccia

si scorge a che la natura lo 'nchina. Ramentami

e disse dividea loro la eredità, perché e' non

presto si rachetano e la ricevuta iniuria si dimenticano

troppa solitudine, dicendo che la solitudine era compagna e

intelletti umani più possa la volontà incesa e corrotta

opinione e pensiere che la vera e intera ragione

andare e' fanciulli loro la notte al buio sopra

in questo giova essercitargli la persona e l'ingegno

vaglia, l'essercizio conserva la vita, accende il caldo

molto giova l'essercizio. La natura si vivifica, i

a' quali non può la morte agiugnervi di sozzo

dar loro quanto richiede la onestà, e quanto bisogna

a imporre e confermarsi la persona; assuefarli adunque in

della istoria, che doppo la vittoria di Cambise re

adusavano a star sotto la vampa del sole e

sotto le piove, e la notte al vento e

Né anche ti negherei la vera amicizia star legata

d'animo che quella la quale da essa vera

movevano me non più là se non quanto mi

e amico ti racomanda la più carissima cosa sua

in punto el bue, la giumenta; e s'egli

ch'ella sia, lasciare la bestia per tua negligenza

di tanta crudeltà, tema la vendetta d'Iddio, oda

altrui famiglia non guarda, la sua non mette barba

tuo ragionamento mi tira là, credo, dove sta l

qual fusse più o la cura e sollecitudine de

vedere in quelli espressa la imagine e similitudine sua

scoprire ogni via per la quale noi pensiamo guidare

buona fortuna. E se la natura non richiedesse da

quanto in loro comanda la natura, durano fatica in

suo contrario; alla vita la morte, alla luce le

più le miserie che la felicità, meno le voluttà

come altrove. Sempre veggo la natura da ogni parte

conservi, ricevendo da chi la produsse nutrimento e aiuto

e depravato ingegno. Però la natura medesima, la quale

Però la natura medesima, la quale in tutte le

le voglie sue. Tutta la casa ascolta, tutta la

la casa ascolta, tutta la vicinanza riferisce, non manca

a chi non sia la presenza de' fanciulli suoi

avere quanto potresti accresciuta la famiglia e fattola molto

dispiacere che patire qui la famiglia rimanga sola, senza

te riempiessi e aggrandissi la famiglia Alberta, però mi

e lodarmi el coniugio, la società constituta da essa

da essa primeva natura, la procreazione de' successori eredi

Ma che disaventura sia la nostra certo mi pesa

so per che invidia, la libertà mia del starmi

cercare altra nutrice che la loro medesima madre. E

el latte, quasi come la natura stessa ci apparecchi

Piglierei questa licenza se la donna per sinistro alcuno

latte venire, ancora più la nutrice non onesta, non

mali. E credo se la balia o da sé

E così ancora può la lattatrice male contenta, piena

proccuri al bisogno avere la balia lieta, netta, senza

condutta per pregio, o la propria madre. Né ancora

che raro non mancando la madre accade, cercare la

la madre accade, cercare la balia e avere in

e savio padre udendo la morte del figliuolo, quanto

tutte le genti strane la nostra calamità trovare pietate

che gli sono carissimi. La qual cosa se alcuno

sono non meno che la morte acerbe e intollerabili

in arbitrio de' padri la vita e la morte

padri la vita e la morte de' figliuoli, la

la morte de' figliuoli, la lunga età e la

la lunga età e la breve vita, come stette

la briglia di tutta la famiglia. Né però è

stessi insieme e magnificare la patria e la casa

magnificare la patria e la casa sua. Né anche

e modo, e ristrignere la troppa licenza della gioventù

in parte alcuna lascia la famiglia essere dissorevole o

si fusse, per far la gioventù più moderata e

disciplina de' costumi renderono la terra loro gloriosa, e

e operosa d'avere la terra ben virtudiosa e

delle famiglie necessarie; se la cura del reggere la

la cura del reggere la gioventù non solo ne

nostra, e iudicavano avesse la nostra famiglia Alberta dalla

sorridendo si discoperse alto la fronte e monstròngli que

ottimo rimedio a sostenere la famiglia in stato riposato

o piegata? L'intelletto, la prudenza e conoscimento de

di splendore e laude la famiglia. A chi adunque

hai avuto se non la roba la vita, non

se non la roba la vita, non la vita

roba la vita, non la vita solo ma il

in loro di vedere la gioventù sua ben costumata

così, figliuoli miei, seguite la virtù, fuggite e' vizii

reverenti e ubidenti. Suole la umanità, mansuetudine, continenza e

ma verso e' maggiori la riverenza ne' giovani sempre

guardate, figliuoli miei, che la virtù in vista sia

te stessi. Questo può la virtù per sé sola

arti e lettere. E la fortuna, la quale io

lettere. E la fortuna, la quale io vi lascio

è nuovo quello possa la fortuna ne' deboli anni

aiuto. Ed èmmi essemplo la casa nostra, la quale

essemplo la casa nostra, la quale abonda di prudenza

sua furia e iniquità la fortuna in qualunque saldo

e difficile? Però vincete la fortuna colla pazienza, vincete

fortuna colla pazienza, vincete la iniquità degli uomini collo

desiderata alcuna cosa che la virtù, e in voi

lo onore solo e la fama si vendicaranno e

almanco traiettarvi a superare la durezza e asprezza delle

vita saputo poco temere la malignità e vincere l

rarissimo v'acaderà desiderare la presenza mia e molto

con fama e memoria la patria sua, e' cittadini

sua, e' cittadini e la famiglia sua. Costui solo

da spregiarla, solo amerà la virtù, solo seguirà la

la virtù, solo seguirà la sapienza, solo desiderrà intera

sarete racomandati. Io conosco la natura di ciascuno di

ciascuno di voi tutta la somma fatica. Egli è

mortorii, se non perché la piatà e officio de

e famoso a tutta la famiglia. Non però voglio

e' quali hanno esposto la roba, el tempo e

sono le storie e la memoria degli uomini piene

dell'amore. E così la passione venerea molto più

fortuna. ¶ Ma subito che la libidine del tiranneggiare e

e inanire, a perdere la grazia, decore e tutte

videsi offuscata e occecata la divina gloria latina, quale

incendere el nido e la propria antica sedia dello

mai riavere o rivedere la purpura e diadema nel

felicissimo domicilio e sedia, la qual già tanto tempo

adunque si può statuire la fortuna essere invalida e

virtù, e dobbiamo giudicare la virtù sufficiente a conscendere

si sia, ove tu la cerchi e ami, non

averla e ottenerla che la virtù. Solo è sanza

se così si conosce la virtù, costumi e opere

vogliono, i consigli ottimi, la prudenza, i forti, constanti

constanti e perseveranti animi, la ragione, ordine e modo

e discipline, l’equità, la iustizia, la diligenza e

l’equità, la iustizia, la diligenza e cura delle

di certo stimeremo vaglia la ragion che la fortuna

vaglia la ragion che la fortuna, più la prudenza

che la fortuna, più la prudenza che alcuno caso

onore; e chi noterà la desidia, inerzia, lascivia, perfidia

a sostenersi e reggersi, la fortuna con suoi immanissimi

e’ padri e tutta la famiglia utili per divenire

in voi stessi come la virtù così stare ogni

che modo si multiplichi la famiglia, con che arti

e meno ricordare cosa la quale non vi sappiate

della nostra famiglia Alberta, la quale sempre meritò essere

accrescete lo onore, amplificate la fama di casa nostra

litteratissimi, civilissimi, giudicavano verso la famiglia doversi, e ramentavano

sono in età che la morte non sia ancora

tra’ miei passati! Se la fortuna non me lo

lo permette, o se la natura qui usa el

e’ giovi al superare la paura e ombre della

incender costoro ad amar la virtù, in presenza gli

sa quanto sia dubbiosa la via della gioventù, nella

granaio in casa e la culla, ma molto più

avere inanti il bene, la quiete e tranquillità della

consiglio per ben guidare la famiglia tutta con virtù

miserandi, quali iniustamente patisce la casa nostra anni già

e pericolo in che la famiglia in parte alcuna

aprire gli occhi e la mente, tendere el pensiero

di dì in dì la gioventù più onesta, più

sollecitudine del padre sta la virtù del figliuolo. La

la virtù del figliuolo. La inerzia e desidia inrustichisce

desidia inrustichisce e disonesta la famiglia, i solleciti e

solleciti e officiosi padri la ringentiliscono. Gli uomini cupidi

in emendare e reggere la gioventù, sappino che cadendo

quanto e' saranno in la famiglia con più amplitudine

e onore di tutta la famiglia sempre desti e

emendando e quasi sostenendo la briglia di tutta la

valesse contro agli uomini la fortuna essere iniqua e

ben publico a mantener la libertà, a conservare l

tutte famiglie non solo la magnificenza e amplitudine, ma

più el nome stesso, la memoria di loro, ogni

nelle cose umane possa la fortuna, e se a

o giovani Alberti, rimiro la nostra famiglia Alberta a

fati, da molti veggo la fortuna più volte essere

fama non più valere la virtù che la fortuna

valere la virtù che la fortuna. Vero, e cerchisi

multiplicare, mantenere e conservare la maiestate e gloria già

alcuna mai più valse la fortuna che le buone

fatti, l’amore verso la patria, la fede, la

amore verso la patria, la fede, la diligenza, le

la patria, la fede, la diligenza, le gastigatissime e

Co’ Macedoni fu seconda la fortuna e prospera quanto

di laude. Vero, doppo la morte d’Allessandro Grande

aveano occupato e suggette la libertà e forze d

Così adunque finirono non la fortuna, ma loro stultizia

loro stultizia e’ Macedoni la conseguita sua felicità, e

gloria. Ebbe ancora seco la Grecia vittoria, gloria e

l’avere, il sangue, la vita, per mantenere l

nazione alcuna barbara ferocissima, la quale non temesse e

che a noi vendicò la nostra virtù, confesseremo noi

esserne alla fortuna obligati? La prudenza e moderanza di

indugiando e supersedendo restituì la quasi caduta latina libertà

quasi caduta latina libertà, la giustizia di Torquato qual

Torquato qual per osservare la militare disciplina non perdonò

perdonò al suo figliuolo, la continenza di quello, el

nella agricultura, più stimò la onestà che ogni copia

ogni copia d’auro, la severità di Fabrizio, la

la severità di Fabrizio, la parsimonia di Catone, la

la parsimonia di Catone, la fermezza di Orazio Cocles

fermezza di Orazio Cocles, la sofferenza di Muzio, la

la sofferenza di Muzio, la fede e religione di

e religione di Regolo, la affezione inverso la patria

Regolo, la affezione inverso la patria di Curzio, e

ascriverelle noi alla fortuna? La giudicaremo noi tutrice de

consuetudini? Statuiremo noi in la temerità della fortuna l

E come diremo noi la fortuna con sue ambiguità

essere vinto. Tiene gioco la fortuna solo a chi

crudelissimi e immanissimi inimici, la fortuna contro gli esserciti

abbattere l’imperio e la gloria nostra e tutta

nostra e tutta Italia, la qual con assidui e

que’ tempi e poi, la fortuna istessa ci fusse

augumentarsi trionfando. Si fu la loro immensa gloria spesso

mai con loro sequì la fortuna se non facile

interissima e fermissima verso la patria fioriva, e quanto

che delle private, più la volontà della patria che

voglio avervi pregato, poiché la masserizia è sì utilissima

non vogliate noi non la conosciamo più tosto da

a me questo giova la masserizia: se io mi

me, che masserizia sia la mia, di che cose

in che modo. Che la masserizia sia utile, necessaria

pella infirmità, e come la formica la state pel

e come la formica la state pel verno. A

E così hai: tutta la masserizia sta non tanto

al bisogno. Ma poiché la masserizia sta in usare

LIONARDO ¶ Io odo dire la moglie mia, e' figliuoli

mia, e' figliuoli miei, la casa mia. Forse queste

LIONARDO ¶ Più vostro. ¶ GIANNOZZO ¶ La fortuna può ella a

tu venisti in luce la natura te le diede

e piace, e comandò la natura a quelle sempre

cruciamo tra noi. Voglia la fortuna o no, pure

è il corpo. Questo la natura l'ha subietto

l'anima, e comandògli la natura mai patisse ubidire

a sua voglia. Fugge la natura avere il corpo

corpo, sono nostre. ¶ LIONARDO ¶ La terza quale sarà? ¶ GIANNOZZO

tua, pure che tu la voglia essere tua. ¶ LIONARDO

acqua tutta, ove tu la adoperassi in lavarti e

Così, se tu non la adoperassi... ¶ LIONARDO ¶ Certo non

Seguite. ¶ GIANNOZZO ¶ Dissi che la masserizia stava in usare

e a' vostri? ¶ GIANNOZZO ¶ La virtù, la umanità, la

vostri? ¶ GIANNOZZO ¶ La virtù, la umanità, la facilità. Non

La virtù, la umanità, la facilità. Non mi detti

fare, ma fuggille, seguire la luce, fuggire le tenebre

luce, fuggire le tenebre. La luce delle operazioni nostre

quanto l'errore e la infamia. ¶ LIONARDO ¶ Niuna masserizia

non solo quale sia la vera masserizia, ma insieme

vivere, diventare virtuoso, adoperare la virtù, vivere lieto e

i quali reggono tutta la republica, porgendo la insegna

tutta la republica, porgendo la insegna e vessillo militare

iurisconsulto collega priore in la amministrazione della republica. E

lasciamo andare questa genealogia, la quale non sarebbe al

in palagio a consigliare la patria, e in qualunque

con valenti uomini, monstrando la virtù loro e rendendo

e non adoperando bene la grazia quale avesse ricevuta

adoperare così le mani, la lingua e ogni membro

bello vecchio di voi: la voce, la vista, e

di voi: la voce, la vista, e' nervi tutti

sollicito quanto sarei per la mia, Ma, lodato Iddio

leggiere da ogni infermità. La sanità in uno vecchio

che molto mi giova la dieta. Non mangiare se

LIONARDO ¶ Sta bene. Adunque la pulitezza, l'essercizio, la

la pulitezza, l'essercizio, la dieta, guardarsi da' contrarii

guardarsi da' contrarii, conservano la sanità. ¶ GIANNOZZO ¶ E anche

sanità. ¶ GIANNOZZO ¶ E anche la gioventù e la bellezza

disiderresti udire della masserizia, la quale dissi era delle

autorità in un principe la perizia della lingua e

potrebbesi giudicare questo conseguisse la nostra suprema calamità. Fu

dì insalvatichì e viziossi la nostra prima cultissima ed

e per questo concludono la lingua in quale scrissero

tempi in ben profferire la lingua latina molto lodate

tutte più si lodava la lingua che degli uomini

veggo in che sia la nostra oggi toscana tanto

scrissero, simile certo sarà la nostra s'e' dotti

nostra s'e' dotti la vorranno molto con suo

Usino quando che sia la perizia sua in altro

siano e' maggiori verso la gioventù desti e prudenti

qui adunque abbiàn fatta la famiglia populosa e avviata

diventar fortunata; ora, perché la masserizia si dice essere

a lodarci della diligenza la quale Carlo e io

e io avàmo tenuta la notte passata in trascrivere

si fusse confortato per la giunta del fratello. Lionardo

Questo suo male verso la sera il prieme, e

e più lo tiene la notte grave che il

Sentì Lorenzo e conobbe la voce del fratello quasi

lasciollo un poco più là ricadere, e sospirò, e

aiutava ad onorarlo. Porsegli la mano. Ricciardo si gli

me. Stamani in su la prima aurora per servire

simile alcuno publico giuoco, la maggiore contenzione tra' miei

tutti insieme, e dicevano la giostra essere giuoco pericoloso

valenti interviene o in la persona o nello onore

grazia degli uomini quanto la avarizia. E qual sarà

e nobile virtù alcuna, la quale non stia oscurata

e tributo a conservare la benivolenza e contenere familiarità

lasciamo adrieto il tumulto, la sollecitudine, gli altri affanni

passiamo il gittare via la roba, scialacquamenti, strusciamenti per

scialacquamenti, strusciamenti per tutta la casa: nulla può stare

in fronte. E se la cosa è ita alquanto

di sé, credo fuggirà la seconda. Vieni tu stessi

i lodati essercizii, pongono la loro gloria e felicità

giuravano e promettevano versare la vita, tutti questi sono

brieve dico così: quanto la prodigalità è cosa mala

buona, utile e lodevole la masserizia. La masserizia nuoce

e lodevole la masserizia. La masserizia nuoce a niuno

famiglia. E dicoti, conosco la masserizia sola essere sofficiente

d'alcuno. Santa cosa la masserizia, e quante voglie

disonesti appetiti ributta indrieto la masserizia! La gioventù prodiga

ributta indrieto la masserizia! La gioventù prodiga e lasciva

massari e modesti sono la salute della famiglia. E

bellamente con quello che la fortuna a te concesse

non veggo aperta ragione, la quale più tosto mi

più numero che dimandi la necessità, né sia meno

sia meno quanto richiede la onestà. ¶ LIONARDO ¶ O Giannozzo

con manco biasimo quanto la nostra. Anzi, pare in

nostra. Anzi, pare in la terra nostra niuna, se

niuna, se non solo la nostra famiglia Alberta, gran

chi ne' traffichi rompesse la fede e onestà debita

costume, quanto veggo, in la famiglia nostra Alberta sempre

erro, quanto ci acquista la nostra industria, non quanto

non quanto ci doni la ventura, grazia o favore

fortuna, confessolo. Ma escludiamo la fortuna ove noi ragioniamo

se i guadagni seguono la fatica, diligenza e industria

vizii non sono in la fortuna, né in le

e in una prodigalità la quale dissipi e getti

alla negligenza mi pare la sollecitudine e cura delle

cura delle cose, cioè la masserizia. La masserizia adunque

cose, cioè la masserizia. La masserizia adunque conserverà le

fortuna posti, da' quali la nostra industria umana lungi

acquistarvi se non quanto la fortuna vorrà con noi

sono quegli ne' quali la fortuna tiene licenza niuna

il corpo non serve. La quale sentenza a me

e interissima, imperoché se la fortuna non potrà turbarli

tutto da' nostri essercizii la fortuna non so quanto